Tokyo Magnitude 8.0 – Recensione dell’edizione Blu-ray

Yamato Video e Anime Factory uniscono nuovamente le forze per riproporci in Blu-ray la serie Tokyo Magnitude 8.0. Ecco la nostra recensione!

Tokyo Magnitude 8.0 – Recensione dell’edizione Blu-ray

“Non ne posso più… Sarebbe quasi meglio se il mondo cadesse a pezzi.”

Ore 15:46 — Tokyo, parte centrale della regione del Kanto, si ritrova letteralmente in ginocchio, devastata da una delle calamità naturali più frequenti in Giappone: il terremoto. Una terribile scossa di magnitudo 8.0 si è portata via tutto, edifici, strade, ma anche tantissime persone.

Al centro di Tokyo Magnitude 8.0 non troviamo solo una popolazione colpita da una disgrazia, ma anche una semplicissima studentessa delle medie di nome Mirai Onosawa. Quella che a prima vista sembra una ragazza normale, nel fiore dell’età, cova dentro di sé una grandissima insoddisfazione per quella che è la sua attuale vita e la famiglia, sempre troppo impegnata per dedicarle tempo. Il classico ritratto dell’adolescente, costantemente insoddisfatto dal preciso momento in cui diventa abbastanza grande da riuscire a capire che la vita non è esattamente tutta rose e fiori come quando eravamo bambini, complice anche il mondo del lavoro giapponese che, spesso e volentieri, porta via davvero molto tempo a persone e famiglie.

Tokyo Magnitude 8.0

In quella tremenda giornata Mirai è a Odaiba, luogo dove è stata costretta ad accompagnare il fratellino Yuki per ammirare una mostra sui robot. Durante una piccola sosta in bagno i due si dividono, ma mentre sta aspettando il ritorno del fratello, all’improvviso la terra trema così forte da far crollare palazzi, abitazioni, squarciare strade e ponti. Grazie all’aiuto di Mari Kusanabe, personaggio che avremo modo di vedere in qualche sporadico frangente prima della sua effettiva entrata in scena, inizia così l’incessante ricerca di Yuki, che al momento dell’incidente si trovava dentro l’edificio che ospitava la fiera. Dopo alcuni momenti di panico, la situazione sembra risolta quando finalmente riescono a trovare il fratellino e salvarlo da quell’inferno di macerie che ormai è rimasto. Inizia così il ritorno a casa, momento di questa esperienza che li porterà a vedere passo dopo passo le condizioni in cui riversano le città colpite dal terremoto, motivo per essere felici di essere ancora vivi ma, allo stesso tempo, preoccupati per i propri cari.

Il terribile incidente riuscirà però a scuotere anche la vita della giovane protagonista, portandola a una necessaria maturazione caratteriale, trasformandola in un batter d’occhio da ragazzina scontrosa e delusa dalla vita a persona che DEVE essere responsabile. Il classico incidente che ti fa realizzare che ogni momento è prezioso, anche quelli che spesso e volentieri vivamo controvoglia. Ma talvolta la verità ci rende ciechi, ci spinge a creare illusioni per non farci vedere quello che non vogliamo vedere. A volte, niente è come sembra.

Per la durata di 11 episodi, lo studio BONES e Kinema Citrus ci accompagnano attraverso una delle più grandi paure dei giapponesi, una calamità purtroppo costante nelle loro vite, uno di quei classici particolari capaci di far capire che non si è mai preparati al peggio, anche se crediamo di esserlo. Sebbene sia del 2009, questa storia dai toni abbastanza forti prende luogo nel 2012, come è possibile apprendere nel primo episodio, un particolare abbastanza inquietante se ci soffermiamo un attimo a pensare che proprio nel 2011 il Giappone (più precisamente la regione di Tōhoku) è stato colpito da un devastante terremoto di magnitudo 9.0 seguito da un violento tsunami. Il tutto ci viene narrato attraverso delle spettacolari animazioni capaci di catturare al meglio tutti i dettagli e tutta la furia che un terremoto di magnitudo 8.0 può causare ad un paese forte ma allo stesso tempo fragile, regalando quanto di meglio ha da proporre in scenari, ambientazioni e dettagli di fondo, anche a discapito dei personaggi veri e propri, il cui stile del design risulta non esattamente perfetto. Può essere un problema? Assolutamente no, dato che il prodotto riesce a esprimere tutto quello che deve senza mai stonare.

Tokyo Magnitude 8.0 è giunta in Italia grazie a Yamato Video, e ci è stata riproposta in versione completa a dicembre 2019 grazie a Koch Media e sotto la sua etichetta Anime Factory, brand sempre più in crescita per quanto riguarda il mondo dell’animazione giapponese in Italia. Il tutto si svolge attraverso due dischi di 5 e 6 episodi rispettivamente, conditi da tanti interessanti extra tra cui opening ed ending senza crediti (e vi ricordo che come opening abbiamo Kimi no Uta degli abingdon boys school, che già da sola merita) e una bellissima galleria con disegni preparatori e scenografie. Come se non bastasse, assieme ai dischi troveremo anche un corposo booklet con tutto quello che c’è da sapere sulla serie, capace di offrirci una panoramica a 360° sull’opera grazie a interviste, curiosità, piccole introduzioni ai vari episodi e alcune bellissime illustrazioni, a un prezzo davvero contenuto.

Tokyo Magnitude 8.0

La terra trema, e anche io con lei

Tokyo Magnitude 8.0 – Recensione dell’edizione Blu-rayHo adorato questa serie dal primo momento in cui l’ho vista, iniziata un po’ per noia, credendo di trovarmi davanti alla solita serie anime che (come ahimé sta succedendo sempre più spesso) mi avrebbe alla lunga annoiato, senza catturarmi più di tanto. Quello che invece mi sono ritrovato a guardare è un’opera che fa riflettere, con eventi che non ti aspetti e che ti colpiscono dritto al cuore.

Se adorate le serie riflessive, o semplicemente cercate qualcosa di poco scontato e che sia in grado di regalarvi forti eventi ed emozioni, Tokyo Magnitude 8.0 merita non solo la visione, ma anche di avere un posto in collezione. Specialmente considerando che, come già detto in precedenza, l’edizione di per sé, i contenuti extra e il prezzo sono davvero degni di nota.

Da vedere tutto d’un fiato

La storia è ambientata a Tokyo dopo un terremoto di magnitudo 8.0 sulla scala Richter, che distrugge molti degli edifici simbolo della città. È centrata su Mirai e Yuki che, all’inizio delle vacanze estive, si recano ad una mostra di robot ad Odaiba, un’isola artificiale nella Baia di Tokyo. I due andranno da soli, con grande disappunto di Mirai, perché i genitori sono impegnati a causa dei rispettivi lavori. Proprio alla fine della visita, mentre Yuki va alla toilette e Mirai lo sta aspettando fuori dall’edificio, si verifica un terremoto devastante che causa la distruzione di centinaia di edifici e ponti, compreso il Rainbow Bridge. Mirai, scioccata da quanto appena successo, entra comunque nell’edificio pericolante per cercare il fratellino e, grazie all’aiuto di Mari, una fattorina motociclista, i due si ricongiungeranno. A questo punto inizierà il viaggio dei tre: Mirai e Yuki devono tornare a casa dai genitori a Setagaya e Mari deve raggiungere la madre e la figlia di quattro anni a Sangenjaya.

Gli undici episodi vengono presentati in un unico box da collezione, con le sigle originali iniziali e finali textless, le gallery con disegni preparatori e scenografie e un ricco booklet di 24 pagine con approfondimenti, interviste e curiosità sulla serie.

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Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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