In uscita il prossimo 26 aprile, Stellar Blade è l’ultima opera dello studio di sviluppo SHIFT UP, noto in particolare per Goddess of Victory: Nikke, titolo mobile campione di incassi pubblicato nel 2022. Il gioco, distribuito da Sony Interactive Entertainment come sola esclusiva PlayStation 5 (almeno per il momento), dopo una demo gratuita pubblicata lo scorso 29 marzo (qui potete trovare le nostre prime impressioni), è ora finalmente prossimo alla pubblicazione.
Dopo aver analizzato in anteprima l’ultima produzione dello studio sudcoreano, siamo pronti a parlarvene in questa nostra ultima recensione.
- Titolo: Stellar Blade
- Piattaforma: PlayStation 5
- Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
- Genere: Azione
- Giocatori: 1
- Publisher: Sony Interactive Entertainment
- Sviluppatore: SHIFT UP
- Lingua: Italiano (testi e doppiaggio)
- Data di uscita: 26 aprile 2024
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: non annunciati
- Note: pre-ordinando il gioco otterremo la Tuta da Lancio Planetaria, gli Orecchini Corazza e gli Occhiali Tondi Classici per EVE
Abbiamo recensito Stellar Blade con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da Sony Interactive Entertainment Europe.
Devastata da strane e potenti creature, la Terra è stata abbandonata e ciò che resta di una razza umana decimata è fuggito in una colonia nello spazio. Dopo aver lasciato la colonia, EVE, membro della Settima Unità Aerea, arriva sui resti desolati del nostro pianeta con una missione ben precisa: salvare l’umanità reclamando la Terra dai mostruosi Naytiba, la forza malefica che l’ha devastata.
Ma mentre EVE affronta i Naytiba uno per uno, ricostruendo i misteri del passato tra le rovine della civiltà umana, si rende conto che la sua missione è tutt’altro che semplice. Infatti, quasi nulla è come sembra…
L’ultimo lascito dell’umanità
La trama di Stellar Blade è criptica quanto affascinante, ricordando non poco anche le atmosfere e i temi toccati all’interno di NieR: Automata. Per completarla abbiamo impiegato all’incirca 35 ore, all’interno delle quali abbiamo dedicato anche ampio tempo al completamento di tutte le missioni secondarie e la raccolta di buona parte dei collezionabili, stimando il completamento della sola trama principale sulle 25 ore. Il gioco però presenta un approccio totalmente libero a ciò che concerne tutto ciò che è extra alla storia, presentando anche un disclaimer nel momento in cui ci avvicineremo al punto di non ritorno trasformando tutte le missioni fino a quel momento intraprese e non completate come “fallite”. Il titolo presenta inoltre diversi finali, lasciando al giocatore anche la possibilità di rivivere l’intera avventura con un approccio totalmente differente. Inoltre, completando almeno una volta l’avventura, sbloccheremo la modalità Difficile.
Il titolo presenterà ambienti per lo più lineari, ma con qualche piccola eccezione per le macro aree desertiche che offriranno persino una mappa per orientarci e sulla quale scoprire noi tutti i punti di riferimento, con segnalini che si limiteranno a indicarci la sola posizione delle numerose missioni secondarie. Queste saranno in maggior parte accettabili all’hub di gioco, la città di Xion, dove potremo interagire con i vari abitanti e scoprire store che espanderanno la lore di gioco, oltre che farci guadagnare esperienza e denaro. Alle missioni secondarie si accostano anche le attività minori legate alla bacheca presente in città e nel deserto, dove troveremo ad attenderci incarichi minori (come l’uccisione di un determinato numero di nemici), ma comunque altrettanto remunerative. Tra una missione e l’altra EVE avrà persino la possibilità di dedicarsi all’attività di pesca, con un menù ad esso dedicato e che ci informerà su quali tipologie di creatura abbiamo finora pescato e in che quantità.
Nelle macro aree esplorabili (ma anche a Xion attraverso alcune attività secondarie) saranno presenti persino piccoli enigmi che una volta risolti ci premieranno con diversi materiali utili per la creazione o per il potenziamento. Attraverso questi materiali potremo creare le diverse nanotute per EVE che, assieme agli orecchini e gli occhiali, comporranno l’aspetto estetico della nostra protagonista senza mai influenzarne le statistiche, tranne per la nanotuta di base (equipaggiabile provando a rimuovere una qualsiasi nanotuta di EVE) che rimuoverà lo scudo dalla protagonista aumentando la difficoltà di base. Il vestiario personalizzabile riguarderà anche i due compagni principali della protagonista e che ci accompagneranno per l’intera avventura, nonché il nostro drone, che fungerà da scanner e contatto audio con i nostri compagni.
