È risaputo che cinema e videogiochi non vanno molto d’accordo. O meglio, se il medium videoludico nel corso degli anni ha tratto sempre più ispirazione da quello cinematografico, assimilando tecniche e soluzioni che lo hanno avvicinato alla spettacolarità e ai canoni delle pellicole, fino ad arrivare a veri e propri “film interattivi”, gli adattamenti su grande e piccolo schermo dei nostri videogiochi preferiti non hanno (quasi) mai convinto fino in fondo pubblico e critica. Non staremo qui ad analizzare nel dettaglio i motivi per cui i film tratti dai videogiochi non riescono a sfondare, ma nella maggior parte dei casi questo è dovuto all’incapacità dei produttori e degli sceneggiatori di individuare un pubblico di riferimento, che siano le nuove leve o i gamer appassionati, finendo quindi per non accontentare nessuno e non riuscendo a rendere giustizia al materiale di partenza. Nel caso tuttavia di SONIC – Il Film, l’adattamento cinematografico delle avventure del porcospino blu di SEGA più famoso (e veloce) del mondo dei videogiochi, nonostante il risultato finale poco più che sufficiente, sembra che per una volta ci si stia muovendo verso la direzione giusta.
Se avete seguito le news qui su Akiba Gamers, quasi sicuramente saprete che questo adattamento hollywoodiano è salito alla ribalta ben prima della sua data di uscita per via del primo design del protagonista, oggetto di pesanti critiche dai fan a causa del suo stile antropomorfo e poco fedele all’iconografia classica dei giochi di Sonic. Paramount Pictures, produttore del film, e il regista Jeff Fowler hanno preso atto di questa insoddisfazione generale e sono corsi ai ripari modificando l’aspetto di Sonic rendendolo molto più simile a quello che tutti noi conosciamo, decisione che però ha fatto slittare il periodo di uscita del film dal novembre 2019 inizialmente previsto al 13 febbraio 2020. E che comunque ha suscitato nuove discussioni sull’influenza del pubblico nel processo di creazione e distribuzione di un’opera, tema quanto mai attuale dopo la decisione di Netflix di rimuovere il nuovo doppiaggio italiano di Evangelion a seguito della pioggia di lamentele per l’adattamento di Gualtiero Cannarsi.
Chiusa la parentesi, SONIC – Il Film è giunto questa settimana nelle sale italiane con il look rinnovato del protagonista e con un discreto carico di aspettative sulle spalle. È riuscito a rendere giustizia ad una delle icone della storia dei videogiochi? Nì, però fortunatamente più sì che no. Andiamo a scoprire perché.
La trama della pellicola è originale e inizia su un pianeta lontano, un mondo fantastico dove il protagonista (doppiato in originale da Ben Schwartz) è nato e trascorre felicemente la propria vita. Fino a quando non si ritrova costretto a fuggire, poiché in pericolo di vita, attraverso dei portali dimensionali a forma di anello. Esiliato, il caso vuole che Sonic arrivi sul pianeta Terra, dove si stabilisce in una piccola città americana di nome Green Hills (chiaro omaggio al livello iniziale di molti videogiochi del franchise) e dove comincia una nuova esistenza all’insegna della solitudine. A causa di un incidente, il povero porcospino si ritrova braccato dal governo americano e in particolare dal perfido Dottor Robotnik (Jim Carrey), scienziato folle e disposto a tutto pur di catturarlo e usarlo per i propri esperimenti. Nuovamente in fuga, Sonic è costretto a chiedere aiuto all’agente di polizia Tom Wachowski (James Marsden, Ciclope nella saga cinematografica degli X-Men) per sfuggire alle grinfie del villain di turno e salvare la propria pelle.
Già dai primi trailer si poteva intuire la volontà dei produttori di realizzare un film su Sonic rivolto principalmente alle nuove generazioni, a quei bambini/ragazzi che ai tempi del primo capitolo uscito per SEGA Mega Drive probabilmente non erano ancora nati, e questo si riflette in una struttura narrativa semplice e lineare. Sonic – Il Film è infatti un discreto prodotto per famiglie, che scorre bene, non si prende mai sul serio e intrattiene onestamente e senza troppe pretese, con tutti i pregi e i difetti del caso. Per esempio, fin troppi passaggi appaiono forzati o riempitivi, con il puro scopo di promuovere il lato comico e leggero del film in maniera non necessaria. Pur rimanendo nei limiti del target di riferimento, si poteva fare qualcosina di più.
Questa scelta si riflette anche nell’utilizzo della tecnica mista e nell’ambientazione, fattori che accomunano il film a quel Detective Pikachu che rimane tuttora uno dei più riusciti adattamenti cinematografici di un prodotto videoludico. I fan del personaggio troveranno tuttavia numerose citazioni e riferimenti, a testimonianza della volontà della produzione di non lasciare scontenta questa fetta del pubblico. Oltre a Green Hills, degna di menzione è la genesi del soprannome “Eggman” per il nemico principale, dato che l’aspetto fisico di Jim Carrey non ha certamente quella “rotondità” che ha ispirato originariamente il secondo nome del personaggio. Intendiamoci, sarebbe stato bellissimo per gli appassionati vedere un film animato in full-3DCGI, più legato alle atmosfere e alle ambientazioni dei giochi e con la presenza degli altri personaggi della saga (Tails, Knuckles, Amy Rose, Shadow), al posto di questo, ma per una volta non ci possiamo lamentare troppo.
Se il protagonista risulta ben caratterizzato ed efficace, grazie anche al lavoro di doppiaggio di Ben Schwartz (reso molto bene anche nella voce italiana di Renato Novara), mentre James Marsden svolge egregiamente il ruolo di comprimario, la vera star del film è senza dubbio il Dottor Robotnik di Jim Carrey. Una figura folle, esagerata e sopra le righe (pure troppo in alcuni frangenti), priva di qualunque profondità ma molto efficace, e caratterizzata da un esaltato Carrey nella tipologia di personaggio con cui si trova più a suo agio e che lo ha reso una star mondiale. È impossibile infatti non rivedere nelle sue movenze e nelle sue espressioni facciali vecchie glorie dell’attore come Ace Ventura o The Mask. Infine, gli effetti speciali del film non saranno da Oscar, in più punti si nota infatti una CGI di bassa qualità, ma fanno bene il loro lavoro e Sonic risulta animato alla perfezione.
Poteva andare molto peggio
In definitiva, SONIC – Il Film non è assolutamente il disastro che molti si aspettavano, soprattutto dopo le polemiche legate al primo, orrendo look del protagonista. L’adattamento cinematografico di una delle icone più famose del mondo dei videogiochi non è di sicuro un prodotto di alto livello, ha molti limiti e lascerà inevitabilmente scontenti i fan più hardcore del personaggio, ma ha anche una sua dignità. Quella di un onesto film per bambini e famiglie, un intrattenimento leggero e senza pretese capace di soddisfare sia chi non conosce nulla del franchise, sia gli appassionati meno esigenti grazie alle citazioni presenti. Il tutto impreziosito dalla performance di un istrionico Jim Carrey, il suo Dottor Eggman entra di diritto fra i personaggi più riusciti del celebre attore canadese. Consiglio: al termine della visione in sala rimanete fino al termine della prima parte dei titoli di coda. Vi attende una bella sorpresa!
Perfetto per i neofiti ma anche per i fan