Il settore dell’intrattenimento è stato completamente trasformato dall’avvento delle piattaforme di streaming. In Italia, così come nel resto del mondo, i servizi on-demand hanno ridefinito il modo in cui gli utenti usufruiscono di film, serie TV, eventi sportivi e documentari.
Secondo i dati più recenti, gli italiani stanno aderendo sempre più numerosi alle principali piattaforme di streaming, confermando una tendenza inarrestabile verso il digitale.
Tuttavia, il fenomeno è accompagnato anche da nuove sfide legate alla gestione dei molteplici abbonamenti, come emerge da una ricerca condotta da ExpressVPN.
Un mercato in espansione: Netflix domina, Prime Video segue
Secondo i dati raccolti da Sensemakers per ItaliaOggi, Netflix si conferma leader indiscusso nel mercato italiano dello streaming con 5,3 milioni di abbonati. Nonostante questo numero significativo, i dati indicano una leggera flessione rispetto al passato, un fenomeno che potrebbe essere attribuito alla crescente concorrenza nel settore.
Prime Video, servizio incluso nell’abbonamento Amazon Prime, vanta un numero ancora maggiore di abbonati, circa 11 milioni.
Tuttavia, come precisato da Sensemakers, non tutti gli utenti di Amazon Prime utilizzano effettivamente Prime Video. L’ampia gamma di servizi offerti da Amazon, come consegne rapide, eBook, musica e altro ancora, rende difficile attribuire questi numeri esclusivamente all’interesse per i contenuti video.
In termini di viewership, Prime Video rimane sotto Netflix, che è una delle piattaforme più amate anche per la grande attenzione che ha verso nuove serie TV e serie anime, come ad esempio Dragon Ball Daima che ha attratto un gran numero di spettatori.
Questi dati, dunque, dimostrano che la piattaforma di Reed Hastings è ancora quella più utilizzata dagli utenti italiani per lo streaming.
Disney+ occupa il terzo posto nel mercato italiano, con circa due milioni di abbonati, sebbene le stime presentino un margine di approssimazione maggiore.
Questo servizio, lanciato nel 2019, continua a guadagnare popolarità grazie a un catalogo che include contenuti originali, classici Disney e franchise di successo come Marvel e Star Wars. Infine, Dazn, che si concentra principalmente su eventi sportivi, registra 1,7 milioni di abbonati, un dato che riflette l’interesse degli italiani per lo sport, ma che resta significativamente inferiore rispetto ai principali concorrenti.
La sfida della gestione degli abbonamenti
Il crescente successo delle piattaforme di streaming non è privo di complicazioni per gli utenti. Secondo una recente ricerca di ExpressVPN, quasi il 40% degli intervistati in Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania si sente sopraffatto dal numero di abbonamenti digitali che gestisce. Questo dato evidenzia come la proliferazione di servizi, pur offrendo un’ampia gamma di opzioni, stia diventando una fonte di stress per molte persone.
Non è solo il costo degli abbonamenti a pesare, anche se resta un fattore importante.
Gli utenti lamentano il carico mentale di dover gestire più account, ricordare le password e monitorare le date di rinnovo. Servizi che inizialmente erano pensati per semplificare la vita – come lo streaming video o musicale – si sono trasformati in un ulteriore impegno da gestire, complicato dal fatto che ogni piattaforma richiede attenzione e una porzione del budget familiare.
La crescita del mercato e i suoi effetti collaterali
La crescita esponenziale delle piattaforme di streaming ha portato a una frammentazione dell’offerta, con sempre più servizi che cercano di attirare utenti con contenuti esclusivi. Questo ha generato una competizione agguerrita tra le principali piattaforme, spingendo gli utenti a diversificare i propri abbonamenti per accedere a cataloghi differenti.
Tuttavia, questa situazione presenta alcuni effetti collaterali:
- Aumento della spesa complessiva: con più abbonamenti da gestire, i costi possono diventare elevati, portando molte famiglie a fare scelte difficili su quali servizi mantenere.
- Difficoltà di gestione: gli utenti devono destreggiarsi tra diversi account, ciascuno con le proprie condizioni e scadenze, aumentando il rischio di dimenticanze o rinnovi non desiderati.
- Sovraccarico decisionale: la scelta di quale piattaforma utilizzare per guardare un contenuto può trasformarsi in un dilemma, specialmente quando i cataloghi sono frammentati.
Queste sono alcune delle attività più stancanti che vanno a influire negativamente su chi cerca di gestire un gran numero di abbonamenti presso le diverse piattaforme di streaming.
Il futuro dello streaming in Italia
Nonostante queste difficoltà, il mercato dello streaming in Italia continua a crescere, dimostrando come le abitudini di consumo stiano cambiando rapidamente.
La flessione registrata da alcune piattaforme potrebbe essere interpretata come un segnale di saturazione del mercato, ma allo stesso tempo riflette l’adattamento degli utenti a un panorama sempre più competitivo.
Per affrontare le sfide della gestione degli abbonamenti, molte persone stanno cercando soluzioni come consolidare gli account familiari, scegliere piani condivisi o monitorare meglio i rinnovi.
Inoltre, si prevede che i fornitori di servizi potrebbero rispondere a queste esigenze con offerte più flessibili e pacchetti combinati.
Il crescente numero di abbonati italiani alle piattaforme di streaming conferma che l’intrattenimento digitale è ormai una parte necessaria della quotidianità. Netflix, Prime Video, Disney+ e Dazn continuano a conquistare il pubblico, ma con l’espansione del mercato arrivano anche nuove sfide, come il carico mentale legato alla gestione degli abbonamenti.
Le piattaforme che riusciranno a distinguersi saranno quelle in grado di semplificare l’esperienza degli utenti, offrendo soluzioni innovative per ridurre la frammentazione e migliorare la qualità dei contenuti.