Piccolo plauso anche all’accessibilità per quanto concerne la difficoltà e la comprensione della trama. In ogni momento dell’avventura, potremo modificare la difficoltà di gioco, scegliendo tra Normale oppure Storia. Nel caso selezionassimo quest’ultima, oltre un notevole debuff per quanto concerne le unità nemiche, potremo anche piacevolmente notare come il gioco ci aiuti tramite piccoli quick time event soprattutto durante gli scontri boss. Qui infatti vedremo spuntare a schermo (per una frazione di pochi secondi) il comando da eseguire tra L1 e cerchio per deviare o schivare perfettamente durante quell’attacco, aiutando così chi ha meno dimestichezza con questo genere di gioco. Il titolo aiuta anche tutti i giocatori che magari si perdono facilmente tra le tante informazioni che si susseguono velocemente, presentando una banca dati in continuo aggiornamento per tutti i nemici, personaggi principali e secondari, eventi di gioco passati o presenti, aiutando così anche tutti quei giocatori che hanno poco tempo per dedicarsi al titolo, riuscendo ad alternarsi tra una partita e l’altra nel solo fine settimana.
È così che combattono gli Angeli
Fin dall’inizio, il titolo presenta tratti puramente hack and slash, con l’attacco leggero eseguibile con quadrato, l’attacco pesante eseguibile con triangolo, schivata eseguibile con cerchio, salto eseguibile con X e la parata con il tasto L1. Quest’ultima è il fulcro principale del combat system, permettendoci di utilizzare speciali mosse β (beta) sfruttando la combinazione L1 più uno dei quattro tasti azione appena l’apposita barra sarà sufficientemente carica. Quest’ultima sarà infatti composta da diversi slot che si andranno a caricare infliggendo o subendo danni, schivando gli attacchi nemici, oppure tramite l’ausilio di particolari pezzi di equipaggiamento. Inoltre, parando all’ultimo secondo, potremo deviare totalmente gli attacchi, infliggendo stordimento ed esponendo il nemico a un attacco critico. Ogni nemico sarà dotato di una barra inerente ai punti vita e una dedicata allo scudo, con piccole gemme gialle che andranno a evidenziare quante deviazioni saranno necessarie affinché il nemico possa essere stordito.
In Stellar Blade il combattimento non sarà però solo incentrato sull’arma bianca, presentando anche una notevole componente shooting. Avanzando nella storia infatti il nostro fidato drone potrà avvalersi di una funzione aggiuntiva oltre quella di semplice scanner, trasformandosi in un’arma dalla distanza che potrà essere usata in un qualsiasi momento dalla nostra protagonista. EVE potrà usufruire di diverse munizioni e relative modalità d’attacco da parte del drone, variando tra semplici pallottole dalla distanza, munizioni esplosive, razzi a ricerca, raggi laser e munizioni ad ampia rosa molto simili a quelle usate dai più comuni shotgun. Attenzione però, le munizioni non saranno infinite, e potranno essere trovate all’interno di casse, campi in cui riposare, o rilasciate come loot da diverse tipologie di nemici. Abbiamo anche apprezzato la presenza di diverse fasi di gameplay dove eravamo costretti a ricorrere al solo uso della modalità di fuoco dalla distanza del drone, mostrandoci come non sia solo una componente accessoria al gioco, ma una vera e propria colonna portante. Inoltre, a differenza della spada, il drone possiederà un menù di potenziamento separato da EVE e che ci permetterà di aumentare il numero di munizioni da poter portare con noi o il danno inflitto.
Stellar Blade è caratterizzato inoltre dalla presenza di dinamiche simili a quanto visto in titoli soulslike, creando un ibrido divertente quanto interessante. L’attenzione infatti è sempre posta sul combattimento singolo, e raramente contro schiere intere di nemici, oltre a una difficoltà settata su un alto livello di sfida. I nemici disporranno di più pattern di attacco, non tutti deviabili, con diverse fasi in cui sarà la schivata all’ultimo secondo a fare la differenza per creare una piccola finestra d’attacco. A differenza però di altri titoli molto simili, EVE non perderà nulla alla morte, conservando tutta l’esperienza ottenuta fino a quel momento. Inoltre, in determinate occasioni, alla morte non venivamo ricondotti all’ultimo campo base visitato, bensì all’entrata della zona in cui eravamo appena stati sconfitti, portando il giocatore a non provare troppa frustrazione nel dover ritentare più volte determinate porzioni di gioco. Ad aiutarci troviamo anche la presenza di particolari consumabili che, una volta sconfitti, ci permetteranno di risorgere immediatamente con tutti gli HP al massimo per una seconda chance. Potremo portarne con noi non più di uno per volta, e si riveleranno particolarmente utili nel caso mancassero uno o due colpi al boss che stiamo affrontando, lasciando però sempre al giocatore la scelta di utilizzarlo o meno.
