Sono mancino ed è più o meno un ventennio che bazzico il mondo dei videogiochi. Dal cabinato arcade della sale giochi al singolare paddle del Commodore 64 dall’originale Game Boy al Super Nintendo, e poi via, dalla prima PlayStation fino a tutte le console attuali.
E non mi sono mai trovato male, giuro. Gli unici problemi di sorta li ho avuti con la tastiera del PC, perché personalmente trovo che le parole “tastiera” e “videogiochi” appartengano a due universi paralleli che non riesco davvero a conciliare.
Qualsiasi controller andava bene. Almeno fino a che non ho provato a giocare a taluni giochi su Wii, che richiedevano l’utilizzo simultaneo di Wiimote e Nunchuck per effettuare determinate azioni, che risultano piuttosto semplici ai destrorsi, ma abbastanza disastrose per chi invece è abituato a fare tutto con la mano sinistra. Con un po’ di abitudine sono riuscito a cavarmela e ad abituarmi al sistema di controllo, e va bene.
Poi è arrivato il 3DS, con pad scorrevole a sinistra e touchscreen, e sono arrivati i primi giochi che ne richiedevano utilizzo in sincrono. Parliamo di Kid Icarus: Uprising, uno dei capolavori di questa generazione di portatili, che obbligava a utilizzare un sistema di controllo già di per sé scomodo per chi solitamente usa la mano destra, figuriamoci per i mancini. Nintendo è accorsa in nostro aiuto con in Circle Pad Pro, che almeno in parte ha facilitato l’esperienza di gioco.
Ma la dura vita dei left-handed è nuovamente in pericolo. Il nemico questa volta si cela nel Nintendo eShop e si chiama Liberation Maiden. Già dal momento in cui è stato annunciato nel corso del Nintendo Direct mi sono ripromesso di comprarlo alla prima occasione, nonostante non ami avere giochi in download digitale. Ma lo stile deliziosamente nipponico e l’ambientazione mecha che strizza l’occhio a Zone of the Enders e alle maggiori serie animate robotiche era davvero invitante. E approfittando dei saldi del pacchetto GUILD02 di LEVEL-5 ho deciso di dare fiducia a Grasshopper e al caro Suda51 che non delude mai. Fin’ora.
Dopo lo stupendo filmato introduttivo, che visto alle tre di notte risultava ancora più fenomenale, arrivò il momento di iniziare col gioco vero e proprio. Trascorsi i primi dialoghi (ahimé doppiati in inglese, e a volte pure senza sottotitoli… ) parte la prima missione di tutorial. Stupendi i movimenti del mecha protagonista, ma inizio a premere un po’ di tasti a caso sperando di intuire i controlli senza sorbirmi tutta la solita tiritera, visto che già era tardi. E non succede niente.
Un momento: con il pad scorrevole mi muovo… e come caspita si spara? Vuoi vedere che…
Esatto. Come in Kid Icarus: Uprising, si attacca utilizzando il touchscreen. Si sposta lo stilo nello schermo inferiore, e nel superiore viene visualizzato un mirino. Con la mano sinistra dovrei usare il pad scorrevole e con la destra il pennino sul touchscreen (perché il mio ditone non è abbastanza preciso per mirare e sparare). Senza contare che LEVEL-5 non ha nemmeno pensato di inserire un supporto al Circle Pad Pro, che avrebbe risolto, in buona parte, il problema, magari permettendo di spostare il mirino con il pad destro e di sparare con ZR. Nonostante tutto, Liberation Maiden rimane un ottimo titolo, che consiglio caldamente a tutti i destrorsi e quelli con più pazienza della mia.
Fratelli mancini: è iniziata una crociata che ci vuole sbattere fuori dal mondo dei videogiochi. È iniziato tutto quando Link ha iniziato a impugnare la Master Sword con la mano destra.