Air Twister – Recensione

Dopo un anno e mezzo rispetto ai dispositivi Apple, Air Twister giunge anche su console l’ultima fatica di Yū Suzuki. La nostra recensione!

Air Twister – Recensione

Avviare Air Twister per la prima volta mi ha lasciato spiazzato e soprattutto perplesso. Già per di sé il fermo immagine del menù, con i suoi funghi volanti e quella che sembrava una nave mi ha dato l’impressione che presto mi sarei addentrato in qualosa di difficile da codificare, ma la perplessità è arrivata dall’accompagnamento musicale che è partito subito dopo, del tutto inaspettato e stridente. Il biglietto da visita di Air Twister è quindi immediato: ci troviamo dinanzi a un gioco psichedelico e i funghi del menu potrebbero essere un eloquente indizio…

Air Twister – Recensione

  • Titolo: Air Twister
  • Piattaforma: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: Sparatutto su binari
  • Giocatori: 1
  • Publisher: ININ Games
  • Sviluppatore: Ys Net
  • Lingua: Italiano (testi)
  • Data di uscita: 10 novembre 2023
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: uscito originariamente su iOS e macOS il 24 giugno 2022

Abbiamo recensito Air Twister con un codice fornitoci gratuitamente da ININ Games  via PR Hound.

Il ritorno di Yū Suzuki

Yū Suzuki è un nome che per i più giovani è noto per quella che è il momento è la trilogia di Shenmue (ma che a lungo sono stati solo due giochi), e per chi ha qualche anno in più per essere una delle menti che più di altre portò allo straordinario successo di SEGA negli arcade, specie in quelli giapponesi. Yū Suzuki è infatti stata la figura chiave che diede la paternità a pietre miliari come OutRun, Space Harrier, Virtua Cop e l’immortale Virtua Fighter, nonostante il suo più recente calo di popolarità, e molti altri ancora.

Ed è proprio da Space Harrier che bisogna partire per ritrovare le origini di questo bizzarro Air Twister, che nel frattempo riprende altre mille intuizioni del genere, senza dimenticarsi di una spruzzata di Panzer Dragoon. Il gameplay è subito familiare, risponde bene ai comandi e ci si mette poco a ritrovarsi a fare piazza pulita dei nemici con la nostra fidata balestra semplicemente muovendola attraverso lo schermo e facendo lock on dei nemici per poi fare fuoco su tutti.

Air Twister – Recensione

Ho detto “ci si mette poco”? Non è un’espressione a caso, perché ci si renderà presto conto che per il momento in cui staremo muovendoci tra gli allucinati paesaggi di Air Twister (ne parleremo tra non molto) vi ritroverete altresì a guardare i titoli di coda nel giro di venticinque, trenta minuti. Per fortuna il team di Ys Net ha pensato bene di allungare un po’ la rigiocabilità aggiungendo degli interessanti extra con una serie di potenziamenti per la nostra beniamina Arch. Suddetti potenziamenti spaziano da quelli più basilari come più salute, modalità di gioco aggiuntive o anche solo nuove skin per la protagonista. Non è molto, è vero, ma è quantomeno una maniera per non far dimenticare il gioco dopo una prima, velocissima, run.

Anche perché, a dirla tutta, è proprio questa prima esperienza la più interessante e importante. I potenziamenti di cui sopra semplificano così tanto l’esperienza che successivi tentativi saranno ancora più brevi. Anche sul fronte difficoltà nella prima run non ci sono particolari momenti impegnativi, nonostante una varietà di nemici più che buona che tentano di rimescolare le carte in tavola. Una cosa però è certa: contando quanto costa il gioco, la sua longevità risulta insufficiente.

Un trip allucinogeno

Ma veniamo al proverbiale elefante nella stanza (anzi, i due elefanti) che ho volutamente evitato fino ad ora: Valensia e la presentazione del gioco. Se al primo nome molti che leggono si saranno chiesto cosa sia un Valensia, in realtà non è altro che una persona, pseudonimo di Aldous Byron Valensia Clarkson, un musicista olandese di cui Suzuki è grande fan. Lo stesso sviluppatore non ha nascosto di aver contattato su Facebook l’artista per comporre la musica per Air Twister. E il risultato? Sembra incredibile a dirsi, ma è contemporaneamente uno dei punti deboli dell’opera e anche uno di quelli che dà ad essa la sua bizzarra identità.

Air Twister – Recensione

La colonna sonora di Valensia è infatti un omaggio all’opera rock che ricorda i Queen in una maniera che quasi sfiora il plagio. Questo, di certo, non è di per sé un problema, ma giocare ad Air Twister mostra subito un problema evidentissimo: il commento musicale dell’artista olandese (che è senza dubbio talentuoso) è del tutto fuori luogo, stridente e parossistico se comparato a ciò che succede per schermo. E contando che non abbiamo ancora toccato il lato visivo del gioco, è dire tanto.

