L’harem è un sottogenere della commedia sentimentale che va parecchio di moda nella cultura pop giapponese. Limitandosi al contesto degli anime, a livello puramente statistico almeno una serie a stagione appartiene alla suddetta categoria, che si tratti di un’opera originale o dell’ennesimo adattamento di un fumetto o romanzo di successo. Rent-a-Girlfriend, basato sul manga Kanojo, okarishimasu dell’autore Reiji Miyajima ancora inedito nel nostro paese (ma il mio intuito dice che sarà annunciato a breve), ricade nel secondo caso. Dopo la conclusione della prima stagione trasmessa su Crunchyroll nel corso dell’estate 2020, in attesa della seconda già annunciata, ecco la recensione dell’ennesima commedia harem di poca sostanza il cui unico scopo è quello di mettere i fan in disaccordo su quale sia la ragazza migliore.
- Titolo originale: Kanojo, okarishimasu
- Titolo inglese: Rent-a-Girlfriend
- Uscita giapponese: 11 luglio 2020
- Uscita italiana: 11 luglio 2020 (simulcast)
- Piattaforma: Crunchyroll
- Genere: Commedia sentimentale, Harem
- Numero di episodi: 12
- Stagioni: 1 (seconda già annunciata)
- Durata: 24 minuti
- Studio di animazione: TMS Entertainment
- Adattato da: Manga
- Lingua: Giapponese (doppiaggio), Italiano (sottotitoli)
Abbiamo recensito Rent-a-Girlfriend tramite la piattaforma streaming Crunchyroll.
All you need is Kazuya
Al termine delle mie impressioni sui primi episodi di Rent-a-Girlfriend avevo lasciato il protagonista Kazuya sempre più in crisi nella gestione della sua “particolare” relazione con la bella Chizuru. Facciamo un breve ripasso di quanto accaduto. Lo studente universitario Kazuya Kinoshita, dopo essere stato lasciato dalla sua compagna Mami, si ritrova costretto per una sfortunata serie di eventi a presentare a sua nonna la ragazza a noleggio Chizuru Mizuhara (vero nome Chizuru Ichinose) come la sua vera fidanzata. La povera Chizuru, che frequenta lo stesso istituto del protagonista ed è pure sua vicina di appartamento, si ritrova così coinvolta in un rapporto rocambolesco destinato a complicarsi ulteriormente con l’entrata in scena della tenace e determinata Ruka Sarashina. Senza dimenticare il “ritorno di fiamma” dell’ex Mami.
A voler riassumere questa recensione in poche righe, potrei tranquillamente dirvi che i restanti episodi della serie non hanno cambiato troppo il mio giudizio espresso nell’articolo sopra citato. Il che può essere visto al tempo stesso come un bene e come un male. Il primo perché se non altro la qualità si è mantenuta sullo stesso livello, senza cali vertiginosi. Il secondo perché, all’atto pratico, Rent-a-Girlfriend si conferma il solito anime harem che ricicla gli stereotipi e i cliché del genere rivolgendosi a un pubblico ben preciso disposto ad accontentarsi e a passare sopra ai numerosi problemi.
Il più evidente di tutti è senza dubbio il protagonista. È sempre apprezzabile un’opera che propone una figura centrale tutt’altro che perfetta e impeccabile per poter facilitare l’immedesimazione dello spettatore, ma qui si esagera nel senso opposto. E il fatto che un buon 90% dei protagonisti degli harem giapponesi aderisca a questo standard non è una giustificazione, visto che, per citare il primo esempio che mi viene in mente, Futaro Uesugi di The Quintessential Quintuplets dimostra che si può caratterizzare questa categoria di personaggi in modo sobrio ed efficace. Kazuya è invece inetto, imbranato, inaffidabile e sempre pronto ad autocommiserarsi, ma chissà come mai si ritroverà al centro dell’attenzione di ben quattro ragazze. In attesa di scoprire se ci sarà o meno un’evoluzione in positivo nella prossima stagione, non mi ha stupito per nulla vedere il “povero” Kazuya Kinoshita tra i personaggi più odiati della passata stagione estiva. Ma non si tratta, come già accennato, dell’unico difetto della serie.
