Le spade giapponesi e l’arte della forgiatura – Recensione dei volumi illustrati di NuiNui

L'arte della forgiatura – Recensione dei volumi illustrati di Nui Nui

NuiNui ha pubblicato due libri a tema katana e armi della tradizione giapponese. Due tomi illustrati, edizioni e rilegature di pregio, che vanno a analizzare il concetto di spade giapponesi e di arma in generale nella tradizione nipponica. In un paese in cui le arti belliche sono al pari di quelle pittoriche e letterarie, la spada diventa ciò che separa vita e morte, testimone del ciclo della natura, affidata nelle mani dei samurai che attraverso l’acciaio perseguono uno stile di vita.

Entrambi i tomi sono divulgativi, accessibili e dotati entrambi di un glossario che aiuta il lettore a giostrarsi tra i termini più tecnici. Il tutto condito da illustrazioni tradizionali e foto di cimeli ancora conservati perfettamente. Katana, naginata, tanto, armature, elmi kabuto e anche pezzi di artigianato di grande pregio e fattura.

I segreti della forgiatura di Yoshindo Yoshinara

Il primo volume Spade giapponesi, arte e segreti di un grande maestro” porta il lettore in uno splendido viaggio tra i segreti della forgiatura di una delle armi più iconiche della storia del mondo: la katana. Yoshindo Yoshinara è un maestro artigiano della prefettura di Tokyo, uno dei pochi fabbricanti di spade che ancora conservano i metodi tradizionali e artigianali intatti. Attraverso di lui, si ripercorre passo per passo il metodo tradizionale di forgiatura, l’arte sublime della spada giapponese.

Spade giapponesi, arte e segreti di un grande maestroIl volume descrive dettagliatamente l’oggetto in tutte le sue sfaccettature. Si parte da un’introduzione generalista sulle varie tipologie di fatture di spada, sulla loro evoluzione nella storia e sulle componenti che rendono la katana giapponese un pezzo unico nella storia del mondo. Emerge il fatto che la spada giapponese sia parte dell’espressione artistica dell’artigiano che personalizza le proprie tecniche, in particolare la qualità dello hamon (ovvero la tempratura nella zona del taglio), lo tsuba (la guardia) e altri caratteri ornamentali che rendono l’oggetto non solo utile alla battaglia ma anche un pezzo d’arte irriproducibile.

Si procede a descrivere nel dettaglio tutte le varie fasi di forgiatura della lama, dalla scelta del metallo fino alla politura e alla rifinitura. Interessante vedere come il libro si concentri principalmente sulla forgiatura della lama in sé, mentre la realizzazione del manico e della guardia sono poco più che accennati. Il motivo è semplice, l’artigiano che fabbrica la spada non è lo stesso che fabbrica il resto, ne consegue che la realizzazione di una spada sia una processo che passa per mani di vari esperti estremamente specializzati.

Le armi dei 30 samurai più famosi

Il secondo volume Spade e armi giapponesi dei trenta più gloriosi samurai” si concentra di più sulla figura del samurai. Un libro che ripercorre gli 800 anni di storia della classe guerriera giapponese, dall’istituzione della classe a seguito della guerra Genpei (1180-1185), passando per il periodo Edo, considerato il periodo che massimamente esprime il samurai, fino al declino di questa leggendaria figura nel tardo ‘800 dopo l’apertura all’Occidente.

Spade e armi giapponesi dei trenta più gloriosi samuraiNella seconda parte del volume si passa in rassegna alle armi dei 30 samurai più importanti e famosi della storia, con annessi cenni biografici di ognuna di queste figure e i miti a loro collegati. Il tutto corredato di foto e illustrazioni delle armi attribuite agli stessi guerrieri e conservate minuziosamente da centinaia di anni. Infine un glossario illustrato con raffigurate in dettaglio le caratteristiche e le varie parti della katana da consultare durante la lettura per non rischiare di perdersi nelle descrizioni dettagliate delle armi.

