Nobunaga’s Ambition: Awakening è atteso per questo 20 luglio su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC, e abbiamo avuto l’occasione di viverlo in anteprima proprio per parlarvi approfonditamente di ciò che andremo a vivere nel caotico, quanto affascinante, periodo Sengoku. L’imperatore del Giappone ha infatti perso ogni potere, diventando poco a poco sempre più una figura simbolica e portando così i diversi signori della guerra giapponesi a competere tra loro per diventare il capo militare della nazione, lo shōgun. Tra questi spicca il giovanissimo Oda Nobunaga, spinto dalla sua folle ambizione di unificare l’intera nazione sotto un’unica bandiera, anche a costo di lasciar dietro di se una lunga scia di sangue.
Entrando nel vivo di questo nuovo capitolo, Nobunaga’s Ambition: Awakening promette di offrire varie funzionalità che metteranno in risalto il 40° anniversario della serie, inclusi obiettivi e risultati che influenzeranno in modo permanente ogni nostra strategia. I giocatori potranno inoltre godere di una grande varietà di scenari ed eventi storico-politici, oltre a elementi dei titoli precedenti come la funzione di modifica che ci consentirà di modificare lo stato degli ufficiali, la musica di sottofondo e gli scenari, permettendoci persino di creare nuovi clan. Non indugiamo quindi oltre e accompagnateci in questa nostra ultima recensione!
- Titolo: Nobunaga’s Ambition: Awakening
- Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC (Steam)
- Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
- Genere: Strategico
- Giocatori: 1
- Publisher: KOEI TECMO GAMES
- Sviluppatore: Kou Shibusawa
- Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
- Data di uscita: 20 luglio 2023
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: due scenari aggiuntivi per chiunque abbia prenotato il gioco
Abbiamo recensito Nobunaga’s Ambition: Awakening con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da KOEI TECMO EUROPE.
In Nobunaga’s Ambition: Awakening, sperimenteremo la vita di un daimyō, un potente signore feudale giapponese, durante i difficili tempi del “Periodo degli Stati Combattenti“. Come capo del proprio clan, i giocatori dovranno prendere le migliori decisioni in tutti gli ambiti che interessano lo sviluppo di un paese o un regno, che si parli di economia, diplomazia o potenza militare, nella speranza di unificare il paese sotto un unico clan. Per fare ciò, saremo per tutta l’avventura supportati da ufficiali controllati dall’intelligenza artificiale e che proporranno e agiranno secondo il proprio giudizio. Pronti a scendere sul campo di battaglia?
Le ambizioni di un uomo
La trama di Nobunaga’s Ambition: Awakening si svolge durante il periodo Sengoku in Giappone, tra il XV e il XVI secolo, con diversi scenari selezionabili che vanno dal gennaio 1546 all’agosto 1614. Nel dettaglio possiamo iniziare la nostra avventura da uno dei qualsiasi nove punti focali messi a nostra disposizione dal gioco:
- Gennaio 1546: Nobunaga è qui
- Aprile 1553: Conquistando Owari
- Aprile 1560: Battaglia di Okehazama
- Agosto 1567: Alba della rivoluzione
- Aprile 1570: Nobunaga sotto assedio
- Dicembre 1572: Battaglia di Mikatagahara
- Maggio 1582: Come un sogno
- Luglio 1600: Battaglia di Sekigahara
- Agosto 1614: Assedio di Ozaka
A queste va poi ad aggiungersi un’ulteriore campagna, Ottobre 1591: Le terre non conoscono pace, da ritenersi però immaginaria, fittizia, e quindi non legata agli eventi principali della storia di Nobunaga.