Beato fra le donne
Quello che purtroppo mi ha impedito veramente di apprezzare la serie sono i numerosi equivoci e le molteplici forzature che l’autore mette in piedi per portare avanti la storia, che in un contesto normale e credibile a quest’ora avrebbe preso una piega del tutto differente. Intendiamoci, soluzioni di questo tipo sono la base per il genere di cui stiamo parlando, ma era auspicabile vederle attuate con una scrittura più attenta e meno ingenua. Non posso esprimere un giudizio sull’opera originale non avendo ancora avuto l’opportunità di leggerla, ma per quanto riguarda l’adattamento animato non ci siamo proprio. Ed è un peccato perché, nei pochi sprazzi di maturità, Rent-a-Girlfriend mi è sembrato un prodotto capace di trattare in maniera onesta e priva di filtri temi scontati ma sempre interessanti come la natura del rapporto uomo-donna, il vero amore e simili.
Le belle ragazze che, per un motivo o per un altro, si contendono l’interesse di Kazuya rappresentano ovviamente il piatto forte dell’anime. Tutte carinissime e dalle personalità più disparate, vi ritroverete per forza di cose a voler scegliere la vostra preferita, sperando solo che Reiji Miyajima non subisca a fine serie lo stesso (tremendo) trattamento che si sono beccati gli autori del già citato Quintessential e Domestic Girlfriend dai loro “fan” quando hanno annunciato la scelta finale del protagonista. A causa del numero non elevato di episodi, solo Chizuru per il momento è l’unica a essere un minimo approfondita, rivelandosi per forza di cose il personaggio più riuscito della serie, non solo per il suo indubbio fascino fisico. Mentre alla dolce e timida Sumi è bastato un solo episodio per diventare immediatamente una delle più amate dagli appassionati.
Un altro aspetto positivo della serie è il comparto grafico dello studio TMS Entertainment, non brillante a livello di disegni e animazioni, ma coloratissimo e consistente per tutti gli episodi. Ho apprezzato in particolare gli sfondi, molto ben realizzati e ricchi di dettagli. Promossi anche la colonna sonora e il doppiaggio originale, dove spiccano i nomi di seiyuu famosissime per le quattro ragazze (es. Sora Amamiya per Chizuru, Aoi Yuki per Mami). Non posso che lodare, infine, l’orecchiabile e vincente sigla di apertura, “Centimeter” del gruppo tutto al femminile the peggies – già autore dell’apprezzata opening dell’anime Rascal Does Not Dream of Bunny Girl Senpai – che non ho mai saltato e che mi sono ritrovato a canticchiare più volte.
A chi consigliamo Rent-a-Girlfriend?
Rent-a-Girlfriend è senza dubbio un anime che raccomando solo ai fan più sfegatati del genere commedia romantica con componente harem, e a coloro che vogliono godersi un po’ di sano fanservice al femminile senza preoccuparsi della trama. Se invece siete alla ricerca di un anime leggerlo, con il quale rilassarvi e staccare il cervello, o addirittura volete un’opera sentimentale matura, ben scritta e sviluppata in maniera credibile, allora fareste meglio a guardare altrove: difficilmente questa serie saprà soddisfarvi.
- Le belle ragazze (e ci mancherebbe)
- Comparto grafico colorato e di buona fattura
- Contesto diverso dal tipico harem scolastico
- Ottima sigla di apertura
- Protagonista inetto e insopportabile
- Trama piena di equivoci e situazioni forzate
- Chizuru è l’unico personaggio approfondito
- Finale che non è un finale
Rent-a-Girlfriend
Per chi ha sete di harem e best girl
Rent-a-Girlfriend è esattamente quello che ci si può immaginare leggendo la sinossi. Una commedia sentimentale con evidenti tratti harem che segue pedissequamente tutti i canoni e i cliché del genere, senza osare o proporre nulla di nuovo. I pochi sprazzi di profondità – dove Rent-a-Girlfriend si dimostra un’opera sorprendentemente onesta sul vero significato del rapporto uomo-donna – affogano in un mare di equivoci, situazioni forzate e fanservice gratuito, il che ha compromesso del tutto il mio divertimento. Senza dimenticare che, trattandosi di un manga ancora in corso, questa prima stagione non conclude nulla rimandando tutto al prosieguo, ma ormai è una caratteristica del 90% degli adattamenti animati che non considero quasi più un difetto. Chi adora il genere, le belle ragazze e sa accontentarsi troverà in Rent-a-Girlfriend un passatempo accettabile, chi invece desidera qualcosa di scritto meglio è bene che guardi altrove.
Saki Sanobashi
Spazzatura per otaku