Chi di noi, dopo aver visto l’anime di Pokémon o dopo aver giocato ai primi titoli della saga su Game Boy, non ha mai sognato di partire per il mondo a catturarli tutti stringendo una vera Poké Ball tra le mani? Dal 16 novembre questo desiderio potrebbe diventare realtà… anche se potrebbe non essere proprio come ce lo aspetteremmo. Il videogioco a cui è stato dedicato un focus maggiore nel corso del Nintendo E3 Showcase svoltosi a Milano lo scorso 11 luglio è stato senza dubbio Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Let’s Go,Eevee!, nuovo titolo spinoff della saga dei mostri tascabili in uscita per Nintendo Switch. Dopo aver assistito alla conferenza in cui sono state mostrate diverse feature del titolo (e dopo un’interminabile coda di circa un’ora alle postazioni Nintendo Switch), Akiba Gamers ha avuto la possibilità di mettere mano sul controverso titolo di GAME FREAK che sin dal suo annuncio ha spaccato in due la fanbase del brand.
Il classico gameplay della saga dei mostriciattoli tascabili è stato completamente rivoluzionato, con l’obbiettivo di renderlo più simile all’anime originale, basandosi allo stesso tempo su Pokémon Giallo per la struttura della regione di Kanto e per l’andamento della storia di gioco: una combinazione di elementi vintage inseriti per strizzare l’occhio anche ai fan di vecchia data, che magari hanno storto il naso nel vedere il brand mutato così profondamente.
Mentre la demo giocabile permetteva esclusivamente di visitare il Bosco Smeraldo, la dimostrazione nel corso della conferenza ci ha permesso di dare uno sguardo alla città di Plumbeopoli e alla palestra di Brock: sia la città che la palestra mantengono la classica struttura che conosciamo (senza dimenticare la battuta sugli anni luce detta da uno degli allenatori nella palestra roccia), aggiungendo ulteriori elementi rubati all’anime, come ad esempio la presenza dell’infermiera Joy con il suo Chansey all’interno dei Centri Pokémon. Non è ancora chiaro se l’NPC posto all’interno della palestra che chiede di mostrargli un Pokémon di tipo avvantaggiato rispetto a quello della palestra stessa ci impedisca di continuare nel caso non ne fossimo in possesso: personalmente spero sia semplicemente un modo per insegnare ai neofiti la corrispondenza tra i tipi, e che lasci al giocatore la possibilità di affrontare il capopalestra come meglio crede. Nelle città sono inoltre stati inseriti degli NPC che ci affideranno semplici quest premiandoci nel caso le portassimo a termine, come una signora di Plumbeopoli che ci chiederà di tenere compagnia al suo Slowpoke.
Nel corso dell’esplorazione del Bosco Smeraldo è stato possibile sperimentare sia le battaglie contro gli allenatori che il nuovo metodo di cattura dei Pokémon selvatici: gli incontri con questi ultimi non sono più casuali, bensì sarà possibile osservare le creature aggirarsi nell’erba alta, in cui mostriciattoli piccoli come Caterpie o i ciuffi erbosi di Oddish riusciranno a mimetizzarsi. È inoltre possibile osservare come creature tipo Pidgey non si addentrino nell’erba alta, ma svolazzino invece nelle zone circostanti: nel caso in cui l’Allenatore si fermasse nei pressi di un ciuffo d’erba in cui siano presenti dei Pokémon, sarà anche possibile osservare questi ultimi avvicinarsi curiosamente al personaggio come per studiarlo.
Osservando le creature nell’erba alta, noteremo come esse possano essere circondate da un’aura blu o da un’aura rossa: indicheranno rispettivamente una creatura di dimensioni più piccole o più grandi del normale. Allo stesso tempo sarà possibile notare come i Pokémon Cromatici avranno già dallo sprite nell’erba un colore diverso e una corona di stelline attorno (nel corso della demo ho potuto catturare un Caterpie cromatico. Peccato che il secondo shiny della mia vita non sarà mai veramente mio…).
Andando incontro al Pokémon inizierà il tentativo di cattura: riprendendo le meccaniche di Pokémon GO, il mostriciattolo tascabile sarà fermo al centro della schermata e potrà muoversi per schivare le Poké Ball o attaccarci. Attorno alla creature vi sarà un cerchio colorato che indica approssimativamente la probabilità di cattura (passando da rosso, a giallo, e infine a verde): lanciargli una bacca aiuterà a calmarlo e ci consentirà di catturarlo più facilmente. Questi metodi riprendono la meccanica dell’anime in cui spesso gli allenatori non indeboliscono i Pokémon selvatici, ma cercano piuttosto di farseli amici: la cattura potrà essere effettuata sia muovendo il Joy-Con verso la televisione o utilizzando il controller Poké Ball Plus, del quale discuterò più nel dettaglio successivamente.
