In un mondo in cui uomini e polpi sono in guerra, il signor Tako è un piccolo polpo che durante una notte tempestosa salva eroicamente una donna dall’annegamento. Una fata, assistendo al suo atto di coraggio, gli concede l’abilità di sopravvivere sulla terra, dove può trasformare i nemici in piattaforme sputando inchiostro contro di loro. Mentre viaggia attraverso il mondo di superficie, Tako sfida la sua famiglia e il suo popolo con l’unico obiettivo di risolvere una volta per tutte l’eterno conflitto tra umani e polpi.
Era il lontano 1989 quando per la prima volta, sul suolo nipponico, si scatenava la Game Boy mania dando ufficialmente il via ad una delle epoche più memorabili per il videogioco tascabile: intere generazioni di (più o meno) giovani giocatori sono cresciute a suon di blocchetti di Tetris, stage di Super Mario e, solo qualche anno più tardi, collezionando piccoli mostriciattoli in Pokémon grazie alla piccola console Nintendo, erede del pioniere Game & Watch. Generazioni di videogiocatori che, nonostante gli ormai quasi trent’anni di distanza, non possono che ricordare con affetto quegli 8 bit e a cui il team di Nicalis ha deciso di dedicare la sua ultima fatica: Save me Mr Tako! Tasukete Tako-San, disponibile su Nintendo Switch e PC tramite Steam, è infatti un vero e proprio tributo alle cartucce ormai diventate un nostalgico cimelio, pronto a regalare ore di divertimento tra puzzle, missioni e mini-game in pura salsa retro. Scelta coraggiosa o terribile azzardo?
- Titolo: Save me Mr Tako! Tasukete Tako-San
- Piattaforma: Nintendo Switch, PC via Steam
- Genere: Avventura, Azione, Platform
- Giocatori: 1
- Software house: Nicalis
- Sviluppatore: Nicalis
- Lingua: Inglese (testi)
- Data di uscita: 30 ottobre 2018
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: Nessuno
- Note: Indie di stampo giapponese sviluppato dal francese Christophe Galati
Il polpo gentile e la fata che gli insegnò a camminare
Le nostre avventure da octopus iniziano quando, durante uno scontro in mare tra una flotta di umani e l’esercito di polpi di cui facciamo parte, salviamo una donzella che viene spinta in mare in un atto tanto eroico quanto sprovveduto: nell’universo di Save me Mr Tako! Tasukete Tako-San infatti polipi ed esseri umani sono in aperta guerra e il nostro gesto non mancherà di far storcere qualche tentacolo agli abitanti del villaggio nelle profondità dell’oceano dal quale proveniamo. Ad omaggiare il nostro coraggio ci penserà però una fata che ha assistito al nostro gesto così altruista, donando a Mr Tako un regalo piuttosto singolare: da adesso in poi abbiamo l’abilità di muoverci nel mondo terrestre senza problemi, risolvendo enigmi e immobilizzando i nemici con il nostro magico inchiostro. Ma, si sa, da grandi poteri derivano grandi responsabilità, ed è nostro compito ora diventare mediatori di una guerra che dura dall’alba dei tempi, alla ricerca di una soluzione definitiva.
Un tuffo nel passato
Già dai primi minuti di gioco risulta immediatamente evidente come Save me Mr Tako! Tasukete Tako-San incarni perfettamente l’anima delle cartucce dell’amato Game Boy: i colori, le musiche, le animazioni e l’intero gameplay ruotano intorno alle vecchie glorie del passato come Super Mario Land o Kirby’s Dream Land, rappresentando una vera e propria macchina del tempo in rotta verso gli anni ’90.
Il protagonista Tako può muoversi nel mondo gioco, saltare e sparare il proprio inchiostro contro varie tipologie di nemici come granchi, pesci e piovre con l’obiettivo di immobilizzarli per evitarne il contatto, che lo condurebbe a morte immediata, o per utilizzarli come pedane per raggiungere luoghi più o meno nascosti. Lanciare inchiostro consuma la riserva del nostro polpo, che può ricaricarsi scovando le gocce disseminate nei vari stage e, per metterci ulteriolmente alla prova, l’attenzione nei movimenti è cruciale in quanto il campo visivo risulta particolarmente ristretto, rendendo spesso il luogo del nostro atterraggio un’incognita.