All’interno del gioco potremo iniziare da uno qualsiasi dei clan a disposizione, senza essere vincolati necessariamente a quello di Nobunaga (anche se fortemente consigliato). La trama principale, così come tutte le vicende secondarie vissute da altri personaggi appartenenti anche a diversi clan, ci viene narrata tramite dialoghi tipici delle visual novel, e qui l’assenza dell’italiano diventa uno dei problemi più dolenti dell’intera esperienza. Nonostante questi vengano usati per raccontare per lo più gli eventi storici di quel determinato anno, non è raro sentirsi spaesati a causa dei numerosi dialoghi che si susseguono. Il gioco dispone inoltre di più di mille personaggi diversi, ognuno come le sue storie e i suoi legami e, causa soprattutto una scrittura per lo più “storica” che romanzata, ci troviamo facilmente a cadere in una poca cura al dettaglio che farà apparire diversi personaggi piatti e a tratti superflui, con conseguente smarrimento e difficoltà a ricordare chi fosse un determinato signore della guerra o sottoposto. Stessa sorte non è invece toccata a Nobunaga e gli altri protagonisti principali che vengono ben caratterizzati, soprattutto durante la loro evoluzione nelle diverse fasi d’età. Alcuni specifici eventi vengono anche raccontati e mostrati tramite particolari cutscene che sanno come trascinare il giocatore nel vivo dell’azione. Il titolo mette a disposizione anche diverse opzioni di difficoltà, così da rendere l’avventura più fruibile ad un pubblico più ampio. Tutte le attività in corso e i potenziali obiettivi saranno sempre presenti in un elenco sul lato sinistro dello schermo, così da aiutarci sempre a tenere a mente cosa c’è da fare, soprattutto durante le campagne più lunghe. Qui sarà sempre presente anche una voce appuntata che riassumerà ogni volte che vorrete l’intero tutorial in nove semplici slide.
Il gioco presenta inoltre quattro differenti finali, ognuno con le sue specifiche condizioni per essere visualizzato. Il primo finale, Unità Regionale, sarà attuabile dopo aver preso il controllo di tutti i castelli all’interno della regione in cui si trovava la nostra base principale all’inizio dello scenario scelto. Il secondo finale, Le Tre Posizioni, richiederà di controllare oltre la metà dei castelli in Giappone, inclusi tutti i castelli all’interno della regione della capitale (Yamashiro, Yamato, Kawachi, Izumi e Settsu). Il terzo finale, Dominio Nazionale, si sbloccherà controllando oltre la metà dei castelli in Giappone, mentre il resto dovrà essere controllato dai nostri clan vassalli. Il quarto e ultimo finale, Unità Nazionale, sarà possibile solo se otterremo il controllo diretto di tutti i castelli del Giappone. Ci sono nove regioni sulla mappa: Tohoku, Kanto, Hokuriku, Kōshin, Tōkai, Kinki, Chugoku, Shikoku, Kyūshū, e conquistare ogni castello non sarà per niente un’impresa breve o semplice. In ogni caso, anche se raggiungessimo il primo finale, potremo continuare a giocare per sbloccare gli altri, anche se questo finale non sarà visibile nel caso scegliessimo un clan di partenza dotato già di un abbondante numero di castelli. Allo stesso modo, il finale Le Tre Posizioni, non sarà visibile nel caso si scegliesse un clan di partenza a cui è stata già assegnata all’interno la posizione di shōgun, reggente o gran ministro.
Crea la tua strategia
Entrando nel vivo di Nobunaga’s Ambition: Awakening possiamo finalmente parlare della sua fortissima componente strategica. Il gameplay può essere così suddiviso in due differenti fasi: gestire il proprio regno e utilizzare al meglio le nostre risorse per espanderlo. La gestione del nostro dominio avviene interagendo sulla specifica provincia e selezionando il castello su cui vogliamo lavorare, così da accedere alle diverse opzioni di espansione (come ad esempio la costruzione di mercati, sistemi di irrigazione o caserme) e personalizzazione (come ad esempio quali ufficiali assegnare al controllo di ogni provincia). A nostra disposizione avremo tre importanti risorse: oro, provviste e manodopera. Accanto ad ognuna di queste risorse (ad esclusione della manodopera) troveremo il valore di guadagno mensile, che corrisponde ad un giro completo dell’orologio presente in game. Ogni insediamento richiede tempo per essere costruito e non potremo costruire più di un edifico alla volta all’interno di una determinata provincia. Tutte le altre risorse potranno essere alimentate anche tramite delle specifiche “leggi” da approvare durante i consigli e che avranno un costo di denaro mensile per essere mantenute in vigore. Durante i consigli potremo anche scambiare risorse con i mercanti, far salire di grado i nostri ufficiali e sottoposti, far salire di grado Nobunaga, acquistare tesori per aumentare la fiducia durante le negoziazioni, proporre matrimoni e alleanze, nonché gestire alcuni aspetti specifici delle province. Per mantenere la pace all’interno del regno dovremo anche gestire correttamente il parametro della fiducia di ogni nostro sottoposto, in particolare i nuovi arrivati che possono essere reclutati durante le esplorazioni o gli assedi.
