Langrisser I & II – Recensione

Langrisser I & II ci riporta indietro nel tempo in uno strategico a turni ricco di avventura e leggende indimenticabili, lasciandoci impersonare gli eroi che riporteranno la pace ad El Sallia

Langrisser I & II – Recensione

Quello degli RPG è sicuramente uno dei generi più ricchi e floridi del panorama videoludico, tuttavia spesso e volentieri capita che la stragrande maggioranza dei titoli appartenenti a questa etichetta non riescano, forse per via del poco appeal che essi hanno sul pubblico occidentale, a superare i confini giapponesi, rimanendo confinati ad una piccola nicchia di videogiocatori. Di recente però, grazie al crescente interesse da parte del pubblico europeo e americano nei confronti di titoli come Fire Emblem, sono moltissimi i giochi rimasti sconosciuti in occidente che, grazie anche a remake, remaster e nuove versioni, stanno riuscendo a diffondersi nel panorama videoludico occidentale. La saga di Langrisser, facente parte proprio di questo filone, a distanza di quasi 29 anni dall’uscita del primo capitolo per Mega Drive viene rilanciata in tutto il mondo con una remastered di Langrisser I e Langrisser II. Pubblicati da NIS America e sviluppati da Extreme e Chara-ani, i due videogiochi vengono raggruppati in un unico titolo, chiamato per l’appunto Langrisser I & II. A partire dal 13 marzo 2020 avremo dunque il piacere di giocare e conoscere meglio due RPG strategici che per quasi tre decenni sono rimasti sconosciuti al panorama europeo.

Langrisser I, uscito nell’ormai lontano 1991, è un gioco capace di gettare le basi per l’intera saga, unendo al suo interno sia le dinamiche tipiche degli RPG strategici a turni che quelle narrative delle visual novel, associandosi dunque a tutta quella serie di videogiochi simil Fire Emblem. Langrisser II, uscito ben 3 anni dopo, nel 1994, conserva tutte le caratteristiche del suo predecessore arricchendolo con una maggiore cura della storia e limando molti dei suoi difetti. La remaster di questi due titoli si presenta sostanzialmente come la versione aggiornata e notevolmente migliorata dal punto di vista grafico degli originali.

Langrisser I & II - Recensione

  • Titolo: Langrisser I & II
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: RPG strategico, visual novel
  • Giocatori: 1
  • Publisher: NIS America
  • Sviluppatore: Extreme, Chara-ani
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 13 marzo 2020
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Il pacchetto di musiche aggiuntive “Langrisser I & II – Legacy BGM Pack”
  • Note: Si tratta della versione rimasterizzata dei primi due capitoli della saga, che verrà rilasciata anche in una speciale edizione limitata

Abbiamo recensito Langrisser I & II con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da NIS America.

Langrisser I & II

Le trame dei due giochi sono semplici e si allineano in tutto e per tutto con la maggior parte dei videogiochi appartenenti al filone fantasy, ma riescono a contraddistinguersi da quest’ultimi per via della non-linearità. Infatti, prendendo spunto dalle visual novel, questi titoli sono caratterizzati dalla presenza di più route, ognuna delle quali porterà ad un susseguirsi di eventi e scenari differenti che genereranno molteplici finali a seconda delle scelte fatte.

Partiamo dal primo dei due Langrisser. Sono passati molti anni dalla terribile guerra, causata da coloro che volevano impadronirsi di Langrisser (leggendaria spada dai poteri illimitati), che ha colpito le terre di El Sallia. Grazie alla famiglia reale del Regno di Baldea il potere della spada è stato protetto per numerose generazioni, finché l’Impero di Dalsis, motivato dalla convinzione di poter dominare il mondo, guidato dal Kaiser Digos ha attaccato il Regno di Baldea, assediando il castello della famiglia reale. Ledin, principe del regno e diretto successore al trono, dopo essere riuscito a scappare indenne dall’invasione, viene informato della morte del padre. Appresa la notizia, il giovane principe, con l’aiuto di un esercito e di numerosi eroi, decide di riconquistare il regno, per vendicare il padre e salvaguardare Langrisser.

