Si è conclusa anche la seconda stagione di JUJUTSU KAISEN, l’arco di Shibuya, animato egregiamente dallo Studio MAPPA che, come ormai sappiamo molto bene, ha nettamente alzato l’asticella della produzione animata seriale giapponese degli ultimi anni. La stagione 2 di JUJUTSU KAISEN non manca della qualità che contraddistingue lo studio, così come non si esime da polemiche e rivolte del personale costretto a lavorare a ritmi impensabili per realizzare tutto ciò. Perché è giusto guardare ai risultati e alle splendide luci che la filiera animata produce ma è sempre giusto sottolinearne le ombre e le difficoltà che questo stesso lavoro e il sistema produttivo associato portano.
La storia di Gege Akutami invece raggiunge in questa stagione un picco mai visto, colpi di scena, azione, combattimenti assurdi e poteri bizzarri si mischiano in questo nuovo shonen battle che, pur pescando da anime famosissimi come HUNTER x HUNTER, BLEACH, JoJo e Naruto, sta riuscendo a definire sempre di più una sua linea stilistica, riconoscibile e estremamente accattivante.
In questa stagione, dopo un breve flashback sulla gioventù di Gojo e Geto, Yuji e l’intera comunità di stregoni dovranno affrontare un attacco terroristico nel centro di Tokyo, per l’appunto a Shibuya, un attacco che sembra avere come unico obiettivo il più forte tra i forti, lo stregone baciato dal cielo: Gojo Satoru.
- Titolo originale: 呪術廻戦 (JUJUTSU KAISEN)
- Titolo italiano: JUJUTSU KAISEN
- Uscita giapponese: 6 luglio 2023
- Uscita italiana: 6 luglio 2023
- Piattaforma: Crunchyroll
- Genere: Dark, Action, Horror
- Numero di episodi: 23
- Durata: 20 minuti circa per episodio
- Studio di animazione: MAPPA
- Publisher: Crunchyroll
- Adattato da: manga di Gege Akutami
- Lingua: Giapponese con sottotitoli in italiano
Abbiamo recensito la seconda stagione JUJUTSU KAISEN tramite piattaforma streaming Crunchyroll.
Terrore a Shibuya
La stagione seconda copre un arco narrativo corrispettivo circa a dieci volumi della serie. È diviso in due macrosezioni: il flashback di Gojo e Geto quando ancora erano studenti della scuola e l’incidente di Shibuya. La prima parte, composta dalle prime cinque puntate, narra della gioventù di Gojo e Geto, in particolare della missione in cui Gojo ha concepito il segreto della tecnica inversa diventando in tutto e per tutto lo stregone più potente della sua generazione. Allo stesso modo queste puntate delineano molto meglio il personaggio di Geto, facendo comprendere agli spettatori la sua transizione e il suo passaggio nel diventare stregone nero.
La seconda parte invece, che si estende fino alla fine della stagione, narra delle vicende relative all’incidente di Shibuya. L’attacco terroristico organizzato fin dalla prima serie da Geto e da alcune tra le maledizioni più potenti che è riuscito a reclutare. L’obiettivo dell’attacco è quello di neutralizzare in qualche modo l’imbattibile Gojo. A voi l’onore e il piacere di scoprire se ce la faranno e nel caso come si evolveranno le cose a seguito di tutto ciò.
Insomma, una saga piena di azione, densa, ogni puntata è un colpo di scena, ogni personaggio è ben scritto e affianca il protagonista Yuji nel suo percorso per diventare un eroe. Amicizia, sacrificio e rinuncia le tre parole chiave che deve tenere a mente un esperto di arti occulte.
Uno stile crudo e diretto
Fin dall’uscita del manga e dell’anime, JUJUTSU KAISEN aveva un intento molto preciso: narrare una storia shonen molto classica attingendo gli elementi migliori delle serie di maggior successo degli ultimi venti anni. Non è dunque un caso che ci siano parecchi rimandi al character design e al concept di Naruto, che il power system attinga generosamente da HUNTER x HUNTER, e che il ritmo e la gestione della camera nelle scene di azione abbia parecchi rimandi a BLEACH.
Gege Akutami è, oltre che a essere un ottimo narratore e un disegnatore non virtuoso ma decisamente abile e funzionale, anche una figura di rara intelligenza, capace di estrapolare dalle sue serie preferite elementi estremamente accattivanti e poi amalgamarli in una nuova storia.
L’incidente di Shibuya apre però spazio a nuovi elementi che iniziano a dare parecchia identità all’opera. Anche se chi conosce e segue il manga, sa benissimo che questi elementi diverranno sempre più preponderanti fino ad arrivare a costituire la nuova identità del prodotto, un’identità più cruda che lascia spazio al sentimento ma non in maniera positiva e romantica, un impostazione dei combattimenti sempre più stramba e caotica, e l’introduzione di personaggi che continuano ad alzare l’asticella del power level.
