Fairy Fencer F – Recensione

Giunge in Europa Fairy Fencer F, primo titolo del brand Galapagos RPG, progetto di Compile Heart dedicato alla creazione di titoli dal puro stile nipponico.

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fairy-fencer-f-recensione-boxartQuando luce e tenebre recavano ancora vita, la Dea emerse dalla luce, e una malvagia entità conosciuta come il Dio Indegno uscì dall’oscurità. Una ferocissima battaglia iniziò tra le due divinità. La luce fece a pezzi l’oscurità, e l’oscurità corrose la luce. Entrambe le parti persero la propria scintilla di vita: la Dea e il Dio Indegno sprofondarono in un sonno eterno, come una stella che emette l’ultimo barlume di luce prima di implodere nell’oscurità. Ma da quel giorno, molto tempo è passato.

BANDAI NAMCO Games, in collaborazione con il baluardo della localizzazione di giochi giapponesi NIS America, continua a prendere per la gola i giocatori italiani lanciando sulle PlayStation 3 nostrane il nuovo JRPG Fairy Fencer F, primo titolo in assoluto a portare il marchio Galapagos RPG, progetto di Compile Heart completamente dedicato alla creazione di giochi di ruolo dal puro sapore nipponico. Il titolo di per sé si presenta al meglio delle possibilità, in quanto i nomi dietro al gioco sono risultano imponenti: Yoshitaka Amano, Nobuo Uematsu, Tsunako e Toshiki Inoue. Riuscirà Compile Heart a soddisfare le premesse?

  • Titolo: Fairy Fencer F
  • Piattaforma: PlayStation 3
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: Idea Factory, NIS America, BANDAI NAMCO Games
  • Sviluppatore: Compile Heart
  • Lingua: Inglese (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 25 settembre 2014
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: costumi alternativi, fate aggiuntive, materiali, armi e armature, livelli
  • Note: primo titolo per il brand Galapagos RPG di Compile Heart, vanta la collaborazione di Nobuo Uematsu e Yoshitaka Amano

fairy-fencer-f-recensione-schermata-01Dopo aver estratto dal terreno una Fury, una delle antichissime armi dai poteri sovrannaturali, il giovane svogliato e sempre affamato Fang farà la conoscenza di Eryn, la fata che risiede dentro di essa. Nonostante non rechi alcun ricordo del suo passato, la bella Eryn affiderà al nostro eroe il ruolo di Fencer: vengono indicati con questo titolo i possessori di una di queste particolari armi, i quali saranno chiamati a girare in lungo e in largo per trovare e raccogliere le altre cento lame sparse per il mondo e far svegliare la Dea dal sonno eterno in cui è imprigionata, che sarà poi in grado di esaudire un desiderio. Iniziano così le ricerche di Fang e di Eryn, durante le quali si accorgeranno ben presto di non essere gli unici immersi in questa avventura, e che non tutti saranno felici di servire le forze del bene.

Che l’avventura abbia inizio!

fairy-fencer-f-recensione-schermata-02Le nostre vicende all’interno del gioco inizieranno da Zelwinds, un piccola città che, come RPG comanda, presenterà al suo interno i consueti stabilimenti dove fare scorte di oggetti, accettare quest, parlare con i vari abitanti e acquistare le preziose informazioni sulla posizione delle Fury dalla tenera quanto avida Lola. Il gameplay relativo a questa parte di gioco sarà dei più semplici: quando saremo all’interno del villaggio, potremo solamente girare all’interno di esso scegliendo dall’apposita lista il luogo in cui recarci. Questo è il posto dove faremo ritorno al termine di ogni missione principale, e in cui assisteremo ai vari dialoghi tra i personaggi presenti, agli eventi e ai sub-event. In quanto a dialoghi, non si può proprio dire che siano due chiacchiere al volo, anzi: a volte si protrarranno un po’ troppo e spazieranno da discorsi importanti ai fini di storia alle gag fini a sé stesse. Nonostante tutto, ad accompagnarci durante questi momenti, troveremo il curatissimo e apprezzatissimo character design di Tsunako, che non ci spingerà di certo a compiere gesti estremi durante queste sessioni non interattive.

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RIGHT IN THE KOKORO!

Usciti da Zelwinds ci ritroveremo davanti alla mappa del mondo offerta dal titolo dentro la quale, con la progressione all’interno della trama, ma principalmente in seguito all’acquisto da Lola di informazioni sulla posizione delle varie Fury, sarà possibile aprire la strada dei vari dungeon che saremo chiamati ad attraversare.

Nonostante già dall’inizio alcuni di essi saranno già aperti al passaggio, altri ci verranno indicati da un punto interrogativo, richiedendoci di intraprendere determinate azioni per poterli rendere accessibili. Ma riguardo ai requisiti necessari, ne parleremo tra poco.

