Era il lontano 1997 e come molti ragazzi della mia età sono entrato in contatto con Tombi! grazie alla celeberrima demo sulla prima PlayStation. Dopo averla giocata e rigiocata innumerevoli volte ed essermi ogni volta bloccato nello stesso punto decisi che avrei fatto di tutto per mettere le mani sulla versione completa di quello splendido titolo. Tombi! era un titolo particolare e in qualche modo innovativo, che mescolava platform e RPG con uno stile anime che mi ricordava tantissimo la prima serie di Dragon Ball, a cui sono convinto il team di Whoopee Camp si sia ispirato per creare quella che poi sarebbe diventata una serie in due episodi.
A distanza di quasi trent’anni, quando ormai le copie originali del primo Tombi! per PS1 hanno raggiunto cifre folli, Limited Run Games e Tokuro Fujiwara di Whoopee decidono di regalarci una nuova edizione, per piattaforme moderne, di quello che ormai è diventato un classico. Disponibile dall’1 agosto, Tombi! Special Edition ha rallegrato la nostra estate… ma non tutto ciò che è rosa profuma di fiori. Scopriamo perché.
- Titolo: Tombi! Special Edition
- Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch
- Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
- Genere: Avventura, RPG
- Giocatori: 1
- Publisher: Limited Run Games
- Sviluppatore: Whoopee Camp, Limited Run Games
- Lingua: Italiano (testi e doppiaggio)
- Data di uscita: 1 agosto 2024
- Disponibilità: digital delivery, retail (Limited Run Games)
- DLC: nessuno
- Note: noto in Giappone e Stati Uniti come “Tomba! Special Edition”
Abbiamo recensito Tombi! Special Edition con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da Limited Run Games tramite Keymailer.
Meglio maiale che…
Questo primo episodio della dilogia di Tombi! (Tomba! nei continenti asiatico e americano), comincia quando il nostro selvaggio protagonista si risveglia dopo aver subito l’imboscata da parte di alcuni Komabuta, gli strani maiali antropomorfi che ci ritroveremo a combattere nel corso della nostra avventura. Tombi realizzerà di essere stato derubato del bracciale, unico ricordo di suo nonno, e si dirigerà verso il Villaggio degli Esordi per tentare di recuperarlo. Qui gli abitanti lo indirizzeranno verso il Vecchio Centenario, che gli racconterà la leggenda dei sette maiali cattivi e della loro ossessione per tutto ciò che è d’oro. Tombi viene quindi incaricato di sconfiggere e catturare i leader dei Komabuta sparsi in tutto il mondo, ma nel frattempo dovrà avere a che fare con numerosi grattacapi che metteranno a dura prova la sua (e la nostra) già scarsa pazienza e il suo sfollagente dal grilletto facile.
Realizzato con scenari tridimensionali e personaggi in 2D, Tombi! si presenta come un’avventura a scorrimento (prevalentemente) orizzontale e sezioni in cui invece ci ritroveremo a esplorare villaggi con visuale isometrica. Durante l’esplorazione potremo anche avanzare su diversi piani dello scenario, scoprendo segreti e raccogliendo oggetti utili a completare gli “Eventi”. Con questo nome vengono indicate tutte le missioni, principali e secondarie, di cui il titolo è costellato: ne sbloccheremo e ne porteremo a termine continuamente, parlando con NPC, raggiungendo determinati punti della mappa, raccogliendo oggetti o semplicemente compiendo alcune azioni.
Questi eventi saranno raccolti in un’apposita schermata del menù, che ci aiuterà a districarci all’interno del gioco, perché gli eventi sono talmente tanti e si avvicenderanno così frequentemente (soprattutto all’inizio) che altrimenti perdereste il filo dell’avventura. Caratteristica particolare di Tombi!, almeno per quanto ci riguarda, è la traduzione italiana, che spesso e volentieri farà sorridere per quanti errori grammaticali, di genere e di battitura contiene. A volte vi chiederete come mai l’icona di un oggetto rappresenta qualcosa mentre il suo nome ne descrive tutt’altro, oppure cosa diamine possa significare il nome di un determinato evento. Ma chi l’ha giocato all’epoca non potrà che apprezzarlo e sentirsi a casa e vi assicuro che proverete un moto di commozione non appena sentirete parlare il Saggio Centenario nella nostra lingua.