Per proseguire nella storia ed accedere ai vari livelli in Save me Mr Tako è necessario passare per i ben sei hub world presenti nel gioco, ognuno contenente delle porte numerate in ordine cronologico che consentono l’accesso ai diversi stage. Una di queste porte ci permetterà di visitare ogni volta che ne abbiamo desiderio il Villaggio degli Octopus, cittadina principale nel quale potremo conversare con i nostri vicini polpi, battere il nostro record in alcuni mini game e cambiare il nostro cappello: Mr Tako potrà infatti trovare ed indossare ben 50 copricapi differenti, ognuno in grado di conferire al nostro personaggio un’abilità particolare e modificare il modo in cui spara, salta o si muove, elemento utile per affrontare le situazioni più “spinose” durante l’avventura. Nonostante i simpatici travestimenti disseminati tra oceano e terraferma, nessuno di questi cambierà l’effetto dei colpi di Tako sui nemici, che reagiranno sempre immobilizzandosi. Monotonia, portami via?
Per rompere un po’ questa ripetitività, se vogliamo chiamarla tale data la natura del titolo, avremo ogni tanto la possibilità di risolvere uno dei sedici dungeon presenti in Save me Mr Tako che, seppur non particolarmente difficili da portare a termine, richiedono una prontezza nei riflessi non totalmente indifferente. L’intera esperienza risulta pertanto abbastanza bilanciata sopratutto in termini di difficoltà, decisamente meno punitiva di alcuni dei titoli da cui il lavoro di Galati trae ispirazione: seppur il semplice tocco dei nostri avversari sia in grado di farci perdere una vita, i vari stage nel quale ci muoveremo abbonderanno di piume capaci di donarcene una extra in caso di necessità, se saremo abbastanza abili da scovarle e raggiungerle.
A chi consigliamo Save me Mr Tako! Tasukete Tako-San?
Save me Mr Tako! Tasukete Tako-San è esattamente quello che immaginate al primo sguardo: un tributo estremamente fedele ai platform di un trentennio fa, dalla struttura classica e intramontabile, solido scheletro dei più recenti titoli del genere. Seppur concedendosi qualche innovazione, come la possibilità di scegliere tra ben 17 palette di colorazioni differenti e tre modalità di visualizzazione dello schermo, il gioco di Nicalis non aggiunge niente di troppo moderno e il risultato è un piccolo gioellino dall’anima retro. Gioellino che però non regala di certo forti emozioni, se non un piacevole tuffo nel passato. Save me Mr Tako risulta in definitiva un titolo adatto soltanto al pubblico a cui è espressamente dedicato: i nostalgici dell’era a 8 bit, delle serate passate alla ricerca di una lampada per poter continuare a giocare, alle maledizioni lanciate alle batterie che si scaricavano sempre troppo presto e a quelle cartucce che portiamo e porteremo sempre nel cuore.
- Perfetto per i nostalgici
- Difficoltà ben bilanciata
- Dungeon divertenti ed immediati…
- …Ma la monotonia è dietro l’angolo
- Level design non tra i più brillanti
- Un gioco di trent’anni fa, ma sviluppato oggi
Save me Mr Tako! Tasukete Tako-San
Nostalgia, nostalgia canaglia
Nicalis e il suo Save me Mr Tako! Tasukete Tako-San sono stati in grado di catapultarci indietro nel tempo con una velocità disarmante: è bastato un logo, una musichetta dallo stile inconfondibile e in un attimo ci siamo trovati lì, su quel divano mai troppo vecchio a casa dei nonni, seduti illuminati dalla luce di un flebile lampada, sperando di non vedere quella lucetta verde diventare improvvisamente rossa, costringendoci a rubare furtivamente batterie da orologi e telecomandi, silenziosi complici. La magia però non può durare a lungo, e basta poco per riportarci alla realtà: Save me Mr Tako diverte, ma non esalta, non porta nulla di nuovo e, nonostante voglia essere una fedele riproduzione degli storici titoli da cartuccia, rimane pur sempre un titolo pensato e rilasciato ai giorni nostri. Potrei dire che sarebbe bastato poco per rendere il titolo più interessante, ma allo stesso tempo mi rendo conto che la paura di sbagliare è tanta. Perchè i classici sono intoccabili, perchè osare non è sempre la scelta più opportuna ma sopratutto perchè a Mr Tako non interessa: la sua natura e il pubblico al quale è dedicato non poteva essere più chiara di cosi, prendere o lasciare.