Concentrandoci invece ora sulla seconda fase, quella del combattimento e dell’espansione, possiamo vedere come il gioco cerchi di essere in tutti i modi il più possibile vicino ai giocatori che ci si approcciano per la prima volta. Per espandere il nostro territorio (segnato sempre in blu, mentre in verde quelli alleati e in rosso/arancione quelli nemici) potremo inviare i nostri eserciti verso piccoli agglomerati cittadini per occuparli, ma non sempre sarà facile. Ogni qual volta invieremo le nostre truppe su un territorio di un altro clan, il regno nemico verrà immediatamente avvertito, decidendo o meno se inviare a sua volta truppe per proteggere quel territorio. Questo però non sempre è un male, permettendoci di ritirare le nostre truppe ed evitare così lo scontro preventivamente. Infatti, in particolar modo se si gioca a difficolta base o normale, l’intelligenza artificiale non porterà mai troppo rancore nei confronti del giocatore, dimenticandosi persino se fino a pochi secondi fa avevamo minacciato un intero regno nemico con tutto il nostro esercito, per poi richiamarlo pochi secondi prima dell’attacco. Allo stesso modo potremo inviare i nostri soldati ad attaccare i castelli nemici (che se caduti e occupati ci permetteranno di acquisire in automatico tutti i piccoli agglomerati circostanti) ma qui l’attacco potrà essere svolto in due diversi modi. Una volta arrivate le nostre truppe sul luogo potranno iniziare ad indebolire il castello nemico, senza però subire danni (a meno che il castello non possieda delle specifiche torri di difesa facilmente visualizzabili dal menu apposito prima di inviare le truppe) fino a ridurre la sua vita a zero.
Un’altra soluzione, attuabile nel caso diversi nostri eserciti riescano ad attaccare da più punti il castello, è l’assedio. Qui la schermata di combattimento cambierà permettendoci di prendere il controllo manuale delle nostre truppe ed inviarle in diverse zone del castello e della provincia per prenderne il controllo. Potremo anche lasciare che sia il computer a gestire questa funzione nel caso non volessimo prendere noi il controllo in primo piano. Indipendentemente dalla modalità scelta, una volta acquisito il castello, potremo aggiungerlo automaticamente al regno del nostro clan, anche se inizialmente dovremo dedicarci alla sua ricostruzione dato il nostro precedente attacco. In caso di sconfitta, ma solo in modalità assedio, non solo perderemo le zone conquistate in precedenza accanto al castello, ma anche reputazione con i nostri alleati. Se invece di un castello riuscissimo invece a conquistare una capitale, allora quest’ultima verrà assegnata ad un’altra città del regno nemico, cancellando del tutto il clan nemico solo quando tutte le sue fortezze saranno cadute. I nemici potranno anche chiederci udienza (così come i nostri alleati), offrendoci terre, denaro, tesori o vassallaggio pur di ottenere una tregua, che potrà durare dai dodici ai trentasei mesi. Questa può anche essere interrotta prima (o del tutto rifiutata), ma porterebbe una grave perdita di fiducia da parte dei vostri alleati. Quest’ultimi, se la fiducia è alta, potranno essere usati per chiedere risorse, rinforzi e aiuto nei momenti più critici, ma attenzione, loro faranno lo stesso con voi e rifiutare di aiutarli porterà spesso anche qui gravi perdite di fiducia.
