Al Lucca Comics and Games 2024, presso il padiglione J-POP, è stato presentato Cyfandir Chronicles, spin-off dell’ormai famoso manga francese creato da Tony Valente, ovvero Radiant. Per l’occasione era presente anche Naokuren, che ha esordito per l’appunto come illustratore di questa nuova opera. Se anche voi siete curiosi a riguardo leggetevi fino in fondo l’intervista che il disegnatore francese ci ha concesso, offrendoci parecchi dettagli sul percorso che lo ha portato a lavorare a Cyfandir Chronicles e sui contenuti di questo primo volume, tradotta in italiano con la miglior fedeltà.
Se i lettori italiani già conoscono Tony Valente – qui la nostra intervista al Lucca Comics 2024 – lo stesso non vale ancora per Naokuren (si pronuncia come si legge). Puoi raccontarci chi sei?
Beh, sono un uomo, nato in Francia, e amo tantissimo disegnare. Ho sempre desiderato fare le illustrazioni per un manga, specialmente dopo aver letto il volume 26 di Naruto: quello durante il quale il protagonista ha combattuto contro Sasuke… è stato davvero folle! Volevo creare qualcosa di simile, ma a quel tempo ero ancora alle scuole elementari e passavo le giornate semplicemente disegnando, con la speranza di iniziare un manga un qualche giorno indefinito. È stato in quei giorni che mi sono imbattuto anche nelle opere di Yusuke Murata (One Punch Man e Eyeshield 21) che è stato tra le mie fonti maggiori di ispirazione, e probabilmente il motivo per il quale sto scrivendo ora.
Dunque, avevi deciso di diventare un mangaka già dalle scuole elementari?
Yep!
Nelle interviste che hai rilasciato, inclusa questa, hai detto di apprezzare Naruto e Eyeshield 21. Ci sono altre opere del passato che ti hanno appassionato, per esempio modificando la tua percezione di cosa creare come mangaka? Oppure avevi già ben chiaro il processo creativo che ti avrebbe portato a comporne uno?
Credo che la mia percezione di come sia creare un manga sia cambiata molto nel corso degli anni. Quando ho iniziato concretamente a pensare al processo creativo, per me la concezione di un manga era principalmente quella di uno shonen come Naruto, One Piece o Dragon Ball, che rappresentavano appunto quello che per me era e doveva essere tale opera in quel periodo. Inizialmente lavoravo pensando a questo, ma dopo le superiori, credo fosse quello il periodo, ho scoperto altre tipologie di narrazione e mi sono accorto di adorare gli slice of life: alcune di queste caratteristiche sono presenti anche in Radiant, momenti nei quali viene mostrata solamente l’esistenza dei personaggi, come vivono, come si comportano, la loro personalità e come interagiscono, senza bisogno di un combattimento o di lottare per qualcosa. Sicuramente è diverso da cosa trovavo esaltante quando ero più piccolo, ma lo è comunque anche se in modo differente, perché ora credo che non sia solo il combattimento a rendere interessante un manga, ma ci sono moltissime altre possibilità. Insomma, non ho una vera idea di cosa un manga dovrebbe realmente essere, ma è composto da tutte queste sensazioni.
Cosa hai in mente per Cyfandir Chronicles? Hai già definito il numero dei volumi per esempio?
Abbiamo deciso che sarà qualcosa di breve! Inizialmente pensavamo sui tre volumi, ma siamo già arrivati a coprire idealmente quel numero (ridendo) e quindi con più probabilità sarà più vicino ai cinque volumi.
Pensi di pubblicare delle opere interamente tue mentre lavori su Cyfandir Chronicles? O magari una volta terminata questa esperienza?
Mi piacerebbe! Ovviamente questo era il mio obiettivo sin dalle scuole elementari. Ho intenzione di fare un manga interamente mio, ma non ho fretta, e posso aspettare e prendermi tutto il tempo necessario. Probabilmente farò qualcosa dopo la conclusione di questo spin-off, ma non penso di lanciarmi subito in un nuovo progetto: quando arriverà il momento credo che mi ritaglierò dello spazio per fare delle illustrazioni, perché questo è ciò amo fare. Ancora una volta devo tirare in causa Yusuke Murata… avete visto come sono le sue tavole? Voglio creare davvero qualcosa di così enorme e ricco come i suoi disegni dove ci sono migliaia di personaggi che si mostrano “in tutta la loro bellezza” (potremmo dire così!). Ecco, questo è il mio obiettivo!
