ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON – Recensione

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON riporta in auge la serie su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC. La nostra recensione!

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON – Recensione

Gioco del MesePubblicato lo scorso 25 agosto, ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON è l’ultima opera targata FromSoftware, arrivata ben dieci anni dopo l’ultimo capitolo, Verdict Day. Il titolo promette di trascinare i giocatori in emozionanti battaglie omnidirezionali, dove saranno chiamati a sfruttare gli enormi scenari e la mobilità dei propri mezzi a terra e in volo pur di assicurarsi la vittoria.

Ad attirare l’attenzione anche la grande promessa di personalizzazione, che dovrebbe offrire un’varietà di stili di gioco disponibili per tutti i tipi di giocatori. Lo abbiamo giocato e rigiocato pur di arrivare ad una degna conclusione (nonché valutazione), quindi tenetevi stretti, si parte per Rubicon con la nostra recensione!

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON – Recensione

  • Titolo: ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, PC (Steam)
  • Versione analizzata: Xbox Series X (EU)
  • Genere: Azione
  • Giocatori: 1
  • Publisher: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: FromSoftware
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese e Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 25 agosto 2023
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: accesso anticipato alla configurazione MELANDER C3 G13 “TENDERFOOT” per tutti coloro che hanno prenotato il gioco

Abbiamo recensito ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON con un codice Xbox Series X fornitoci gratuitamente da BANDAI NAMCO Entertainment Europe.

Ambientato in un futuro lontano, la storia del gioco si svolge in un diverso sistema stellare, in particolare sul pianeta di Rubicon 3, dedicato principalmente all’estrazione mineraria. La sua risorsa primaria, il “Coral”, è una sostanza preziosa quanto fondamentale, usata non solo per migliorare la tecnologia, ma anche come potente farmaco in diversi campi medici. Nel titolo impersonerem0 il mercenario indipendente 621, pilota del mech Raven, chiamato a lottare per riconquistare la propria libertà mentre aiuta le aziende presenti sul pianeta nel loro tentativo di dominare la distribuzione di Coral, ma questa è solo la punta dell’iceberg…

Al centro di una guerra

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON offre da subito un’esperienza ben diversa da ciò a cui siamo ormai abituati a vedere nelle recenti opere FromSoftware. Se infatti siamo soliti destreggiarci per ampi open world o macro aree lineari, questa volta verrà offerta in tipico stile Armored Core una trama divisa in 41 missioni, per un totale di circa 15-20 ore a seconda della vostra abilità di gioco. Ma non è tutto, infatti il gioco consentirà di affrontare diverse missioni “decisionali”, dove saremo costretti a prendere un determinato schieramento tra le varie fazioni di gioco: Arquebus Corp, Balam, Fronte di Liberazione Rubiconiano o abitanti dipendenti dal Coral. Una volta raggiunto uno dei due finali disponibili, verremo immediatamente portati ad avviare un primo NG+, così da raggiungere il finale alternativo, oltre che nuove tre missioni aggiuntive. Al medesimo modo sarà necessario avviare un nuovo NG++ per poter assistere al vero finale dell’opera, visibile solo dopo aver visto i primi due finali, con ben 14 nuove missioni aggiunte a quelle precedentemente disponibili. L’ammontare di ore supera così vorticosamente le 40 senza alcun problema, offrendo un’avventura longeva quanto interessante e profonda, seppur a tratti ripetitiva. Per quanto riguarda la trama nello specifico, nelle prime ore di gioco si può avvertire un giustificato senso di smarrimento dato dal ritrovarci in una guerra già iniziata e per giunta lavorando per più fronti rivali contemporaneamente, ma già dal secondo capitolo (in totale ne dovremo affrontare cinque) la trama comincerà a rivelarsi più chiara e molto meno superficiale.

