Rosen Garten Saga – Recensione del primo volume

Abbiamo analizzato il primo volume di Rosen Garten Saga, pubblicato in Italia da J-POP Manga. Ecco la nostra recensione!

Rosen Garten Saga – Recensione del primo volume

Il primo volume di Rosen Garten Saga è una grossa occasione mancata. Vogliamo aprire così la nostra recensione, con tutta la sincerità di questo mondo, anche perché siamo rimasti un pizzico delusi dal contenuto del volume di apertura della nuova serie in uscita in Italia grazie a J-POP Manga. L’opera di Fuji Sakimori e Bakotsu Tonooka, che in patria ha quasi raggiunto la doppia cifra alla voce “volumi pubblicati”, è sbarcata anche nel nostro Paese, a partire dal 28 febbraio, e se dobbiamo essere sinceri le premesse della vigilia sembravano puntare in una direzione leggermente diversa e forse più promettente.

Come vi abbiamo già detto in apertura, a onor del vero, il primo volume di Rosen Garten Saga non ci ha convinto. Ed è un peccato. In primis, è un peccato perché a livello estetico il prodotto si difende più che bene, mostrandosi in splendida forma tanto sul piano dell’ispirazione tematica tanto sul profilo artistico e poi, in secondo luogo, qualche buona idea alla base della narrazione c’è, ma viene fagocitata da un numero ingeneroso di momenti morti, dialoghi senza troppo senso e forzature non motivate.

Se siete curiosi di saperne di più, beh, non vi resta che proseguire con la lettura della nostra recensione del primo volume di Rosen Garten Saga, che ci è stato gentilmente concesso dalla casa editrice.

Rosen Garten Saga – Recensione del primo volume

  • Titolo originale: ローゼンガーテン・サーガ  (Rosen Garten Saga)
  • Titolo italiano: Rosen Garten Saga
  • Uscita italiana: 28 febbraio 2024
  • Numero di volumi: 10 (in corso)
  • Casa editrice: J-POP Manga
  • Genere: Avventura, Fantasy, Ecchi
  • Disegni: Bakotsu Tonooka
  • Storia: Fuji Sakimori
  • Formato: 12,4 x 18 cm, b/n
  • Numero di pagine: 192

Abbiamo recensito Rosen Garten Saga tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da J-POP Manga.

Un vortice di eventi e situazioni paradossali

Parlando della trama e della storia che fa da sfondo agli eventi narrati nell’opera del duo Sakimori e Tonooka vogliamo, come sempre, limitare al massimo ogni forma di spoiler, ma in questo caso non possiamo fare a meno di iniziare ammettendo che abbiamo pensato subito di avere tra le mani qualcosa di veramente fuori di testa.

La linea narrativa si apre in modo particolare, tanto per usare un eufemismo. In un villaggio apparentemente sereno, ma vittima di una sorta di schiavismo sessuale di massa, fanno la loro comparsa un gruppo di banditi, che hanno lo scontato conto di razziare ogni possibile cosa presente nelle abitazioni dei pacifici abitanti e…non solo. Tenendo fede alla natura da produzione high fantasy con contenuti super espliciti (seppur permangono diverse censure, anche evidenti), gli eventi prendono una piega diametralmente opposta a quelli su cui si potrebbe immaginare di impostare una storia simile, e iniziano a spaziare pericolosamente in un vortice di eccessi a sfondo sessuale che, pur comunque comprensibili, risultano eccessivi e per certi versi fastidiosi.

Per fortuna, però, come ci tenevamo a sottolinea anche poco fa, Rosen Garten Saga ha comunque delle valide idee alla base, soprattutto sul piano narrativo, e col passare del tempo e delle pagine l’asticella della qualità inizia a raggiungere livelli più accettabili. Buona parte del merito di ciò è indubbiamente legato al ritmo e al piglio con cui la storia viene raccontata. Il fattore houmor c’è, si avverte e si rende protagonista dell’opera in più di un’occasione e funziona, soprattutto perché riesce a smorzare l’effetto di alcune situazioni che altrimenti sarebbero state decisamente più difficili da gestire e comprendere.

Un cast interessante, ma tutto da valutare

Il ritmo incalzante riesce a rendere gli eventi narrati forse anche un pelo più interessante ma, se dobbiamo essere onesti, crediamo che se questo plot iniziale riesce a risultare più interessante di quanto meriterebbe è gran parte merito del cast di personaggi introdotti in questa prima parte dell’opera. Rosen Garten Saga, sotto questo aspetto, si dimostra in splendida forma, e sembra non avere nulla da invidiare a nessuno. Il lavoro svolto dal sensei Tonooka sembra essere di grandissimo spessore, tanto a livello puramente visivo quanto sul piano della caratterizzazione strutturale e tematica di ognuno dei volti principali del racconto, e questo è sicuramente un grossissimo punto a favore.

