Il medium fumettistico è sempre stato adatto per trasmettere sentimenti, sensazioni e conflitti interiori attraverso il disegno. Più che attraverso le parole, l’espressione, l’utilizzo di determinate scene o tratto grafico sono un veicolo più appropriato per trasmettere al lettore messaggi complessi e non facilmente decodificabili o comprensibili. BOY MEETS MARIA, volume unico a sfondo LBGTQ+ scritto e disegnato da Peyo (Kosēi Eguchi, giovane mangaka prematuramente scomparso all’età di 23 anni nel 2020) è una storia di comprensione del sé, di scoperta dei propri sentimenti e un manifesto di accettazione dell’altro nonostante le apparenze. Pubblicato per la prima volta in patria nel 2017 sulla rivista Canna, BOY MEETS MARIA è edito in Italia da Star Comics: si inserisce nella collana Queer a cui la casa editrice sta dedicando molto spazio, portando alla stampa molti titoli interessanti e di particolare rilevanza contenutistica.
- Titolo originale: Bōi Mītsu Maria
- Titolo italiano: BOY MEETS MARIA
- Uscita giapponese: 2017
- Uscita italiana: 25/05/2022
- Numero di volumi: 1 (concluso)
- Casa editrice: Star Comics
- Genere: LGBTQ+, yaoi, sentimentale, psicologico, drammatico
- Disegni: Peyo
- Storia: Peyo
- Formato: 15×21
- Numero di pagine: 242 pagine
Abbiamo recensito Boy meets Maria tramite volume stampa fornitoci da Star Comics.
Taiga Hirosawa è un adolescente vivace e scanzonato che insegue il sogno di diventare un attore, ricalcando le orme del suo eroe seriale Tiger Kamen, senza però averne le doti. Iniziate le superiori si iscrive al club di teatro contando sulle proprie – presunte – capacità attoriali: qui rimane folgorato da La grande Maria, stella indiscussa del palcoscenico di cui si innamora a prima vista. La dolce e fragile ragazza non è però quello che sembra apparentemente: è in realtà un ragazzo di nome Yuu Arima, dal carattere diametralmente opposto da quello immaginato e sognato da Taiga. I due, dopo un’iniziale diffidenza, cominciano a legare tra loro, costruendo un rapporto basato sulla reciprocità, la comprensione e l’accettazione.
Storia di accettazione
Fin dal principio si comprende come la struttura narrativa si fonda su premesse intrinseche ai personaggi principali, Taiga e Arima. Entrambi mostrano caratteri e peculiarità individuali che permettono di scindere immediatamente le loro storie e il percorso di valorizzazione personale. Il passato dei due ragazzi si mostra essere il pozzo dove sono rinchiuse le motivazioni del loro presente. Arima, in particolare, è attanagliato dalla sua duplice inclinazione, che se da una parte è motivo di angoscia e di sofferenza, dall’altra lo porta a cercare di trovare una risposta definitiva a quello che vuole essere realmente. Una risposta che, almeno all’inizio del volume, non sembra trovare una definizione precisa e univoca.
La disforia di genere viene affrontata attraverso il ricorso a un’ambientazione patinata e, solo apparentemente, a una delicata storia di amori incompresi e identità taciute. Il volume può, infatti, essere emblematicamente diviso in due parti più o meno speculari, inframmezzate da un evento che per taluni versi rende difficile l’avanzare nella lettura: la crudezza visiva e contenutistica di tale accadimento si contrappone nettamente con la leggerezza stilistica delle tavole precedenti. L’inconsapevolezza del lettore lo portava ad apprezzare solo parzialmente la storia, non avendo un quadro chiaro delle motivazioni insite nei differenti comportamenti dei due protagonisti: è proprio grazie a tale spiegazione che la storia inizia ad assumere un senso pieno e una completezza stratificata in grado di emozionare, coinvolgere e far empatizzare.
Maria è la stella del club di teatro per il suo portamento, la sua bellezza e la delicatezza che la contraddistingue. Taiga se ne innamora a prima vista, durante il suo primo giorno nel club, per poi scoprire che in realtà La grande Maria è… un ragazzo di nome Yuu Arima! Taiga non si dà per vinto, maturando questo sentimento a prescindere dal sesso del ragazzo, il quale inizia a riflettere sulla propria individualità e su quello che vuole essere realmente…
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La storia di Arima e Taiga si costruisce in un susseguirsi di scoperte reciproche, di comprensioni e incomprensioni che delineano l’evolversi non solo della narrazione, ma soprattutto dell’interiorità dei personaggi. Attraverso il teatro Taiga impara come comportarsi in modo naturale ed esprimere liberamente i propri sentimenti, mentre Arima comprende di poter essere in realtà quello che desidera senza dover affrontare il giudizio degli altri o temere di mostrarsi in modo differente a quello che è dentro.
