Dopo quasi vent’anni dall’uscita nella collana Point Break di Star Comics, la casa editrice ha deciso di ridare una nuova veste al manga culto dei leggendari Sho Fumimura (in arte Buronson) e Ryōichi Ikegami. L’accoppiata di questi due grandissimi autori ha dato infatti luce tra il 1990 e il 1995 a Sanctuary, un dipinto realistico ed estremamente drammatico della malavita giapponese di quegli anni. Un intreccio pieno di azione, tradimento, ombre e luci di un ambiente corrotto e marcio, dove la Yakuza e i politici collaborano per non pestarsi troppo i piedi, due mondi molto distanti apparentemente tra loro ma che condividono metodi, valori e modus operandi.
Sanctuary è un thriller politico dal fortissimo impatto emotivo. Una narrazione dagli ampi respiri, pesata e misurata, ma capace di puntare riflettori e critiche sulla società giapponese di quel tempo. Importantissimi i temi come l’amicizia e la lealtà, il desiderio di ribaltare il sistema, di ripulirlo dalla corruzione sfruttando gli stessi metodi che il sistema utilizza per mantenere il potere. Hojo, il nostro protagonista, sarà infatti disposto a spingersi a tutto, letteralmente a tutto, per raggiungere i propri scopi.
- Titolo originale: Sanctuary (サンクチュアリ)
- Titolo italiano: Sanctuary
- Uscita giapponese: 30 ottobre 1990
- Uscita italiana: 20 luglio 2022
- Numero di volumi: 12
- Casa editrice: Star Comics
- Genere: Thriller-action politico
- Disegni: Ryōichi Ikegami
- Storia: Sho Fumimura (Buronson)
- Formato: brossurato con sovracoperta
- Numero di pagine: 456
Abbiamo recensito Sanctuary tramite volume stampa fornitoci da Star Comics.
Cambierà tutto quanto
La storia narra di Hojo e Asami, due giovani con grandissime aspirazioni. Sotto il loro volto pulito, il carattere gentile e la loro tendenza a essere leader naturali, nascondono una forza e una violenza uniche, armi estremamente utili quando si vuole mettere in atto una rivoluzione silente. Essi sognano di scuotere le fondamenta corrotte di un paese ormai in mano a una generazione vecchia, abbarbicata sulle proprie poltrone e che pensa solo ed esclusivamente al mantenimento del proprio status.
Decidono dunque di mettersi in moto seguendo due percorsi apparentemente paralleli ma che in realtà condividono valori e aspirazioni; due percorsi che permetteranno loro di scalare i vertici dello Stato e porre il controllo sulle istituzioni. Mentre dunque Asami decide di scalare i vertici della politica scontrandosi con una generazione conservatrice, Hojo, in segreto, gli prepara il terreno scalando invece i vertici della Yakuza. Saremo dunque testimoni dell’ascesa di due personaggi alle prime armi, pieni di forza e intraprendenza, che in poco tempo riescono a ribaltare le carte a loro favore. Tutto ciò grazie anche all’aiuto di Tokai, uno Yakuza spietato e violento che non ha paura di mettere in gioco la sua vita ogni giorno per essere partecipe all’ambizione dei due.
In una Tokyo anni ’90 i due protagonisti si muoveranno con confidenza e con una spregiudicatezza che può appartenere solo a chi ha il desiderio ardente di mettere il mondo in ginocchio. Intanto il commissario Ishihara inizierà a indagare sulla loro incredibile ascesa ma verrà ben presto fermata dall’immenso carisma di Hojo, dai suoi ideali e dal suo progetto di rivoluzionare il Giappone intero.
Un dipinto realistico della malavita giapponese
Quello che ci viene proposto è un dipinto realistico dell’ambiente della Yakuza giapponese. Il panorama della malavita è un tutt’uno con la politica, intrinsecamente legato alle istituzioni che governano il paese, e il tutto nell’ombra del rigore morale. Nel sottobosco perversioni, giochi di potere e violenze efferate vengono consumate nell’ordine di mantenere stabili equilibri di potere sottilissimi. Ci viene presentato un ambiente di guerre fredde, minacce velate e giochi di inganni celati dietro alle facce pulite, ai bei vestiti e i valori di una tradizione fortemente conservatrice.
L’idea di una Yakuza che opera allo stesso modo dei politici, una Yakuza anch’essa pulita, rappresentata da volti giovani e innocenti come quello di Hojo, mostra una realtà estremamente inquietante in cui la corruzione dilaga e il potere diventa pretesto per poter fare tutto ciò che si vuole. All’interno di questo panorama marcio e inquietante, è possibile affezionarsi dunque a Hojo e Asami che, per quanto parte di questo sistema violento, essi tentano di impossessarsene per poi ribaltarlo dall’interno.
