FINAL FANTASY VII REBIRTH è stato uno dei migliori giochi del 2024, nonché il mio preferito. Non ne faccio mistero: ho votato il gioco come GOTY, e sono rimasto anche sinceramene dispiaciuto nel vedere che si è portato a casa, forse, meno riconoscimenti di quanto avrebbe meritato, almeno per il sottoscritto. Negli ultimi anni mi sto emozionando sempre di meno, pad alla mano. Purtroppo, il mio cuore si è un po’ chiuso in tal senso, e in senso generale mi è capitato sempre meno di legarmi veramente a una particolare produzione, salvo rare eccezioni (chi ha detto Alan Wake 2?).
Al netto di ciò, tuttavia, FINAL FANTASY VII REBIRTH mi ha letteralmente stregato, sin dal primo minuto. Certo, sono ben consapevole che alcune scelte narrative hanno esposto il gioco a un apprezzamento e un’attenzione mediatica talvolta diversa da quella sperata, ma è impossibile non lodare tutto il grande lavoro svolto nel creare un ecosistema ludico a dir poco smisurato. Per questo motivo, mi sono lasciato catturare da un mondo ricco come non mai di cosa da vedere, fare e da vivere.
Dopo aver trascorso quasi 150 ore in compagnia della versione PS5 mi sono dedicato con grande curiosità e passione alla versione PC, con la sincera voglia (e nostalgia) di poter tornare a respirare l’aria di Midgar nuovamente, quasi come se fosse la prima volta. Siate pronti, dunque: il viaggio sta per ricominciare.
- Titolo: FINAL FANTASY VII REBIRTH
- Piattaforma: PlayStation 5, PC (Steam)
- Versione analizzata: PC (Steam)
- Genere: RPG
- Giocatori: 1
- Publisher: SQUARE ENIX
- Sviluppatore: SQUARE ENIX
- Lingua: Italiano (testi), Giapponese o Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 23 gennaio 2025
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: garantita la compatibilità con Steam Deck
Abbiamo recensito FINAL FANTASY VII REBIRTH su PC con un codice Steam fornitoci gratuitamente da SQUARE ENIX tramite PLAION.
FINAL FANTASY VII REBIRTH: a sky full of stars
Lo dico senza girarci intorno: non mi sono mai divertito e appassionato come con FINAL FANTASY VII REBIRTH, almeno negli ultimi anni. Il secondo capitolo della trilogia dedicata a uno dei titoli più famosi della storia videoludica è, come ho già accennato, una vera e propria matrioska di eventi possibilità ludiche, ed è veramente impossibile non smarrirsi all’interno di un mondo smisurato, sconfinato, libero e affidato alle mani e alla volontà del giocatore.
FINAL FANTASY VII REBIRTH segna il passaggio della nuova trilogia a un open world sopraffino, ricco e variegato, in cui ogni missione e ogni attività ha un senso logico nella storia e non è mai fina a se stessa. Questo piglio strutturale accompagna il viaggio di Cloud fino ai titoli di coda, e rimane uno dei punti di forza della produzione, fino alla fine. A questo, chiaramente, va aggiunto un potere narrativo potenzialmente smisurato. Non è un mistero, del resto, che FINAL FANTASY VII è uno dei capitoli più amati da parte del pubblico e, chiaramente, la storia e tutti i suoi personaggi sono i pezzi pregiati di una scacchiera sublime.
La nuova versione si prende alcune libertà, talvolta anche importanti e non sempre gradite, ma riesce comunque a dare giustizia a un prodotto per certi versi immortale, unico. Questo Rebirth ha saputo espandere alla perfezione il telaio narrativo di questo nuovo progetto, dedicando uno spazio sempre maggiore ai protagonisti principali, contestualizzandoli sempre di più e dandogli un peso narrativo sempre maggiore.
Il peso del passato
FINAL FANTASY VII REBIRTH ha una nomenclatura tutt’altro che casuale. Il mondo di gioco è un continuo viaggio tra i ricordi, un violento viaggio in un passato difficile, per tutti, che per forza di cose si collega senza pietà con un futuro altrettanto spietato e potenzialmente oscuro. Il viaggio di Cloud e dei suoi compagni di viaggio per contrastare la spietata Shinra e, soprattutto, le oscure macchinazioni di Sephiroth, diventato sempre (per forza di cose) più centrale nel nuovo progetto, sembra essere ancora molto lungo, ricco di sorprese e colpi di scena – alcuni anche inaspettati – che hanno un potere narrativo potenzialmente devastante. FINAL FANTASY VII REBIRTH è una rinascita ludica, ma è anche un racconto di morte.
Il tema della dipartita è infatti sempre al centro della storia, il che rende anche più asfissiante quella continua sensazione di dolore, di paura che si avverte negli occhi di Cloud, di Aerith o negli sguardi persi nel vuoto di Barret, nascosti sotto ai vetri degli immancabili occhiali da sole. Alla fine della corsa, il titolo getta le basi per un futuro oscuro, ma anche lucidamente radioso. Sono sinceramente curioso di scoprire come andrà a completarsi la trilogia, sia sul piano narrativo ma soprattutto su quello del gameplay, l’aspetto che ha goduto degli upgradi più interessanti tra il primo e il secondo capitolo.
