Alla presentazione post-E3 di Nintendo a Milano abbiamo provato l’ultima fatica di GAME FREAK, il primo vero titolo Pokémon della serie principale ad approdare sulla console ibrida della casa di Kyoto: trattasi delle due versioni, Spada e Scudo. Ultimamente la software house giapponese è stata sotto al fuoco incrociato di una buona porzione della fanbase a causa della decisione controversa (a dir poco) di rimuovere il Pokédex Nazionale, come qui riportato, togliendo così a partire da questa nuova entry la possibilità di “acchiapparli tutti”, oltre che per un’aura di scetticismo generale attorno a questi nuovi titoli, che a molti sono sembrati troppo simili a Let’s Go! Pikachu e Let’s Go! Eevee. Purtroppo, il poterlo provare in prima persona non ha fugato i miei dubbi riguardo questa seconda problematica, e rimanendo cautamente ottimista, spero che questa anteprima non sia rappresentativa del prodotto finale che andrà ad essere Pokémon Spada e Scudo. Ecco perché.
La demo su cui ho messo le mani ha coperto una sequenza scriptata della durata di 15 minuti circa (qui potete trovarne un’altra versione) in cui mi sono trovato ad affrontare la palestra di tipo Acqua, sfida culminata nella battaglia contro Azzurra (nella versione inglese da noi provata, invece, si chiamava Nessa). Non c’è modo di uscire dall’area, e tutti i Pokémon sono stati artificialmente fatti scalare al livello 50. Per questo, purtroppo non so dire a quale punto del gioco si collochi questa palestra. Come ormai di consuetudine, per raggiungere il capopalestra sarà necessario risolvere dei semplici enigmi: nel caso in esame, per raggiungere lo stadio in cui avrà luogo il combattimento dovremo aprirci la strada reindirizzando il getto d’acqua di enormi tubi tramite dei pannelli di controllo: insomma, un metodo di progressione decisamente familiare, intervallato dalle lotte con alcuni allenatori.
Gli unici Pokémon posseduti da questi ultimi sono quelli già visti finora nel materiale promozionale; questa demo non ci ha mostrato nulla di nuovo. L’interfaccia e i menu sono stati completamente riprogettati e ora hanno assunto uno schema di colori bianco e nero molto semplice e pulito, seppure in certi casi forse un po’ troppo minimale: il tipo delle mosse infatti non è più espresso a parole ma solo in simboli, cosa che potrebbe rivelarsi un poco più complessa, specialmente per i neofiti.
Un’aggiunta qui è data dal Registro Battaglia: nella demo la funzionalità non era ancora stata implementata completamente, ma durante le lotte Pokémon potremo ora controllare mosse e statistiche dell’avversario, che verranno registrate man mano che questo ci attaccherà, favorendo la tattica negli scontri più lunghi. A parte questo, il combat system rimane esattamente identico a quello che già conosciamo bene, con la gimmick di questa generazione rappresentata dal sistema Dynamax, un power up attivabile tramite un braccialetto che farà diventare il nostro Pokémon di dimensioni colossali, oltre a dare effetti aggiuntivi e persistenti alle sue mosse. Tutti i Pokémon possono essere “Dynamaxati”, ma solo in certi ambienti di gioco.
Il gioco, dai quindici minuti in cui lo abbiamo avuto sotto le mani, sembra davvero una copia carbone di Let’s Go! Pikachu e Let’s Go! Eevee, i due titoli precedenti da alcuni considerati come semplici spin-off. È pratica comune nell’industria riutilizzare asset grafici e animazioni, ma in questo caso la somiglianza non si ferma qui: in generale, tutto sembra incredibilmente legnoso, a partire dagli NPC che ancora si muovono solamente in linea retta girandosi poi di novanta gradi come automi per parlarci.
La serie di Pokémon è sempre stata molto innovativa in ogni sua edizione, ma è innegabile che con un salto generazionale così ampio fra Nintendo 3DS e Nintendo Switch la community avesse aspettative decisamente più alte: aspettative che, da quanto visto finora nel materiale promozionale e nella demo di cui vi ho parlato, non sono state rispettate in toto da Pokémon Spada e Scudo, che sembrano ancora un anello di congiunzione in vista di un futuro radioso che verrà. Da fan di vecchia data dei mostri tascabili spero di sbagliarmi, visto il grande amore che nutro verso questa saga, ma le premesse sono queste, il tempo stringe, e non sono sicuro che GAME FREAK farà in tempo (o avrà intenzione) di prendere i feedback dei giocatori sul serio. Le due nuove main entry della serie Pokémon arriveranno in esclusiva Nintendo Switch il 15 novembre 2019.