Too Easy, Man!

fairy-fencer-f-recensione-schermata-04Come ogni buon RPG comanda, i dungeon sono il luogo principale in cui i giocatori passeranno la maggior parte del tempo durante il loro soggiorno nelle braccia del mondo di gioco. Al loro interno prenderemo finalmente il controllo di Fang, l’eroe protagonista, e saremo in grado di girare liberamente per la mappa disponibile in tutta la sua interezza. Fairy Fencer F non offrirà incontri casuali, i mostri saranno quindi tranquillamente visibili sul nostro percorso, affrontabili a nostro piacimento, e perché no, anche evitabili… anche se questi inizieranno a correrci dietro. Oltre alla possibilità di poter saltare per attraversare i piccoli gradini o vari intoppi che ci ostruiranno il cammino, avremo ovviamente la possibilità di colpire con un fendente i nemici sulla mappa, catapultandoci così nella schermata relativa alla battaglia. Per poter iniziare l’incontro con un certo vantaggio è richiesta una buona dose di attenzione nonché un giusto tempismo: non vorremo di certo lasciare il primo turno al nemico, vero?

fairy-fencer-f-recensione-schermata-06Siamo giunti finalmente a parlare del sistema di combattimento del gioco in esame, a mio avviso molto valido e divertente sotto alcuni aspetti, ma decisamente frustrante per altri. Fairy Fencer F ci offrirà una versione migliorata del battle system già visto nei vari Hyperdimension Neptunia, dove ci viene data una libertà di movimento delineata (ma non totale, come accade in Tales of) in cui potremo decidere dove posizionare il nostro alter-ego e gli altri due membri del party per sferrare i nostri attacchi o lanciare le nostre magie, sempre ammesso che il nostro raggio d’azione ce lo permetta. Grazie al potere delle Fury, e riempiendo l’apposito indicatore, ciascuno dei personaggi che potremo utilizzare sarà in grado di effettuare una potentissima trasformazione che aumenterà i suoi parametri per un determinato lasso di tempo. Una delle pecche che è possibile riscontrare fin da subito è il mancato senso di sfida offerto. Nonostante sia tutto molto bello e apprezzabile, personalmente ho trovato il tutto di una facilità estrema, con davvero poche sfide emozionanti dal punto di vista della difficoltà. Ovviamente, grazie agli appositi punti WP che riceveremo congiuntamente ai consueti punti esperienza per salire di livello, potremo incrementare parametri come forza, potenza magica, difesa, difesa magica, raggio d’azione, trasformazione e combo. Sempre tramite i punti WP, ma soddisfacendo i requisiti richiesti, saremo in grado anche di sbloccare nuove magie, attacchi e molto altro ancora.

fairy-fencer-f-recensione-schermata-09Tuttavia, come avevo già accennato, c’è una cosa che non ho ben gradito del battle system, oltre il già citato livello di sfida troppo basso: la confusione che si può creare durante gli attacchi. Quando due dei nostri nemici sono vicini e vorremo andare incontro a uno preciso di loro per attaccarlo, capiterà spesso di attaccare l’altro al suo posto, solo perché rientra anch’esso nel nostro raggio di azione. Si tratta ovviamente di un problema risolvibile con l’esperienza: dopo un paio di volte che rimarremo fregati, faremo più attenzione all’indicatore del bersaglio, ma a volte capiterà di dimenticarcene, e mi è successo più di una volta. Sarebbe stato quantomeno apprezzabile se, nonostante più di un mostro rientrasse nella nostra area di portata dell’attacco, venisse automaticamente scelto come bersaglio quello più vicino, o quello a cui siamo addirittura di fronte, perché può esser snervante a volte, presi dall’enfasi del gioco, andare esattamente davanti a un mostro, attaccarlo, e vedere che il nostro personaggio ne sta attaccando un’altro che nelle vicinanze. Ricordarsi di cambiare bersaglio e fare le cose con calma può non rappresentare una soluzione a questo problema, in quanto a volte potrà capitare che, nonostante il nostro attacco sia andato a segno verso il mostro prescelto, al turno successivo il bersaglio potrebbe non essere rimasto sul nemico che stavamo attaccando e annientando poco a poco, ma potrà essersi spostato su di un’altro nelle vicinanze.

Godly Revival

fairy-fencer-f-recensione-schermata-08Al termine di ciascun dungeon, quando avremo recuperato la Fury all’interno di esso e dopo aver ricevuto la nuova fata, potremo utilizzare la stessa per una delle caratteristiche principali del gioco. Ritornati a Zelwinds, all’interno dell’apposita locanda dove riposeremo e saremo ospitati, sarà possibile selezionare l’apposita voce Godly Revival, che ci proietterà immediatamente nella dimensione dove la Dea e Il Dio Indegno sono imprigionati in un sonno eterno, trafitti da alcune Fury. Il nostro compito, che come già detto inizialmente sarà quello di risvegliare la Dea, consisterà nell’inserire una delle fate ottenute al completamento di ogni dungeon in una delle spade, fargliela rimuovere, e assistere piano piano al suo risveglio.

