Una leggenda ormai dimenticata narra la storia di Vertex, un continente misterioso scoperto migliaia di anni fa dall’umanità, su cui attualmente è concentrata tutta la vita. La pace regnava sovrana sul mondo conosciuto, l’umanità non aveva mai trascorso un periodo così prosperoso prima d’ora, fino a che dei mostri hanno fatto la loro comparsa dal nulla, sconvolgendo l’equilibrio di ogni forma vivente a cominciare dall’uomo. Grazie alle loro canzoni maledette in grado di controllare la mente delle genti, i mostri hanno cominciato a far scoppiare una guerra dopo l’altra, gettando l’umanità in una spirale di sangue che si sarebbe fermata solamente con l’estinzione dell’intera razza. Quando ogni speranza sembrava ormai perduta, la Dea decise di intervenire e di portare in salvo, su Vertex, un piccolo gruppo di uomini e donne, donandogli la possibilità di ricominciare da capo e di ricostruire la tanto ambita pace ormai da troppo tempo dimenticata.
Battle Princess of Arcadias è un hack and slash a scorrimento laterale combinato a elementi RPG, sviluppato da APOLLOSOFT e Nippon Ichi Software e distribuito da NIS America su PlayStation 3. Il titolo è stato lanciato lo scorso 18 giugno 2014 sul nostro territorio, unicamente in formato di download digitale tramite PlayStation Store.
- Titolo: Battle Princess of Arcadias
- Piattaforma: PlayStation 3
- Genere: Hack and Slash, RPG
- Giocatori: 1
- Software house: Nippon Ichi Software
- Sviluppatore: APOLLOSOFT Inc.
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 18 giugno 2014
- Disponibilità: digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: non disponibili
- Note: disponibile in Europa solo come download digitale
Il piccolo e pacifico regno di Schwert, basato principalmente sull’agricoltura, farà ben presto i conti con i sempre più frequenti attacchi da parte dei regni vicini e con il costante aumento di mostri, che costringeranno il Re a costituire un esercito per far fronte a un pericolo giorno dopo giorno sempre maggiore. Stanca di vedere il suo popolo soffrire, la principessa Plume decide di intervenire scendendo personalmente sul campo di battaglia, per difendere il suo regno e guidare l’esercito in guerra, guadagnando così il titolo di Battle Princess. Alla stessa velocità e determinazione con cui Plume, battaglia dopo battaglia, affronta e sconfigge il nemico (mostro o umano che sia) che minaccia la sicurezza del suo regno, la sua fama aumenta rendendola in men che non si dica una figura temuta e rispettata in ogni angolo di Vertex. Una misteriosa comparsa e l’aumento esagerato di mostri, obbligherà il vicino regno di Armatura, già pesantemente colpito, a stringere un’alleanza con il regno di Schwert nel tentativo di arginare e curare le piaghe che stanno causando sempre più distruzione nell’ormai non più pacifico continente. Plume si ritroverà ben presto a guidare una spedizione alla ricerca di informazioni e, allo stesso tempo, comandare le difese in uno scenario dove le guerre sono ormai all’ordine del giorno.
Venti di guerra
Battle Princess of Arcadias, nonostante i molti spunti presi da titoli come Odin Sphere, riesce a ritagliarsi uno spazio lontano dall’ombra dei grandi nomi grazie al suo gameplay variegato e originale, in grado di prendere le distanze dal classico “avanza e distruggi tutto quello che ti si para davanti” tipico del genere. Le missioni che Plume e gli altri nove protagonisti dovranno affrontare si potranno infatti riassumere in tre grandi categorie: Combat, Skirmish e Siege. Fanno parte della prima categoria le missioni più semplici, ovvero quelle che semplicemente richiederanno al giocatore di avanzare per il livello uccidendo tutto quello che si porrà tra loro e la fine del percorso; le missioni di tipo Skirmish, d’altro canto, sono vere e proprie battaglie tra brigate a cui il giocatore dovrà prendere parte, con il compito di dirigere il proprio esercito in tempo reale e di combattere con i personaggi scelti per ottenere morale e rinforzare le proprie armate che si scontreranno con quelle nemiche sullo sfondo dello schermo.
In queste missioni sarà compito del giocatore creare la formazione con la quale affrontare l’esercito nemico combinando le varie brigate disponibili in modo da ottenere il battaglione più adatto a contrastare quello avversario, tenendo a mente che certe unità sono deboli contro alcune e più efficaci contro altre. Le missioni di tipo Siege, infine, sono semplicemente scontri contro boss, di solito abbastanza grandi, da affrontare con l’aiuto di una brigata composta da centocinquanta membri e caratterizzata dai personaggi scelti a cui si potranno impartire ordini in tempo reale. A prescindere dal tipo di missione, prima della partenza, sarà necessario scegliere tre dei dieci personaggi disponibili che bisognerà poi gestire durante le battaglie. Sarà possibile controllare un eroe alla volta mentre gli altri due personaggi faranno da riserva: attraverso i tasti dorsali sarà possibile cambiare campione in qualunque momento, dando modo al giocatore di poter usare tutte e tre i guerrieri in ogni missione. Il cambio del personaggio sarà automatico nel caso della dipartita dell’eroe in uso.