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON – Recensione

Le missioni che affronteremo saranno sempre molto veloci, anche se non sempre abbastanza varie. La maggior parte delle volte saremo chiamati ad eliminare un singolo nemico ostico o un gruppo di nemici, scortare un obiettivo oppure indagare in zone ad alto rischio raccogliendo dati. Non mancheranno però missioni decisamente più ad alto impatto o difficoltà, come quelle di sconfiggere nemici dalle dimensioni considerevoli oppure rintracciare un nemico senza essere identificati. Prima di accettare ogni missione verremo informati sulla zona di combattimento, l’obiettivo, la ricompensa e i vari dettagli come ad esempio bonus aggiuntivi in denaro per ogni nemico abbattuto. Al termine della missione potremo invece vedere, tramite un’apposita scheda, i fondi ottenuti in totale dalla missione completata (composti dalla paga base più la paga bonus) e i costi che ha comportato tale missione (composti dai costi di riparazione più i costi delle munizioni ed eventuali penalità). Dall’apposita voce del menù di gioco potremo anche riavviare una missione già affrontata, provando ad ottenere la massima valutazione S, legata al tempo di completamento, costi e denaro ottenuto.

Arriviamo però ad uno dei punti focali dell’intera esperienza, ovvero la personalizzazione dettagliata del nostro mech, capace di far la gioia di qualunque appassionato (o anche novizio). Attraverso il denaro ottenuto dalle missioni potremo acquistare nuove componenti d’assemblaggio, le quali si dividono in Unità, Telaio, Interno ed Espansioni. In “Unità” troveremo varie tipologie di armi da impugnare, come armi cinetiche (ad esempio fucili a raffica, mitragliatrici gatling o pistole), armi esplosive (ad esempio bazooka o lancia granate), armi energetiche (al plasma o laser) e armi da mischia (come spade o lance). In “Unità” rientrerà anche tutto l’equipaggiamento riguardante le spalle del nostro mech, che siano lanciamissili, scudi energetici o postazioni per droni. È doveroso sottolineare come possedere un’arma non significhi che questa possa essere equipaggiata in entrambi gli slot per le braccia (destra e sinistra), ma dovremo comprarne necessariamente due versioni o la versione dedicata al rispettivo braccio. Alcune tipologie di armi inoltre potranno essere equipaggiate solo su determinati slot, come ad esempio le armi da mischia equipaggiabili solo sul braccio sinistro e gli scudi equipaggiabili solo sulla spalla sinistra. Nel “Telaio” troveremo invece i componenti principali, come la testa, il tronco, le braccia e le gambe, ognuna con le proprie caratteristiche. Queste unità non influenzeranno infatti solo l’armatura del mech (definita PA), ma anche voci apposite, come la velocità d’aggancio del bersaglio nel caso delle braccia oppure il peso massimo trasportabile nel caso delle gambe. Ad essere personalizzabili troviamo anche, nella voce “Interno”, il propulsore che inficerà la velocità di spostamento, la scheda SCF che influenzerà le varie portate d’attacco, e il generatore che influenzerà il carico energetico complessivo del mech. Come ultima voce troviamo l’“Espansione” equipaggiabile, non acquistabile come le altri voci, ma bensì sbloccabile nell’apposito menù dei Settaggi SO, dove potremo sbloccare particolari bonus, come ad esempio un’armatura protettiva che si attiverà in automatico appena i punti vita scenderanno a uno.

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Potremo personalizzare il nostro mech anche riguardo la modalità di movimento, optando ad esempio per un classico mech bipede, più versatile, o per esempio un tetrapode, più veloce e capace di sostare per più tempo in aria, o anche i cingolati dotati di maggiore stabilità e peso trasportabile. Non da meno è però l’intera voce di personalizzazione estetica, dove potremo customizzare il nostro logo, la mimetica, la colorazione e l’usura, per l’interno corpo o anche solo componente per componente, comprese le nostre armi. Questa elevata possibilità di personalizzazione estetica permette anche di creare le proprie creazioni e condividerle con la community, così da apprezzare il lavoro di altri utenti e provarle su campo. Non mancano già infatti numerose creazioni anche a tema anime, come riferimenti ad Evangelion o Mobile Suit Gundam. Avanzando nel gioco e nella modalità Arena (che analizzeremo poco più avanti) potremo persino sbloccare le schede personaggio dei mech nemici sconfitti, per poi riprodurle fedelmente come nostre (a patto di possedere tutte le parti di equipaggiamento).

