MONSTER HUNTER: Il Film – Recensione di una tragedia annunciata

Il film basato sul famoso franchise giapponese è finalmente sbarcato nei cinema italiani dopo una lunghissima attesa. Vale la pena vederlo? Scopritelo con la nostra recensione!

MONSTER HUNTER: Il Film – Recensione di una tragedia annunciata

Quando, nel 2020, uscì il primo trailer del film di Monster Hunter (uno dei miei franchise preferiti, nato nel lontano 2005) per prima cosa saltai dalla gioia, poi, recuperando la sanità mentale e analizzando i brevi spezzoni del video, giunsi alla seguente conclusione: “Ecco. Ci risiamo”. La storia del cinema è infatti costellata di insuccessi tratti da videogiochi: FINAL FANTASY, Assassin’s Creed, Resident Evil, Tekken, Street Fighter, Mortal Kombat… sino a Super Mario Bros (1993), il primo film dal vivo tratto da un videogioco. Diciamo che si può percepire quando un titolo del genere rischia la figuraccia, e alcune caratteristiche della pellicola già mi davano il sentore dell’ennesima accozzaglia di informazioni amalgamate per creare l’ennesimo film che non accontenta nessuno. Altri spezzoni mi hanno però lasciato un briciolo di speranza, sino alla fine, sino a questo tragico mercoledì 16 giugno. Monster Hunter conquista degnamente il podio dei peggiori film tratti da videogiochi.

Non scandalizzatevi se ora vi dico che riguarderei almeno dieci volte la parodia di Mario e Luigi (che a tratti ho apprezzato) prima di riguardare dieci minuti della pellicola diretta da Paul W.S. Anderson. Il perché? Ve lo spieghiamo subito.

MONSTER HUNTER: Il Film – Recensione di una tragedia annunciata

  • Titolo originale: Monster Hunter
  • Titolo inglese: Monster Hunter
  • Uscita giapponese: 26 marzo 2021
  • Uscita italiana: 16 giugno 2021
  • Genere: Fantasy, Azione, Avventura
  • Durata: 90 minuti circa
  • Produzione: Stati Uniti, Cina, Germania, Giappone
  • Sceneggiatura: Paul W. S. Anderson
  • Adattato da: serie di videogiochi

Mi scusi, signore, dove posso trovare la trama?

Leggere su Wikipedia che si tratta “dell’adattamento cinematografico dell’omonima serie di videogiochi” fa venire i brividi, considerando che in un’ora e mezza di film di Monster se ne vedono ben pochi, così come di Hunter. Ecco, forse ci vorrebbe una regola che obblighi i registi ad aver giocato un minimo di 50 ore a un gioco prima di poterci fare sopra un film (anche se il caso Assassin’s Creed dimostra che essere fan della saga è una condizione necessaria, ma non sufficiente).

MONSTER HUNTER: Il Film – Recensione di una tragedia annunciata

Fatto sta che, tra i punti più carenti di questo film, figura proprio l’assenza di una trama, e non solo riferita al gioco: da pochi minuti dopo i titoli di testa, sino alla fine, mi sono chiesto dove il regista volesse andare a parare, prima di scoprire che la risposta era “da nessuna parte”. Nonostante il montaggio anni ’90, che ti lascia l’illusione di un inizio lento prima del grande colpo di scena, lo spettatore inizierà poco a poco a morire dentro, acquistando la consapevolezza che il filo conduttore si riduce a un “c’è un mondo dove ci sono dei draghi cattivi, e noi ve ne mostriamo un assaggino”. La sceneggiatura si ferma alla premessa di un gruppo di soldati che per caso finiscono teletrasportati in un altro mondo (sai la novità) dove cercano di sopravvivere. Il resto sono una sequenza di scene trash, horror, parodie non volute e vaghi riferimenti al gioco, mischiati con la stessa sagacia di un film della Asylum.

MONSTER HUNTER: Il Film – Recensione di una tragedia annunciata

Un flusso sconclusionato di eventi che sballottola Milla Jovovich e i suoi alleati sino all’ultimo fotogramma: un ammasso di Apceros (dinosauri erbivori) spaventati a morte, aracnidi ovunque (che poi, perché, quando potevano inserire Hornetur o Vespoid?!), conversazioni a suon di pugni, problemi di comunicazione e una fugace battaglia finale. Per non parlare poi delle scene che dovrebbero costituire i momenti più epici: ribaltamenti alla Fast and Furious, Rathalos che abbattono dei Jet surfandoli, ed esplosioni che Michael Bay spostati. Tutto per un film che si conclude persino senza un vero finale, per lasciare spazio a dei sequel che moooolto difficilmente vedranno la luce.

