Prima di parlarvi del volume è doverosa una brevissima premessa storica. DIEN BIEN PHU è ambientata durante la guerra del Vietnam che ebbe inizio nel 1955 e terminò ben vent’anni dopo nel 1975 svolgendosi, per gran parte del conflitto, nel territorio del Vietnam del Sud. A scontrarsi furono le forze insurrezionali filocomuniste e le forze governative della cosiddetta Repubblica del Vietnam vedendo anche una importante partecipazione degli Stati Uniti d’America.
DIEN BIEN PHU, quindi, segue le vicissitudini di un giovanissimo giornalista diciannovenne di nome Hikaru Minami, in parte di origini giapponesi, incaricato dall’esercito Americano per la rivista Star and Stripes di fotografare e fare reportage durante il conflitto. Il giovane si ritrova a Saigon nel 1965, vedendosi coinvolto proprio nel momento più intenso della guerra e il suo ruolo di reporter verrà presto messo in secondo piano a seguito di un particolare incontro (non proprio felice) con una giovane guerriera vietnamita. Da quel momento la già non semplice vita del ragazzo prenderà una piega ancora più particolare che lo porterà a conoscere e affrontare gli orrori della guerra.
Daisuke Nishijima ci proietta nell’ambiente insalubre e corrotto della guerra, durante la quale vengono meno le differenze tra alleati e nemici e la violenza sia fisica che psicologica la fa da padrona senza fare distinzione neanche tra anziani, donne e bambini. L’opera, già dal primo volume non lascia scampo e sorprende soprattutto per il tenore narrativo e, dopo aver letto la quasi totalità dei manga portati in Italia da BAO Publishing, posso affermare che non mi sarei aspettato due volumi così intensi e saturi di emozioni.
- Titolo originale: DIEN BIEN PHU
- Titolo italiano: DIEN BIEN PHU
- Uscita giapponese: 2006
- Uscita italiana: 4 febbraio 2021
- Numero di volumi: 4/12 (in corso)
- Casa editrice: BAO Publishing
- Genere: storico, drammatico
- Disegni: Daisuke Nishijima
- Storia: Daisuke Nishijima
- Formato: Brossurato con sovracoperta 12,6 x 18
- Numero di pagine: 272
Abbiamo recensito DIEN BIEN PHU tramite volume stampa fornitoci da BAO Publishing.
C’era un ragazzo, che come me, amava i Beatles e i Rolling Stones…
Il mangaka adotta due interessanti metodi per trascinare lentamente il lettore nelle sabbie mobili della guerra. Da una parte ha deciso di adottare uno stile di disegno palesemente in contrasto con le tematiche trattate. Ci si trova di fronte, infatti, a disegni dal tratto semplice, quasi innocente, con pochissimi retini e tanti spazi bianchi riempiti da personaggi bambineschi e infantili (esteticamente e, per alcuni, caratterialmente) che, però, non dispensano dalla crudeltà della storia. Dall’altra parte, invece, l’autore introduce elementi tipici dei manga d’azione quali personaggi dotati di forza straordinaria o abilità “speciali” che offrono alla storia quella marcia in più creando un particolare contrasto tra realtà e fantasia che non lascia nulla al caso e la rende estremamente accattivante.
…Girava il mondo, ma poi finì…
Il manga offre una visione completa di ciò che è stata la guerra in Vietnam. Il primo numero si apre con una presentazione dei personaggi, ognuno diviso per gruppo di appartenenza, dagli abitanti di Saigon ai membri dei Berretti Verdi. Subito dopo viene riportata una mappa con cui si riporta al lettore la suddivisione del territorio vietanmita durante gli avvenimenti narrati. All’interno del manga, tra un capitolo e l’altro, sono presenti degli approfondimenti che raccontano da semplici curiosità a fatti storici e al termine dei volumi è presente la cronistoria distinta per anno, mese e giorno che racconta gli avvenimenti più importanti della guerra.
Insomma, più che un manga per certi versi ci si avvicina ad un libro di storia illustrato.
Un giovane reporter dell’esercito USA, di origine giapponese, si ritrova a Saigon nel 1965, e non è pronto a ciò che trova: il rapporto con la catena di comando, con la popolazione locale, e la strisciante sensazione di aver assistito a qualcosa di portentoso e soprannaturale, che cambierà la sua vita. Nishijima Daisuke crea un affresco complesso, allo stesso tempo naif, realistico e problematico, degli albori di uno dei conflitti più ingiusti dell’età moderna, raccontandolo da un punto di vista assolutamente inedito.
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…A far la guerra nel Vietnam
Come già accennato poco sopra, seppur il manga conservi una forte impronta storico-documentarista, questa viene coadiuvata da elementi di pura fantasia come lo possono essere i membri dei berretti verdi, ognuno dotato di abilità particolari fuori dal comune. La scelta del soprannaturale, comunque, non altera (o meglio non “alleggerisce”) il quadro complessivo offerto dal manga che rimane in ogni caso ancorato alla realisticità della guerra.
DIEN BIEN PHU va oltre l’essere un semplice fumetto, diviene un monito e un veicolo alternativo per comprendere e osservare ciò che comporta la guerra così come è stata vissuta in terra vietnamita. Un’opera che consiglio un po’ a tutti, tralasciando un pubblico troppo giovane o sensibile data la delicatezza dei temi e le rappresentazioni senza censure di scene estremamente violente.
Nel complesso anche per il secondo volume la qualità narrativa rimane elevatissima seguendo uno schema leggermente diverso rispetto al primo. In questo caso troveremo una prima parte in cui l’azione è preponderante e viene coadiuvata da flashback sulla vita precedente dei personaggi e anche da elementi fantastici come, ad esempio, visioni che anticipano il futuro (drammatico) che aspetta un berretto verde. Vi è anche un approccio alle scene di combattimento più spettacolare, con inquadrature dinamiche come che solitamente si trovano nei classici manga d’azione e che alzano ancora l’asticella della qualità. La seconda parte, invece, torna su una linea narrativa più realistica, concentrandosi sulla vita di due bambini molto particolari che abbiamo già incontrato in precedenza e attraverso i quali verranno mostrati alcuni elementi estremamente critici di quel periodo. Si pensi, ad esempio, alla violenza indiscriminata delle forze armate e alla facilità con la quale si può privare un uomo della sua vita senza battere ciglio.
L’edizione di BAO è, come al solito, estremamente curata e con sovracopertina ruvida (carta da 140 grammi). Inoltre, il primo volume è di quasi 300 pagine come (piccolo spoiler) anche il terzo, direi una lettura perfetta per qualche viaggio in treno.
Tra cruda realtà e fantasia
Sicuramente non ci troviamo innanzi a un’opera adatta a tutti i tipi di pubblico, sia perché la tematica della guerra viene trattata in maniera estremamente cruda, sia perché l’autore non si trattiene nel rappresentare nei minimi dettagli le sensazioni di piacere e disgusto che possono essere provate in situazioni estreme come quelle narrate. Esistono numerosissimi fumetti che riprendono elementi storici in ambientazioni realistiche e DIEN BIEN PHU fa parte di questi offrendo al lettore non solo il triste immaginario della guerra ma riuscendo a fonderlo con elementi classici del manga attraverso un disegno dal tratto personale e unico. I primi due volumi aprono la strada ad un prodotto che potrebbe non incontrare il gusto di chiunque ma che dovrebbe essere letto da tutti.
La realtà della guerra raccontata in un manga