Il mercenario della porta accanto

Quando si parla di FromSoftware inevitabilmente si tocca il tasto “difficoltà”, chiedendoci a priori se ciò che stiamo per affrontare sarà l’ennesima odissea distruggi periferiche, ma questa volta le cose sono ben diverse. Uno dei punti più dolenti dell’esperienza è infatti una difficoltà molto altalenante, che non sempre permetterà un facile approccio. Il primo scoglio, nonché esempio più lampante, risiede ad esempio nel tutorial, dove il boss dello stage vi farà capire facilmente come la difficoltà non sarà molto lontana dai canoni della software house, così come per il boss del primo capitolo. Il problema purtroppo è che la difficoltà alta la si sentirà principalmente nelle boss fight di fine capitolo, come se ci fosse un picco elevato senza un cambiamento graduale. Magari per una decina di missioni potrete avanzare senza la minima difficoltà, ma improvvisamente verrete catapultati in un nuovo grado di difficoltà che vi porterà a dubitare della vostra build, costringendovi a riprogrammarla persino da zero. Il gioco inoltre non è un soulslike, quindi se avete difficoltà non potrete optare per ore e ore di farming, ma solo per un lungo studio del nemico e di tentativi provando nuove build. Non ci sarebbe dispiaciuto ritrovare davanti a noi una difficoltà ben bilanciata e che aumenta con il giusto avanzamento di trama, ma cerchiamo di vederla pur sempre positivamente, siamo ritornati al punto dove sono le abilità al controller a fare la differenza, non più il numero di livelli del personaggio.

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Il sistema di combattimento è in sé molto basilare, seppur frenetico. Oltre a poterci spostare con le classiche levette analogiche e lockare il nemico con l’analogico predisposto alla visuale, potremo fruttare ognuno dei dorsali come una delle quattro armi montate sul nostro mech, così da essere sempre molto reattivi in ogni singola azione. Il mech sarà dotato anche di un sistema di propulsione che permetterà veloci schivate e spostamenti in verticale e orizzontale per spostarsi rapidamente da un punto all’altro delle aree. La propulsione sarà gestita da una barra apposita che fungerà da vigore, quindi se esaurito dovremo aspettare che ricarichi. Oltre alle vite avremo inoltre, come i nemici e i boss, una barra della stabilità, che se riempita ricevendo attacchi ci porterà a diversi secondi di inattività, dove ogni danno subito sarà molto più efficace e letale, rientrando in un danno critico.

All’interno del gioco sarà disponibile, avanzando tra i vari capitoli della storia, anche una funzioneAarena dove poter sfidare i vari personaggi secondari del gioco in simulazioni create al computer, che ci ricompenseranno con punti SO per sbloccare nuovi aggiornamenti per il mech, nonché la sua scheda personaggio una volta battuto. Partiremo dalla posizione 30 F e dovremo cercare di arrivare ad 1 S, con altri scontri sbloccabili in NG+ e Ng++. In questa modalità avremo unicamente la “boss fight” con il suddetto mech da affrontare, senza possibilità di ricaricare i punti vita. Ogni combattimento sarà affrontabile quante volte vorremo per ottenere denaro, mente i punti SO saranno ottenibili solo dopo averlo sconfitto la prima volta. Non mancherà anche una modalità online, dedicata esclusivamente al PVP, dove potremo dedicarci a scontri uno contro uno o tre contro tre. Unica pecca è l’assenza di un matchmaking online, portando i giocatori ad affrontarsi solo dopo essere entrati in una lobby, precludendo leggermente l’esperienza ai giocatori online più occasionali.

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON – Recensione

Abbagliati dal Coral

Tecnicamente ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON conferma ogni aspettativa precedentemente creata, confezionando un titolo ottimo da giocare quanto da vedere. Su Xbox Series X, versione da noi testata, il gioco si dimostra altamente fluido, soprattutto in modalità prestazioni. Gli stessi caricamenti tra una missione e l’altra non risultano mai un fastidio, presentandosi brevi e rapidi.