Prendiamo il già citato menù principale: verrete salutati da un brano che è quasi identico a Bohemian Rhapsody mentre davanti a voi c’è un fermo immagine incomprensibile. La situazione degenererà a tal punto che mentre si scorrerà nei cieli in compagnia di Arch e dei cigni volanti (????) la rock opera di Valensia incalzerà sempre di più creando un senso di spaesamento che con tutta onestà dubito fosse l’obiettivo degli sviluppatori, quanto più che altro il tentativo di dare un tocco di onirico e sognante alle immagini su schermo.

Ah, giusto, le immagini su schermo. In realtà gli screenshot allegati alla recensione non rendono giustizia al trip visivo di Air Twister, che propone continui (ma affascinanti) scorci che lasciano interdetti e affascinati. Yū Suzuki ha infatti scelto la strada del new weird per la “narrazione silenziosa” della sua creatura. Ci sono i sopracitati cigni volanti che fungono da cavalcature, alieni, enormi creature fantasy più tradizionali e altre che sconfinano nello sci-fi, e ci sono altri nemici (specie nel design dei boss) che è impossibile descrivere con le parole.

Air Twister – Recensione

La straripante presentazione è quindi il punto di forza e contemporaneamente punto debole di Air Twister, che nel tenativo di sorprendere e mostrare tutta la sua sregolatezza e originalità, ci butta dentro un po’ quello che capita, finendo addirittura per non avere sempre un’identità precisa. L’impressione è che Yū Suzuki abbia una visione in mente tutta sua e che nessuno sia in grado di capirla allo stesso modo, e quindi neanche contraddire. Nel bene e, purtroppo, nel male.

Immergiti nel mondo creativo del pioniere dei videogiochi arcade Yu Suzuki, rinomato per Space Harrier e la serie Shenmue! Dodici straordinari livelli con esperienze nuove e uniche a ogni partita. Parti per un viaggio fantastico al pari di Alice nel Paese delle meraviglie. Oltre venti creature dell’Avanguardia e dieci boss unici metteranno alla prova le tue abilità e i semplici comandi per un’esperienza di gioco facile e divertente. Un’epica colonna sonora di Valensia, compositore olandese noto per aver tenuto in vita il retaggio opera-rock dei Queen per oltre trent’anni.

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A chi consigliamo Air Twister?

Air Twister è consigliato e sconsigliato a tutti. Sì, perché così come l’opera di Yū Suzuki vive di contraddizioni, è davvero difficilissimo rispondere in maniera univoca a questa domanda. Da un lato c’è un gioco dalla durata di trenta minuti nella sua prima run (e ancora meno se si deciderà di rigiocarlo), è anche venduto a un prezzo incogruo con quest’ultimo aspetto. E tuttavia ha un gameplay solido e un’atmosfera psichedelica e allucinata davvero unica e indefinibile. Air Twister è lì, provate per credere.

Air Twister – Recensione

  • Gameplay collaudato e divertente
  • Interessanti extra che arricchiscono l’esperienza
  • Atmosfera psichedelica che non lascerà indifferenti…

  • …Sia nel bene che nel male
  • La colonna sonora stride con ogni istante di gioco
  • Per quanto tenti a tutti i costi di essere rigiocabile, è davvero brevissimo
Air Twister
3.2

Un vortice d'aria che però non cattura

Air Twister è al contempo un gioco originale nella sua presentazione e incomprensibile per la strada che ha deciso di intraprendere. Purtroppo, più si gioca e più emerge un pericoloso sospetto, e cioè che Yū Suzuki si sia circondato da yes man non in grado di contraddirlo anche quando le scelte prese sembrano insensate, quasi come se lo sviluppatore sia rimasto indietro di vent’anni, come già aveva mostrato in Shenmue 3. Eppure, questa testardaggine a voler perseguire la propria visione è al contempo uno dei punti di forza di questo bizzarro Air Twister, che mostra l’autorialità di Suzuki nella volontà di creare qualcosa di unico dal punto di vista visivo. Senza dubbio è un gioco dalle meccaniche solide poiché già ampiamente collaudate e con idee interessanti, ma se si va al nocciolo della questione, ci troviamo pur sempre alla trasposizione di un gioco dalla durata di trenta minuti, o una manciata di ore se si vuole a tutti i costi completare tutto al massimo.

Classe 1993, cresciuto a pane e videogiochi. Ha studiato musica durante la sua adolescenza per poi appassionarsi alla cultura giapponese, studiare la lingua e andare a vivere in Giappone per studio e lavoro. Nella vita di tutti i giorni è un traduttore freelance, Dungeon Master e videogiocatore incallito. Tra le altre sue passioni, il cinema, la tecnologia e le lingue in generale.

3 commenti

  1. Salve ma la recensione su dragon quest monster il principe oscuro uscito il 1 dicembre non la fate ???

    Rispondi

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