Grind-Fest
La marea di missioni presenti in Battle Princess of Arcadias sembrerà ulteriormente maggiore vista la possibilità di poter rigiocare ognuna di esse all’infinito in cambio di punti esperienza, materiali e denaro, utilizzabili principalmente per l’acquisto e il potenziamento delle armi. Il livello di ogni singolo personaggio influirà su quello della sua brigata, per esempio essendo Plume una spadaccina, il suo livello influirà sulla brigata degli spadaccini, oltre che sulle sue prestazioni in battaglia; quindi, una volta decisa la formazione non bisognerà far altro che tenere sempre aggiornato il livello dei personaggi scelti in modo da essere sempre in grado di superare gli ostacoli presenti nel gioco. La difficoltà maggiore la si potrà trovare nelle missioni Skirmish, dato che presentarsi con brigate di livello inferiore precluderà quasi sicuramente la riuscita dell’impresa. Il titolo, infatti, presenta un sistema estremamente ben congegnato che permette a ogni giocatore di personalizzare secondo le sue esigenze le armi di tutti i personaggi. Anche se ogni guerriero potrà utilizzare un solo tipo di arma, l’enorme quantità presente nel gioco non annoierà di certo e renderà la personalizzazione estremamente vasta.
Baka’n Slash
Arcadias è senza dubbio un titolo di nicchia per il genere e soprattutto per il modo in cui vengono esposti i temi trattati. Trama e i personaggi infatti sono stati sviluppati secondo i vari stereotipi appartenenti alla cultura ludica giapponese, che potrebbero risultare indigesti per alcuni giocatori. La trama di base è tinta da tonalità serie e, anche se non brilla di originalità, è ben sviluppata e con numerosi colpi di scena che, purtroppo, verranno ripetutamente rovinati, anche nei momenti più drammatici, da scenette comiche che vedranno come protagonisti i classici personaggi pervertiti fissati con la biancheria, o ragazzine talmente caste da risultare stupide, e tanti altri cliché facilmente riconducibili ad anime e manga a sfondo demenziale, che cadono inesorabilmente, purtroppo fin troppe volte, nel ridicolo. La mancata localizzazione, il doppiaggio esclusivamente giapponese, la mancata distribuzione retail e il prezzo ridotto sono una chiara dimostrazione che il titolo non punta a scalare le classifiche, ma rimarrà semplicemente una perla per chi, amanti del genere o pionieri ispirati, deciderà di dedicare diverse ore a questo gioco, nel complesso molto valido e ben sviluppato.
Schwert e la principessa in rosso
Graficamente parlando, Battle Princess of Arcadias è uno spettacolo per gli occhi, a partire dalla cura con cui sono stati sviluppati i personaggi principali fino ad arrivare ai tantissimi fondali presenti. La combinazione dei colori accesi uniti al design delle ambientazioni e degli eroi rende davvero bene e non stanca mai. Non si può elogiare allo stesso modo, purtroppo, dal punto di vista tecnico poiché la presenza di cali di frame rate e di animazioni un po’ (volutamente?) legnose rovinano, anche se in minima parte, quella che poteva essere un’esperienza estremamente appagante dal punto di vista visivo. La colonna sonora non è nulla di eccezionale, certamente ben realizzata, ma a tratti davvero anonima. Il doppiaggio giapponese è ben curato, anche se l’assenza di quello inglese potrebbe non appagare i videogiocatori più schizzinosi.
A chi consigliamo Battle Princess of Arcadias?
Questo videogame è caldamente consigliato a tutti gli amanti del genere di hack and slash a scorrimento orizzontale. È infatti in grado di offrire molte ore di divertimento con missioni varie e con una vasta scelta di personaggi utilizzabili, ciascuno con abilità uniche in grado di soddisfare ogni tipologia di giocatore. Anche gli amanti di giochi con una grande influenza giapponese potranno apprezzare appieno questo titolo che presenta tutte le caratteristiche note a questo genere, come la maggior parte dei giochi targati Nippon Ichi Software. Decisamente sconsigliato a coloro che non gradiscono giochi che necessitano un minimo di farming o con una trama lacerata da continue scenette che distruggono l’atmosfera in qualunque momento che sia seria, triste o allegra.
- Stile accattivante
- Dieci personaggi utilizzabili
- Buona longevità per la trama di base
- Personaggi molto ben caratterizzati
- Buon prezzo di lancio
- Mancata localizzazione italiana
- Soffre di cali di frame rate
- Abuso di scenette senza senso
- Post-Game praticamente inesistente
- Assenza di una versione retail
Battle Princess of Arcadias
La principessa Plume alla conquista del trono dei sidescrolling
Principesse, guerrieri e migliaia di nemici fanno di Battle Princess of Arcadias un titolo piuttosto divertente e accattivante, non esule da qualche difetto ma nel complesso estremamente piacevole da giocare, sia per quanto concerne il gameplay, che per il particolare stile grafico brillante e mai banale. Reperibile purtroppo esclusivamente tramite digital download, per ragioni anche comprensibili, Arcadias si aggiunge a quella lista di titoli che i fan non potranno stringere, letteralmente, tra le mani, a differenza di molti altri firmati giochi importati da NIS America. Il farming del party potrebbe risultare un po’ pesante, soprattutto per chi ha intenzione di livellare tutti i personaggi anziché prediligerne solo alcuni; in caso contrario, concentrarsi solo su un numero ristretto di eroi potrebbe abbassare di gran lunga il livello di difficoltà del gioco, visto che l’esperienza verrebbe concentrata solo su essi aumentando in maniera eccessiva il loro livello. APOLLOSOFT è riuscita a sviluppare un titolo appartenente a un genere che vede troneggiare capolavori targati ATLUS, come Odin Sphere e Dragon’s Crown, e a farlo emergere grazie a idee originali, non prive di difetti, e personaggi accattivanti in grado di conquistare tutti gli amanti del genere. Il tutto contornato da uno stile grafico splendido e colorato.