Ma che c***o sta succedendo?!

“Ma che c***o sta succedendo?!” è la frase che si sposa perfettamente con ogni scena, sia per chi ha speso decine di centinaia di ore su Monster Hunter, sia per coloro che non hanno mai giocato al titolo (e mai ci giocheranno dopo aver visto il film). Non si può dire che manchino totalmente i riferimenti al successo videoludico giapponese: ci sono il Diablos e il Rathalos, davvero ben realizzati in certe scene (e ora capisco perché sono stati usati nei trailer), così come i pochi minuti nei quali appaiono le armi del gioco o gli abbigliamenti tipici. Compaiono anche un Felyne (il gatto che cucina), l’ammiraglio, e persino l’assistente! Vi confesso che all’inizio del film sono stato contento di sentirla.

MONSTER HUNTER: Il Film – Recensione di una tragedia annunciata

Poi però i riferimenti lasciano spazio a un eterna fuga e a una marea di scene che, tra una risata di frustrazione e l’altra, vi ricorderanno altri film che vorreste vedere al suo posto: i dinosauri che cadono dalla rupe, l’inseguimento alla Jurassic Park, una fuga dalla tela del ragno in stile Signore degli Anelli, e persino una scena ispirata allo Squalo (che non vi spoileriamo). E mentre discuterete di questi riferimenti al grido di ma che c***o sta succedendo, cercando di sopravvivere agli attacchi epilettici indotti dagli effetti speciali, vi chiederete come è possibile aver ideato un film con questo nome con due sole creature significative.

MONSTER HUNTER: Il Film – Recensione di una tragedia annunciata

Per metà del film sarete costretti a sorbirvi il fastidioso e inutile litigio nel deserto tra Artemis (Milla Jovovich) e il misterioso cacciatore (Tony Jaa), il quale prova ad aiutare lei e la sua squadra per buona parte del film, ricevendo perlopiù torte in faccia. Per l’altra invece verrete illusi che qualche scontro degno del brand stia per arrivare, mentre vi vengono mostrate alcune armi, rampini, nuovi scenari e soprattutto il Rathalos, per molti anni vera icona della serie. Probabilmente risulterò prevenuto, come lo saranno molti fan della saga, ma ho visto episodi della mitica serie di Hercules girati con più realismo di questo film, che ci crede tanto quando la squadra di dominatori della terra che in Avatar – La leggenda di Aang, impiegavano dieci secondi per alzare un sasso di 1 kg. Anzi, una punta di realismo c’è, ed è quella che vi aveva già fatto provare MONSTER HUNTER: WORLD con la sua collaborazione con The Witcher, ovvero la compassione per questi poveri animali presi a mitragliate e spadate in faccia senza alcun vero motivo. Quelle povere bestie!

  • Guardato in compagnia potrebbe risultare divertente
  • Alcuni ottimi effetti speciali

  • Trama inesistente
  • Pochissimi riferimenti al gioco
  • Scenari ripetitivi
Monster Hunter
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Un nuovo punto di riferimento per classificare i film brutti

Come avrete capito dalla recensione, se andate al cinema convinti di vedere un film degno di questo nome (o più semplicemente per curiosità) ne rimarrete delusi. Sarà che Anderson e Milla sono una garanzia, sarà che film del genere sono più difficili da produrre, sarà che una fanbase non è mai facile da accontentare, ma non ci possono essere sempre giustificazioni per i flop di questo genere. Si poteva seguire la storia del gioco, si poteva ambientare una particolare missione nel mondo di Monster Hunter, si sarebbe potuto persino osare l’inserimento di una nuova area, in stile Iceborne, con una sua trama collegata, e invece si è optato per produrre il solito pessimo film tratto da un ottimo gioco. Sicuramente si tratta di una mancata opportunità per un brand che meritava un esordio cinematografico di gran lunga migliore, con tutti i suoi mostri colorati, le sue bellissime armi e armature, e i suoi spettacolari paesaggi e le piacevoli atmosfere che in questo film sfiorerete solamente di striscio. Insomma, un film indegno di un brand come Monster Hunter, ma comunque non vi sconsiglierei di andare al cinema, perché certe cose vanno viste con i propri occhi da videogiocatore, magari ridendoci sopra insieme agli amici.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

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