Nello stesso identico modo la polizia si trova costretta a giocare sporco, a fronteggiare faccia a faccia la disonestà giocando sui sottilissimi equilibri che esistono in quel mondo. Non è infatti raro che la polizia comunichi e faccia accordi sottobanco con la peggior feccia per arginare un male potenzialmente distruttivo. Il male minore sembra essere il motto di tutti gli attori in gioco, il compromesso e l’aria di arrendevolezza al marcio il sottotono psicologico che rende questa storia avvincente e unica.
L’estetica da gangster movie
Il disegno di Ryōichi Ikegami rappresenta un classico della cultura fumettistica giapponese. Un disegno accademico, preciso, uno stile esatto e completo: la delicatezza dei volti, delle espressioni, le pose plastiche cinematografiche, le texture dei tessuti, i panorami urbani di una Tokyo di fine secolo, le automobili di lusso. Uno stile in grado di replicare con fedeltà l’estetica fotografica dei gangster movie americani anni ’70-‘80.
Ispirato dai grandi maestri come Takao Saito, Shigeru Mizuki e Hiroshi Hirata, emerge una grandissima passione i ritratti ed emerge questa attenzione alla bellezza anatomica, alla pulizia dei volti, l’eleganza dei vestiti. Uno stile di disegno da cui emerge la classe e la solennità dei personaggi, sempre impeccabili, mai sporchi o trasandati, esteticamente molto belli e spesso con tratti occidentalizzati.
Il paneling stesso è molto semplice e elementare, non ci sono particolari sperimentazioni della gabbia, le scene di dialogo dal ritmo incalzante e piene di tensione si alternano a pagine di ampio respiro sulla metropoli di Tokyo, rendendo i momenti di transizione molto d’impatto. La pesantezza morale si riflette contrapponendosi alla maestosità della città, lo stesso la bellezza dei panorami urbani, l’estetica e il lusso sfrenato in cui gli attori in gioco sguazzano.
L’edizione Star Comics
L’edizione Star Comics si presenta molto bene. Un brossurato con sovracoperta di 456 pagine. Nonostante sia un bel mattone, l’edizione è flessibile e leggera e non ingombra molto spazio. La carta è spessa e liscia, l’impaginazione alterna bordi bianche molto spessi a vignette ampie che escono dal margine della pagina.
Asami e Hojo sono due amici la cui giovinezza è stata profondamente segnata dagli orrori dalla guerra civile Cambogiana. Rientrati in patria, decidono di cambiare il Giappone con ogni mezzo: il “nuovo Giappone”, liberato dalla corruzione e dalla stolta miopia della vecchia classe dirigente, sarà il loro “Santuario”. Per raggiungere questo obiettivo, decidono che uno di loro si darà alla politica, mentre l’altro lo sosterrà nell’ombra scalando i vertici della yakuza. Sarà la sorte a decretare quale destino spetterà a ciascuno di loro.
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Unica nota un pelo dolente sono le pagine poco resistenti, basta molto poco per farle staccare dal dorso, non sappiamo se possa essere un problema del volume che abbiamo ricevuto oppure un problema generale di tutte le copie. Buono il rapporto qualità-prezzo, nella norma contando i prezzi odierni e contando che stiamo parlando di un classico del manga giapponese degli anni ’90. Un vero e proprio pezzo di storia.
A chi consigliamo Sanctuary?
Consigliamo questa nuova edizione di Sanctuary chi ama gli intrighi politici e criminali. A chi è solito farsi trascinare dai grandi ideali, da quegli anti-eroi disposti a tutto pur di realizzare il proprio sogno. La storia avvincente di due grandi amici con grandissime aspirazioni che scalano le vette della società per disvelarne il marcio che si nasconde sotto.
- Il disegno accademico e preciso di Ikegami
- Una storia avvincente
- Edizione un po’ troppo “fragile”
- Stile molto formale e preciso che potrebbe annoiare un lettore odierno
Sanctuary
Un mondo corrotto libero dalla corruzione
Chi ha detto che per sconfiggere la corruzione c’è bisogno di uomini retti e giusti? Perché non ripagare la corruzione stessa con la stessa moneta? Perché non ribaltare il sistema dal suo stesso interno? Un thriller-politico pieno di colpi di scena, l’ascesa di due fiamme giovanissime nel panorama politico e mafioso di un Giappone di fine secolo. L’ardire delle giovani generazioni contro la fermezza della tradizione, del conservatorismo più estremo. Sanctuary è una metafora della storia umana, dove le vecchie istituzioni si oppongono continuamente allo scorrere del tempo, al cambiamento dei valori e degli standard, mentre le nuove combattono a denti stretti spinti da un ardore implacabile.