Nuvole bianche (“Shiroi Kumo” しろいくも) è la prima opera di Hisae Iwaoka e consiste in una raccolta di brevi storie, per un totale di 14 capitoli, nate in seno a una materia che si può solo definire onirica. Alcuni di questi racconti contengono infatti elementi propri dei sogni o degli incubi dei bambini, altri fanno riferimento a esperienze che ciascuno di noi potrebbe essere chiamato ad affrontare nel corso della sua vita: la scomparsa di una compagna di scuola, l’evoluzione di un rapporto coniugale o la morte di un proprio caro. Insieme a questi scorci di vita, prendono forma anche vicende molto particolari che narrano di uomini-talpa e personificazioni dei fiori che, il più delle volte, lasciano una libertà interpretativa che non sempre è commisurata alle capacità del lettore. Quel che resta è un senso di meraviglia che però non può dirsi del tutto positivo proprio a causa del simbolismo, che si rivela davvero troppo criptico. Inoltre, a volte, per chi legge è difficile identificare il confine sottile tra sogno e realtà.
Per la recensione di quest’opera, a differenza delle altre, non sintetizziamo alcuna delle storie narrate perché finiremmo solamente per riassumere malamente i particolari racconti. Ci teniamo a sottolineare preliminarmente che l’opera a cui vi approccerete non è semplice ed è tutto fuorché adatta ad un pubblico giovane o alle prime armi con il mondo del fumetto giapponese, tant’è che alcuni dei racconti necessitano di una rilettura (o più di una) per essere apprezzati.
Lo stile della mangaka era già inconfondibile nel “lontano” 2004 (anno di pubblicazione dell’opera dalla casa editrice Shogakukan), con personaggi dalla testa rotondissima immersi in grandi spazi bianchi dove gli sfondi sono spesso un contorno di poco conto. Ė interessante come l’utilizzo dei retini sia praticamente inesistente, a parte qualche volta per alcuni capi di abbigliamento. Inoltre, avendo già letto Dosei Mansion si nota piacevolmente che non vi è stato un mutamento di stile nel corso degli anni, ma solo una limatura che lo ha reso solo migliore.
Il connubio tra uno stile così singolare e candido e la particolarità delle storie fa sì che l’opera sia veramente unica nel suo genere, rendendola ben differente dai soliti prodotti dell’editoria giapponese che possono essere trovati sugli scaffali delle fumetterie.
Non fatevi trarre in inganno dal titolo “Nuvole Bianche” usato per l’opera perché, seppur rispecchi a pieno i disegni dell’autrice contrasta con il contenuto narrativo che si trova all’interno.
Tra sogno e realtà
Queste pagine, che apparentemente si presentano morbide e favolesche, non devono trarre in inganno. In effetti, sfogliandole distrattamente si potrebbe pensare di essere all’ingresso di un mondo incantato popolato da bambini felici, teneri vecchietti e delicati fiori.
Verrete assorbiti dalla lettura, ma il prezzo da pagare sarà quello di un nodo alla gola o di una lacrima sul viso. Nel complesso vi aspetta un viaggio singolarmente emozionante, assolutamente da non perdere.
Non un manga qualunque, non per chiunque.
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Non per i “teneri di cuore”