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Facile dirlo, con un mecha gigante a pararti il culo!

Ciascuna delle spade rimosse, divenute ora dimora di quella specifica fata che abbiamo sfruttato, influirà attraverso due caratteristiche, una positiva e l’altra negativa, a seconda della scelta effettuata. Per esempio, ci potrà essere offerto l’aumento dell’esperienza ricevuta, con la conseguente la diminuzione del 10% di attacco magico. Ma a cosa serve? Presto detto! Vi ricordate quando vi ho accennato ai dungeon di gioco non accessibili, ma segnalati con un punto interrogativo? Beh, vi basterà utilizzare l’apposito menù, selezionare una delle armi ottenute tramite Godly Revival, scegliere quella con le caratteristiche che preferiamo, e piantarla in quel punto esatto del terreno. In questo modo il nuovo scenario verrà aperto e sarà possibile affrontarlo. Ah, mi ero quasi dimenticato. Vi ho sempre parlato della Dea, ma in quella dimensione sarà presente anche il Dio Indegno. Nonostante i vari avvertimenti che ci verranno profusi sul non risvegliarlo, nessuno ci impedirà di togliere qualche Fury anche da lui. A noi la scelta.

Finding Nobuo

fairy-fencer-f-recensione-schermata-03Graficamente il titolo appare molto valido, sia a livello di filmati, che grafica dei dungeon, character design e quant’altro. Non credo ci sia molto da aggiungere sotto questo punto di vista, conoscendo i nomi dietro al suo sviluppo, non mi sarei aspettato di meno. Ma ahimé, sotto l’aspetto sonoro è stato davvero un colpo al cuore. Parlando in maniera del tutto personale, nonostante le musiche di sottofondo siano ben realizzate, non sono nulla di eccezionale. Tralasciando la canzone che accompagna il filmato di apertura del gioco e gli enfatizzanti brani che vengono eseguiti durante le trasformazioni, posso dire che dopo il successo del tocco di Kojima, io non son riuscito a sentire il tocco di Nobuo Uematsu al’interno di questo titolo. Tant’è che più e più volte mi son chiesto se fosse stata una “trovata pubblicitaria” o se Uematsu fosse stato realmente coinvolto nella sua realizzazione.

A chi consigliamo Fairy Fencer F?

Nonostante sia un RPG molto godibile, mi sento di sconsigliarlo a chi è in cerca di un titolo particolarmente arduo. I numerosi dialoghi discretamente lunghi richiedono spesso molta attenzione: se vi sentite in grado di sopportarli, sicuramente riuscirete ad apprezzare maggiormente Fairy Fencer. Se, al contrario, siete tra coloro in cerca di un particolare titolo che vi metta a dura prova, o i dialoghi troppo lunghi vi stancano, vi consiglio di rivolgervi altrove.

  • Un RPG con tante buone meccaniche
  • Personaggi ben caratterizzati
  • Ottimo sistema per lo sviluppo del party
  • Presente la traccia audio giapponese

  • Estremamente facile
  • Riciclaggio in stile Bravely Default
  • Testi a schermo solo in inglese
  • Ma Nobuo Uematsu c’è veramente?
Fairy Fencer F
3.5

Un buon RPG, ma così facile che si taglia con un grissino

Fairy Fencer F è sicuramente un ottimo RPG sotto alcuni punti di vista, con una storia apprezzabile, anche se a tratti riciclata, e tanti bei personaggi che potranno far parte del nostro party, tutti ben caratterizzati. Sfortunatamente, però, pecca in un elemento essenziale per questa tipologia di giochi: la difficoltà. Basti pensare che l’ho giocato interamente disteso sul divano, a volte annoiandomi addirittura un po’, proprio per questo, apparentemente futile, motivo. Riesco a capire il fatto che la generazione attuale di giocatori sia in cerca di qualcosa un po’ più easy, ma da un titolo prettamente di stampo giapponese, creato dalla divisione di una compagnia nata appunto per concentrarsi al massimo sullo sviluppo di RPG, questo aspetto mi delude alquanto. Speriamo che in Fairy Fencer F: Advent Dark Force, il sequel per PlayStation 4 annunciato lo scorso settembre, riesca decisamente a porre rimedio a questo problema, e giusto a quel piccolo difettuccio dell’indicatore bersaglio che mi ha portato a sclerare come una scimmia impazzita. P.S. Nobuo Uematsu, se ci sei, fatti sentire. Sono in pensiero.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.