Il guerriero nel Giappone medievale assume un significato complesso e stratificato, rappresenta la classe dominante del Giappone per circa 800 anni, una classe sociale legata alla guerra ma anche alle arti, alla letteratura, alla poesia e alla pittura. Mentre in occidente un guerriero si occupava principalmente del combattimento e talvolta, nei ranghi più alti dell’esercito, anche di strategia militare, il samurai, in particolar modo nel periodo Heian e Edo, periodi di massimo splendore della casta guerriera, era un vero e proprio esperto di arti. La guerra, esattamente come la pittura, la poesia e la musica, era considerata una vera e propria arte, lo stesso valeva per l’utilizzo dell’arma, lo studio della forma di combattimento, lo sviluppo di uno stile. Ne risulta uno sviluppo anche estetico del guerriero, tanto che è noto come nel periodo Edo i samurai vestivano in modo stravagante, eccentrico, con l’utilizzo anche di trucchi e profumi. Il cosiddetto dandismo samurai.

Il guerriero in Oriente è sempre legato un’estetica che abbraccia la natura delle cose e si esprime attraverso ogni atto e ogni attività che il samurai compie. Per questo il samurai abbraccia le arti, la filosofia, la letteratura, oltre che alle arti guerriere. E così il detto occidentale “vale più la penna della spada” in Giappone viene stravolto: il samurai è “penna e spada insieme”, la forza accompagnata dall’intelletto, l’intelletto accompagnato dalla forza, il tutto accompagnato da un’etichetta e da un codice morale e etico. Non è un caso che molti dei samurai più famosi (pensiamo anche solo a Musashi Myiamoto) hanno composto opere di poesia, pezzi di artigianato per la decorazione delle armi o addirittura dipinti e disegni ancora oggi conservati.

Ne risulta dunque che la figura del samurai sia estremamente unica nel suo genere e non ha eguali in tutte le culture. Maestri di guerra, combattenti eccellenti, pittori, poeti, letterati, insomma una figura che contiene in sé molto di più della semplice violenza e della sopraffazione dell’avversario, una figura legata indissolubilmente alla natura, all’estetismo e capace di affrontare la morte sia con grande saggezza che con grande audacia.

L’arma bianca più bella del mondo

La realizzazione della katana è un processo lunghissimo, estremamente denso. Un processo che inizia dalla rigorosa selezione del metallo, acciaio in questo caso a basso tenore di carbonio, che viene sottoposto a una lenta lavorazione per renderlo estremamente efficiente e resistente. A tutto ciò si unisce l’eleganza e la forma unica e funzionale della spada che ha letteralmente stregato il mondo, l’immaginario dei racconti e la mitologia che gira intorno a questo magnifico oggetto.

La realizzazione di questi cimeli è il prodotto di tecniche stratificate e perfezionate nel tempo, tramandate di generazione in generazione, che hanno permesso agli esperti forgiatori di realizzare una qualità d’acciaio sopraffina, un acciaio che dona alla lama l’eleganza che la contraddistingue e allo stesso tempo riesce ad essere estremamente funzionale in termini di resistenza e taglio. Ma i forgiatori non sono gli unici attori presenti, la spada, caratterizzata anche dal fodero e dall’impugnatura (il koshirae), passa in mano a diverse tipologie di esperti che attraverso il loro contributo specifico e settorializzato, garantiscono una qualità sopraffina in ogni aspetto.

Non è un caso dunque che chi ancora possiede le tecniche e le conoscenze per forgiare una spada in Giappone seguendo i metodi tradizionali sia considerato “tesoro nazionale vivente”, perché l’importanza della lama e della sua realizzazione è considerato dai Giapponesi come un’eredità artistica e culturale, che testimonia il rapporto che il popolo ha con ogni oggetto della tradizione che diventa un culto.