La transizione che Maria affronta nel corso del volume è una trasposizione metaforica dell’evoluzione della consapevolezza nei confronti del proprio essere e del proprio corpo, che matura in base ai ricordi e che viene portata a compimento grazie all’affetto e alla dedizione di Taiga nel farlo sentire apprezzato nonostante le apparenze.
Lo stile delicato, soffuso e sottile incarna la volontà di trasmettere un messaggio in modo pacato, senza troppi orpelli grafici o appesantendo la forma, ma mostrando una storia quotidiana anche se molto cruda in taluni risvolti, che possa essere fruita in modo semplice e lineare.
Boy meets Maria: amore dai colori arcobaleno
Le tematiche più evidenti e esplicite di BOY MEETS MARIA sono il motivo di cambiamento strutturale della narrazione: la disforia di genere viene affrontata in questo modo più efficacemente, a discapito, però, dell’innocenza della struttura narrativa. Ma vogliamo veramente una storia fondata sull’inconsapevolezza e sulla magia di un cambiamento favolistico?
La componente fortemente realista che si contrappone bruscamente ai toni leggeri e pacati della parte precedente del volume è, probabilmente, quella più sentita da Peyo e dal lettore, che si trova bruscamente catapultato in una dimensione di omertà asfissiante che lo aveva appeso a un filo fino a quel momento. Le tavole esplicite, per certi versi indigeste e incontenibili nelle tematiche narrate (l’abuso, lo squilibrio mentale, il trauma) sono la base per il fumetto, sono l’inconfutabile essenza di tutto il percorso di rinascita di Arima e, attraverso di lui, di Taiga.
Le espressioni dei protagonisti, i loro volti e l’attenzione verso la resa grafica di particolari inquadrature e scorci di vignette sono il mezzo attraverso il quale veicolare il messaggio. Il fumetto, come si diceva all’inizio dell’articolo, è un medium perfetto per trasmettere senza le parole un significato che supera il significante stesso, ponendosi come più efficace rispetto a una descrizione letterale e fine a se stessa. Peyo riesce, così, attraverso l’uso del disegno e del suo tratto delicato e preciso a descrivere una storia fondata su una metafora e un messaggio mai descritto ed esplicitato direttamente, ma che il lettore comprende perfettamente e con il quale entra in comunione in modo più epidermico.
A chi consigliamo BOY MEETS MARIA?
Una storia delicata, consapevole e per certi versi esplicita nelle tematiche di violenza, il volume unico di Peyo è un esempio di come queste componenti apparentemente agli antipodi possano coesistere tra loro, esplicitando una storia commovente e matura. Il volume è quindi consigliato a chiunque voglia leggere una storia forte, ma che contiene spunti riflessivi veramente importanti alla luce degli avvenimenti quotidiani di non accettazione del prossimo nella propria individualità. Un volume per riflettere su come ci comportiamo con gli altri, una storia che può aprire gli occhi di fronte a tanta violenza a cui assistiamo nella nostra quotidianità per ignoranza, noncuranza e bigottismo. Un volume per emozionarsi, adatto veramente a chiunque sia consapevole che le proprie azioni e le parole possono ledere la sensibilità di chi ci circonda.
- Storia delicata e al contempo forte dal punto di vista emotivo
- Tratto pulito e disegni particolareggiati
- Spunto di confronto e riflessione su tematiche attuali e reali
- Storia forse troppo limitata per via del formato ridotto
- Determinate scene del passato sembrano essere scontate alla luce degli avvenimenti presenti
Boy meets Maria
Una storia per accettare, una storia per capire
In una società concentrata sul sé non si è mai veramente consapevoli del prossimo, della sua individualità e della sua storia. Rischiamo quindi di fraintendere, offenderlo senza volerlo semplicemente ignorando le motivazioni che risiedono dietro le proprie azioni e convinzioni. Boy meets Maria è una storia genuina e fresca sulla comprensione e l’accettazione nonostante le apparenze, sulla crescita personale e l’amore a prescindere dal proprio sesso o da quello degli altri. Attraverso la proposizione di due storie parallele che si intersecano tra loro Peyo riesce a delineare una metafora attuale e condivisibile da ognuno di noi sul senso della correttezza e della responsabilità.