Ci ha colpito, anche se può sembrare scontato, la protagonista, Lynn. Per quanto fondamentalmente vicina ad archetipi della donna sexy ma volutamente ed eccessivamente dagli atteggiamenti mascolini e poco eleganti, la giovane protagonista dell’opera è in realtà molto più interessante e complessa di quanto si possa credere, e proseguendo con la lettura sembrano apparire nuovi tasselli, che fanno si che il lettore possa comprendere maggiormente la sua personalità e il modo in cui ella nasconde la sua fragilità sotto mentite spoglie di brutalità e indifferenza.

Sia dia il via al grande… torneo?

Anche il resto del cast ci è sembrato di buon livello, a partire anche dal gruppo di antagonisti intravisti nelle battute finali del primo volume. Sotto questo punto di vista, è doveroso sottolineare che il manga è comunque pervaso da quell’elemento magico che si percepisce in maniera più esplicita nelle fasi finali, in cui si avverte una sorta di vena un po’ più da shonen, per quanto il paragone potrebbe essere un po’ eccessivo.

Come vi abbiamo già detto più volte, e lo ribadiamo, Rosen Garten Saga sembra avere comunque qualcosa di interessante che si annida sullo sfondo, uno sprazzo timido di sole che potrebbe irradiare l’opera, magari nei prossimi volumi, e potrebbe essere proprio l’elemento potenzialmente da combattimenti a base magica a giocare un ruolo fondamentale in questa evoluzione. A essere onesti, la presenza di questa sorta di “torneo”, che sembra un po’ ricordare una sorta di danza mortale, un po’ come avviene in ELDEN RING con l’annuale festa di Caelid che celebra il Generale Radhan e la sua sete di combattimento, ha dato una potenziale svolta a tutta la storia, per quanto però, e lo diciamo in maniera moto onesta, crediamo che se il modo di raccontare il tutto rimanga sempre il medesimo, potrebbe essere un po’ tutto vano.

Tavole di una certa qualità

L’aspetto sotto il quale non abbiamo alcun tipo di dubbio, è sicuramente quello tecnico e artistico. Da vedere, e l’abbiamo già lasciato intendere molto chiaramente, Rosen Garten Saga è veramente splendido, grazie a una linea artistica di ottimo livello. Le tavole realizzate dal maestro Sakimori sono di ottimo livello, hanno un tratto deciso e una modellazione dei corpi plastica e armoniosa, cosa che riesce a valorizzare, e non è poco considerando il tipo di produzione, le silhouette dei corpi e i lineamenti tutti, compresi quelli più spinti, al netto delle censure a cui siamo ormai abituati.

Ha fatto un’ottima impressione anche l’utilizzo del chiaroscuro, una tecnica che abbiamo trovato molto ricorrente nello stile grafico delle tavole. Il sensei Sakimori si è dimostrato assolutamente degno di tale nome, creando alcuni passaggi tanto curati quanto splendidi anche soltanto da vedere e siamo sicuri che questo possa essere un grosso punto a favore, specialmente per accattivare i più esigenti e quelli meno convinti del valore dell’opera.

Rin è una ragazza spavalda che non teme nessuno e, nel corso della sua giovane vita, non ha mai perso occasione di mettere alla prova il proprio coraggio. Un giorno, quando il villaggio in cui vive viene preso d’assalto da una banda di briganti, Rin decide di difenderlo e impugna una spada magica trovata per strada. La spada racchiude l’anima di un eroe leggendario, Siegfried… peccato solo che questi sia un pervertito di proporzioni altrettanto mitiche, che le “dona” un’altra “arma” maestosa con cui dispensare giustizia! Ha così inizio per i due un lungo viaggio all’avventura, tra nuove battaglie, combattimenti e altri compagni d’arme degenerati… ehm, eroici! Adatto a un pubblico adulto.

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A chi consigliamo Rosen Garten Saga?

È doveroso rimarcare il fatto che Rosen Garten Saga è consigliato a un pubblico adulto, e questo risponderebbe in parte alla domanda. A conti fatti, però, al momento è difficile individuare una tipologia di lettori a cui il titolo potrebbe fare riferimento, giacché questo primo volume, come abbiamo detto anche poc’anzi, non è riuscito a convincere del tutto, dimostrandosi troppo fumoso e poco concreto. Staremo a vedere, dunque, ma al momento è veramente complesso contestualizzare il prodotto.

  • Artisticamente e tecnicamente molto ispirato
  • Qualche spunto interessante a livello narrativo c’è…

  • …Ma al momento è veramente troppo poco
  • Troppi momenti “spinti”, quasi forzati
  • Storia confusionaria e poco a fuoco
  • Cast potenzialmente interessante, ma per ora sacrificato sull’altare di una narrazione blanda
Rosen Garten Saga
2.5

Troppe spade rovinano la festa

Il primo volume di Rosen Garten Saga è una grossa occasione mancata. Il manga realizzato dal duo Sakimori-Tonooka sembra avere qualche buona idea alla base, ma non riesce a evidenziarle e, nel mezzo, vanifica anche una veste estetica di grande livello. È un peccato, ma, magari, le cose potrebbero cambiare in futuro. Al momento, però, è difficile promuovere l’opera.

Scrive di manga e videogiochi per comprare manga e videogiochi. Scrive, cucina, fa la pizza e nel tempo libero impasta. Necessita di più soldi, di più mani e di uno stomaco extra.

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