Nintendo Switch Pro: quando uscirà, non sarà quello che ci aspettiamo

Si è detto di tutto e di più su un possibile arrivo di Nintendo Switch Pro, e mai siamo stati così sicuri della sua esistenza come oggi. Ma molto probabilmente il salto prestazionale sarà inferiore a quanto sperato

Nintendo Switch Pro: quando uscirà, non sarà quello che ci aspettiamo

A Nintendo piace sempre stupire i giocatori con concept di gioco innovativi e particolari, e anche con caratteristiche uniche nelle proprie console: questo è sicuramente il caso di Nintendo Switch che, dopo la fallimentare esperienza di Wii U, ha decisamente conquistato il cuore dei giocatori e sta scalando le classifiche di vendita anche dopo quattro anni dalla sua uscita originaria. Tuttavia, dal 2017 è passata tanta acqua sotto i ponti, e un sistema che già allora era tecnicamente inferiore alla competizione, adesso inizia ad essere davvero obsoleto, tanto che Nvidia stessa ha smesso da mesi di produrre il chip Tegra X1 che si trova all’interno della console, rendendo così impossibile la manifattura di nuovi modelli “base”. Un cosiddetto mid-gen refresh è davvero quello che serve a questa console per mantenersi attuale senza perdere lo spirito originario, e nonostante si parli da anni di una possibile versione Nintendo Switch Pro, non siamo mai stati tanto sicuri del suo arrivo come ora.

Se due indizi fanno una prova, allora noi di prove siamo sepolti. Non solo arrivano report sempre più insistenti da analisti e insider di un arrivo di Nintendo Switch Pro (o qualsiasi altro nome decida di usare la grande N), ma anche le aziende produttrici stesse a quanto pare stanno iniziando a produrre i pezzi che dovranno comporre questa nuova console. Si parte da uno schermo più grande e OLED invece che IPS, con una grandezza di 7″, fino ad arrivare al nuovo SoC di Nvidia che va a sostituire il Tegra X1. Un aggiornamento obbligato che secondo alcuni includerà il supporto software al DLSS, la tecnologia di Nvidia che permette tramite machine learning di fare downscaling e poi upscaling dell’immagine a schermo con una perdita quasi nulla di fedeltà grafica, e un grosso miglioramento delle prestazioni. Questo dovrebbe, almeno sulla carta, permettere una risoluzione fino a 4K con la console collegata al dock. Il tutto condito da un ovvio sovrapprezzo di circa un centinaio di euro rispetto al prezzo di listino attuale di Nintendo Switch.

Queste sono le informazioni che sono state diffuse nei giorni e nei mesi scorsi, ma da buon scettico io vedo questa possibilità come davvero troppo rosea. Chiaramente, trattandosi di una console dalle dimensioni e dai costi contenuti, non mi aspetto certo che possa arrivare ai livelli di PlayStation 4 Pro, Xbox One o di un PC da gaming, ma allo stesso tempo credo che l’upgrade sarà molto meno sostanzioso di quanto ci vorrebbe in realtà, e di quanto una console con giochi così unici si meriterebbe. Se lo schermo rimanesse a risoluzione 720p e venisse davvero implementata la tecnologia DLSS, allora ci sarebbero i presupposti per avere tutti i titoli Switch (almeno i first party) in grado di girare a 60 fotogrammi al secondo, eppure dubito che questo possa mai accadere, nonostante le insistenti domande da parte di una grossa fetta di videogiocatori. Nintendo è davvero troppo ancorata alle tradizioni del passato, dove le prestazioni (attenzione, prestazioni, non fedeltà grafica), contano davvero poco. Visto come la compagnia ha trattato il gioco online fino ad adesso, con scomode soluzioni via smartphone e abbonamento online per ottenere praticamente il nulla cosmico, dubito fortemente che si possa implementare qualcosa di così rivoluzionario in un modello a metà del ciclo vitale.

A chi si aspetta 4K nativo, rivoluzione tecnologica e prestazioni da capogiro chiedo di calmare i propri bollenti spiriti. Credo che alla fine, quando Nintendo Switch Pro sarà svelato, la maggior parte di noi dirà “ah, tutto qui?”. Perché Nintendo ci ha sempre insegnato così, e perché non ha mai basato la sua competizione sulle prestazioni della propria console, o sulla capacità di far girare Breath of the Wild a 60 fotogrammi al secondo, ma solo di farlo girare in maniera accettabile. Credo che sarà un upgrade simile a quello che c’è stato fra Nintendo 3DS e New Nintendo 3DS, ovvero un salto prestazionale in avanti di qualche punto percentuale, con qualche nuova gimmick che vada ad addolcire la pillola, e magari uno schermo marginalmente migliore. Ovviamente, nel caso dovessi sbagliarmi, sarò il primo a fare la fila davanti a GameStop per potermi godere una console che finalmente raggiunge un grado di fluidità del gameplay adatto al 2021, ma al momento, sono solo pervaso da cauto ottimismo e molto scetticismo. Come disse un saggio una volta, una massima che (purtroppo) mi tocca applicare sempre più spesso all’industria videoludica: “Impara a non aspettarti nulla di buono, e non verrai mai deluso”.


E voi, cosa ne pensate? Chi si aspetta davvero un salto in avanti così grande è troppo ottimista, oppure Nintendo ha davvero deciso di mettersi al passo coi tempi inserendo una tecnologia come il DLSS e un chip mobile davvero all’altezza di prestazioni simili a quelli di PlayStation 4? Fatecelo sapere nei commenti!

Ossessionato da Le Bizzarre Avventure di JoJo e METAL GEAR, pensa che TRIGGER abbia salvato gli anime. Darebbe tutto pur di vedere un nuovo Trauma Center e il finale di Berserk; generalmente ti vuole bene, finché non gli parli di microtransazioni.

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