Raiden IV x MIKADO remix – Recensione

C’era un’epoca in cui i vertical scrolling shooter erano fra i titoli più giocati dalla moltitudine di videogiocatori da sale giochi. In un’epoca dove i cabinati erano uno dei pochi modi per metter mano su un videogioco, senza dover spendere milioni su milioni, i primi anni ’90 sono stati la fortuna di moltissime persone. Nel 2023, però, le cose sono cambiate e quello degli shooter verticali è uno dei generi che più rischia di scomparire al netto di produzioni molto più grosse e complesse ma questo non significa che il genere sia completamente morto. Raiden IV fece il suo debutto nel 2007 grazie a Microsoft che lo inserì nella sezione Xbox Live Arcade di Xbox 360. Dopo altri sette anni (parliamo quindi del 2014) PS3 e PC lo accolsero nelle proprie librerie per far assaporare un po’ di anni ’80 anche a chi, per questioni anagrafiche, non li ha potuti vivere.

Raiden IV x MIKADO remix, ulteriore porting di Raiden IV, arriva sui nostri schermi prima nel 2021 su Nintendo Switch ma — soprattutto — in questo inizio 2023 anche su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC. Dopo qualche ora passata a rievocarne i ricordi, siamo pronti a raccontarvi di più nella nostra recensione!

Raiden IV x MIKADO remix è la versione definitiva di Raiden IV, grazie anche a una serie di miglioramenti effettuati nel gameplay e di colonne sonore create in collaborazione con alcuni nomi della cultura arcade come Go Sato Band, Heavy Metal Raiden, Daisuke Matsumoto (Cave) e COSIO. Come si può facilmente immaginare anche dall’introduzione, Raiden IV x MIKADO è uno dei più famosi esponenti del genere e anche in questo capitolo, ora rimesso a nuovo, siamo riusciti a vivere tutte le emozioni dell’esperienza originale con un tocco di modernità in più. Non troverete nessuna storia in particolare, in quanto la narrazione non è uno dei fattori maggiormente presenti nel titolo, quello che vivrete sarà puro e semplice gameplay con schermate su schermate piene di nemici da sconfiggere e proiettili da evitare fino a raggiungere il titano di fine livello. A livello puramente contenutistico abbiamo davanti una serie di opzioni che potranno fare contenti i vari amanti dei titoli più arcade: avremo a disposizione la modalità Overkill per provare a giocare i vari stage pensando solo al punteggio, una Boss Rush per affrontare i titani e una rielaborazione della versione arcade originale — da poter giocare da soli o con amici — che aggiunge ben due missioni in più.

Oltre agli aspetti dedicati al gameplay, potremo avere a disposizione una galleria piena di artwork con la possibilità di visionarli in qualsiasi momento e un comodo lettore per poter registrare video delle proprie run in modo da poter rivederli in qualunque momento. L’intera esperienza è riassumibile in poche righe, ma per quanto semplice nella forma, non può descrivere ciò che realmente è metter mano a un titolo da quei sapori vintage. Alcuni di noi sicuramente riescono ancora a sentire il brivido di tutte le ore passate davanti ai cabinati, mentre la resistenza dei propri pollici veniva a meno – insieme al peso del proprio portafoglio – e la soddisfazione provata dopo ore e ore di tentativi per raggiungere il tanto agognato Final Stage era una delle emozioni più belle da poter mai provare come videogiocatori. Dopo aver rievocato alcuni di questi ricordi nostalgici, o avervi anche solo fatto immaginare la sensazione, possiamo dirvi con estrema felicità che il cuore messo in questo porting riesce a far trapelare tutta la volontà di riportare a galla certe emozioni e oltre ai più veterani, anche i nuovi fan riusciranno a sentirne l’essenza.

Shoot’em All

Per quanto riguarda il lato ludico siamo davanti a un gioco dal puro stampo classico da sala giochi: comandare la navicella e sparare per eliminare le frotte di nemici evitando, al contempo, tutti i proiettili che arriveranno sarà l’obiettivo per completare al meglio possibile tutti gli stage. A seconda del livello di difficoltà sarà più o meno complesso farlo e avremo — soprattutto — un numero variabile di tentativi prima del game over finale. La navicella che comanderemo risponde molto bene ai comandi anche se, purtroppo, la funzioni aptiche del DualSense non sono state minimamente implementate. Per quanto riguarda i riflessi richiesti al giocatore, vogliamo segnalarvi che l’insieme di colori ed effetti a schermo a volte tende a nascondere eccessivamente i proiettili nemici costringendoci così a procedere quasi a tentoni pur di non essere completamente annientati. Ad alimentare il lato da videogiocatori arcade, però, entra in azione la classica meccanica che terrà conto dei progressi sia personali che mondiali e durante la propria partita sarà sempre possibile visionare il punteggio raggiunto.

Ogni nemico annientato donerà un bonus punti che diverrà più o meno alto a seconda del moltiplicatore raggiunto ed è qui che Raiden IV x MIKADO remix diventa quasi una droga: la nuova meccanica del Flash Shot System premia aumentando il moltiplicatore quanto più velocemente eliminiamo il nemico e questa dinamica premia fortemente i riflessi del giocatore inducendoci quindi a trovare la miglior strategia per aumentare la catena di combo. Infatti, dopo ore e ore di prove, abbiamo appurato che la miglior strategia da seguire è quella di posizionarsi nel punto più alto dello schermo per piazzare quante più kill consecutive possibili per aumentare di molto il moltiplicatore; certo, al primo colpo subito dovrete battere in ritirata o in pochissimo tempo vedrete la vostra navicella fatta in frantumi ma, nel momento di gloria, sarete riusciti ad aumentare di molto il vostro punteggio. Il Flash Shot System rende, quindi, normale l’innaturalità dei movimenti verso i nemici — piuttosto della tendenza a stare il più lontani possibile per evitare i proiettili — e il tutto più dinamico, costringendoci a usare tutte le armi a disposizione per riuscire ad alzare vertiginosamente i punti.

La varie modalità aggiungono particolarità al già complesso (ma allo stesso tempo “semplice”) gameplay di Raiden IV: la Additional Mode comporta l’incontro con nemici in grado di variare la propria natura prima dell’eliminazione, invece la Overkill cancella il Flash Shot System introducendo un sistema tutto suo: qui, infatti, i nemici tenderanno a restare presenti a schermo anche dopo l’eliminazione favorendo l’accumulo di punti e bonus e la strategia sarà fondamentale per capire quando continuare l’attacco alle “carcasse” e quando, invece, passare all’attivo e aumentare il proprio punteggio. Essendo una conversione di un titolo molto classico e ben invecchiato, non ci sono particolari criticità a livello tecnico. Stiamo parlando di un gioco che letteralmente ha girato su gran parte delle piattaforme esistenti e continua ad adattarsi egregiamente in qualsiasi versione disponibile.

A chi consigliamo Raiden IV x MIKADO remix?

In definitiva possiamo citare Raiden IV x MIKADO remix come tra i maggiori esponenti del genere in uno dei porting più riusciti degli ultimi anni. L’acquisto è sicuramente consigliato ai fan degli arcade e degli shooter a scorrimento che avranno davanti ore su ore di divertimento assicurato, a patto di non aver perso qualche diottria nel corso del tempo, e anche a coloro che amano la nostalgia che solo i titoli rétro riescono a offrire. Nonostante non si parli dell’ultima iterazione della serie, Raiden IV x MIKADO remix tende ad accontentare chi si vuole divertire con leggerezza, proprio pensando ai bei tempi delle sale giochi.