FREEDOM WARS Remastered – Recensione

FREEDOM WARS ritorna a 10 anni di distanza su PlayStation, Nintendo Switch e PC. Ecco la nostra recensione!

FREEDOM WARS Remastered – Recensione

A distanza di circa dieci anni dalla sua prima pubblicazione sull’ormai dimenticata PlayStation Vita, FREEDOM WARS torna a far parlare di se, attraverso un’interessante remastered che mira a riportare i giocatori all’interno del suo folle mondo distopico. Erano difatti circa tre anni che non si sentiva più nominare i pericolosi Panopticon, da quando nel 2021 chiusero i server online per continuare la propria avventura in compagnia dei propri amici. FREEDOM WARS Remastered, in uscita il 10 gennaio su PlayStation, Nintendo Switch e PC, cerca ora di rivivere un secondo periodo d’oro, dividendo, chissà, forse ancora una volta la critica riguardo la sua criptica natura. Buona lettura!

FREEDOM WARS Remastered – Recensione

  • Titolo: FREEDOM WARS Remastered
  • Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: RPG, Hunting Game
  • Giocatori: 1 (1-8 online)
  • Publisher: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: Dimps Corporation
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese e Giapoonese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 10 gennaio 2025 
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: nessuna

Abbiamo recensito FREEDOM WARS Remastered con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da BANDAI NAMCO Entertainment.

Fin dalla nascita, la tua vita è segnata dalla condanna a un milione di anni di reclusione: affrontare missioni mortali rappresenta l’unico modo per ottenere la libertà. Puoi vivere combattendo o morire in prigione. La scelta spetta a te…

Combatti per la tua libertà

Sono passati più di 100.000 anni e l’umanità ha completamente esaurito le risorse naturali della Terra. Per sopravvivere, le poche civiltà rimaste hanno costruito città-stato chiamate Panopticon, che operano come pseudo dittature militari comuniste. Tutti sono divisi in uno dei due “ceti sociali” disponibili: peccatori o cittadini. I primi sono condannati a un minimo di un milione di anni di schiavitù solo per essere nati, in quanto anche la sola esistenza è considerato uno spreco di risorse. I peccatori fanno del loro meglio per estinguere le loro condanne completando pericolose missioni nel mondo esterno, combattendo contro altri Panopticon per le scarse scorte che possono ancora essere recuperate. Ognuna di queste missioni si svolge all’interno di uno dei cinque diversi livelli disponibili, mettendo il giocatore e una squadra, di massimo altri tre alleati, contro enormi robot e peccatori di altri distretti, il tutto mentre vengono stabiliti una serie chiara di obiettivi che dovremo completare entro il tempo limite.

FREEDOM WARS Remastered – Recensione

Per fronteggiare i temibili nemici, i peccatori hanno accesso ai Thorn, una particolare tecnologia che permette di agganciarsi a qualsiasi elemento presente nello scenario. Queste permettono di compiere salti rapidi e articolati, afferrare nemici e persino trascinare a terra uno di essi con l’aiuto dei propri compagni di squadra. Potremo inoltre bloccare i nemici, creare aree di guarigione o persino proteggere i nostri alleati dai danni. È proprio questa combinazione tra le diverse abilità delle spine, i variegati attacchi standard/combo e il coordinamento con la propria squadra a creare alcuni dei momenti più speciali del gioco. Poche esperienze sono così gratificanti come strappare arto ad arto le bestie meccaniche che ci danno la caccia mentre si cerca di non aumentare la propria condanna attraverso piccoli e semplici gesti.

Nonostante la divertente esperienza complessiva offerta dal titolo già nel 2014, alcuni difetti sono ancora oggi presenti nella sua più recente versione rimasterizzata. La selezione dei livelli, per citare un esempio, è purtroppo notevolmente scarna, portando il giocatore a provare rapidamente una sensazione di monotonia, soprattutto se si considerano alcune delle battaglie più lunghe del gioco, che possono facilmente durare più di trenta minuti a scontro. Non è purtroppo migliorato nemmeno il sistema di movimento di gioco, costruito di certo per consentire una certa verticalità, in particolare quando si combattono i colossi, ma per cui le arene non sono state concepite per supportare quel determinato stile di gioco. Anche le aree migliori presentano muri invisibili per limitare i movimenti e le capacità di avvicinarsi ai nemici. Il risultato è un sistema di combattimento in grado di facilitare alcune esperienze di gioco incredibili, ma limitato al punto tale da risultare lento e legnoso. Situazione del tutto diversa per la mappatura dei comandi e la semplificazione di gioco dove, rispetto alla vecchia versione per PS Vita, ora controllare il proprio avatar  molto più semplice e immediato (anche se non perfettamente in linea con l’attuale generazione).

