Sotto l’ombra di un albero, tra il canto degli uccelli e le sicure mura dal Wall Maria, giace appisolato il piccolo Eren Jeager. «Ho come l’impressione di aver fatto un sogno lunghissimo, ma di cosa si trattava non riesco a ricordarlo.» afferma con il volto rigato di lacrime dinnanzi a Mikasa. Il vento gli muove i capelli, si alzano in volo le foglie. Ancora non può saperlo, ma quelli che ha visto sono i suoi ricordi del futuro. La terra tremerà, una violenza inaudita. Eldiani, marleani, nessuno potrà salvarsi. Rintoccheranno le campane dell’apocalisse. L’avanzata dei Giganti Colossali, che nulla grazia e tutto distrugge. «Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace.» piangerà inutilmente, lui responsabile di quanto inevitabilmente accaduto. Per il possessore del Gigante d’Attacco, passato, presente e futuro sono una cosa sola. Certo, il mondo esterno non era come nel libro di Armin, ma, Eren, è forse questa la libertà? Dopo dieci anni dalla prima iconica puntata “A te, fra duemila anni”, ritorna L’attacco dei Giganti. Con un maxi episodio di sessantuno minuti, MAPPA adatta l’intero volume 33 del celebre manga di Hajime Isayama, rimandando al prossimo ottobre l’uscita del finale. Eren marcia con tutte le proprie forze sul mondo intero: soltanto i suoi amici possono fermarlo. Tra la viva curiosità dei lettori del manga la trepidante attesa di chi invece segue solo la serie animata, è tornato ATTACK ON TITAN: The Final Season – Part 3, disponibile in esclusiva su Crunchyroll.
- Titolo originale: 進撃の巨人 The Final Season 完結編 (Shingeki no Kyojin The Final Season Kanketsu-hen)
- Titolo inglese: ATTACK ON TITAN: The Final Season – Part 3
- Uscita giapponese: 3 marzo 2023
- Uscita italiana: 3 marzo 2023
- Piattaforma: Crunchyroll
- Genere: azione, fantapolitico, psicologico, drammatico, distopico
- Numero di episodi: 1
- Durata: 61 minuti
- Studio di animazione: MAPPA
- Adattato da: manga di Hajime Isayama
- Lingua: giapponese (doppiaggio), italiano (sottotitoli)
Abbiamo recensito ATTACK ON TITAN: The Final Season – Part 3 tramite la piattaforma streaming Crunchyroll.
Al di là del mare
Le onde si infrangono sulla costa. Un gabbiano stride volando nel cielo. “Armin aveva detto che oltre le mura avrei trovato il mare… Ma oltre il mare, che cosa mi aspettavo che ci sarebbe stato?”. Sono queste le parole mostrateci, attraverso un mirabile flashforward, all’inizio della terza stagione, pronunciate da un Eren già solo e deluso. Al di là del mare non c’è la libertà: al di là del mare c’è il nemico. Immagini semplici e incisive, pregne di significato, grazie alle quali il personaggio di Eren Jeager aveva dato prova di una caratterizzazione ammaliante, credibile, contraddittoria e umana. Eppure, il penultimo episodio di ATTACK ON TITAN riesce, ancora una volta, a consolidare la personalità di un protagonista al contempo eroe e antagonista della propria storia. O, forse, né eroe né antagonista, giacché bianchi e neri assoluti, in questo mondo crudele e meraviglioso, non esistono: viviamo tutti in scale di grigio.
Dove non esiste però il bene e il male, esistono oppressori e oppressi. Eren, grazie al suo agire attivo, è divenuto oppressore nel trionfo della lotta alla vita. Al contrario, esistono migliaia di oppressi, per i quali Eren stesso soffre. Nell’anno 845 Eren, Mikasa e Armin non hanno che potuto agire passivamente, subire la breccia nelle mura e quanto ciò ha significato. E mentre il boato della terra avanza, non mancano dei novelli innocenti: Halil e Ramzi, due bambini costretti a rubare per vivere, esistenze segnate dal bisogno di denaro e dall’emarginazione, subiscono senza alcuna colpa, se non quella di essere nati, i terribili esiti del boato della terra. Insieme a loro, migliaia di altri attori passivi e sofferenti: i parallelismi con gli attacchi passati all’isola di Paradis non mancano. La folla si dà ad una fuga disperata e mentre alcuni tentano la via del saccheggio, sfruttando la confusione per rompere le vetrine dei negozi, altri provano a fuggire in automobile. Altri ancora si tolgono la vita, giacché ogni speranza per loro è vana.