Come si comporta su PC?
Chiaramente, non voglio addentrarmi ulteriormente sull’analisi del gioco in sé, per quella avete già la nostra recensione, pubblicata l’anno scorso in occasione della release su PS5. In questa sede voglio soffermarmi maggiormente sulla natura della conversione su PC che, devo ammettere, mi ha colpito con riserva. In primis, è chiaro sottolineare che i ragazzi del team di sviluppo hanno fatto un ottimo lavoro in termini di ottimizzazione. Il gioco si comporta molto bene anche con GPU più datate, e tralasciando qualche scatto occasionale, magari nelle situazioni più concitate, il risultato finale è decisamente soddisfacente.
FINAL FANTASY VII REBIRTH può vantare su PC di un impatto visivo a volte impressionante. Lo smisurato mondo di gioco creato da SQUARE ENIX vive, su PC, quasi di una seconda giovinezza, grazie soprattutto a una gestione degli spazi, degli ambienti e della draw distance, decisamente più ampia e senza limiti che riesce a dare al colpo d’occhio una marcia in più difficile da non notare. Anche sul piano della pulizia generale il passo avanti è evidente. Con il preset fissato su dettagli Alti e una risoluzione d’uscita in QHD (il massimo) la resa dei corpi, i dettagli dei volti delle silhouette, come gli effetti dei particellari sono veramente splendidi, e riescono a fondersi sempre più o meno bene con un frame-rate abbastanza solido, almeno nella maggior parte dei casi.
Personalizzabile, ma non sempre
La conversione PC, dunque, funziona piuttosto bene. REBIRTH offre 3 preset grafici (Basso, Normale, Alto) tra cui scegliere e, in generale, permette di smanettare con le impostazioni singole (che possono arrivare fino ad Altissimi) per rendere l’esperienza di gioco sempre più libera e scalabile. A questo proposito, è bene sottolineare che ho apprezzato anche l’introduzione della possibilità di scegliere il numero di NPC in giro per le mappe, specialmente nelle città abitate, pensato apposta per andare in contro alle esigenze dei giocatori. Quello che è trovato troppo scarna è la possibilità di scelta tra le varie tecnologie di upscaling, ormai a dir poco in voga e impattanti, tra cui selezionare. La versione PC del colossal di SQUARE ENIX si affida esclusivamente al DLSS, rendendo così (almeno per ora) l’utilizzo delle varie tecnologie appannaggio degli utenti NVIDIA.
A onor del vero, al netto di una conversione PC decisamente interessante, è da sottolineare che, almeno allo stato attuale, mi sono imbattuto in diversi bug, glitch e incertezze visive. In molti casi, specialmente dopo un viaggio rapido, ad esempio, il gioco fa fatica a caricare le texture, e in molti casi ho dovuto resettare la partita perché Cloud andava a compenetrarsi con elementi ambientali, nelle scale, nelle pareti e via dicendo. Niente che non possa essere risolto con delle patch, insomma, ma è chiaro che bisogna mettere in conto che, al momento, l’esperienza di gioco su PC non tutta rose e fiori.
A chi consigliamo FINAL FANTASY VII REBIRTH per PC?
FINAL FANTASY VII REBIRTH è un titolo imperdibile, soprattutto per chi ha mancato l’appuntamento un anno fa su PlayStation 5. Il secondo capitolo della trilogia remake espande la formula del precedente, risultando ricco come non mai di cose da fare e da vedere. Al netto di qualche sbavatura tecnica e di qualche bug di troppo, questa versione diventa l’occasione perfetta per prendere parte a un’avventura memorabile, anche se avete già vissuto quella originale o se avete già completato il viaggio con la versione PlayStation. Il titolo è acquistabile su Steam al 30% di sconto per il periodo di lancio.
- Rimane un gioco sontuoso
- Un RPG ricchissimo come non mai
- Cast stellare, oggi come ieri
- Ottima resa visiva su PC
- Qualche bug di troppo
- Frame rate non sempre stabilissimo
- Poche opzioni per quanto riguarda l’utilizzo delle varie tecnologie di upscaling
FINAL FANTASY VII REBIRTH
Un viaggio indimenticabile
L’arrivo di FINAL FANTASY VII REBIRTH su PC non è privo di problemi, ma è comunque un passaggio importante di questo 2025 videoludico appena cominciato. La versione PC del gioco di ruolo di SQUARE ENIX si porta dietro diversi problemi di natura tecnica (sicuramente aggirabili con patch correttive) ma rappresenta comunque un modo perfetto per rendere l’opera fruibile per un pubblico sempre più vasto. La nuova veste grafica che accompagna l’avventura di Cloud, Tifa, Aerith e tutti gli altri iconici personaggi brilla non poco, anche con una GPU meno poderosa, ma mi sarei aspettato qualche opzione in più in termini di personalizzazione e scalabilità.