Ci troviamo nel Netherworld, o Mondo degli Inferi se preferite l’italiano. Valvatorez, il nostro protagonista, è un vampiro dalle abitudini decisamente eccentriche: non beve sangue umano, è ossessionato dalle sardine (che considera un nutrimento essenziale), mantiene sempre tutte le promesse, e conduce una vita umile e apatica come istruttore di Prinny, esseri bizzarri dal corpo di pinguino, trampoli al posto delle zampe e dotati di ali da pipistrello, che rappresentano la reincarnazione delle anime umane nell’Aldilà. Un giorno, il governo del Netherworld (Corrupternment, nella traduzione inglese) decide di mettere in atto uno sterminio della popolazione di Prinny diventata troppo numerosa, suscitando così l’ira di Valvatorez che a causa di questa interferenza non riesce a mantenere l’ennesima promessa fatta al gruppo di Prinny che stava allenando in quel momento. Inizia così per il vampiro ed il suo fidato servo e collaboratore, il licantropo Fenrich, una battaglia per rovesciare il Corrupternment e conquistare gli Inferi, nel corso della quale i protagonisti incontreranno molti alleati come la stramba Fuka, un Prinny dall’aspetto di studentessa liceale che crede di trovarsi dentro a un sogno, e l’angelica Vulcanus, una donna misteriosa la cui identità sembra legata a doppio filo al passato da tiranno dominatore di Valvatorez.
Inizia così la trama di Disgaea 4 Complete+, l’ultimo lavoro dello sviluppatore Nippon Ichi Software a giungere in Europa su PlayStation 4 e Nintendo Switch il 29 ottobre 2019, distribuito da NIS America. Non si tratta dell’ultimo capitolo in ordine cronologico di questa oramai longeva serie, che corrisponde a Disgaea 5: Alliance of Vengeance, uscito su PlayStation 4 nel 2015 e successivamente su Nintendo Switch nel 2017, ma Nippon Ichi si è data da fare negli ultimi anni per portare due dei capitoli più amati della saga sulle console di ultima generazione in versione riveduta e corretta. Oltre a quello preso in esame in questa recensione, anche il primo storico capitolo del franchise, Disgaea: Hour of Darkness, uscito originariamente in patria su Playstation 2 nel lontano 2003, è stato ripubblicato lo scorso anno in versione Complete, sempre su PlayStation 4 e Nintendo Switch. E proprio come quest’ultima, anche la riedizione del quarto capitolo, uscito nel 2011 su PlayStation 3 col titolo Disgaea 4: A Promise Unforgotten e nel 2014 su PlayStation Vita col sottotitolo A Promise Revisited, tiene fede al suo nome includendo assieme al gioco base tutti i contenuti extra (mappe, personaggi) delle precedenti versioni, assieme ad altri miglioramenti, come la risoluzione a 1080p e la presenza di alcune funzioni introdotte in Disgaea 5.
- Titolo: Disgaea 4 Complete+
- Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch
- Versione analizzata: PlayStation 4, Nintendo Switch (EU)
- Genere: RPG Tattico
- Giocatori: 1
- Publisher: NIS America
- Sviluppatore: Nippon Ichi Software
- Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 29 ottobre 2019
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: disponibile in edizione “A promise of Sardines” con segnalibro, poster fronte-retro e cover reversibile
Abbiamo recensito Disgaea 4 Complete+ con un codice fornitoci gratuitamente da NIS America tramite Koch Media.
Sardine, sardine ovunque
Disgaea è una serie videoludica che ha sempre fatto del rispetto della tradizione uno dei suoi cavalli di battaglia, proponendo la medesima e oramai ampiamente collaudata formula di base del gioco, un interessante ibrido fra JRPG e strategico a turni (con qualche meccanica da gestionale), in ogni sua iterazione e limitandosi ad arricchirla con nuove funzionalità “accessorie” di capitolo in capitolo. Squadra che vince non si cambia dopotutto, no? Se c’è un aspetto nel quale, invece, il quarto capitolo ha portato una ventata d’aria fresca per gli standard del franchise, questo è costituito dal comparto narrativo, uno dei più riusciti e apprezzati della saga.