Nel secondo, invece, il Regno di Baldea ormai non è nient’altro che leggenda mentre la storia di Langrisser assomiglia più a una favola che alla realtà. Il continente di El Sallia è vittima di una violenza sempre più dilagante. Non è un caso che, giorno dopo giorno, un numero incredibile di battaglie e guerre nasce in tutte le terre, le cittadine e le nazioni che compongono El Sallia. Ed è in un giorno come tanti che Elwin, giovane esploratore, mentre riposa nel villaggio di Salrath durante uno dei suoi viaggi con Hein, un mago alle prime armi, si imbatte in un gruppo di soldati dell’Impero Rayguard, intenzionato a rapire Liana, una giovane ragazza che vive in quelle terre. Non curante del pericolo, Elwin si schiera subito in difesa della ragazza e intraprende con lei un viaggio allo scopo di trovare un posto sicuro in cui farla rifugiare.

L’unione tra RPG strategico e visual novel

Langrisser I & II

Una volta avviato il gioco verremo immediatamente catapultati nel menu iniziale, che si presenta in maniera abbastanza classica e del tutto affine con altre remastered contenenti più titoli al loro interno. Una volta selezionato il titolo a cui vorremo giocare, vedremo la stessa schermata presente nelle versioni originali, anche se migliorata graficamente. Grande pecca dei vari menu è rappresentata dalla poca cura lasciata ad alcuni dettagli. Infatti, una volta entrato in uno dei due titoli, sarà letteralmente impossibile tornare alla schermata precedente senza prima uscire dal gioco riavviandolo. Capite bene come un dettaglio così insignificante possa però creare spesso e volentieri molto disagio, specie se si vuole cambiare anche solo un’impostazione.

Il gameplay in sé si compone di due elementi ben distinti che si andranno a fondere nel corso dei vari capitoli. Strutturato secondo livelli chiamati “Scenari” come già affermato in precedenza, il titolo unirà una parte strategica, rappresentante il 90% del gameplay stesso, ad una struttura narrativa tipica delle visual novel. La parte strategica, strutturata secondo i canoni degli RPG strategici a turni, porta con sé i limiti stessi del gioco. Infatti, trattandosi di una remaster, i giochi riflettono sia i pregi che i difetti dei titoli originali. La difficoltà della maggior parte degli scenari giocabili si attesterà su un livello piuttosto basso, tant’è che anche un non avvezzo al genere con giusto un minimo di impegno potrà tranquillamente e senza troppe difficoltà raggiungere i capitoli finali del gioco. Io stesso sono stato in grado di completare una perfect run del primo Langrisser, cosa che non mi era mai riuscita giocando ad uno qualunque dei giochi appartenenti alla saga di Fire Emblem. Ahimè spesso e volentieri il fattore difficoltà in Langrisser I & II non è dato tanto dalla forza in sé dei nemici o dall’intelligenza artificiale di quest’ultimi, bensì dai limiti imposti dalla mappa e dalla lunghezza stessa degli scenari. E se per il primo punto basta semplicemente adottare contromisure banali, per il secondo invece non c’è rimedio, in quanto uno scenario, pur essendo estremamente semplice da concludere, richiederà comunque minimo un paio d’ore per essere terminato.

Quando le forze dell’oscurità cercheranno di distruggere la vita, così come la conosciamo, i discendenti della Luce emergeranno e sconfiggeranno il caos con la loro spada leggendaria, Langrisser. Realizzato per console moderne, Langrisser I & II porta nuova luce a questa leggendaria serie SRPG. Langrisser I & II fanno il loro ritorno con due classiche storie incentrate sul bene e sul male, ora ricreate con splendide immagini in HD, musiche riorchestrate, gameplay migliorato e con una fantastica esperienza che ha reso questi giochi di strategia veramente LEGGENDARI.

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La parte legata alla narrazione è piuttosto classica. Se in Langrisser I le scelte fatte da noi avranno un ruolo più marginale, al contrario in Langrisser II queste condizioneranno in maniera più radicale non solo la storia ma anche lo svolgimento dei vari scenari. Non a caso uno dei fattori che maggiormente ha contraddistinto la saga è dovuto proprio alla non-linearità che essa assume a partire proprio da Langrisser II.

Langrisser I & II

Remastered e Classic a confronto

Nelle impostazioni di gioco sarà possibile decidere di affrontare i due titoli della remaster con diversi stili grafici. Saranno ben quattro le modalità presenti, ognuna delle quali con le proprie caratteristiche e i propri punti di forza/debolezza (Remastered, Classic, Classic Map e Classic Characters). Le prime due permetteranno al giocatore rispettivamente di giocare al titolo interamente nella versione che include mappe e personaggi ridisegnati e che include mappe e personaggi originali. Le altre due invece permetteranno un esperienza ibrida in cui si avranno le mappe classiche e i personaggi nuovi, e viceversa.