Le ali della libertà
Due ali si incrociano l’una sull’altra, blu e bianca. È il Corpo di Ricerca, avanguardia degli eroi, onorato e guidato dal proprio quattordicesimo comandante, l’eroica Hanji Zoe. Al suo fianco Armin, Mikasa, Jean, Connie, ma anche Annie, libera oramai dalla sua prigionia e Reiner, prigioniero del rimorso e del dolore. E come dimenticarsi di Levi, ferito, ma mai sconfitto, e di Falco e Gabi, bambini costretti a crescere ben prima del tempo. Dopo essersi affrontate per lunghi anni, le forze di Eldia e Marle finalmente si uniscono nel nome della libertà, contro Eren e contro gli jeageristi. Intanto l’indomito Floch, braccio destro di Eren, ha ancora in serbo le sue cartucce, nella speranza di affondare i sogni di Armin, Mikasa e gli altri. Mentre il mondo soccombe, mentre i giganti avanzano, per i nostri amati combattenti è giunta l’ora dei sacrifici, sotto un cielo amaranto, sotto gli occhi di tutti i loro valorosi, oramai caduti, compagni.
Questo anime è disponibile sottotitolato in italiano su Crunchyroll, la prima piattaforma online internazionale completamente dedicata al mondo dell’animazione giapponese, dei manga e dei drama. Puoi guardare gratuitamente Crunchyroll sul tuo PC, sul tuo smartphone e sulla tua console iscrivendoti con un account gratuito oppure sottoscrivendo un piano di abbonamento mensile che ti permetterà di seguire gli anime in simulcasting con il Giappone.
La cavalcata delle valchirie
Sin da quando, alla fine del 2020, MAPPA ha preso le redini della produzione di ATTACK ON TITAN, da parte del pubblico non sono mancate né critiche né elogi. La fisionomia di alcuni volti è cambiata, così come la palette cromatica, ma, del resto, il cambio studio ha coinciso con un importante time skip: Eren, Armin e Mikasa mutavano tanto graficamente quanto psicologicamente. Da allora però lo studio con sede nel quartiere di Suginami ha maturato notevolmente le proprie, già ottime, produzioni: le animazioni di questo episodio appaiono infatti fluide e curate, con un sapiente utilizzo della CGI, mai invasiva e sempre ben integrata. Vedere le tavole di Hajime Isayama prendere vita è quindi un vero e proprio piacere per gli occhi, toccante e drammatico nei momenti di maggior pathos.
Peccato per alcuni piccoli dettagli, come il modo in cui appare il titolo della serie e la scelta di inserire alcune tracce sonore inedite laddove, forse, avrebbero maggiormente valorizzato l’azione brani già cari ai fan. Nondimeno, risulta doveroso evidenziare l’immensa qualità del comparto sonoro, sia musicale sia recitativo, dell’opera. Le note di Under the Tree, main theme dell’episodio, confermano l’indiscussa bravura del gruppo SiM, capace di riportare tanto Eren quanto lo spettatore dove tutto è iniziato.
A chi consigliamo ATTACK ON TITAN: The Final Season – Part 3?
L’attacco dei Giganti è un immenso capolavoro narrativo e letterario, una storia profonda, avvincente, drammatica e sincera, che parla di esseri umani e parla agli esseri umani. Un anime per tutti e per nessuno. Naturalmente, prima di assistere al quasi epilogo del viaggio di Eren, Armin e Mikasa vi consigliamo di guardare tutte le stagioni precedenti o, in alternativa, di leggere almeno i primi trentadue tankobon del manga. Fatto ciò, concedetevi un’ora di pura emozione. Un adattamento imperfetto, al quale offrirete però i vostri cuori.
- L’evoluzione del protagonista Eren non ha eguali
- Eccezionale polifonia e poliprospettivismo di voci secondarie
- Tematiche dure, profonde e adulte, unite a momenti di grande pathos e lirismo
- Alcuni dettagli in più rispetto al manga risultano azzeccatissimi
- Comparto sonoro di grande qualità
- Piccole sbavature tecniche rendono imperfetto questo episodio
- Il minutaggio d’eccezione dell’episodio spezza il ritmo a cui eravamo abituati
ATTACK ON TITAN: The Final Season - Part 3
Un cavo teso sull'abisso
Fortunatamente, o sfortunatamente, dipende qui dai punti di vista, ATTACK ON TITAN: The Final Season – Part 3 non segna ancora il nostro addio definitivo al fantastico mondo nato dalla mente di Hajime Isayama. Gli eventi sono ormai precipitati e mai gli spensierati giorni di addestramento del 104° corpo cadetti potrebbero sembrare più lontani. Con un sorriso ricordiamo di quanto Shingeki no Kyojin era solo la storia di un ragazzino pieno di ira e di energie. Adesso è tutto diverso, quel ragazzo è cresciuto, ha raggiunto il mare, è andato oltre. La cura dell’anime è intanto passata da WIT Studio a MAPPA, che ha saputo rispettare una qualità altissima. Per la prima volta abbiamo un episodio di sessanta minuti, terza parte di un’interminabile The Final Season. Una decisione che farà discutere, ma non piegherà l’amore incondizionato dei fan. Ci rivediamo a ottobre, Eren.