Caratterizzata da un cast completamente inedito che rende il gioco un ottimo punto di partenza per chi si vuole avvicinare al brand, la trama di Disgaea 4 non si prende per nulla sul serio e ripropone lo humour folle, scanzonato, surreale e parodistico tipico della serie, pieno di dialoghi e situazioni nonsense, ai limiti dell’assurdo, e risultando proprio per questo estremamente spassosa. A tutto ciò contribuisce il carismatico e affiatato cast di personaggi, tutti stereotipati ma ben caratterizzati e ai quali vi affezionerete subito, le cui relazioni vengono sviluppate da gustose scenette d’intermezzo in stile visual novel ispirate agli anime giapponesi. Nonostante i dialoghi spesso prolissi, dettaglio che oramai bisogna quasi dare per scontato in produzioni di questo tipo, e una scrittura non particolarmente profonda, la trama di Disgaea 4 scorre bene per le oltre 40 ore che vi serviranno per completare la campagna principale. Tuttavia se cercate qualcosa di più serio e drammatico forse è meglio che guardiate altrove, anche se non manca qualche momento di riflessione su temi come la politica o la manipolazione delle informazioni, affrontati con lo stesso umorismo di tutto il resto.
All is for my Lord
Il gameplay di Disgaea 4 si caratterizza per i classici combattimenti a turni su un’arena dalle dimensioni contenute (se paragonate alle mappe di giochi affini, come per esempio quelle di Fire Emblem) e suddivisa in caselle rettangolari, dove il giocatore può schierare fino a dieci personaggi. La progressione è scandita dai capitoli della storia principale (dieci in totale), suddivisi ciascuno in più livelli. Oltre ai comandi di base tipici del genere, come attacchi fisici, attacchi speciali, magie e così via, il sistema di combattimento è arricchito da numerose meccaniche che aumentano a dismisura le possibilità tattiche offerte dal titolo, rendendo gli scontri sempre variegati e mai ripetitivi. Fra queste, si segnala il ritorno degli oramai famosissimi Geo Blocks, blocchi di differenti colori capaci di influenzare, se manipolati e distrutti, gli effetti positivi o negativi in una determinata area di gioco (in molti stage, persino l’intera arena). La loro presenza rende le battaglie dei veri e propri puzzle che, se risolti nel modo corretto, e il gioco incoraggia a farlo, permettono di ribaltare le sorti dello scontro, garantendo ulteriori bonus e ricompense al loro termine.
Oltre ai livelli della campagna principale, sono presenti l’Item World e il Chara World, mappe procedurali accessibili in qualunque momento dall’hub centrale, perfette per potenziare gli oggetti e i personaggi che entreranno a far parte del vostro team durante l’avventura. E come se non fosse già abbastanza, troviamo anche il cosiddetto Cam-pain HQ, un’intera sezione che costituisce il nucleo della componente “gestionale” del titolo. Al suo interno, possiamo disporre le nostre unità e i vari insediamenti (sbloccabili man mano che si avanza con la trama) sulla mappa del Netherworld in modo da conferire bonus e influenzare determinati elementi del gioco. Vi è poi il Senate, dove è possibile sbloccare molte opzioni aggiuntive mediante votazione, in maniera pulita oppure corrompendo i vari senatori e costringendoli a votare a nostro vantaggio. Degno di menzione infine il Cheat Shop (introdotto in Disgaea 5), un negozio che nonostante il nome auto-esplicativo altro non è che una sorta di sezione dove si può modificare la difficoltà di gioco (cosa che non è possibile fare a inizio partita), cambiando la percentuale dell’esperienza e del mana guadagnati in battaglia e aumentando la forza dei nemici.
Elencare tutte le meccaniche e le modalità messe a disposizione dal titolo farebbe diventare questa recensione lunghissima, e quelle citate nei due precedenti paragrafi sono solo una parte di quello che il gioco ha da offrire. La cosa notevole è che tutte queste opzioni non sono inserite a caso, rimanendo fini a se stesse, ma si fondono alla perfezione dando vita a un gameplay profondo e appagante, e regalando al giocatore una longevità elevatissima anche per gli standard del genere. Gameplay che richiede una certa dose di pazienza per essere padroneggiato al meglio (non aiutano i menù spesso dispersivi e non sempre intuitivi), cosa che, assieme al grinding e alla difficoltà elevata, potrebbe spaventare inizialmente i neofiti, ma che una volta compreso fin nei suoi minimi dettagli vi creerà dipendenza, potete starne certi.
Quando il Corruptionment minaccia di distruggere il modo di Hades, Valvatorez si trova al timone di una rivoluzione. L’ex tiranno dovrà fare appello a nuovi alleati, reclutare un esercito formidabile e imparare qualcosa sui disordini politici per abbattere il regime corrotto e salvare tutti i Prinny!
Immergiti in un racconto di rivoluzione e redenzione in un regno spassoso e dark pieno di vampiri, lupi mannari e altri abitanti diabolici. Fatti travolgere da un gioco ricco di tattiche coinvolgenti e azioni distruttive straordinarie. Utilizza un’orda di caratteristiche speciali per portare le tue avventure infernali ad un altro livello. Tieni stretta la tua cintura e non farti scappare le sardine; il miglior gioco in HD di Disgaea è finalmente qui!