Al contrario del metodo di cattura, la sfida contro un allenatore non ha subito particolari cambiamenti: scenderanno in campo un Pokémon ad allenatore, si avranno a disposizione quattro mosse con la possibilità di cambiare il nostro mostriciattolo e di utilizzare strumenti. Tuttavia, sia nel corso della battaglia che durante la cattura, sarà possibile interagire con l’icona posta in basso a destra sullo schermo per avviare la coop locale con un amico accanto a noi, che ci aiuterà a sconfiggere il nostro avversario (che manderà in campo un secondo Pokémon) o ci aiuterà con una cattura speciale.
La cattura di un Pokémon o la sconfitta di un allenatore porterà esperienza a tutta la squadra (è stato sottolineato che i valori riscontrati nella demo, più elevati del normale, non corrispondono al bilanciamento finale del titolo). Saranno presenti dei bonus moltiplicatori di esperienza a fine della lotta: essi saranno influenzati da eventi quali una cattura al primo lancio, un’ottima tecnica di tiro, una cattura Eccellente nel momento in cui il cerchio si restringe o se il mostriciattolo catturato è di dimensioni notevoli. Piuttosto controversa, dal momento in cui venne svelata, è la presenza dei CP, o Combat Point, all’interno della schermata di statistiche: è stato sottolineato come questa meccanica, anch’essa presa in prestito da Pokémon GO, non andrà a sostituire i Punti Statistica che conosciamo, ma è semplicemente un modo rapido per chi non vuole tener conto delle statistiche per comprendere genericamente la potenza della creatura. I CP aumenteranno gradualmente con l’aumentare del livello e delle statistiche del Pokémon. Non è chiaro se valori più specifici quali la Natura, gli IV o gli EV verranno inseriti anche in questo titolo.
Tutti i modelli dei Pokémon inseriti in questo titolo sono stati ricreati completamente e presentano texture in alta definizione: è stato piacevole notare come il Pikachu e l’Eevee ricevuti come starter siano esteticamente unici, abbiano texture più dettagliate ed animazioni esclusive rispetto ai selvatici della stessa specie, ed esattamente come Pikachu nell’anime non entreranno mai nella Poké Ball ma accompagneranno il protagonista sostando sulla sua spalla o sulla sua testa. Oltre allo starter è anche possibile scegliere un secondo mostriciattolo della squadra per farlo uscire dalla Poké Ball e permettergli di passeggiare insieme a noi. Inoltre, in Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Let’s Go, Eevee! le creature rispettano le loro dimensioni canoniche e le proporzioni con l’ambiente, vedendo quindi come, se l’allenatore libererà un piccolo Charmander, esso camminerà trotterellando alle nostre spalle, mentre se libereremo un gigantesco Onix ci ritroveremo ad esplorare Kanto in groppa alla sua testa.
Oltre a tenerci compagnia, i Pokémon ricevuti come starter ci aiuteranno nella nostra avventura: le code di Eevee e Pikachu, infatti, funzioneranno come un detector di strumenti e, nel caso vi sia un item nascosto nelle vicinanze, inizieranno a muoversi freneticamente guidandoci verso la direzione da seguire.
Nel corso della prova alle postazioni è stato possibile testare la Poké Ball Plus in quanto controller di gioco: la sfera presenta un laccio per il polso (simile a quello introdotto per i Wii Remote) e un anello di plastica da infilare nell’anulare per mantenere la presa più salda. Per un preciso input dei comandi, sarà necessario mantenere la calotta rossa della Poké Ball rivolta verso lo schermo del televisore. Sulla sfera sono presenti due tasti: il pulsante bianco ha la funzione di analogico per il movimento, e alla pressione eserciterà il compito di tasto A per la selezione, mentre il pulsante rosso posto sulla calotta servirà per aprire il menu di gioco e per annullare una selezione con B.
Oltre ad essere utilizzata come controller in Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Let’s Go, Eevee!, la Poké Ball Plus può essere collegata al cellulare ed interagire con Pokémon GO, esercitando le funzioni del Pokémon GO Plus (ad esempio segnalare la presenza di PokéStop o di creature catturabili nelle vicinanze), oppure può essere utilizzata da sola trasferendovi uno dei nostri mostriciattoli direttamente dal titolo per Nintendo Switch. Un po’ come accadeva con il vecchio PokéWalker, una volta nella sfera la creatura scelta salirà di livello e potrà trovare strumenti utili per l’avventura: inoltre, accarezzando dolcemente la Poké Ball Plus, sarà possibile sentire il verso del Pokémon contenuto al suo interno.
