Con più di 75mila like su Facebook e 14mila followers su Twitter, “I put waifus on a vintage TV” rappresenta un progetto e una passione molto particolare: la restaurazione e rimessa a nuovo di televisori d’epoca a tubo catodico, con un twist decisamente weeb: per mostrarle in funzione, il riparatore dietro alla pagina ci piazza sopra scene e personaggi di diversi anime. Nonostante l’abbia menzionato alcune volte sui suoi profili social, Mr. Braun è, per lo stupore di molti, italianissimo e anche molto disponibile: ci ha infatti concesso questa intervista per spiegabre meglio il lavoro che c’è dietro alla sua pagina, ma anche parlare un po’ di retrogaming e di nostalgia. In fondo all’articolo troverete il link a I put waifus on a vintage TV. Buona lettura!
Iniziamo con una breve presentazione: non tutti quelli che leggeranno l’intervista ti conoscono già, quindi dicci brevemente chi sei e qual è la tua specialità.
Molte persone mi chiamano “Mister Braun” e semplicemente posto immagini di waifu sui TV vintage da me restaurati. Sono oltre dieci anni che mi dedico alla riparazione e al restauro di televisori, radio e stereo d’epoca, sempre con grandi soddisfazioni, e questo hobby ha portato alla creazione della mia pagina Facebook e del mio account su Twitter.
Il saper lavorare sui TV a tubo catodico è ormai un’arte quasi perduta, specialmente per quello che riguarda i modelli davvero vintage, di cui tu comunque ti occupi: come hai imparato? È stata un’abilità tramandata in famiglia, oppure l’hai appresa da autodidatta?
Mio padre negli anni ’80 e ’90 amava passare il tempo cercando di riparare televisori e altri oggetti che gli venivano regalati, dopo che qualche riparatore più o meno esperto aveva stabilito che il lavoro non era conveniente e che era meglio prenderne uno nuovo. Quando avevo undici anni mi regalò “Il Radio Libro”, un testo scritto da Domenico Eugenio Ravalico nel 1933 ma aggiornato in molte edizioni; come altri suoi testi, per esempio “Il Video Libro” dedicato ai televisori, si rivolgeva ai dilettanti che per una ragione o per l’altra non avevano potuto accedere alle scuole dedicate. Con un linguaggio comprensibile e scorrevole, i suoi libri spiegano il funzionamento dei circuiti, analizzano i guasti più frequenti e illustrano come usare la strumentazione da laboratorio. Questi libri hanno formato diverse generazioni di riparatori dagli anni trenta fino agli anni ’80. In seguito mi sono diplomato all’ITIS dove, in occasione dell’open day per i ragazzi delle scuole medie, ho costruito il mio primo amplificatore a valvole.
Sulle TV riparate tu ci metti le waifu, e qui veniamo al secondo punto focale della tua attività: gli anime. Com’è nata questa tua passione?
È nata nel 2001 grazie a mia sorella, che mi chiese di registrarle una puntata di Pokémon. Prima di quella serie Italia 1 trasmetteva “Fancy Lala” e ne venni così rapito che registrai non solo quella puntata ma anche tutte le altre, fino alla fine della serie. Nel corso degli anni successivi registrai almeno una ventina di serie diverse impiegando oltre 200 VHS che posseggo tuttora.
Se dovessi chiederti di fare una lista dei tuoi anime preferiti, cosa mi risponderesti?
L’anime del cuore per me è stato Cardcaptor Sakura, ma ho adorato anche The Idolm@ster, Girls und Panzer, Negima, Arpeggio of Blue Steel, Tokyo Mew Mew, K-ON, ARIA, poi anche Code Geass, Kemono Friends, Cells at Work, STEINS;GATE, Little Witch Academia e i film di Hayao Miyazaki e Makoto Shinkai. Attualmente sto seguendo Yesterday wo Utatte (qui potete leggere anche le nostre prime impressioni riguardo lo stesso anime, ndR).
E per quanto riguarda le tue waifu preferite? Ti prometto che nessuno ti criticherà per le tue scelte e anzi, per farlo dovranno passare sul mio cadavere!
