Sono passati circa sette anni dalla pubblicazione di Hellblade: Senua’s Sacrifice, titolo che insegnò al mondo dei videogiochi come anche i contenuti multimediali di questo tipo potessero sensibilizzare tantissime persone a patologie gravi come quella della schizofrenia. Dopo aver vinto sedici premi e ricevuto più di trentacinque nomination, nel 2019 durante i The Game Awards venne finalmente annunciato un sequel, che avrebbe ripreso la storia di Senua esattamente da dove l’avevamo interrotta nel primo capitolo. A distanza di cinque anni da quell’annuncio, il 21 maggio, potremo finalmente tornare nella psiche di Senua attraverso Senua’s Saga: Hellblade II, e tutti gli abbonati a Xbox Game Pass potranno in aggiunta farlo gratuitamente.
Non perdiamo però altro tempo e seguiteci in questa nostra ultima recensione, buona lettura.
- Titolo: Senua’s Saga: Hellblade II
- Piattaforma: Xbox Series X|S, PC (Steam)
- Versione analizzata: Xbox Series X (EU)
- Genere: Action
- Giocatori: 1
- Publisher: Xbox Game Studios
- Sviluppatore: Ninja Theory
- Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 21 maggio 2024
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: non annunciati
- Note: disponibile gratuitamente al lancio per tutti gli abbonati a Xbox Game Pass
Abbiamo recensito Senua’s Saga: Hellblade II con un codice Xbox Series X fornitoci gratuitamente da Microsoft.
“È facile vedere il dolore e la sofferenza causati da malattie o traumi fisici, ma non è altrettanto facile vedere la sofferenza, il trauma o una grave malattia mentale. Cosa succederebbe se potessimo trovare un modo per farlo?”
Con le parole dello scrittore e autore di Senua’s Saga: Hellblade, Tameem Antoniades, riprendiamo il racconto esattamente dove lo avevamo interrotto anni fa. Ispirato alla mitologia norrena e alla cultura celtica, nel primissimo Hellblade seguivamo la storia di Senua, una guerriera appartenente alla tribù dei Pitti che decide di raggiungere Helheim (dimora dei morti secondo la mitologia norrena) al fine di salvare l’anima del suo amato perito durante un’incursione nemica. In questo seguito, Senua è decisa a vendicarsi di coloro che hanno decimato il suo popolo e ucciso il suo compagno, ma una storia di vendetta può spesso celare risvolti inaspettati…
Fuggendo dalla propria ombra
Partiamo subito col dire che Senua’s Saga: Hellblade II non è un’avventura che mira ad offrire al giocatore una longeva campagna, infatti, come il suo predecessore, impiegheremo circa 7-8 ore per terminare la storia, ma anche 9 nel caso decidessimo di dedicarci alla ricerca di tutti i collezionabili. Il titolo presenta un HUD “pulito”, privo di indicazioni a schermo su quale strada percorrere o obiettivo seguire, lasciando al giocatore la possibilità di essere trasportato dalla storia senza alcun altro pensiero. Ritroviamo questa semplicità anche nei comandi, dove potremo utilizzare (su Xbox, versione da noi testata) LB per scattare, RT o LT per il focus, RB per parare, Y ed X per attaccare rispettivamente con un attacco pesante ed uno leggero, B per interagire con l’ambiente circostante ed A per schivare gli attacchi nemici. Inoltre, selezionando la freccetta superiore, potremo accedere repentinamente alla modalità foto, che in qualunque momento sarà capace di catturare fotogrammi di rara bellezza.