Nel caso invece temiate un attacco nemico non preoccupatevi, abbiamo anche qui diverse opzioni di scelta. I clan nemici solitamente non attaccano castelli specifici, ma tendono a espandersi cercando di prendervi piccoli agglomerati abitati e per impedirlo dovrete attaccarli preventivamente con le vostre truppe appena avvistati. Nel caso inizi una vera e propria guerra d’espansione da parte di un altro clan, potrete decidere se inviare tutte le vostre truppe a difesa del castello verso cui mirano i vostri nemici, oppure stipulare una tregua. Quest’ultima richiederà come sempre denaro, tesori, terre o persino richieste specifiche (come ad esempio interrompere un’alleanza con un altro clan) pur di essere portata a termine. Una volta stipulata la tregua diverrete alleati di quel territorio per tutta la sua durata, ma al suo termine, a meno che non vi siate espansi abbastanza nel frattempo, il clan tenderà ad attaccarvi nuovamente. Nel caso la richiesta di tregua non andasse a buon fine, non potrete più negoziarla se non per un lungo ammontare di mesi, affrontando inevitabilmente la guerra. A vostra disposizione, per indebolire il regno avversario, troverete anche diverse funzioni come quello di procedere con un attacco silenzioso, far rivoltare i piccoli agglomerati cittadini, comprare la lealtà di un ufficiale o distruggere il castello dall’interno. Queste funzioni però richiederanno denaro e manodopera e non sempre potranno andare a buon fine. Il titolo strizza anche l’occhio ai nuovi giocatori che si approcciano la prima volta attraverso un menu radiale facilmente intuibile e comodo per ogni azione, che sia invocare un consiglio o designare un nuovo obiettivo da attaccare. Ad aiutare anche la possibilità di fermare in qualsiasi momento si voglia l’orologio in game e prendersi tutto il tempo prima di progredire con l’avventura. Non mancheranno anche eventi casuali come ad esempio raccolti più abbondanti, tempeste che distruggeranno gli avamposti, carestie o dispute territoriali sui confini. Per finire è doveroso sottolineare la presenza di un salvataggio e caricamento manuale che faciliteranno tutte le azioni nel caso vogliate abusarne. Potrete tentare ogni tipo di attacco e ricaricare la partita nel caso le cose dovessero andare male, trasformandovi nel miglior stratega al mondo senza commettere mai un errore (o almeno fingere che sia così).
Tra passato e futuro
Tecnicamente Nobunaga’s Ambition: Awakening è a metà tra il passato della serie e il suo imminente futuro. Il lavoro svolto sulla mappa del mondo e sui bozzetti specifici di ogni personaggio designano un’alta cura dei dettagli, ma questa svanisce totalmente durante i combattimenti strategici, dove gli eserciti sono solo abbozzati visivamente, ricordando non poco esperienze simili vissute sull’ormai vecchio Nintendo DS.
A risollevare il morale troviamo una fantastica colonna sonora e una meravigliosa traccia di sottofondo, anche se la recitazione del doppiaggio, discreta, non si adatta mai completamente al personaggio, lasciando alcune linee di dialogo fortemente impersonali. Pesante l’assenza dell’italiano, soprattutto data la natura visual novel nei dialoghi e la profonda (quanto dettagliata) spiegazione di ogni meccanica a livello strategico.
A chi consigliamo Nobunaga’s Ambition: Awakening?
Nobunaga’s Ambition: Awakening è consigliato a tutti coloro che sono alla ricerca di uno strategico profondo, articolato, e a cui dedicare ore di attenzione per arrivare al proprio obiettivo. Consigliato anche a tutti gli appassionati di questo determinato periodo storico, in quanto è facilmente comprensibile come il gioco sia stato pensato principalmente per un pubblico giapponese o almeno molto ben informato su quei precisi eventi della storia, così da goderne a pieno.
- Uno dei migliori strategici degli ultimi anni
- Cura per i personaggi, per i clan, per la storia e per la mappa del mondo
- Meccaniche articolate e profonde, capaci di trascinare il giocatore per ore senza provar noia…
- …Ma le tantissime funzioni possono portare molti giocatori a smarrirsi ancor prima di iniziare
- L’essere fortemente incentrato unicamente sulla storia giapponese lo rende a tratti un prodotto di nicchia
- L’assenza dell’italiano penalizza fortemente l’intera esperienza
Nobunaga’s Ambition: Awakening
Una guerra di nicchia
Nobunaga’s Ambition: Awakening è indubbiamente uno dei migliori strategici usciti in questi ultimi anni, offrendo un sistema di gioco capace di coinvolgere appassionati della saga e del genere, quanto giocatori che si approcciano a questo mondo per la prima volta. La possibilità di personalizzare ogni dettaglio della vostra campagna vi farà sentire realmente padroni del vostro clan, oltre che provare grande soddisfazione per ogni vostra conquista, piccola o grande che sia. La bellezza dei personaggi e il loro design è indescrivibile, ma avremmo voluto trovare la stessa cura anche durante i combattimenti e in diverse linee di dialogo. L’assenza dell’italiano lo penalizza fortemente, non permettendo di godere a pieno la trama e le meccaniche offerte dal gioco. Questo va ad unirsi anche al fatto che sia totalmente incentrato su un determinato periodo della storia giapponese, rendendolo di nicchia o non abbastanza accattivante agli occhi di chi non ha mai sentito parlare prima del Periodo degli Stati Combattenti.