La mia unica e sola waifu è Makoto Kikuchi da THE iDOLM@STER. E non preoccuparti, ci penserà lei a prendere gli haters a calci!
Com’è nata l’idea di creare la pagina “I put waifus on a vintage TV” e quanto tempo ti ci è voluto prima di trovare un pubblico ampio come quello che hai ora?
Da quando ho iniziato a restaurare questo tipo di apparecchi ho sempre messo waifu per mostrare il TV in funzione, ma queste foto sono sempre rimaste confinate nella mia bacheca di Facebook o in qualche gruppo dedicato all’elettronica d’epoca. Tre anni fa alcuni miei amici hanno iniziato a suggerirmi di aprire una pagina dedicata a queste foto, così a fine 2018 ho deciso di fare il grande passo. Pensavo di raccogliere qualche migliaio di like al massimo, ma poche settimane dopo una mia pic di Monika da Doki Doki Literature Club su un vecchio Philips fu condivisa da una grossa pagina dedicata a questa visual novel e arrivai a 10k like in pochi giorni. Da lì in poi è stata una crescita costante, tanto che circa un anno fa decisi di creare anche un account su Twitter.
Passiamo al lato un po’ più “tecnico”: hai menzionato nella bio di I put waifus on a Vintage TV che i TV sono tutti funzionanti e le waifu sono state trasmesse tramite cavo coassiale. Senza scendere in tecnicismi troppo complessi, come avviene questo processo? C’è qualche apparecchio per la conversione?
Ho deciso di inserire quell’appunto perché molta gente pensava che le mie foto fossero frutto di un qualche fotoritocco. In realtà esiste un semplice apparecchio chiamato modulatore RF: questo dispositivo converte i segnali video e audio (oppure HDMI, a seconda del modello) in un segnale a radiofrequenza che può essere ricevuto dal sintonizzatore del televisore tramite la presa dell’antenna. Io uso un lettore DVD con porta USB quindi ho dovuto solo collegare le uscite dei segnali al modulatore, mentre i TV degli anni ’80 con presa SCART possono essere collegati direttamente alla sorgente oppure ad un convertitore HDMI-SCART.
Quanto sono complesse le riparazioni che ti capita di fare? Abbiamo sentito tutti vari miti su persone che si sono prese scosse da migliaia di volt e di tubi catodici praticamente implosi sparando vetri dappertutto, ma quanto c’è di vero in questo e quanto sono rischiosi come lavori?
Sì, è tutto vero: ci sono pericoli di implosioni e scosse elettriche potenzialmente letali. Per questo sconsiglio sempre alle persone che non hanno le competenze e le conoscenze adatte di accedere ad un circuito operante ad alta tensione. Basta un dito che sfiora il filo sbagliato per ricevere una scarica da 28000 volt se questo ha qualche lacerazione o parte scoperta. Ma la conoscenza dell’apparecchio e dei suoi circuiti semplifica anche le riparazioni, che hanno un larghissimo range di complessità. La situazione peggiore tra quelle che mi sono capitate davanti è stata quella di alcuni televisori riparati da persone inesperte che hanno montato componenti a casaccio. In questi casi la documentazione relativa agli apparecchi è fondamentale, per molti modelli è reperibile online ma una volta ho dovuto scrivere ad un famoso marchio i cui addetti all’archivio storico sono stati molto gentili e disponibili.
Sveliamo un arcano: nelle foto che posti l’immagine a schermo nei TV è statica oppure si tratta di un frame di un video vero e proprio? Con qualche strano processo esoterico, si potrebbe guardare un’intera serie anime moderna su un TV degli anni Cinquanta, per esempio?
L’immagine appare statica, ma qualche volta ho pubblicato dei video per dimostrare che si, è possibile guardare una serie anime moderna anche sul mio Philips del 1950. Io salvo gli episodi su chiavetta e la inserisco nel DVD, se il formato del file è supportato non c’è alcun problema.