Essendo un titolo interamente incentrato sulla trama eviteremo nel modo più assoluto qualunque spoiler ad essa legati, soffermandoci invece su alcuni aspetti che ci hanno sorpreso rispetto al suo predecessore. Il team di sviluppo e la regia hanno infatti usato sapientemente gli anni trascorsi, riuscendo a colmare alcune lacune presenti nel primissimo Hellblade: Senua’s Sacrifice. Uno di queste è sicuramente la trama, che in questo nuovo capitolo apporta alcune piccole novità sul modo in cui ci viene narrata. Differenza sostanziale è infatti la presenza di comprimari durante l’avventura che, seppur inizialmente ci hanno suscitato qualche titubanza sul loro reale coinvolgimento per i problemi psichici di Senua, alla fine si sono rivelati un grandissimo valore aggiunto, capaci di evidenziare ulteriormente il divario percettivo nei confronti del mondo tra essi e la protagonista. Nonostante ciò è evidente che per il team si trattasse di un grande azzardo, soprattutto per via della poca profondità donata ai comprimari, rendendoli sì dei compagni di viaggio, ma che allo stesso tempo non trovano mai il giusto modo di coinvolgere il giocatore, complice anche una Senua scritta magistralmente e capace di surclassare gli altri personaggi in quanto profondità.
A non migliorare la situazione troviamo anche la durata della trama che, essendo molto corta, porterà spesso il giocatore a eseguire un salto temporale continuo nei confronti della storia, sacrificando così la possibilità di vedere e apprezzare l’evoluzione del rapporto tra i personaggi, lasciando la nostra bocca con un retrogusto dolceamaro che sa di “non mi sarò forse perso qualcosa?“. Questa insicurezza, fortunatamente, svanisce nel momento in cui si prosegue con la storia e si viene nuovamente trascinati all’interno dell’occhio del ciclone. Non ci sarebbe dispiaciuto se la storia si fosse dilungata qualche ora in più, permettendoci così di analizzare a fondo tutti gli aspetti celati dal titolo. Questo viene solo in parte colmato attraverso una funzione secondaria dell’opera che si sbloccherà solo finita la storia principale almeno una volta. Quest’ultima, evitando qual si voglia spoiler, ci ha persino portati a riaffrontare interamente il titolo, così da viverlo sotto una luce decisamente “nuova”.
Altra piacevole differenza l’abbiamo riscontrata nelle novità apportate al sistema di combattimento. Personalmente, all’interno del primo titolo della saga, ciò che difficilmente digerivo era il combattimento simultaneo contro più nemici, in quanto era evidente come il gioco non fosse stato concepito per affrontare molteplici nemici in contemporanea, ma fosse focalizzato principalmente sull’obiettivo singolo. In questo secondo capitolo si è riusciti a dare un’aria tutta nuova, non solo inserendo, durante l’intera esperienza, nuovi nemici differenziati da numerosi pattern di attacco, ma anche creando un sistema di combattimento fluido che, per quanto lasci avvertire al giocatore la sua posizione al centro dello scontro, sarà sempre focalizzato su un singolo nemico alla volta, passando velocemente a un secondo con stacchi cinematografici e ben congegnati che non interrompono mai il ritmo. Le novità riguardano anche gli enigmi ambientali, con alcuni che rimandano alle origini della serie, e molti altri che non lasciano mai spazio alla monotonia. Appena crederete che il gioco vi abbia già mostrato tutto, avrete come ricredervi, ve lo assicuriamo.
Tra psicologia e fotorealismo
Tecnicamente Senua’s Saga: Hellblade II è a dir poco inarrivabile, sia per ciò che concerne il comparto audio, sia per ciò che riguarda l’aspetto puramente visivo. Per apprezzare a pieno il titolo è consigliato l’uso di cuffie, data anche la presenza di un suono binaurale 3D completo. Per chi non ne fosse a conoscenza, i suoni binaurali sono delle particolari frequenze che, stimolando l’ascolto, possono influenzare il nostro cervello, l’umore e lo stato d’animo portandoli in uno stato di apertura e di coscienza tale da favorire la concentrazione, il rilassamento e l’apprendimento. Il team ha quindi creato un’incredibile esperienza uditiva che permette al giocatore di immergersi completamente nella realtà di Senua.