I campi base, finora tanto citati, fungeranno da punto di salvataggio, permettendoci di riposare, ricaricare i consumabili inerenti alla salute e i nostri HP, lasciando però che alcuni nemici ritornino in vita. All’interno del campo potremo anche acquistare nuove scorte, nonché sbloccare con i punti esperienza accumulati nuove abilità per la protagonista. Questi ultimi si guadagneranno tramite l’uccisione dei vari nemici e un’attenta esplorazione del mondo di gioco, ma purtroppo abbiamo trovato lo skill tree di EVE piuttosto scarso rispetto quanto ci aspettavamo. Nonostante siano presenti cinque diversi rami, avremmo preferito la presenza di nuove abilità sbloccabili oltre le otto predefinite (quattro per le abilità beta e quattro per le abilità esplosive) e la presenza di reali miglioramenti per EVE che andassero oltre la semplificazione di abilità base come la deviazione o la schivata. Cinque alberi delle abilità che, per quanto interessanti ed approfonditi, non ti fanno mai sentire davvero una reale appartenenza nei confronti della protagonista, con uno skill tree fin troppo guidato e indirizzato che lascia poco spazio alla personalizzazione.
In alcuni campi più avanzati sarà inoltre possibile potenziare il nostro equipaggiamento. Qui potremo aumentare i danni inflitti dalla lama, il numero delle fiaschette equipaggiabili e gli slot in cui inserire diversi moduli che consentiranno ad EVE di usufruire di diversi bonus passivi. Alcuni di questi ad esempio ricaricheranno cento punti vita dopo aver sconfitto un nemico, oppure un bonus del 10% d’attacco a seguito di un’uccisione. I moduli saranno caratterizzati anche diverse rarità in base alla loro reale potenza, partendo da una stella fino ad un massimo di tre. Sulla stessa onda troviamo anche i moduli dell’Esospina, che presenteranno tre diversi bonus per ognuno di loro, ma si potranno sbloccare tutti solo a seguito dei relativi potenziamenti. Troviamo Esospine in grado di aumentare la furtività di EVE, oppure in grado di aumentare la potenza di tutte le sue abilità beta, fino a permettervi di entrare in una fase critica in cui per un breve periodo potremo utilizzare tutte le abilità beta senza l’esaurimento della barra dedicata.
Tra devastazione e alta definizione
Stellar Blade conquista anche sul fronte tecnico, con una grafica che mira pienamente ad urlare next gen attraverso tre diverse impostazioni grafiche: una che predilige il comparto grafico, una le prestazioni (per il frame rate fisso a 60 FPS) e un’ultima invece bilanciata (con circa 40 FPS) per offrire al giocatore la giusta via di mezzo. Il titolo sembra spesso porsi a “favore di telecamera”, lasciando che per il giocatore sia un piacere scattare le varie istantanee. Le aree semi-open world, a differenza delle aree maggiormente delimitate, peccano di un po’ di grinta sul fronte tecnico, ma rimangono pur sempre un piacere da vedere, così come da apprezzare tramite l’ausilio del feedback aptico. Inoltre, proprio per accontentare tutti quei giocatori impressionati dal lato B della protagonista, il team di sviluppo ha implementato una voce nel menu per modificare la lunghezza della coda di EVE, che potrà essere lunga (e quindi più coprente) o corta (ovvero meno coprente). Quest’ultima cattura il giocatore anche per la sua personale “fisica”, rispondendo in modo eccellente alle diverse situazioni, come folate di vento, nuoto sott’acqua, schiavate e doppi salti. Qualche incertezza solo durante la corsa della protagonista, dove la coda sembra immobilizzarsi a mezz’aria. A non convincere pienamente anche l’eccessivo tremolio della videocamera, di cui abbiamo abbassato la sensibilità quasi al minimo, e il loot rilasciato dai nemici e dalle casse pressoché invisibile, ma che abbiamo ovviato tramite la funzione di raccolta automatica tramite le impostazioni presenti nel menù. In generale sono pecche da poco, ma che comunque fanno parte dell’esperienza complessiva, che nel suo totale è stata comunque più che soddisfacente, soprattutto fronte artistico.