Porco il demonio
Sebbene ricordassi con piacevole nostalgia il titolo originale, passata qualche ora mi sono accorto di come Tombi! sia invecchiato maluccio, sia in termini estetici, a causa del mero porting 1:1, ma anche in termini di gameplay, che ormai risulta datato e a tratti frustrante. Ci troviamo di fronte a una versione del gioco praticamente identica all’originale, con un upscale grafico che da solo non convince appieno e che lascia parecchio a desiderare. Desiderare che si fossero impegnati a tirare a lucido offrendo una vera e propria versione HD del gioco da alternare all’originale, come nel caso del remake di Wonder Boy III, per citarne uno. Le uniche migliorie apportate vedono la presenza di cornici per i lati dello schermo e la possibilità di attivare il filtro scanline, peccato che entrambe le preferenze vengono “dimenticate” ogni qual volta avvieremo il gioco e caricheremo la partita. Oltre a questo potremo salvare in ogni momento e riavvolgere il gioco in caso di errori, ma si tratta davvero di opzioni ormai essenziali e che non fanno certo gridare al miracolo.
È possibile scegliere fra la colonna sonora originale e quella riarrangiata, uno dei punti di forza di questa Special Edition, peccato che non siano in alcun modo presenti l’opening originale giapponese né quella anglofona presente nell’edizione europea originale. Il filmato di apertura di questa nuova versione presenta invece un brano strumentale che non ha certamente lo stesso impatto di quelli cantati. C’è da premiare invece l’inserimento di una notevole dose di contenuti extra, dall’intera colonna sonora a una serie sconfinata di materiali grafici che comprendono bozzetti originali, manuali, copertine, pubblicità e altro ancora.
A chi consigliamo Tombi! Special Edition?
L’edizione per piattaforme moderne di Tombi! è consigliata in particolar modo a chi ha giocato il titolo alla fine degli anni ’90 e gli è rimasto nel cuore. L’edizione originale è molto difficile da reperire per via dei costi elevati e questo porting è l’occasione perfetta per rivivere un’esperienza che, magari, si è fatti da bambini. Tuttavia lo stesso non posso dire per coloro che non hanno mai avuto modo di conoscere Tombi! prima d’ora. Come già detto, anche sorvolando sull’aspetto visivo il titolo è invecchiato parecchio dal punto di vista del gameplay e non tutti potrebbero trovarsi a proprio agio.
- Contiene una buona dose di contenuti extra
- Farà sentire a casa chi lo ha apprezzato allora
- Ottima la colonna sonora riarrangiata
- Scarso impegno nella realizzazione del porting
- Perché i caricamenti sono così lunghi?
- La traduzione italiana fa sempre sorridere
- Che fine ha fatto l’opening originale?
Tombi! Special Edition
La nostalgia a volte non basta
Nonostante le ottime premesse e l’immensa voglia di giocarci sin dal suo annuncio, questa nuova edizione del titolo di Whoopee Camp deve fare i conti con il peso degli anni a causa delle pochissime migliorie alla quality of life. Dopo le prime ore e le fase iniziali di Tombi! Special Edition ho fatto un po’ fatica a procedere, complici le meccaniche di gioco datate e i miglioramenti quasi assenti per questo porting, specialmente dal punto di vista dei caricamenti, rimasti tali e quali a quelli di un tempo anche su PlayStation 5. Una remaster con una doppia grafica classica/moderna sarebbe stata la scelta migliore, ma la disponibilità di Limited Run Games e del suo Carbon Engine piuttosto che di sviluppatori come Lizardcube (Wonder Boy: The Dragon’s Trap e Streets of Rage 4) è stata decisiva per il destino di questa IP, dato che a breve verrà lanciato anche il suo sequel dalla grafica totalmente poligonale, Tombi! 2. Fatelo vostro se amate il selvaggio eroe dai capelli colorati e dallo stomaco forte, ma sappiate di dover soprassedere su più di qualche mancanza.