FREEDOM WARS Remastered – Recensione

Concettualmente ciò che concerne la componente ruolistica risulta purtroppo ancora limitato e ripetitivo, con diverse missioni principali che si susseguono in modo identico. Le armi disponibili sono suddivise in sei gruppi: spade piccole, spade grandi, lance, armi da fuoco personali, armi da fuoco multiuso e armi da fuoco di supporto di squadra che includono armi come mitragliatrici gatling, pistole laser, lanciarazzi e lanciafiamme. Le armi presentano vari gradi di rarità, attributi e vantaggi, che i giocatori potranno poi cambiare prima di ogni missione. Possono essere trovate durante le missioni, anche come ricompense per il loro completamento, o essere realizzate all’interno del proprio centro e potenziate. Gli oggetti consumabili variano dai classici item curativi a utili sistemi offensivi come granate e mine terrestri. Attenzione però, la produzione, la modifica e il potenziamento delle armi e degli oggetti di consumo occupano tempo reale determinato dall’orologio del sistema di gioco, quindi anche scegliere l’arma sbagliata da potenziare può essere uno spreco di tempo. Coloro che contribuiscono al proprio Panopticon vengono ricompensati con opzioni di personalizzazione per il proprio personaggio, oltre a ottenere la possibilità di “riacquistare” i propri privilegi per accedere a nuove funzionalità di gioco.

Una condanna… ancora 10 anni dopo

Tecnicamente la nuova versione di FREEDOM WARS presenta alcune piccole e notevoli migliorie, come una risoluzione 4K e un frame rate di 60 fotogrammi al secondo su PlayStation e PC, offrendo invece su Nintendo Switch una risoluzione a 1080p a un frame rate di 30 fotogrammi al secondo. Altri miglioramenti apportati a FREEDOM WARS Remastered includono la nuova modalità di difficoltà “Peccatore mortale“, texture in alta risoluzione e un’ampliata personalizzazione dei controlli. Stilisticamente è purtroppo innegabile che il titolo pecchi ancora di una leggera pigrizia, con scenari che presentano pressoché sempre gli stessi modelli, privando la progressione di qualsiasi concreto “supporto visivo”. Questo non significa che tutta la direzione artistica sia però piatta: mostri e personaggi sono ancora oggi meravigliosamente dettagliati, ed è triste constatare come la stessa attenzione e cura non sia stata estesa al resto dell’esperienza. Il mondo di gioco sembra a tratti vuoto e senz’anima, favorendo l’immedesimazione narrativa, ma rovinando d’altro canto quella visiva.

Avviso disciplinare

Da lodare invece il sottile umorismo che permea l’esperienza in quanto “Peccatori”. Essendo infatti costantemente sotto esame da parte del proprio Panopticon, ogni nostra azione verrà usata per prolungare inevitabilmente la nostra condanna. Parlare ci mette nei guai. Non parlare ci mette nei guai. Dormire quando ci viene comunicato che siamo troppo stanchi per lavorare comporta una pesante sanzione, ma lo stesso vale per rifiutare l’offerta di riposo. Le violazioni delle regole sono così comuni che vengono sempre prese con un sorriso, anche perché la maggior parte di queste comporta punizioni che vanno dai dieci ai duecento anni aggiunti alla condanna originale, che iniziando con un milione di anni non fa che alimentare la comicità di tutto ciò.

A chi consigliamo FREEDOM WARS Remastered?

FREEDOM WARS Remastered è consigliato a tutti coloro che hanno già potuto apprezzare l’opera originale su PS Vita, e vogliono ora ritornarci con tante nuove piccole migliorie. Consigliato anche agli amanti di titoli come Monster Hunter, dove meccaniche similari potranno offrire un pari divertimento.

FREEDOM WARS Remastered – Recensione

  • Gameplay divertente se preso nel suo completo insieme
  • Cura per i modelli dei personaggi e dei nemici
  • Trama distopica e accattivante…

  • …Seppur non impreziosita a dovere dalla componente artistica
  • Tecnicamente non ancora al passo coi tempi
  • Concettualmente una componente ruolistica pigra
FREEDOM WARS Remastered
3

Sconto di pena per buona condotta

FREEDOM WARS Remastered è un titolo caratterizzato da un’enorme quantità di potenziale, soprattutto per la sua guerra di classe straordinariamente cruda, con tematiche profonde e spesso anche dure da digerire, ma che finisce per perdersi all’interno delle sue stesse meccaniche e pigrizia stilistica. L’idea di donare al gameplay una più intrigante verticalità è decisamente il suo tallone d’Achille, ma limitare l’avatar di gioco attraverso movimenti lenti e legnosi finisce per essere la sua stessa sconfitta. La monotonia delle missioni si fa sentire fin troppo rapidamente, anche se si cerca di distogliere il più possibile lo sguardo dalle solite aree riproposte all’infinito. Per questa remastered avremmo preferito qualche novità in più, in modo tale che il titolo, vecchia gloria passata su PS Vita, potesse essere ad oggi un valido titolo nella nuova lineup PlayStation. Stilisticamente brillante sui personaggi e sui nemici, ma fin troppo vuoto nelle sue ambientazioni. Un titolo che copre i suoi difetti con un’intrigante e oscura trama, assieme un’umorismo capace di strappare un sorriso anche ai più imbronciati. Un titolo da provare almeno una volta e a cui potete fare uno sconticino di pena visto anche il prezzo a cui viene riproposta la nuova esperienza.

Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, ama perdersi nella scrittura ascoltando le OST di FINAL FANTASY e KINGDOM HEARTS. Convinto fieramente che la bellezza di un equip sia più importante delle sue statistiche, è sempre alla ricerca di nuovi oggetti da aggiungere alla sua collezione videoludica.

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