KEN IL GUERRIERO – IL FILM – Recensione

La nostra recensione di KEN IL GUERRIERO – IL FILM, sbarcato nei cinema italiani per un evento speciale di soli tre giorni

KEN IL GUERRIERO – IL FILM – Recensione

Per festeggiare i quarant’anni dal debutto della serie animata tratta dal manga di Tetsuo Hara e Buronson, KEN IL GUERRIERO – IL FILM è stato riproposto nei cinema italiani in una versione restaurata e ridoppiata per un evento di soli tre giorni: 14, 15 e 16 ottobre.

Ken il Guerriero, il padre fondatore dello shonen moderno. Da manga a franchise il passo fu abbastanza breve, anche alla luce dell’impennata di vendite della rivista Weekly Shōnen Jump dal 1983 in poi. A forza di calci e pugni in uno scenario postnucleare, la scuola di Hokuto, quella di Nanto e e il nerboruto Kenshiro si imposero nell’immaginario collettivo di una generazione di lettori, poi spettatori, resistendo al passare degli anni e dei decenni, rastrellando a ogni passaggio televisivo nuovi adepti. Ignorante, muscolare, epico, un bagno di nostalgia per chi è cresciuto con la leggenda di Tetsuo Hara e per chi non ha mai recuperato questo pezzo di storia. Una pellicola che ci riporta direttamente negli anni ‘80, mescolando in dosi massicce e senza tanti fronzoli Violence Jack di Gō Nagai, Mad Max e le arti marziali declinate alla Bruce Lee.

KEN IL GUERRIERO – IL FILM – Recensione

  • Titolo originale: 北斗の拳 (Hokuto no Ken)
  • Titolo italiano: KEN IL GUERRIERO – IL FILM
  • Uscita giapponese: 1986
  • Uscita italiana: 1993 (originale), 14 ottobre 2024 (nuovo doppiaggio)
  • Genere: Action, post-apocalittico
  • Durata: 110 minuti
  • Studio di animazione: TOEI Animation
  • Adattato da: manga di Tetsuo Hara e Buronson
  • Lingua: Italiano (doppiaggio)

Abbiamo recensito KEN IL GUERRIERO – IL FILM tramite invito all’anteprima stampa ricevuto da Nexo Studios.

La trama

Sulla faccia della terra gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l’aspetto di desolati deserti. Il mondo era ancora una volta precipitato in un’epoca di caos, e la violenza era l’unica legge. Kenshiro, erede della micidiale arte marziale della Divina Scuola di Hokuto, sta viaggiando con la sua fidanzata Julia quando si trova di fronte a una banda guidata dal suo ex amico Shin, un maestro della rivale Sacra Scuola di Nanto. Shin, dopo essersi dichiarato a Julia, sfida Kenshiro. La forza di Ken, seppur strabiliante, non può nulla contro le tecniche di Nanto la sua sconfitta gli causa anche la perdita di Julia, che viene rapita da Shin e imprigionata nella città della Croce del Sud.

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Ken però non si da per vinto, inizierà a vagare solitario i deserti per ritrovare la sua amata e compiere la sua vendetta. Nessuno potrà fermarlo, nessuno riuscirà a imporsi sull’erede di Hokuto. I suoi avversari cadranno tutti uno dopo l’altro. Con lui solamente la forza del suo pugno e la costellazione dell’Orsa Maggiore a proteggerlo.

Per quanto riguarda la trama, a differenza della serie TV, il film non ripercorre fedelmente il manga, ma rielabora personaggi ed elementi dei primi 75 capitoli. Tuttavia, la pellicola conserva i contenuti più violenti e splatter del manga originale, che nella serie erano stati attenuati o censurati.

Il lavoro di TOEI

L’animazione è di vecchio stampo, la rimasterizzazione accende i colori, rende più nitide le figure e le ombre, ma si nota tantissimo quanto il prodotto sia lontano del tempo. Nonostante ciò, l’animazione è godibile, sicuramente meglio della serie. Alcune sequenze, anche se molto semplici, sono rese in maniera molto fluida, con una grande attenzione ai dettagli anatomici durante le esplosioni dei corpi e nel design muscolare dei guerrieri della serie.

KEN IL GUERRIERO – IL FILM – Recensione

La regia è semplice, molto sintetizzata e il movimento di camera quasi inesistente, insomma è un film figlio dei suoi anni e va assolutamente preso come tale. Un grande vantaggio è che nella semplicità dell’animazione, il film è perfettamente comprensibile, la trama estremamente lineare. È dunque perfetto per chi vuole sollazzarsi una domenica pomeriggio e fare un bagno caldo nei muscolosissimi anni ottanta.