Nonostante fossi scettica sull’effettiva comodità di utilizzo di una sfera come controller di gioco, una volta iniziata l’esplorazione di Bosco Smeraldo ho dovuto in parte ricredermi: nonostante avrei preferito l’inserimento di un analogico più grande (se dovessi descrivere la sensazione al tatto, direi che ricorda una comoda fusione tra l’analogico di un Joy-Con e il secondo analogico di New Nintendo 3DS), il grip sulla sfera risulta sicuro e i tasti sono facilmente raggiungibili, perlomeno per la dimensione della mia mano. Ho infatti la sensazione che chi abbia un mano più grande possa trovare scomoda la posizione dei pulsanti, specialmente di quello rosso, dovendo piegare di più il dito per raggiungerlo.
Oltre ai pulsanti, la sfera contiene un piccolo altoparlante dal quale sarà possibile sentire, avvicinandola all’orecchio, il verso del Pokémon appena catturato o il suono della mossa prescelta in battaglia: in entrambi i casi, GAME FREAK ha deciso di puntare su un fattore nostalgico, mantendo quindi un suono in 8-bit. Anche il feedback della vibrazione risulta coerente con le azioni in game e non invasivo. Per quanto riguarda l’utilizzo della Poké Ball Plus come metodo di cattura sostitutivo al Joy-Con ho trovato il suo utilizzo intuitivo e piuttosto preciso: fintanto che la parte rossa della Poké Ball resta ben allineata con lo schermo, non vi sono problemi di calibrazione nel tiro, e nella maggioranza dei casi la cattura è andata a buon fine. Tuttavia, osservando le partite di altri giocatori, ho notato come un metodo di cattura come questo possa risultare un handicap nei casi in cui il controller non risulti ben allineato nella traiettoria di tiro, allungando i tempi della lotta e portando spesso alla fuga del Pokémon selvatico.
In generale, Pokémon: Let’s Go, Pikachu!/Eevee! sembra essere un prodotto ben fatto, divertente, e che segue il trend dell’inserimento di novità che ha preso parte della saga di Pokémon da ormai qualche generazione, tentando di lanciare il brand su Nintendo Switch con un titolo leggero prima di imbarcarsi in un’ottava generazione. Una domanda che viene però naturale porsi è: Pokémon ha davvero bisogno di questo tipo di novità per risultare interessante?
Sì e no: perchè se da un lato Nintendo e GAME FREAK vogliono comprensibilmente puntare a quella fetta di mercato raccolta con Pokémon GO, il rischio di allontanare ancor di più quella parte di fanbase che negli ultimi anni è rimasta delusa dalla semplificazione del gioco è molto alto. Dopotutto non saranno strizzatine d’occhio ai vecchi titoli per convincere un acquirente scettico: ho infatti notato come, nel corso della presentazione del titolo, venisse fortemente sottolineato l’inserimento di elementi “vintage”, che potrebbero risvegliare in noi quel bambino che si scambiava Pokémon con il cavo e il Game Boy al parchetto o che correva a casa dopo scuola per vedere una nuova puntata dell’anime. Questo mi ha fatto pensare come effettivamente anche Nintendo sia preoccupata all’idea di perdere la fiducia di una fanbase solida ed esigente, che da anni richiede a gran voce un titolo in grado di competere con le prime versioni di Pokémon e che potrebbe rimanere delusa da questo prodotto.
È quindi essenziale comprendere che il target di questo titolo non sono quei giocatori legati all’aspetto competitivo di Pokémon e che cercano un gioco in grado di mettere alla prova le loro abilità sul campo di battaglia: Pokémon: Let’s Go sembra più dedicato a quei fan della saga che desiderano rivivere la storia della prima generazione in un modo completamente diverso, ai fan più piccoli che si avvicinano a Pokémon dopo averne visto l’anime, o a coloro che hanno conosciuto la saga grazie al gioco mobile Pokémon GO e desiderano ripetere l’esperienza sulla console ibrida di Nintendo. Sotto questo punto di vista, Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Let’s Go, Eevee! hanno colpito nel segno.
Starà quindi al singolo allenatore, momentaneamente digiuno di una nuova avventura ufficiale nel mondo di Pokémon, decidere se dare o meno fiducia a Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Let’s Go, Eevee!, una coppia di prodotti curati e che non vogliono competere con i titoli della saga principale, ma che soffriranno sempre il confronto con la stessa. Non resta quindi che aspettare l’uscita, prevista per il prossimo 16 novembre: avete ancora diverso tempo per scegliere se acquistare un biglietto di sola andata per Kanto.