La meraviglia che salta all’occhio, o almeno così è stato per me, è che la katana non rappresenta solo ed esclusivamente uno strumento per la guerra. La katana è un pezzo che racchiude artigianato, espressione artistica, filosofia e pragmaticità. Un oggetto particolarissimo, letale nelle sole mani di chi sa usarla, di chi ha studiato l’arte dello scherma orientale, da chi ha tessuto una relazione con la propria lama e se ne prende cura esattamente come fosse un essere vivente. In questo modo, ed è a mio parere una questione interessantissima, la forgiatura della katana si distingue nettamente dalla forgiatura occidentale e trova molte più similitudini con la gioielleria e la lavorazione di materiali preziosi. Non a caso la katana è tutt’ora un pezzo di collezionismo ampiamente usato in cerimonie tradizionali e festività.

La fattura dei volumi NuiNui

I volumi della casa editrice NuiNui sono di ottima fattura. E giustificano pienamente il loro prezzo. Il primo possiede una rilegatura a filo e una copertina rigida in cartone molto spesso. La carta utilizzata è spessa e lucida e permette alle raffigurazioni e alle foto inserite di realizzare un’alta qualità di stampa. Il formato è grande e ingombrante ma perfetto per una lettura alla scrivania, magari sotto una lampada che vi permetta di godere a pieno delle illustrazioni. L’impaginatura è molto scorrevole, non stanca gli occhi con un testo troppo invadente, l’adattamento e la traduzione fluiscono perfettamente nella lettura e l’utilizzo di schemi, raffigurazioni e foto permette una grande immersione nell’argomento.

Il secondo volume invece è di un formato molto particolare. Un formato quadrato dotato di sovraccoperta, non rigido, con un’ottima rilegatura resistente e la presenza di pagine pieghevoli che nascondono le foto a grandezza naturale di alcune lame e cimeli custoditi nei più importanti musei del Giappone. La carta è sempre spessa e lucida e costellata di colori e raffigurazioni tradizionali che rendono il libro una meraviglia per gli occhi oltre che a un interessante volume sulla figura del samurai. La struttura stessa del libro è molto scorrevole e permette una lettura molto veloce grazie anche a una traduzione e un adattamento ben curati. Il glossario finale è una piccola chicca per i più appassionati e per chi vuole giostrarsi tra i termini tecnici più specifici.

A chi consigliamo i due volumi?

A chi adora i film di Kurosawa, a chi si è perso nelle narrazioni sospese di Vagabond del maestro Inoue, a chi adora i duelli, i combattimenti ed è affascinato da un guerriero che persegue ideali anche estetici, non solo l’idea della sopraffazione dell’avversario. A chi è stato stregato dall’eleganza e dalla bellezza dell’arma più bella del mondo, sinuosa, sottile e pericolosamente tagliente: la katana.

  • Ottima edizione per entrambi
  • Coinvolgenti

  • Utilizzo di termini tecnici molto lontani dalla nostra cultura
Spade giapponesi, arte e segreti di un grande maestro / Spade e armi giapponesi dei trenta più gloriosi samurai
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Un filo che separa vita e morte

Il tagliente della katana separa vita e morte, il filo sottile racchiude in sé il ciclo della natura. La katana non è solo acciaio, è un simbolo, un cimelio di rara e incredibile fattura che viene portato in gloria dalle mani di un guerriero elitario, spesso anche letterato, poeta o pittore. La katana racchiude un mondo, nella sua semplice forma contiene in sé una tradizione secolare, l’ennesima dimostrazione della devozione al proprio immaginario che il popolo giapponese ha sempre mostrato con orgoglio.

Scrittore incallito, impugna la penna come fosse una katana e si allena prendendo a colpi di spada un povero taccuino che si porta sempre appresso. Appassionato di fumetti americani e nipponici, il suo più grande sogno è quello di imparare a lanciare sfere di energia dal palmo della mano. Ogni notte sogna l’uscita del nuovo capitolo di Hunter x Hunter, per poi svegliarsi in lacrime e scontrarsi con la dura realtà.

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