Nonostante l’evidentissimo l’impegno da parte di Toei di alzare l’asticella grafica rispetto alla produzione televisiva, il film possiede un problema di scrittura che lo stesso Toyoo Ashida confermò al tempo: un finale monco e sospeso. Un problema questo, abbastanza evidente, perché mette lo spettatore davanti a una sensazione di viaggio interrotto a metà e con snodi narrativi troppo sbrigativi. Ed è un peccato, perché sul piano artistico e del design lo sforzo è a tratti ammirevole per l’epoca, come ad esempio nella scena dell’incipit pre-atomico.

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La storia editoriale della pellicola

Il film fu distribuito in VHS in Giappone nel 1988, due anni dopo la sua uscita nelle sale. Il ritardo è dovuto alla decisione di animare un nuovo finale in cui, a differenza della versione cinematografica, entrambi i combattenti sono ancora in piedi quando stanno per sferrare i loro reciproci colpi finali. Ci fu anche una censura di scene particolarmente violente. Tali modifiche furono mantenute anche in tutte le edizioni successive. Il film fu successivamente distribuito in Laserdisc il 21 settembre 1995 e in DVD il 21 novembre 2008 in alta definizione. Quest’ultima edizione del film includeva come extra, solo nella prima tiratura, il finale cinematografico.

In Italia il film fu distribuito in VHS nel 1993 da Granata Press e nel 1996 da Dynamic Italia. Queste edizioni sono note a livello internazionale in quanto presentano molta meno censura nelle scene più splatter. L’edizione DVD di Yamato Video fu distribuita invece il 16 dicembre 2008 dalla Dolmen Home Video e ristampata nel giugno 2013 dalla Artist First.

Nel 1995 fu pubblicato l’anime comic con i fotogrammi del film. Nell’ottobre e nel novembre del 2000 il fumetto fu pubblicato in Italia, diviso in due volumi.

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L’adattamento

In occasione del 40esimo anniversario in questi giorni abbiamo potuto assistere nelle nostre sale a una nuova versione del prodotto. In questo caso il rinnovamento è sul piano dell’adattamento dei dialoghi e del doppiaggio.

Per l’occasione Yamato Video ha  riportato Alessio Cigliano, voce storica della serie animata, sul personaggio di Ken. Il doppiaggio risulta davvero impeccabile e l’adattamento riesce, a mio parere, a smorzare il tono epico e sfarzoso che caratterizzava i prodotti di quegli anni pur non stravolgendo il tutto.

I dialoghi godono di una freschezza leggermente più moderna, risultano più godibili e meno distanti nel tempo, ma non snaturano comunque l’opera e lo stile epico della pellicola. Il film sarà in questo modo un vento di freschezza per i vecchi fan e una piacevole scoperta per chi non ha mai conosciuto Ken.

KEN IL GUERRIERO – IL FILM – Recensione

A chi consigliamo KEN IL GUERRIERO – IL FILM?

Consigliamo la visione di questa nuova versione del film a chi ha bisogno di fare un bagno di nostalgia, a chi vuole vedere il sangue schizzare dalle cervella dei bruti in un mondo fatto di violenza e arti marziali. A chi sente il bisogno di un’epicità muscolosissima e senza freni. Insomma, a tutti quelli a cui piacciono delle buone e sane mazzate.

  • Animazione molto virtuosa per i tempi
  • Ottima medicina contro la nostalgia

  • Scrittura e finale poco approfonditi
KEN IL GUERRIERO – IL FILM
3.5

La costellazione dell'Orsa a proteggerci

Un mondo desolato, dove la violenza è ormai l’unica legge. Un uomo che si erge contro le ingiustizie, erede di una delle tecniche marziali più micidiali di sempre. Botte da orbi, guerre tra predoni del deserto, scenari post-apocalittici che non risparmiano donne e bambini. Signore e signori, amanti dell’ipertrofia e dei combattimenti a mani nude, Ken è tornato.

Scrittore incallito, impugna la penna come fosse una katana e si allena prendendo a colpi di spada un povero taccuino che si porta sempre appresso. Appassionato di fumetti americani e nipponici, il suo più grande sogno è quello di imparare a lanciare sfere di energia dal palmo della mano. Ogni notte sogna l’uscita del nuovo capitolo di Hunter x Hunter, per poi svegliarsi in lacrime e scontrarsi con la dura realtà.

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