Cosplay e nuove leggi sul copyright: facciamo chiarezza

Cosplay e nuove leggi sul copyright: facciamo chiarezza

Nel corso delle ultime ventiquattro ore, il mondo del cosplay è stato scosso da una notizia che in tantissimi, vuoi per la fretta o per averne letto solo il titolo, sembrano non aver compreso appieno, dando vita a indignazione, flame vari, e chi più ne ha più ne metta. Per cui, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su quello che sta succedendo.

Con l’arte del cosplay ormai in voga in tutto il mondo, esiste una fetta sempre più ampia di appassionati che ha deciso di sfruttare la cosa per guadagnarci qualche soldo, trasformando la propria passione in un vero e proprio lavoro. Monetizzare su prodotti altrui è una cosa che non va molto a genio a chi detiene i diritti delle varie proprietà intellettuali, e con il continuo aumentare dei casi, il governo nipponico dovrà iniziare a stabilire delle leggi che pongano dei paletti per alcune particolari situazioni. Lo stesso governo si augura di integrare in futuro le nuove regole nella maniera più tranquilla e positiva possibile verso i fan, anche occidentali, attraverso l’apposito brand strategico Cool Japan.

Per dirla in parole povere, le attuali regole stabilite dalla legge in ambito cosplay sono praticamente inesistenti, e non c’è davvero niente a protezione dei possessori delle varie IP.

Se un cosplayer decide di partecipare a una fiera, indossando i panni del proprio personaggio preferito, non infrange e non infrangerà alcuna legge. I problemi iniziano ad arrivare quando vengono caricate foto online attraverso i social o le stesse vengono utilizzate per monetizzare. Specialmente con quest’ultimo punto, viene infranta una legge sul copyright che c’è bisogno di rafforzare.

La cosa però non è alquanto semplice: i cosplayer giapponesi trovano molto difficile riuscire a contattare i creatori originali per chiedere il permesso, e per questo motivo il politico Taro Yamada ha pensato a un’idea, una sorta di database dei possessori di diritti in cui i cosplayer possono accedere per chiedere vari permessi. Ma ancora è solo una grandissima ipotesi e non esiste nulla di certo. Quel che è certo è che il governo nipponico sta cercando di stabilire delle regole che possono essere implementate senza danneggiare il mondo del cosplay. Il ministro di stato Shinji Inoue, molto legato al piano Cool Japan, è convinto che creare delle regole severe non sia la soluzione giusta.

La cosplayer professionista Enako è anche una degli ambasciatori di Cool Japan ed è intervenuta su Twitter per spiegare meglio la questione. Ecco la traduzione delle sue parole.

“Penso che ci siano state un po’ di incomprensioni sulle informazioni diffuse riguardo i cambiamenti sul copyright del cosplay, ma questo articolo è facile da comprendere (quello di Nikkan Sports, ndR). Ho discusso con il Ministro Inoue, e insieme stiamo cercando un modo per proteggere il copyright senza interferire sull’attuale cultura del cosplay. […]

Inoltre, non ho sentito nulla riguardo il divieto di caricare foto sui social media come scritto in un altro articolo, sono ansiosa di scoprire la verità. Non sono nella posizione adatta a fornire una dichiarazione ufficiale su questo problema, ma personalmente spero che questi cambiamenti non influiscano sui post nei social media e sulle attività fan-made che non traggono profitto.”

Tuttavia, pare esserci un errore a monte, nell’articolo di Nikkei Sports, che dichiara testualmente: “Il cosplay che non ha scopo di lucro non viola il copyright, ma l’upload di foto su siti che prevedono la sottoscrizione di una membership come Instagram, o la ricezione di una remunerazione in occasione di eventi, potrebbero violare il copyright.”

Il problema è che Instagram, citato nell’articolo, è uno di quei social che non prevede la sottoscrizione di abbonamenti, come invece potrebbero essere Patreon e OnlyFans.

Il governo giapponese sta attualmente discutendo della cosa assieme ai detentori dei diritti e ai top cosplayer nipponici, nel tentativo di riuscire a stabilire un necessario regolamento che però non danneggi nessuna delle due parti. E noi, dal canto nostro, non possiamo fare a meno di sperare che riescano a creare qualcosa che possa veramente andare bene a entrambe le parti.

Fonte: Nikkan Sports via Crunchyroll, SoraNews24. Foto di Nikkan Sports

Dal 2013 la redazione di Akiba Gamers si prodiga nell'informare e intrattenere gli appassionati di videogiochi giapponesi. Dal 2018 il sito parla anche di Giappone, anime, manga, cinema e tanto altro.

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