Mitchiri Neko – La serie animata della parata dei gattini

C’era una volta il 2013, quando ancora YouTube non era un covo di drama perpetuo intercontinentale e ancora c’erano più video di gatti che di tutorial per fare un razzo con Coca-Cola e Mentos: in questo gargantuesco mare di video su video, spiccava la marcia di questi micetti colorati in una parata, felici e contenti, con chi suonava la tromba, chi i piatti, chi delle chitarre al contrario e chi ancora faceva giocoleria.

Mitchiri Neko nel 2018, da gennaio a dicembre, ha avuto una serie animata di una quarantina d’episodi, ognuno da –approssimativamente – tre minuti. Ogni episodio, i Mitchiri micetti si cimentano in attività di ogni tipo: s’incastrano in scatole, giocano a calcio ammassandosi tutti in porta creando una montagna rotonda di felini colorati o ancora si mettono alla ricerca di una grossa pentola per vedere quanti ce ne stanno dentro.

Come serie si parla di target principalmente per il pubblico più giovane, soprattutto vista la breve durata di ogni episodio, senza nemmeno dover appuntare la casualità degli eventi della serie: ciò nonostante, Mitchiri Neko ha un grande asso nella manica che contraddistingue serie simili.

Grazie all’effettiva semplicità dell’opera, coi micetti che si presentano e parlano fisicamente con scritte e presenza di kanji, è perfetta per imparare a prendere confidenza col giapponese scritto; chiaramente se un domani uno dei nostri lettori dovesse andare in Giappone e non avesse dimestichezza con la lingua, non dico che con Mitchiri Neko potrebbe parlare a Shinzo Abe ma comunque delle frasi comuni sarà in grado d’impararle. L’importante rimane togliere il suffisso –nya a fine frase, per non farvi scambiare da delle maid provenienti da un neko café.

Super coloratissimi e spensierati sulle note della loro stessa marcia e con un cast di doppiatori stellare, i primi tredici episodi di Mitchiri Neko sono in esclusiva solo su Crunchyroll.