Con il turismo ormai in crisi in questo 2020 dominato dall’emergenza sanitaria che risponde al nome di COVID-19, il Giappone ha preso una grande e difficilissima decisione riguardante una delle mete turistiche più iconiche che ha da offrire. Parliamo ovviamente del Monte Fuji, la montagna più grande dell’intero Sol Levante nonché una delle tre considerate sacre (assieme al Monte Tate e al Monte Haku), che si è da poco vista chiudere tutti i sentieri disponibili per le escursioni.
Aveva iniziato originariamente la prefettura di Yamanashi annunciando la chiusura del sentiero Yoshida, a cui è seguito oggi l’annuncio di Shizuoka, che da parte sua ha comunicato la chiusura dei sentieri Subashiri, Gotemba e Fujinomiya. Così facendo, tutti e quattro i sentieri che portano al vertice del Monte Fuji sono stati chiusi.
La stagione 2020 per le escursioni era fissata dal 10 luglio al 10 settembre, ma con questa decisione ormai presa è bene iniziare a pensare solo al 2021. Dopotutto, nonostante le varie riaperture di questi ultimi giorni, il virus non è ancora stato del tutto debellato, quindi è bene prendere il tutto con calma in attesa di tempi migliori.
Ma la vera domanda è: si può chiudere una montagna? Nì, o quantomeno ci si prova in qualche modo, ma sebbene non si possa garantire una chiusura totalmente inaccessibile, è bene ricordare che non si tratta di un’escursione semplice, ma ci sono svariati punti abbastanza impegnativi e impervi. Un passo sbagliato nel momento in cui nessuno può essere vicino per prestare immediato soccorso può essere davvero fatale.
Fonte: NHK News via SoraNews24