Una delle mete turistiche per eccellenza del Giappone è sicuramente Asakusa, luogo dove non poter solo ammirare tanta bellezza che richiama il periodo Edo, della storia del Sol Levante, ma trattasi anche di una tappa molto apprezzata dagli stranieri, in quanto la strada che si stende una volta attraversato il Kaminarimon e che conduce al tempio Sensoji, la Nakamise-Dori, è costellata di negozietti in cui poter assaggiare varie delizie tipiche, ma anche acquistare i classici souvenir.
Si tratta quindi di una vagonata di attività, posizionate una di fianco all’altra, che campa al 90% sul turismo, che purtroppo dal 2020 è stato seriamente a rischio causa COVID-19. Come se non bastasse, come se questa batosta non fosse già abbastanza, arriva anche la classica ciliegina sulla torta.
Il governo locale del distretto di Taito sta richiedendo a gran voce lo sfratto di tutti questi negozietti, che ormai stazionano qui da davvero tantissimi anni. La motivazione? Si tratta di attività che, a quanto dicono, si trovano su suolo pubblico senza aver richiesto alcun permesso o senza pagare le dovute tasse.
Non la pensano ovviamente così i negozianti, i quali affermano di aver ricevuto il permesso decenni fa, senza l’obbligo di pagare le tasse fondiarie e l’affitto. Il governo però non sembra avere alcuna traccia di un tale accordo. Ne sono quindi scaturite riunioni e conferenze di protesta, più una recente petizione che al momento conta qualcosa come 7.000 firme.
Non sappiamo come finirà questa vicenda: certo, la chiusura di questi negozietti potrebbe davvero non giovare affatto al quartiere, che in tempi “normali” riescono davvero ad attrarre una quantità enorme di persone, ma c’è chi dice non sia la prima volta che il governo affronta questo argomento, e che non è neanche giusto nei confronti dei venditori regolari situati nelle immediate vicinanze che invece pagano tutte le tasse dovute.
Essendo delle attività davvero redditizie (almeno in tempi normali), molto amate e frequentate, in tanti credono che si possa trovare un accordo che accontenti tutti e possa sistemare la situazione, anche se magari questo potrebbe non essere il momento migliore per parlarne, dato che tanti di questi negozietti rischiano comunque la chiusura naturale per via del turismo praticamente scomparso dal 2020.
Fonte: Hachima Kiko via SoraNews24