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Sardine in alta definizione
Dal punto di vista tecnico, come già detto, questa versione di Disgaea 4 introduce la risoluzione a 1080p sia su PlayStation 4 che su Nintendo Switch e tira a lucido il comparto grafico originale, rendendo gli sprite 2D molto belli da vedere anche su uno schermo di grandi dimensioni. Questa operazione di remaster non ha avuto purtroppo lo stesso risultato sui fondali e sulle ambientazioni, che risentono della loro natura old-gen nonostante l’ottima direzione artistica, difetto messo in risalto anche nelle animazioni di alcuni attacchi speciali, durante le quali la telecamera zooma sui modelli dei personaggi e dei nemici. Se siete nostalgici della grafica “pixellosa” originale, o più semplicemente curiosi di vedere come il gioco appariva all’epoca della sua prima pubblicazione, è possibile rimuovere il filtro in alta definizione. Passando al comparto sonoro, Disgaea 4 segue la scia degli altri capitoli della saga, proponendo un accompagnamento musicale efficace e dai toni prevalentemente allegri e spensierati, in linea con l’atmosfera del titolo. Molte tracce sono orecchiabili e vi entreranno subito in testa, ma questo spesso si trasforma in un’arma a doppio taglio, dato che la varietà non è esattamente uno dei punti forti della colonna sonora. Dulcis in fundo, il gioco vi dà la possibilità di selezionare il doppiaggio inglese o giapponese: quest’ultimo è stra-consigliato trattandosi dell’originale, ed è una scelta obbligatoria se siete dei puristi da questo punto di vista, ma quello inglese non ci è parso per nulla malvagio.
A chi consigliamo Disgaea 4 Complete+?
Alla luce di quanto detto in precedenza, Disgaea 4 Complete+ si conferma dunque un ottimo punto di partenza per gli appassionati di JRPG (in particolare quelli con meccaniche strategiche) che vogliono approcciarsi a questa serie, grazie alla trama slegata dai capitoli precedenti, al solido gameplay che può arrivare facilmente a creare dipendenza, alla massiccia dose di contenuti presenti in questa edizione e soprattutto grazie alla presenza di opzioni, come il già citato Cheat Shop, che permettono di regolare la difficoltà e diminuire (o aumentare, perché no) l’impatto di componenti potenzialmente negative come il grinding, adattando l’esperienza di gioco alle esigenze di ogni giocatore. Va da sé che il titolo in questione, esattamente come gli altri capitoli della saga, è abbastanza hardcore e richiede molto tempo e pazienza per poterne assimilare le meccaniche, così come una discreta conoscenza della lingua inglese vista l’assenza della traduzione in italiano. Chi ha già giocato il titolo sulle piattaforme precedenti (PlayStation 3, PlayStation Vita) potrebbe invece non trovare sufficienti stimoli per acquistare anche questa edizione, vista l’assenza di contenuti realmente inediti, se escludiamo le funzionalità prese in prestito da Disgaea 5.
- Mastodontico, con moltissimi contenuti
- Longevità elevatissima
- Storia divertente e che non si prende mai sul serio
- Remaster di buona fattura…
- …Ma si avverte la natura old gen del titolo
- Richiede tempo e pazienza e non prende per mano il giocatore
- Disponibile solo in lingua inglese
- Nessun contenuto inedito per chi ha già giocato le versioni precedenti
Disgaea 4 Complete+
Qualità, quantità e molta pazienza
In definitiva, Disgaea 4 Complete+ è un’ottima riedizione su PlayStation 4 e Nintendo Switch di uno dei capitoli più amati e riusciti di questa saga peculiare, sia a livello artistico che ludico, e si propone come un JRPG strategico davvero mastodontico che, dopo uno scoglio iniziale non indifferente dovuto alla mole di componenti da gestire e a un grinding a volte eccessivo, ripaga abbondantemente delle ore spese ad assimilare le sue meccaniche di gioco. Il tutto condito da un comparto grafico che tiene botta nonostante gli anni sulle spalle e che gode di un lavoro di remaster più che discreto, e da una trama che intrattiene bene per tutta la sua durata. A questo purtroppo bisogna aggiungere l’ostacolo, che oramai non ci stupisce più per produzioni di questo tipo, della mancanza della traduzione italiana. Una minima comprensione della lingua inglese è dunque indispensabile per potersi godere appieno un gioco complesso e longevo come questo. Chi ha già speso centinaia di ore in compagnia di Valvatorez e della sua banda negli anni passati può sentirsi legittimato a passare oltre, vista l’assenza di contenuti inediti di rilievo e il prezzo base elevato. Per tutti gli altri invece è un titolo decisamente consigliato.