Uno fra i titoli usciti lo scorso anno che più mi ha incuriosito è sicuramente Black-Box. Come mi succede per qualsiasi altro manga sportivo, infatti, la mia attenzione è stata fin da subito catturata. La mia prima impressione sull’opera di Tsutomu Takahashi, dunque, non può essere stata quella di un moderno Rocky Joe. Inoltre solo pochi mesi fa mi era capitato di leggere e recensire The Boxer quindi volevo anche solo per curiosità provare a paragonarli e scoprire chi fra i due sarebbe riuscito a rimanere in piedi nel ring.
Passando alla trama, il protagonista di Black-Box è Ryoga Ishida, un giovane pugile con il sogno di diventare campione del mondo. Nelle prime tavole, inoltre, facciamo la conoscenza di un altro personaggio chiave dell’opera, la giornalista di Hot Shot Kimura la quale starà intervistando Ishida a poche settimane dal suo esame per diventare professionista. Ad attirare l’attenzione del magazine però non è il debutto sul quadrato del ragazzo bensì la sua famiglia. Suo padre e suo fratello, infatti, sono entrambi in carcere per aver commesso un’omicidio e quindi per tutti è pressoché scontato che anche Ryoga seguirà le loro orme. Per il boxer la sua eredità pesa come un macigno dato che fin dal suo debutto verrà soprannominato il ragazzo con il DNA assassino.
- Titolo originale: Black-Box
- Titolo italiano: Black-Box
- Uscita italiana: 21 settembre 2023
- Uscita giapponese: 2015
- Numero di volumi: 6 (completato)
- Casa editrice: Panini Comics
- Genere: Sportivo, Drammatico
- Disegni: Tsutomu Takahashi
- Storia: Tsutomu Takahashi
- Formato: 13×18 brossurato con sovracover
- Numero di pagine: 184
Abbiamo recensito Black-Box tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Panini Comics.
Il titolo mondiale diventerà un’ossessione
La storia risulta essere molto profonda andando al di là del puro manga sportivo. Più andremo avanti nella lettura, infatti, più a fondo scaveremo dentro il protagonista scoprendo di più della sua storia e del rapporto tossico che ha avuto con suo padre fin dalla tenere età. Pagina dopo pagina, infatti, sono stato sempre più curioso di saperne di più su Ryoga e sulla famiglia Ishida e questo è un’ottimo indizio sulla qualità del manga. In poco meno di due giorni, quindi, ho divorato tutti i volumi della serie rendendomi conto come quel pugile arrogante e praticamente privo di sentimenti ed emozioni si sia liberato di quel guscio che gli tarpava le ali al termine della storia.
L’evoluzione di Ryoga e il suo continuare a scavare nel suo passato quindi, sono il fulcro della storia che in alcuni frangenti può persino ricordare un giallo. Il giovane boxer, infatti, non è nient’altro che una vittima che si ritroverà a inseguire un sogno che, probabilmente, non è neanche più il suo. Schiacciato dai sensi di colpa e dalla paura però continuerà a salire sul ring portandosi dietro questo fardello pesante come un muro di mattoni, che puntualmente proverà ad abbattere con i suoi pugni. Insomma il giovane Ishida è un personaggio complesso e dannato da conoscere e “compatire”.
Non posso, inoltre, non spendere due paroline sul mio personaggio preferito, Reon Shidoh, ex campione di kickboxing che intreccerà più volte i guantoni con Ryoga dando vita a dei match letteralmente all’ultimo sangue. Ho adorato infatti come è stato gestito il rapporto fra i due, sono riusciti a ricreare perfettamente l’atmosfera tipica dei pre match con dei “trash talking” da brividi. Passando rapidamente al disegno quest’ultimi, se non proprio nelle mie corde, sono adatti alla trama risultando spesso sporchi e “oscuri” grazie a una perfetta inchiostrazione.
Sotto la cintura
Venendo ai punti dolenti quest’ultimi per me sono pressoché due. Il primo a mio avviso è l’uso eccessivo delle splash page che a volte vanno a togliere quasi dieci pagine a volumetto e in secondo luogo il finale, il quale mi ha lasciato un po’ sbigottito, come se fosse stato tutto chiuso rapidamente lasciando molti non detti fra moltissimi personaggi secondari. Certo apprezzo le opere che ti lasciano solamente intuire i finali ma qui ci sono talmente tante porte aperte dopo il climax finale che si lascia anche troppo alla fantasia senza però darci prove per avvalorare le nostre ipotesi.
Personalmente, a mente fredda, non piazzerei Black-Box fra i migliori spokon di sempre eppure resta un’ottima lettura come non mi capitava di farne da mesi. Piazzerei, infatti, il manga di Tsutomu Takahashi fra le gemme nascoste. Quelle opere pochissimo conosciute ma che sono state particolarmente apprezzate da chi le ha acquistate e che francamente sono le mie preferite.
Diversi personaggi secondari attireranno la nostra attenzione
L’edizione in se l’ho adorata, soprattutto le copertine, strutturate come fossero dei vecchi poster di promozione degli incontri di pugilato. Molto bello anche il cofanetto che racchiude tutta la serie e che ci darà in omaggio una cartolina. Per 42 euro, quindi, vi porterete a casa una serie completa completa del suo raccoglitore, un prezzo tutto sommato onesto se pensiamo come sono relativamente pochi i manga che si concludono in soli sei numeri. L’unica pecca di quest’edizione è che non c’è un reale risparmio nell’acquistare il cofanetto ma semplicemente ci troveremo in omaggio il box e la cartolina, oggetti che comunque tutto sommato si può fare a meno. Insomma per incentivare l’acquisto di quest’ultimi proporrei un leggero sconto, anche solo di dieci centesimi a volume ma insomma un qualcosa per premiare chi compra l’intera serie a scatola chiusa.
Contro tutto e tutti! Il padre è in carcere per omicidio. Il fratello è stato arrestato per lo stesso crimine. Ryoga Ishida è il membro più giovane di quella che chiamano Murder Family, ma sembra non curarsene. Ha in testa solo una cosa: diventare un campione di boxe!
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A chi consigliamo Black-Box?
Black-Box può essere letto e apprezzato da tutti. Certo ci saranno momenti no sense ma come predetto la storia è profonda non è solamente pugilato, quindi anche chi non è avvezzo agli sport di contatto può tranquillamente lasciarsi catturare dall’opera. Tutt’altra storia, invece, per chi ha praticato questa disciplina dato che spesso verrà esaltato il concetto di che significa essere un pugile e del perché si continua a salire sul ring rischiando la vita, insomma un must have per chi ha indossato i guantoni almeno una volta nella sua vita.
- La storia può essere apprezzata anche da chi non ama particolarmente la boxe
- Tutti i personaggi secondari avranno una loro importanza nella trama
- Il finale lascia un po’ l’amaro in bocca
Black-Box
Il dramma della famiglia Ishida
Non mi capitava da diverso tempo di aver sincera voglia di proseguire una serie fino a raggiungere il finale e con Black-Box è successo. Se mi fossi fermato al quinto volume, infatti, probabilmente parlerei di una delle mie letture preferite dello scorso anno ma davvero ho trovato anticlimatico il finale. Detto ciò l’opera merita senza alcun dubbio una possibilità, è un prodotto valido e ben scritto che per un soffio non si è rivelato una gemma nascosta.