Mato Anomalies, pubblicato lo scorso 10 marzo, è un titolo che da subito ha destato curiosità, sia per la complicata trama che caratterizza l’intera avventura, sia per le tante scelte prese sul fronte ludico. Il gioco presenta un futuro distopico arricchito da tinte cyberpunk, mettendo in mostra un panorama oscuro quanto affascinante. Interpreteremo Doe e Gram, rispettivamente un detective privato e uno sciamano esorcista, alla ricerca del cosiddetto “Sussidio” e della Marea Funesta, un evento che attraverso degli squarci porta persone a scomparire misteriosamente ed impazzire. Perdetevi quindi con noi tra le strade di Mato e scoprite se l’avventura narrata dal team Arrowiz è riuscita davvero a conquistarci.
- Titolo: Mato Anomalies
- Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch, PC
- Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
- Genere: RPG, Visual Novel
- Giocatori: 1
- Publisher: Prime Matter
- Sviluppatore: Arrowiz
- Lingua: Italiano (testi), Giapponese o Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 10 marzo 2023
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: armi e accessori speciali
- Note: disponibile in edizione fisica nella day one edition con artbook allegato
Abbiamo recensito Mato Anomalies con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da Prime Matter tramite PLAION.
La prima impressione che si ha guardando un trailer o vivendo le prime fasi in game è che ci troviamo indubbiamente davanti un “Persona-like”, ma dopo circa quaranta ore di gioco, ogni singola missione secondaria portata a termine e diverse orette di farming, possiamo dire che c’è molto da scoprire sotto la nebbiosa superficie di Mato Anomalies.
Nuovo ospite all’hotel Telosma
La trama di Mato Anomalies non è tra le più semplici da seguire, in quanto il titolo cerca di far immedesimare il giocatore con gli stessi protagonisti, donandogli per più di venti ore di gioco solo dubbi, domande e frammenti di quello che vuole essere un puzzle più grande. Se questo inizialmente porta il giocatore ad allontanarsi e continuare in modo forzato l’avventura solo per avere chiarezza, in un secondo momento è capace di donare un’elevata soddisfazione nel riuscire da soli a collegare i vari “puntini” che sono sempre stati dinanzi a noi. Se invece parliamo di lore del mondo di gioco e di storia passata dei comprimari, non temete, di questo il mondo di gioco trabocca. Attraverso i dialoghi secondari con i vari membri del party oppure attraverso brevi frasi di circostanza con gli NPC che popolano il mondo di gioco, scopriremo lentamente un mondo in travaglio, sofferente sotto le milioni di luci al neon che ci accecano nascondendo la verità. Le tematiche non sono infatti delle più leggere, spaziando tra traffico di umani ad abuso di potere, mettendo in risalto un mondo marcio ormai sull’orlo del baratro. Sarà proprio questo “marciume” a dar forza alla “Marea Funesta“, un male dilagante che colpisce tutti gli abitanti di Mato trasformandoli in mostri motivati solo dai peccati umani. All’interno del titolo non solo ci troveremo ad affrontare una longeva campagna principale, ma anche ad affrontare diverse missioni secondarie disponibili solo durante quel determinato capitolo e capaci di portare avanti tutte le relazioni avviate nelle precedenti fasi di gioco senza mai lasciare storie in sospeso o prive di conclusione.
Il titolo fonde a suo modo due generi non così tanto distanti, quello delle visual novel e quello dei giochi di ruolo, dando vita a un ibrido quasi perfetto. Tutta la storia sarà infatti raccontata con lunghe sessioni di dialogo (tutte in italiano e sempre consultabili dalla voce registro), ma che mai ho reputato “di troppo” lungo l’intera esperienza, anzi, sono sempre state molto piacevoli soprattutto per staccare dalle concitate fasi di combattimento o farming. Questo porta anche ad avere molta varietà nelle missioni secondarie affrontate. Se infatti la campagna principale si divide equamente tra narrazione, esplorazioni e e combattimento, le missioni secondarie sono sempre di diversa natura. Alcune ci chiederanno solo di dialogare con vari NPC per risolvere un caso, altre ci richiederanno di ripulire un covo dai demoni, altre ancora di approfondire semplicemente il nostro rapporto con altri membri del party. A rompere l’incantesimo troviamo purtroppo solo una scarsa varietà in termini di artwork per ogni personaggio, con numerosi NPC secondari dotati della medesima figura e magari della dicitura “uomo misterioso”, portando il giocatore a confondersi fin troppo facilmente se si portano avanti più missioni contemporaneamente o non si gioca da tanto.
