Yakuza: Like a Dragon – Introdotto il clan Yokohama Seiryu

Yakuza: Like a Dragon

SEGA ha rilasciato le prime informazioni su alcuni nuovi personaggi che incontreremo in Yakuza: Like a Dragon, in arrivo nel 2020 su PlayStation 4.

Si tratta dei membri del clan Yokohama Seiryu, la più grande organizzazione della yakuza presente a Yokohama. Vediamo assieme tutti i dettagli.

Yakuza: Like a Dragon – clan Yokohama Seiryu

I “Ijinsan” sono le tre più grandi potenze che controllano il distretto Isezaki Ijincho di Yokohama. Tra essi troviamo il clan Yokohama Seiryu capeggiato da Ryuhei Hoshino, uno yakuza vecchio stile che detiene il controllo di Yokohama da tantissimo tempo. La loro sede è sorvegliatissima e sono state prese delle misure di sicurezza tali che nessun visitatore possa entrarci. E se anche qualcuno ci dovesse riuscire, non ne verrebbe mai fuori vivo…

Ryuhei Hoshino

Yakuza: Like a Dragon

  • doppiatore: Tetsuo Kaneo

Il presidente del clan Yokohama Seiryu. È molto genuino e tende a valorizzare il duro lavoro, l’onestà e l’umanità dei suoi dipendenti. Si può dire che possieda dei tratti distintivi quasi cavallereschi. Nonostante detenga il controllo di Isezaki Ijincho da tantissimo tempo, si è sempre occupato anche della sua protezione tenendo lontani tutti i possibili nemici.

Mamoru Takabe

Yakuza: Like a Dragon

  • doppiatore: Taichi Endou

Il numero due del clan Yokohama Seiryu. Ha giurato lealtà a Ryuhei Hoshino, che ha deciso di prenderlo come suo braccio destro. Nonostante la sua calma e compostezza, possiede una politica di tolleranza zero nei confronti dei suoi nemici.

Vi lasciamo ora con una nuova galleria di immagini dedicate a Yakuza: Like a Dragon, ricordandovi che se volete saperne di più sul titolo potrete trovare tantissime informazioni nel nostro precedente articolo.

Fonte: SEGA via Gematsu

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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