Tra i ricordi spensierati dell’adolescenza, un posto di spicco lo occupa una delle sale giochi che, allora, erano presenti nella mia cittadina. Un luogo magico, quando ancora il gaming casalingo era decisamente più acerbo di adesso, in cui i coin op rappresentavano il massimo possibile per tutti gli appassionati. Ed era là che, tra una partita a Mortal Kombat 2, una a Metal Slug e una a Virtua Racing, non poteva mancare l’appuntamento con la versione digitale di un bizzarro sport, in cui due giocatori si contendevano la supremazia a colpi di frisbee. Era l’epoca in cui i cabinati a marchio NEOGEO non potevano fare a meno di rapirti, complici esperienze coloratissime ed estremamente peculiari, capaci di fagocitare la paghetta settimanale di un ragazzino in una manciata di minuti. Da allora sono passati quasi 27 anni, ma il ricordo di quei match strampalati è ancora forte, come dimostra il lavoro svolto dai soliti Dotemu (veri maestri nel riportare in auge vecchie glorie videoludiche), che sono pronti a farci fare un moderno tuffo nel passato grazie a Windjammers 2.
- Titolo: Windjammers 2
- Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC / Steam
- Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
- Genere: Arcade, Sportivo
- Giocatori: 1-2
- Publisher: Dotemu
- Sviluppatore: Dotemu
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 20 gennaio 2022
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: sequel del titolo del 1994 uscito su arcade e console NEOGEO
Abbiamo recensito Windjammers 2 con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da Dotemu.
Sfida all’ultimo disco
Per chiunque non abbia mai avuto modo di gettare denaro nelle fauci del cabinato appena citato, vale forse la pena descrivere brevemente il gameplay della produzione che fu: fondendo assieme meccaniche care all’air hockey e a pong, il gioco vede due player sfidarsi all’interno di campi, simili a quelli del tennis, con l’obiettivo si scagliare il frisbee in questione alle spalle dell’avversario. Raggiunti i 15 punti (12 nell’originale) si vince il set, e ci si aggiudica il match una volta ottenute due vittorie di set.
Sulla carta estremamente semplice, per quanto discretamente originale, il tutto veniva (e viene anche in questo Windjammers 2) impreziosito da colpi speciali, ribattute, salti e tiri ad effetto, così da dare vita a un’esperienza quanto mai dinamica e variegata, nonché condita da una benvenuta spruzzata di strategia e tatticismo. A movimentare un pizzico le cose, inoltre, ci pensano anche i vari personaggi selezionabili, che in questo sequel, oltre a dare il bentornato alle vecchie glorie, danno il benvenuto ad una manciata di personaggi inediti. Ciascuno di loro sarà caratterizzato, oltre che da un’estetica e un doppiaggio peculiare, anche da differenti livelli di velocità e potenza, a cui si affiancano le distinte mosse speciali. Lato bilanciamento, in tal senso, non si riscontrano particolari dislivelli tra i vari atleti, con ciascun giocatore che potrà facilmente trovare quello più adatto al proprio stile di gioco, e alle sue personalissime preferenze.
Certo, si potrebbe obiettare che, in definitiva, il roster è alquanto compresso, visto che parliamo di dieci personaggi (no, nessuna aggiunta sbloccabile), privi di qualsiasi elemento di personalizzazione. Lo stesso numero si ribalta anche sulle arene disponibili, che oltre a differire per messa in scena, ripropongono con successo la formula degli handicap in-game: oltre ai classici campi neutri, non mancheranno stage caratterizzati da ostacoli in grado di deviare la traiettoria del frisbee, porte che si andranno a restringere o allargare in seguito ai punti segnati, oltre al casinò, all’interno del quale i dischi saranno sostituiti da delle fiches, ognuna riportante un punteggio sempre differente. Da questo punto di vista il lavoro svolto non può che essere elogiato, data l’estrema varietà e imprevedibilità garantita dai livelli in questione.
Si può dare di più?
Estremamente ridotta all’osso, invece, è l’offerta ludica di Windjammers 2, che oltre alla classica modalità Versus in locale (sia contro l’IA che contro un amico), presenta unicamente una semplice modalità arcade suddivisa in 5 stage, e l’esperienza online. Quest’ultima sarà caratterizzata, oltre che dalle partite rapide e dalle sfide con amici, dall’immancabile modalità classificata, affiancata dalle leaderboard online. Data l’assenza di elementi sbloccabili, siano essi personaggi secondari, o anche delle semplici personalizzazioni estetiche per gli atleti, non si può che rimanere un attimo interdetti dinanzi alla scelta compiuta da Dotemu: se è vero che, filologicamente parlando, questo sequel ufficiale si incanala con efficacia all’interno della storia del brand, data l’evoluzione del media, e anche in virtù del lavoro svolto nelle recenti produzioni del team (sì, dico a te Streets of Rage 4), sarebbe stato più che logico aspettarsi qualche guizzo creativo ulteriore.