Il colpo d’occhio anche non è da meno, con ambientazioni che, seppur meno fantasy rispetto a quanto abituati, catturano il giocatore in un’atmosfera fantascientifica difficilmente paragonabile. Le stesse ambientazioni, seppur non tantissime, presentano sempre scorci che rubano il fiato e che spesso sentiremo di non apprezzare a dovere essendo rapiti dai numerosissimi scontri. Lo stesso discorso è altrettanto applicabile sul mech del giocatore e nemici, così come nei boss, dove l’attenzione ai dettagli è sempre predominante. A lasciarci piacevolmente colpiti anche la fantastica colonna sonora, che non deluderà mai, soprattutto durante gli scontri decisamente più ardui.

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON unisce la comprovata esperienza in giochi di mech e l’azione coinvolgente marchio di fabbrica dei titoli FromSoftware per dare vita a un’esperienza frenetica ricca di pura tensione.

In ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON i giocatori potranno assemblare il proprio mech scegliendo da un’ampia gamma di componenti e armamenti, per muoversi liberamente in ambientazioni destinate a ridefinire il concetto di mobilità tridimensionale. Affronta forze nemiche soverchianti cercando di battere i nemici in potenza e velocità e utilizza manovre dinamiche in grado di sfruttare al massimo il combattimento ravvicinato e a distanza. I giocatori potranno immergersi in un’azione adrenalinica e frenetica, possibile solo grazie all’utilizzo dei mech.

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ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON – Recensione

A chi consigliamo ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON?

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON è consigliato, com’è facile immaginare, a tutti gli appassionati dell’omonima saga, ma anche a tutti coloro che lo scelgono come primo titolo per approcciarsi alla serie. Chi è appassionato del mondo mech e fantascientifico, troverà tra le mani una delle migliori avventure a tema degli ultimi anni, permettendoci di realizzare il sogno che abbiamo fin da bambini: creare il nostro mech personale. Consigliato anche a chi è alla ricerca di un’avventura dall’alto tasso di sfida, mentre è decisamente sconsigliato a chi cerca un’esperienza dai toni più rilassanti.

  • Storia e mondo di gioco intriganti e profondi
  • Gameplay semplice ma divertente
  • Personalizzazione e libertà d’approccio oltre ogni pari…

  • …Ma la difficoltà altalenante potrebbe creare a tratti frustrazione
  • Essere costretti a giocare l’intera avventura per tre volte a difficoltà crescente pur di raggiungere il vero finale potrebbe risultare pesante
  • La componente online non è ancor ottimizzata al suo meglio
ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON
4.2

Missione completata con successo, 621

ARMORED CORE VI: FIRES OF RUBICON riesce senza pari nell’obiettivo prefissato: riportare su nuova generazione l’ormai passata serie di Armored Core e offrire ai giocatori l’opportunità di vivere la propria avventura secondo le proprie regole, lasciando che sia il giocatore a creare il suo mech come ha sempre sognato. Rubicon è bello quanto letale, e tra un combattimento e l’altro sarà quasi impossibile non dedicare almeno qualche istante alla modalità foto. Giungere al vero finale del titolo non è un’impresa semplice, causa anche una difficoltà altalenante e una ripetitività non da meno, ma raggiungere i titoli di coda lascerà comunque il giusto senso di appagamento. Personalizzare il mech in ogni sfaccettatura riempie il cuore di ogni appassionato, e poter condividere le proprie creazioni con la community rende l’intera esperienza ancor più immersiva. Nota dolente è per ora l’aspetto legato all’online, ma siamo sicuri che presto si uscirà dai soli confini delle lobby. Un gioco consigliato ad appassionati e non, che vi porterà sicuramente tante soddisfazioni a ogni ostacolo superato.

Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, ama perdersi nella scrittura ascoltando le OST di FINAL FANTASY e KINGDOM HEARTS. Convinto fieramente che la bellezza di un equip sia più importante delle sue statistiche, è sempre alla ricerca di nuovi oggetti da aggiungere alla sua collezione videoludica.

1 commento

  1. Io sono bloccato alla fine del tutorial 😅😅,ma la voglia di customizzare mi impedisce di abbandonare il titolo (sono scarso, lo so😅)

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