Scendendo più nel dettaglio, dopo aver provato ciascuna di esse, è possibile fare delle considerazioni sul livello degli artwork presenti in questo titolo. Analizzando lo stile dei personaggi, infatti, è possibile constatare come i personaggi della versione Remastered, pur risultando banali, siano ben realizzati, e come la qualità generale sia elevata. Al contrario, i personaggi della versione Classic, pur avendo una qualità grafica inferiore, risultano essere quasi più interessanti, probabilmente a causa di uno stile in grado di generare effetto nostalgia grazie ai tratti di disegno tipici degli anime degli anni ottanta e novanta. Tale regola varrà però solo per i protagonisti, dato che i mercenari e i nemici secondari presenteranno le stesse fattezze sia che si tratti di Remastered sia che si tratti di Classic.

Discorso simile per le ambientazioni dei vari scenari. Le mappe di gioco presenti nella versione Remastered, pur risultando piuttosto semplici trattandosi di mappe 2D, sono ben curate e il salto di qualità con il titolo originale è assolutamente evidente. Invece, le ambientazione in stile Classic presentano una qualità grafica che, pur essendo sicuramente inferiore alla controparte della versione Remastered, si mantiene su un livello abbastanza buono grazie a uno stile più pixellato e rétro.

Ultimo aspetto da analizzare è quello legato alle illustrazioni. Infatti, capiterà spesso nel corso della storia, specie nei momenti topici, di osservare delle illustrazioni. Lo stile di queste ultime, per quanto generalmente di buona fattura, non riuscirà sempre ad essere del tutto all’altezza. Infatti, se da un lato la definizione e la qualità grafica è sempre buona, non si potrà sempre dire lo stesso dei disegni, dato che qualche illustrazione potrebbe far storcere il naso. Oltretutto, altro aspetto negativo che contraddistingue i due giochi è dato dalla bassa qualità delle animazioni durante i dialoghi. Infatti, con l’introduzione dei doppiaggi si è deciso di animare parzialmente anche i personaggi, tuttavia le animazioni sono pressoché inesistenti e i labiali sono costantemente fuori sincro.

A chi consigliamo Langrisser I & II?

Se siete fan del genere e se avete già recuperato saghe videoludiche come Fire Emblem non potete farvi scappare l’opportunità di provare un gioco come Langrisser I & II, in quanto la saga rappresenta a tutti gli effetti un bel pezzo di storia del genere. Il gioco inoltre, grazie a dinamiche semplici e intuitive, risulta essere molto adatto per tutti coloro che non si sono mai approcciati con titoli di questo tipo e potrebbe rappresentare un modo per iniziare. Unico aspetto che può scoraggiarne l’acquisto però è ahimè proprio il prezzo, in quanto il titolo, pur trattandosi di una Remastered, ha un costo piuttosto elevato.

Langrisser I & II

  • Dinamiche di facile comprensione anche per i non avvezzi al genere
  • Qualità complessiva del titolo buona
  • Colonna sonora avvincente

  • Difficoltà complessiva relativamente bassa
  • Lunghezza eccessiva di molti scenari
  • Animazioni poco curate durante i dialoghi
Langrisser I & II
3.8

Rivivere i fasti del passato con le migliorie del presente

Nel panorama videoludico e in un periodo storico come quello attuale, pregno di titoli di altissimo spessore e caratterizzato da un numero elevatissimo di giochi RPG, sicuramente Langrisser I & II non riesce a distinguersi dalla massa né tantomeno a brillare di originalità. È tuttavia importante ricordare che gli obiettivi del titolo sono ben altri. Del resto, trattandosi per l’appunto di una remastered, l’obiettivo principale è quello di far conoscere le origini di una delle saghe videoludiche più durature di questo particolare genere a tutti coloro che per un motivo o per un altro se la sono persa. Infatti, il lavoro svolto dagli sviluppatori nel tentativo di ringiovanire e rivitalizzare un’opera, che al di fuori del Giappone è praticamente sconosciuta, a mio avviso, è estremamente apprezzabile. Ritengo inoltre che questo gioco, pur portando sulle spalle il peso del tempo, sia un titolo godibile e che merita, nonostante i suoi difetti, di essere giocato.

Da sempre amante di cinema, sceneggiatura e psicologia, la sua passione per il paese del Sol Levante deve tutto alle celebri opere di Gosho Aoyama e Go Nagai, oltre che a quell’amico d’infanzia che senza chiedere nulla in cambio gli prestò il suo primo The Legend of Zelda. Leggende narrano che persino i dipendenti Nintendo abbiano sentito il suo urlo di gioia durante il Direct dell’E3 2019.

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