Degna di menzione anche la presenza del doppiaggio completamente in italiano (che chi ci segue sa quanto sia importante per noi, soprattutto dopo l’ultimo scivolone visto in Rise of the Ronin). Il doppiaggio migliore è senza dubbio quello appartenente alla protagonista EVE, ma anche quello posseduto dai personaggi secondari o dai comprimari riesce a sostenere positivamente l’esperienza complessiva. Poche volte il doppiaggio non è stato all’altezza, ma tutte attribuibili al doppiaggio di Lily, dove inspiegabilmente il doppiaggio passava da battute “umane” a battute dal doppiaggio robotico del tipo “Tranquilla – verremo – in – tuo – soccorso“, ma che in ogni caso ci ha comunque strappato un sorriso. Punto forte è invece il comparto sonoro, con musiche suggestive e capaci di immergere completamente il giocatore durante l’esplorazione, oltre che esaltarlo durante gli scontri. Presenti anche tracce musicali uniche all’interno dei vari campi, con la possibilità di cambiarle attraverso un giradischi. Il lavoro svolto è a dir poco magistrale, ma non potevamo che aspettarci questo da Monaca, lo studio di Keiichi Okabe, compositore della serie NieR.
Il futuro dell’umanità si trova sul filo di lama. Devastata da strane e potenti creature, la Terra è stata abbandonata e i superstiti della razza umana, ormai decimata, sono fuggiti su una Colonia nello spazio.
È proprio partendo da questa Colonia che EVE giunge sul nostro pianeta, ormai desolatamente distrutto, con una precisa missione: salvare l’umanità liberando la Terra dai Naytiba, le creature malvagie che l’hanno devastata. Nell’affrontare i Naytiba uno per uno e nel cercare di fare luce sul misterioso passato della civiltà umana, EVE si rende conto che la sua missione non è così semplice. Niente è come sembra…
Acquista Stellar Blade su Amazon seguendo questo link e supporta Akiba Gamers.
A chi consigliamo Stellar Blade?
Stellar Blade è consigliato a tutti gli amanti del sottogenere soulslike, nonché agli amanti delle atmosfere sci-fi, realizzate minuziosamente e con grande attenzione al comparto artistico. Consigliato anche a chi ha amato NieR:Automata, opera del gran director Yoko Taro risalente all’ormai lontano 2017, con il quale condivide più di un semplice parallelismo.
- Trama avvincente e ricca di colpi di scena
- Gameplay sfaccettato e in continua evoluzione, con difficoltà accessibile
- Testi e doppiaggio in italiano…
- …Anche se con qualche evidente incertezza
- Alcune attività secondarie non stimolano sufficientemente il giocatore
- Albero delle abilità poco vario
Stellar Blade
Un traguardo stellare
Stellar Blade è un titolo che ci ha saputo conquistare sin dalla prima ora di gioco, imbastendo un’avventura ricca di colpi di scena, che sa bene come catturare l’attenzione del giocatore che non si sofferma alle sole curve della protagonista. Un titolo che conquista con la sua direzione a tratti cinematografica, ma che al contempo offre un gameplay sfaccettato, portando il giocatore a riflettere due volte prima di agire. Abbiamo inoltre apprezzato la presenza di una modalità storia accessibile persino sui tempi di reazione del giocatore. Degna di nota la localizzazione italiana, anche se non esente da qualche leggera incertezza sulle battute dei comprimari. Le tracce presenti sono ancora una volta magistrali, rendendo anche la sola esplorazione un vero e proprio piacere. Il mondo di gioco è sicuramente ricco di lore, ma alcune attività secondarie spingono davvero a fatica il giocatore ad intraprenderle, soprattutto con il progredire della storia. EVE è indubbiamente una protagonista carismatica e che subisce una grande evoluzione personale, ma che rimane fin troppo ancorata alle abilità iniziali, presentando poca varietà di personalizzazione all’interno dello skill tree. Un titolo che ci sentiamo vivamente di consigliare, data anche la storia del progetto, nato prima come semplice doppia A, e poi divenuto a tutti gli effetti un AAA. Una prima esperienza più che positiva, e che ci porta a pensare cosa potrebbe offrirci tra diversi anni uno studio che decide di sfruttare così brillantemente una sua prima occasione. Un titolo, un traguardo, che ci lascia sognare un roseo futuro per lo studio.