Hai ribadito che adori Yusuke Murata, ma anche Naruto, One Piece e Dragon Ball. Ci sono però delle opere più recenti, che stai leggendo o che ti piacciono particolarmente?
Sì, ci sono! Beh, l’ultimo hanno ho letto One Piece.
Certamente è un tiolo che è stato recente negli ultimi venti anni!
Vero! (ridendo). A parte questo sto leggendo Chainsaw Man: mi piace quanto folle possa essere la storia e il fatto che sia impossibile capire dove l’autore voglia andare a parare, e per questo mi diverte. Recentemente sto seguendo anche Dandadan, in questo caso sto guardando l’anime, ma non chiedetemi il perché mi sono letto l’ultimo capitolo uscito dopo aver visto le prime puntate della serie. Le sue illustrazioni sono davvero eccezionali e spassose, così come le interazioni tra i vari personaggi, e soprattutto adori il fatto che la narrazione riesca a passare da elementi tipici di uno slice of life ai combattimenti, in un modo tanto naturale. Questo è veramente ciò che mi piace. Seguo anche altre pubblicazioni, ma se dovessi elencare due opere che mi hanno ispirato recentemente direi queste. Ci sono anche altri tioli che leggevo tipo 10 anni fa, e che mi piacevano molto, come Yotsuba&!… è ancora in corso? (Tony Valente, a fianco nell’intervista, conferma di sì) ma molti di questi li ho persi di vista o è passato talmente tanto tempo che quasi non mi ricordo più i loro titoli.
Sì, è un problema quando trascorre tanto tempo dall’inizio alla fine di una pubblicazione. Torniamo ora a Cyfandir Chronicles, cosa ti ha ispirato nella creazione di questo volume, e in quelli che ancora devi fare?
L’animazione. Decisamente mi ispirano più gli anime che i manga, perché ciò che desidero raggiungere è un livello di rappresentazione grafica come quello di Yusuke Murata, che per me è forse il migliore artista in circolazione, ma non lo stesso stile grafico. Ho utilizzato molte delle sue illustrazioni come ispirazione per le mie, ma in realtà molto di ciò che mi stimola è appunto legato all’animazione, anche nel suo caso. Per esempio la settimana scorsa mi sono visto One Piece Fan Letter, l’episodio speciale della serie: ho davvero adorato come è stato diretto l’episodio e le emozioni che mi ha trasmesso, e questo è il genere di cose che spinge la mia immaginazione e che voglio inserire nelle mie storie, con alcune dinamiche così rapide ed esplosive che riescono a rendere subito un personaggio iconico. Io devo disegnare in bianco e nero per il manga, ma mi piacerebbe aggiungere un po’ di colore nelle mie illustrazioni, e nelle ambientazioni che utilizzo, e questi anime mi offrono quello che sto cercando.
Ultima domanda: cosa diresti ai tuoi futuri fan per convincerli a leggere Cyfandir Chronicles?
Non sono molto bravo in questo genere di cose! (dice ridendo)! Non lo so davvero! Probabilmente gli direi solamente “Leggilo! e ti prometto che non te ne pentirai!”. Io e Tony ci siamo divertiti molto nel creare questo volume, nel costruire questo progetto, e io in particolare mi sono entusiasmato molto nel disegnare i personaggi e le scene. Adoro veramente l’ambientazione di Cyfandir, il senso di calore e e confort che sa trasmettere, così come la fantasia che la pervade. Se vi piacciono il fantasy, e soprattutto i draghi, troverete qualcosa di speciale in questo primo volume, e ancor più nei prossimi. La storia e la sinergia tra i vari personaggi mi hanno catturato, spero quindi che la passione che abbiamo messo in questo progetto possa essere condivisa con tutti coloro che leggeranno la storia!