Il mondo di gioco sarà liberamente esplorabile e diviso in macro aree, dove nei panni di Doe potremo dedicarci a varie attività come l’acquisto e la vendita dei consumabili, delle armi e dell’equipaggiamento per il party oppure riguardare con calma le varie cutscene del gioco al cinema. Non ci sarebbe dispiaciuto poter vivere maggiormente la città attraverso attività secondari attuabili con i membri del party oppure anche semplici minigiochi che potessero trascinarci di più nell’affascinante Mato. Il titolo infatti, come da tradizione per altri esponenti del genere visual novel, punta tutto sulla trama, creando pochi espedienti per distaccarcisi come ad esempio le missioni secondarie (anche se sempre collegate in qualche modo al grande mistero principale del capitolo in corso).
Apprendista Taoista
Se per le illuminate vie della città toccherà a Doe raccogliere informazioni e dialogare con i vari personaggi secondari, toccherà al secondo protagonista Gram l’infausto compito di ripulire tutti i covi scoperti e che pullulano di demoni. La seconda “anima” di Mato Anomalies risiede infatti nella sua natura da RPG a turni, ottimizzata per l’occasione in modo che risulti facilmente accessibile a qualsiasi tipologia di gamer.
Dalla hub principale di gioco potremo dedicarci a tre tipologie distinte di missione: covo principale, covo secondario, covo casuale. La prima tipologia rappresenta le missioni principali del gioco e di conseguenza i covi da ripulire per avanzare nella trama principale. I covi secondari sono missioni che si sbloccano accettando determinate missioni opzionali e che ricompensano solitamente sempre con un’arma o un equipaggiamento una volta terminati. I covi casuali infine rappresentano la componente un più roguelike del titolo, con covi molto più piccoli e brevi rispetto a quelli delle altre missioni, caratterizzati da altari per bonus passivi, maggiori ricompense (in quanto potremo decidere noi il livello di difficoltà da affrontare), ma anche un maggiore rischio da tenere d’occhio: la sanità mentale. Ogni scontro all’interno dei covi casuali farà diminuire la barra della sanità mentale e nel caso si esaurisca prima di terminare il covo, sarà automaticamente game over. Quest’ultimi rappresentano anche la maggiore fonte di farming del titolo, non solo per la breve durata di ogni missione, ma anche per la quantità di oro ed equipaggiamento all’interno che permettono di potenziare velocemente i personaggi. Per raccontare la mia esperienza, sono state pochissime le volte che mi sono dovuto soffermare a potenziare la squadra, ma tutte le volte, dopo a stento un’oretta di covi casuali, tutto il party era immediatamente tre/quattro livelli sopra quello richiesto per la missione principale, permettendomi di proseguire senza più difficoltà per moltissimo tempo. Quindi possiamo dire che nonostante sia necessario fermarsi qualche volta per potenziare i propri membri di squadra, questo non risulti mai frustrante o noioso, ma sempre divertente e in linea con l’intera esperienza.
Il combattimento in sé, come anticipato poche righe fa, si svolge a turni, dove potremo gestire al massimo quattro membri della squadra per volta, con gli altri due che invece rimangono di scorta. Ogni personaggio ha un suo specifico ruolo e abilità su cui fare affidamento, permettendo al giocatore i costruire la propria squadra secondo la giusta strategia prima di ogni scontro. Ogni membro avrà una propria lista di attacchi, variabile in numero e tipologia in base all’arma equipaggiata (0gni membro del party potrà fare infatti affidamento su due diverse tipologie di armi esclusive solo per lui, quindi non intercambiabili), e una lista di abilità speciali, potenziabili attraverso l’albero di avanzamento dedicato a ogni membro della squadra. Non manca anche la possibilità di utilizzare consumabili che ricarichino i punti vita o infliggano danni ai nemici. Per aiutare i giocatori, oltre a dividere le tipologie di azioni in diversi gruppi (come attacchi oppure abilità speciali), è presente anche la descrizione di ogni mossa o abilità accanto ad esso, con la relativa percentuale di danno o effetto applicato, cosicché non ci sia mai il rischio di dimenticare cosa faceva suddetta abilità. I punti vita, la percentuale di danno e la percentuale di difesa non saranno però singoli del membro, ma cumulativi, rappresentano tutti un’unica grande statistica, quindi non ci sarà mai il rischio di rimanere con un solo membro in combattimento, saranno sempre tutti disponibili all’utilizzo fino all’ultimo HP di squadra.
La gestione della squadra relativa all’equipaggiamento presenta un menu dedicato dove, attraverso una piastra da nove slot, potremo equipaggiare diversi bonus, come maggiori punti vita, maggiore difesa, maggiore attacco oppure percentuale di attacco migliorata per determinate tipologie di danno. L’equipaggiamento non possiederà solo delle caratteristiche singole, ma anche dei bonus cumulativi nel caso mettessimo più pezzi della stessa tipologia uno accanto all’altro. L’equipaggiamento inoltre è modificabile in qualsiasi momento al di fuori del combattimento, permettendoci di cambiarlo anche all’interno di un covo se dovessimo cambiare strategia per un determinato avversario. Nel caso poi non siate molto avvezzi ai combattimenti a turni, il gioco vi permette anche di settare i combattimenti automatici, così che possiate rilassarvi nel mentre. I nemici saranno anche sempre ben visibili nella mini mappa e nei corridoi che formano il dungeon, quindi non c’è rischio di essere colti alla sprovvista o di colpirli con un attacco furtivo, in quanto immobili in un determinato punto che vi costringerà ad affrontarli obbligatoriamente. Il discorso non vale invece per i nemici che si presentano sotto forma di trappola, facilmente evitabili e che risparmieranno molti scontri in caso fossimo a rischio game over.