Per raggiungere un alto livello di immersione cinematografica e sospendere l’incredulità del giocatore, è stato inoltre fondamentale utilizzare riferimenti al mondo reale. Dai più piccoli dettagli presenti, ad esempio, nei costumi realizzati a mano, ai vasti panorami islandesi, fonte principale di ispirazione per questo secondo capitolo. A differenza del primo gioco, che utilizzava l’Unreal Engine 4, il secondo capitolo è stato sviluppato utilizzando il più recente Unreal Engine 5, che ha consentito di aggiungere modelli di personaggi, animazioni e altri componenti visivi migliorati, nonché un migliore utilizzo della console stessa. Su Series X|S gli sviluppatori hanno limitato il frame rate a 30 fotogrammi al secondo, puntando all’ottenere un’esperienza decisamente più cinematografica.
Per dar vita ad una prospettiva del mondo di Senua sempre più veritiera, il team ha lavorato ancora una volta a stretto contatto con il professor Paul Fletcher dell’Università di Cambridge, nonché con persone afflitte da reali esperienza di psicosi. Tutto questo è stato raccolto all’interno di un documentario della durata di venti minuti e che potrete trovare all’interno della sezione Extra del menu principale. Per quanto possa sembrare superfluo, personalmente l’ho trovato un reale valore aggiunto all’opera, capace di parlare al giocatore in quanto essere umano, appellandosi alla sua empatia al fine di immedesimarsi nelle persone coinvolte e in Senua stessa.
A chi consigliamo Senua’s Saga: Hellblade II?
Senua’s Saga: Hellblade II è consigliato indubbiamente a tutti coloro che hanno profondamente amato il primo capitolo, ma anche a chi si è semplicemente incuriosito nel leggere queste nostre parole. Il titolo è rivolto a un pubblico ampio, ma soprattutto a un pubblico adulto e maturo. Proprio su questo ultimo punto è doveroso un piccolo disclaimer. Il gioco contiene infatti rappresentazioni di psicosi, comprese visioni e voci, che in molti potrebbero trovare inquietanti, se non addirittura provare disagio, soprattutto coloro che hanno avuto esperienze simili. Persone con esperienze di psicosi e professionisti in psichiatria hanno assistito la realizzazione di ognuna di queste rappresentazioni, ma ci sentiamo comunque di consigliare un approccio altamente informativo prima di avvicinarsi al gioco, soprattutto se si ha un’alta sensibilità nei confronti di temi come violenza, traumi, morte, panico, incendi, annegamenti, spazi confinati e temi relativi a perdite infantili.
- Tecnicamente inarrivabile
- Gameplay semplice e appagante
- Trama avvincente e ricca di rimandi culturali…
- …Ma la scarsa longevità porta a una conclusione eccessivamente frettolosa
- Profondità dei comprimari eccessivamente sacrificata
Senua's Saga: Hellblade II
Amore e psiche a prima vista
Senua’s Saga: Hellblade II è un piccolo capolavoro, capace di conquistare il giocatore attraverso una narrazione cupa e affascinante, che affonda le sue radici in rimandi culturali di rilevante spessore. La breve trame offre una visione cinematografica della storia, scarificando però eccessivamente la profondità dei comprimari e il raggiungimento del finale di gioco. Il gameplay è semplice, portando il giocatore a concentrarsi unicamente sulla storia che sta vivendo accanto ad una protagonista scritta magistralmente. Tecnicamente siamo prossimi al fotorealismo e seppure qualche ambiente possa sembrare a primo acchito spoglio, ci si rende subito conto che non stiamo attraversando un ambiente fittizio, ma rappresentato realmente in ogni suo piccolo dettaglio. Un titolo che segna un nuovo standard per i videogiochi moderni, ma soprattutto che sfrutta sapientemente il media videoludico per mettere in risalto problematiche che ancora oggi vengono fin troppo sottovalutate, come la sanità mentale. Un gioco da provare, soprattutto se abbonati a Xbox Game Pass, dove potrete trovare gratuitamente entrambi i capitoli.