Quest’ultima, dimostrazione del fatto che JUJUTSU KAISEN non sia un fumetto action per ragazzi che classicamente riporta il percorso di uno o più personaggi nel diventare il più forte. Bensì narra di un mondo arrivato all’apice della stregoneria, in cui ogni individuo è a suo modo “il più forte”, e paradossalmente il protagonista, anch’esso dotato di grande talento, passa quasi in secondo piano tentando in ogni modo di sopravvivere e galleggiare in questo mondo di fenomeni e talenti.
Luci e ombre di MAPPA
MAPPA fa parlare di sé e non poco, nel bene e nel male. È fuori da ogni dubbio che MAPPA, assieme ad altri studi di produzione, abbia decisamente alzato l’asticella delle produzioni seriali da 5-6 anni a questa parte. Questo ha sicuramente giovato la produzione seriale di anime in generale che ha visto, a parer mio, dei picchi qualitativi incredibili negli ultimi tempi. Una cosa che ha sicuramente giovato al mercato, che è stato permesso anche grazie al boom anime e manga che stiamo vivendo oggigiorno.
Ma a quale costo? Penso sia giusto lasciare una piccola riflessione a riguardo, perché dalle nostre lenti occidentali non ci rendiamo forse conto che l’aumento di qualità ha comportato una aumento sensibile della mole di lavoro richiesta dalle produzioni e dalle pessime condizioni lavorative che il Giappone è noto imporre ai propri lavoratori. E questo è un problema. Perciò penso sia giusto che anche noi occidentali, estranei alle dinamiche lavorative nipponiche, iniziamo a renderci conto di quanto la qualità abbia un costo, non solo in termini economici ma anche umani.
Detto ciò l’animazione della seconda stagione di JUJUTSU KAISEN è quasi impeccabile. Ottima la scelta di semplificare i design dei personaggi rispetto al tratto originale del manga in modo da potersi concentrare meglio sulla regia dinamica e d’azione è stata sicuramente una scelta vincente. Personalmente non mi trovo molto d’accordo con la scelta estetica di usare così tanti colori e visual psichedeliche nei combattimenti dal momento che il manga ha un carattere molto dark e oscuro. Ma comunque la resa rimane impeccabile, la mia è una personalissima opinione estetica.
Insomma, luci e ombre di una filiera produttiva estremamente efficiente ma che allo stesso tempo nasconde dinamiche tossiche e terribili da portare alla luce e discuterne. Che sia anche la nostra necessità di voler fruire di tutto e subito parte del problema? Secondo me arrivati a questo punto è anche giusto farsi due domande o quantomeno rifletterci bene.
Cosa ci attende da adesso in poi?
Da lettore del manga posso dire che aspetto con trepidazione la terza stagione. L’arco di Shibuya è a mio avviso uno dei punti più alti di tutta l’opera, narrativamente parlando. Tuttavia la nuova saga, che i lettori più attenti conosceranno come Culling Game, andrà a introdurre molte dinamiche nuove a livello di power level system, nuovi personaggi molto interessanti e nuovi dettagli sul mondo della stregoneria.
Quello che aspetta gli spettatori d’ora in poi sarà azione pura, combattimenti all’ultimo respiro, tecniche di stregoneria assurde (forse anche troppo assurde talvolta) ma dotate di un’originalità e di un’identità che, come già accennato precedentemente, prenderanno sempre più forma. Insomma, se siete fan di JUJUTSU KAISEN, oltre che a consigliarvi di leggere l’opera cartacea che possiede un ritmo molto particolare, sono abbastanza sicuro che non verrete delusi con la prossima stagione. Vi aspetta ancora molto e personalmente non vedo l’ora di vedere come l’animazione riuscirà a elevare le nuovi parti del racconto di Akutami.
A chi consigliamo JUJUTSU KAISEN Stagione 2?
JUJUTSU KAISEN è un’opera che , come già accennato, incontra il favore di parecchi lettori. I fan di BLEACH apprezzeranno il ritmo dei combattimenti, quelli che hanno adorato HUNTER x HUNTER saranno strabiliati dai poteri degli stregoni e i design ricordano talvolta i lavori di Kishimoto e di Kubo, in una salsa più grezza e sporca. Insomma, chi adora il battle shonen classico non potrà non apprezzare l’opera di Akutami.
- Adattamento perfetto
- Animazione di livello e improntata sulla dinamica
- Scelte estetiche troppo psichedeliche
JUJUTSU KAISEN Stagione 2
Terrorismo e stregoneria
E se per caso i terroristi fossero degli stregoni? Questa è la domanda fondamentale della seconda stagione di JUJUTSU KAISEN. Gli stregoni, che abbiamo imparato dalla prima stagione vedere agire sempre nell’ombra e nascosti agli occhi dei più, fanno finalmente capolino diventando i protagonisti di uno dei più grandi attacchi terroristici mai visti. E così, sotto gli occhi sconvolti di un mondo che ancora non è pronto a capire, la magia nera mostrerà il suo vero potere e la sua capacità di cambiare in un secondo le vite di milioni di persone.
Scopri i personaggi di JUJUTSU KAISEN. Guarda gli episodi di JUJUTSU KAISEN su Crunchyroll.