Di donnine molto carine negli anime è pieno, ma le TV a tubo catodico stanno ormai scomparendo sempre più, relegate a discariche e soffitte polverose. Come fai a procurarti sempre nuovi apparecchi e cosa ne fai una volta riparati e postati? Quanto è estesa la tua collezione?
Ho iniziato con alcuni TV che mi sono stati regalati da amici e conoscenti, ad esempio il Sony TV8-301 del 1961, il primo TV Sony, mi è stato regalato dal mio vicino di casa (nonché mio “sensei”, visto che è un ex riparatore Brionvega e Hitachi). Poi ho iniziato a frequentare i mercatini dell’usato, le fiere delle radio d’epoca e ho messo qualche annuncio su internet. Una volta riparati il più delle volte li conservo, è molto raro che ceda uno dei miei apparecchi. Dal 2009 ho raccolto circa 250 televisori, il più vecchio dei quali è un esemplare inglese del 1949.
Negli ultimi anni, complice la nostalgia dei bei tempi andati, sempre più persone stanno cercando televisioni CRT appositamente per il retrogaming più autentico possibile. Ogni TV vale l’altra in questo caso, oppure c’è qualche buona regola da seguire, considerando che trovare informazioni in rete su modelli pre-2000 sta diventando parecchio complesso?
Una buona regola è affidarsi ad un marchio conosciuto, del quale è ancora possibile reperire schemi elettrici e magari anche persone che hanno lavorato presso un centro assistenza ufficiale che possono riparare eventuali guasti, che dopo alcuni decenni possono arrivare. I Sony, specialmente le serie Profeel e i monitor PVM e BVM sono sempre molto validi, anche se il loro tubo catodico è un po’ delicato e richiedono una buona conoscenza tecnica per essere messi perfettamente a punto. Altro marchio molto valido è Bang & Olufsen, una casa che ha sempre venduto apparecchi di altissima qualità, tra i migliori al mondo. Poi ci sono i Philips Match Line, i Grundig Monolith e i Mivar serie L2 e V2.
Questa nostalgia ha portato ad un ritorno in voga di questo tipo di apparecchi nel nostro ambiente, ma anche a persone con pochi scrupoli che vendono televisioni normalissimi a prezzi esorbitanti: quale consiglio ti sentiresti di dare a chi sta cercando TV simili ma non ne sa nulla, proprio come me, per evitare di spendere cifre esorbitanti per nulla?
Qui entrano in gioco diversi fattori: non solo quanto un singolo modello sia performante ma anche ad esempio quanto un televisore sia stato usato nel corso della sua vita. Per esempio, un TV usato in una casa vacanze un mese l’anno sarà in condizioni migliori del televisore da salotto di una famiglia. Indicatori di un prolungato utilizzo possono essere scoloramenti della plastica dell’interruttore di accensione o la cancellazione delle scritte del telecomando. Se un videogiocatore vuole acquistare un televisore CRT dichiarato come funzionante dovrebbe provarlo con la console e valutare se ha ancora un ottimo contrasto, colori brillanti e un suono pulito, in quanto il tubo catodico è soggetto a consumo e il foam di alcuni altoparlanti può marcire. Diversi modelli possedevano delle prese video e audio frontali, che alcuni possono trovare utili se non usano sempre la stessa console. In ogni caso valuterei anche di portare il TV da un riparatore per un controllo generale, del resto anche se funzionanti sono comunque oggetti costruiti almeno 30 anni fa.
Questa è la domanda jolly: se vuoi lanciare un messaggio, uno qualsiasi, oppure dire qualcosa ai tuoi fan, qui puoi farlo liberamente!
Esiste un girone dell’inferno dedicato a quelli che trasformano televisori d’epoca in acquari, librerie, presepi o cucce per cani.
Ringraziamo il nostro caro Mr. Braun di I put waifus on a Vintage TV per l’intervista concessaci e speriamo che lo seguirete nella sua nostalgica avventura. A questo link trovate la sua pagina Facebook, mentre qui il suo profilo Twitter; per sostenerlo è possibile fare una piccola donazione presso il suo Ko-fi per supportarlo nel suo lavoro!