Il rischio, pertanto, è quello di vedere esaurirsi in fretta l’appeal della produzione che, non essendo più legata all’esigua capienza del nostro borsellino di gioventù, dato l’utilizzo intensivo garantito dalle attuali macchine, potrebbe portare i giocatori a stufarsi con estrema rapidità. Certo, parliamo di un gioco che ha pur sempre fatto leva sugli scontri 1 vs 1, ma basta un attimo volgere lo sguardo verso altri titoli analoghi, per accorgersi di come l’offerta complessiva sia semplicemente sufficiente.
Linea scattante
Tecnicamente parlando, invece, non si può che essere soddisfatti del lavoro svolto dal team transalpino, che è riuscito a preservare, rendendolo attuale, lo stile che ha da sempre contraddistinto la serie: tutto è estremamente colorato e animato convincentemente, non lesinando una più che piacevole strizzata al passato firmato NEOGEO. Ricche di dettagli, a spiccare sono le già citate arene, capaci di rendere ancora più vivi e dinamici i vari match. Buono anche il doppiaggio, che per quanto limitato a delle semplici battute pronunciate nella lingua dei vari player, è risultato calzante. Così come buono è l’accompagnamento musicale, che pur in assenza di brani capaci di installarsi nella mente dei giocatori, riesce a fare il suo con successo. Essendo un titolo basato sulla competizione, non nego che avevo qualche riserva in merito alla bontà del netcode che, dopo un weekend intensivo di prove, è riuscito felicemente a smontare le mie perplessità: a prescindere dai match rapidi, classificati o tra amici, difatti, il gioco si è sempre comportato molto bene, non evidenziando episodi di lag in grado di compromettere il buon esito degli scontri. Certo, permane una certa lentezza nel reperimento degli avversari, ma è probabile che il tutto sia dovuto ad un numero non certo elevato di utenti al momento del test.
A chi consigliamo Windjammers 2?
Se siete tra coloro che avete contratto debiti pluriennali per ingrassare il cabinato dei tempi che furono (e che purtroppo mai più torneranno), tornare a scagliare il frisbee in Windjammers 2 non potrà che tramutarsi in una piacevole esperienza. Il gioco Dotemu, difatti, è riuscito a riproporre con efficacia la formula originale del titolo NEOGEO, regalandoci un sequel solido e in linea con le aspettative, anche se dall’offerta ludica alquanto striminzita. Se è vero, difatti, che il gameplay si è rivelato solido e divertente, oggi come allora, viene davvero difficile chiudere un occhio al cospetto di un set di modalità sin troppo ridotto all’osso, che avrebbe potuto essere reso più corposo grazie a qualche semplice aggiunta, come skin accessorie o un paio di personaggi secondari. Quello che ci troviamo tra le mani, in definitiva, è una classica esperienza arcade da sala, ma che alla luce dell’offerta contemporanea, risulta un po’ datata nella sua ossatura ludica.
- Gameplay ancora divertente e solido
- Esteticamente gradevole
- Netcode stabile
- Poche modalità di gioco
- Nessun extra sbloccabile
Windjammers 2
Figlio del passato
Windjammers 2 è un sequel solido e coerente con il proprio passato, forte di un gameplay tanto immediato quanto divertente. Contendersi i match a colpi di frisbee, difatti, non ha perso neppure un briciolo del suo fascino, e il potersi regalare ore e ore di divertimento con un singolo esborso, rispetto ai costi proibitivi del cabinato, ha il suo bravo perché. A lasciare un attimo interdetti, pertanto, è questo suo voler essere sin troppo legato alle proprie origini, rinunciando a proporre un’esperienza ludica un minimo più sfaccettata e stratificata: limitandosi a offrire match uno contro uno, oltre a una striminzita modalità arcade, il titolo Dotemu corre il rischio di annoiare sin troppo in fretta i giocatori, una volta smaltito l’entusiasmo figlio di questo gradevolissimo (e ottimamente confezionato) ritorno. Qualora foste interessati all’acquisto, pertanto, non possiamo che fare a meno di invitarvi a considerare quello che il titolo ha da offrire.