Era il 2018 quando Nekotaro Inui presentò la sua idea per una storia, dal nome di “Sakugan Labyrinth Marker”, per la sezione “Sci-Fi/Robot” di un concorso indetto da vari studi di animazione; il suo progetto arrivò secondo e non vinse, tuttavia, il suo soggetto piacque tanto da ottenere un’adattamento animato, iniziato nell’ottobre di quest’anno sotto il nome di Sakugan, e disponibile in streaming legale su Crunchyroll.
La storia narra di un mondo in cui la razza umana vive in una colonia isolata in mezzo alle rocce, circondata da un’area inesplorata chiamata “Labirinto”, che pullula di mostri e aree pericolose; gli esploratori del Labirinto più competenti e preparati sono i Marker, e il loro lavoro consiste nel mappare le zone inesplorate. Il primo episodio ci fa conoscere la protagonista, Memempu, che vuole diventare una Marker per trovare un misterioso luogo che vede sempre nei suoi sogni. Il suo desiderio di partire viene frenato da Gagumber, il padre, che non vuole che la figlia faccia un lavoro così pericoloso, insistendo quindi nel tenerla al sicuro nella loro città, al costo di venire odiato da lei. La voglia di Memempu di esplorare il Labirinto diverrà ancor più impellente quando, una sera, le verrà recapitato un misterioso pacco contenente una foto del luogo che vede sempre nei suoi sogni, assieme a una mappa, il tutto firmato da Urorop, un esploratore leggendario di cui si dubita persino l’esistenza.
Non potendo contenere l’entusiasmo della figlia, Gagumber decide alla fine di accompagnarla, anziché lasciarla andare da sola. I due protagonisti sono semplici ma apprezzabili, e si spera anche interessanti da approfondire con il continuo dell’anime e del loro viaggio formativo, che porterà in particolare Memempu a mettere da parte le divergenze che ha col padre e imparare a collaborare. Il travagliato rapporto padre-figlia farà da perno per momenti sia emozionanti che comici della serie, una dinamica che viene ancora poco trattata ma che può offrire spunti interessanti e mostrare una crescita di entrambi i personaggi. Memempu è una bambina prodigio, si è già diplomata e riesce a creare invenzioni che la aiutano nel lavoro di tutti i giorni. Nonostante la sua giovane età, è completamente indipendente, tanto da addirittura prendersi cura della casa e del padre, e dimostrare a tutti, ma a lui in primis, di essere già un’adulta capace di decidere per il proprio futuro. Gagumber è l’opposto della figlia, svogliato e disilluso, si abbandona a un lavoro tranquillo anziché andare a caccia di avventure; assieme al suo carattere cocciuto, soprattutto nei confronti della figlia, mostra anche un affetto incondizionato per lei, che vorrebbe si comportasse da bambina quale è, e tenerla sempre al sicuro.
L’avventura vera e propria inizierà dal terzo episodio, con padre e figlia che, usciti dalla città natale Pinyin, si troveranno ad affrontare le sfide del Labirinto, con Memempu che si vorrà imporre con la sua testardaggine e far seguire a Gagumber i suoi piani, mentre lui userà la sua prudenza e la sua esperienza pregressa da esploratore per aiutarla. Nonostante abbia capito i pericoli del lavoro di Marker, Memempu è decisa a seguire la mappa che le è stata donata misteriosamente, ed è nel suo desiderio ingenuo che mostra l’atteggiamento più da bambina, trovandosi a volte nei guai per essersi affidata troppo alle sue capacità; nonostante dica di usare sempre la razionalità, durante il viaggio dovrà imparare ad ascoltare anche le idee di Gagumber, che grazie alla sua passata esperienza cercherà di guidare la figlia, usando quest’avventura improvvisa per dimostrarle le sue vere capacità e ricostruire il loro rapporto.
Parlando dello staff dietro l’anime prodotto da Satelight (Macross Frontier, Nanbaka), l’adattamento della light novel di Sakugan è stato affidato a Junichi Wada che, sebbene abbia poche esperienze da regista, ha fatto vari lavori come direttore di singoli episodi e storyboard artist in diverse serie più o meno famose, tra cui FAIRY TAIL ed Eureka Seven. Le animazioni sono molto buone, ma l’unica pecca è (come spesso accade) l’uso della CGI, che purtroppo dà un effetto un po’ finto e pupazzoso soprattutto ai mostri, che finiscono per cozzare con l’ambiente e risultare legnosi nei movimenti, cosa che si spera possa cambiare nel caso, verso la fine della serie, si presentino mostri che abbiano un’importanza maggiore di semplici ostacoli sul cammino, in modo da renderli più dettagliati e originali. Lo stile di disegno dei personaggi è semplice ma riconoscibile, si distingue un minimo dagli altri anime e mette in risalto soprattutto la loro espressività. L’ambientazione sembra interessante, con le atmosfere cupe e il senso di avventura nell’ignoto che ricordano in particolare Made in Abyss e Gurren Lagann, senza tuttavia una visione particolarmente nuova od originale; per i primi episodi, Sakugan sembra prendere molti elementi da entrambi questi anime, destando però poco interesse verso i luoghi o i mostri del Labirinto, che non vengono analizzati o spiegati dai personaggi. Degna di nota la colonna sonora con brani particolarmente piacevoli e riconoscibili, composta da Tatsuya Kato, che ha una vasta esperienza con serie famose come Love Live! Sunshine!, Free! e Mirai Nikki.
Per il momento, esclusi i primi due episodi che fungono da prologo, sembra una serie con puntate autoconclusive, sebbene gli eventi siano legati dall’obbiettivo primario di arrivare alla fine della mappa; il futuro arrivo di vari personaggi, e forse anche di un antagonista, potrebbe cambiare la struttura attuale degli episodi e possibilmente anche dare più profondità alla storia. Sakugan ha avuto un ottimo inizio: con una trama semplice ma intrigante, dei personaggi simpatici e un buon comparto tecnico, ci si può aspettare un miglioramento che potrebbe farlo diventare un anime particolarmente apprezzato in questa stagione Autunnale; stranamente, la parte dell’esplorazione verso l’ignoto sembra venir messa in secondo piano rispetto ad altri anime del genere, dedicandosi più all’approfondimento dei personaggi, almeno per il momento, e solo le puntate future ci confermeranno se la serie si concentrerà unicamente su questi ultimi o se anche trama e ambientazione avranno degli sviluppi un po’ più originali. Sicuramente gli episodi scorrono con piacere e con un bel ritmo, facendoti venir voglia di guardare la puntata successiva, pertanto ne consiglio la visione, in particolare a chi cerca una serie leggera ma godibilissima! Potete seguire Sakugan tutti i giovedì su Crunchyroll.