In Mato Anomalies è presente anche un’ultima modalità di scontro definita hackeraggio mentale e basata su un semplice gioco di carte. Questa è una caratteristica esclusiva di Doe e gli permetterà di scoprire la verità su un caso attraverso la lettura della coscienza avversaria. Questi scontri non sono liberi, ma solo relativi alla trama (sia principale che secondaria), risultando un utile distrazione dalle altre attività. Avremo a disposizione sei diversi mazzi tra cui scegliere prima di ogni sfida (uno dedicato ad ogni membro del party) e ognuno con le sue particolari caratteristiche. Ogni mazzo può essere inoltre potenziato nel caso si completasse la sotto trama legata a quel determinato membro del party. Ogni “partita” si svolge attraverso le stesse fasi, dove il giocatore, con a disposizione tre punti azione, deve giocare le carte all’interno della sua mano per attaccare gli HP avversari, i demoni che lo proteggono, oppure difendere se stesso dall’attacco nemico. L’avversario invece non giocherà carte, ma avremo sempre ben visibile nel nostro turno quale sarà la sua mossa successiva, indicata dal danno che infliggerà o dalla difesa che si applicherà. Non sempre tutte le sfide saranno facilmente completabili, soprattutto perché più aumenteranno i turni passati e più aumenterà l’attacco dell’avversario in quanto non più facile per Doe tenerlo sotto controllo. Nel caso si venisse sconfitti per tre volte il gioco permetterà di saltare la sfida e completarla automaticamente, quindi non c’è rischio di bloccarsi nell’avanzamento della trama.
A spasso per Mato
Abbiamo giocato Mato Anomalies su PlayStation 5 e, oltre a qualche caricamento un po’ fastidioso ogni volta che cambiavamo quartiere all’interno della città, il titolo si è sempre dimostrato all’altezza della situazione, con un frame rate stabile sui 60 fotogrammi al secondo.
Il limite tecnico è purtroppo evidente in alcuni punti, soprattutto a causa della scelta di Unity come motore grafico. Nonostante il budget ridotto però artisticamente il titolo non si risparmia sulla bellezza delle ambientazioni di Mato, anche se avremmo desiderato maggiore enfasi e diversità anche nei numerosi e spesso monotoni dungeon. Plauso anche per la colonna sonora, capace di immergere il giocatore sia in fasi di lettura che di esplorazione e combattimento, fondendo uno stile cyberpunk ad un più oscuro noir.
Mato Anomalies è un RPG a turni che catapulta i giocatori a Mato, una versione immaginaria e neo-futuristica di un’antica città orientale. Assumi il controllo dei due protagonisti Doe e Gram per indagare sulle anomalie che si stanno verificando in città oppure addentrati nelle fenditure per affrontare creature demoniache determinate a causare il tracollo della città.
Fai squadra con improbabili compagni di avventura e svela gli oscuri segreti che contraddistinguono questa storia di dovere, speranza e giustizia.
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A chi consigliamo Mato Anomalies?
Mato Anomalies è consigliato a tutti gli amanti degli RPG a turni, tanto quanto agli amanti delle visual novel, soprattutto se amanti del genere cyberpunk o noir. Fortemente sconsigliato a chi cerca un simil Persona o un titolo incentrato maggiormente sul gameplay rispetto alla trama.
- Combattimento a turni facilmente accessibile e completo sotto ogni punto di vista
- Componente visual novel rilassante e mai banale
- Ambientazioni affascinanti…
- …Ma poca varietà nei diversi dungeon a disposizione e negli NPC
- Trama difficilmente comprensibile per la prima metà di gioco
- Tecnicamente limitato a causa del motore grafico
Mato Anomalies
Il racconto che non ti aspetteresti
Mato Anomalies conquista pienamente sotto ogni punto delle visual novel, conquistando anche i giusti meriti come esponente RPG. Le limitazioni tecniche lasciano purtroppo il segno sull’intera esperienza, ma questo non influisce sul lato artistico dell’intera opera, capace di affascinare e conquistare riga dopo riga. Non ci sarebbe dispiaciuto vivere maggiormente la città di Mato attraverso molteplici attività secondarie oppure conoscere i suoi abitanti attraverso artwork più variegati ma ci auguriamo che questo possa essere un primo trampolino di lancio per una futura saga targata Mato.