Vi ricordate di Omega Labyrinth Z? Si tratta di un pruriginoso roguelike sullo stile di Mystery Dungeon, sviluppato da D3 PUBLISHER e uscito originariamente in Giappone su PlayStation Vita, poi approdato in versione “Z” su PlayStation 4.
La sua particolarità è che si basa totalmente sul fanservice e sulle poppe della protagonista e delle altre eroine femminili: fine ultimo della nostra alter-ego sarà quello di ottenere un balconcino degno di questo nome grazie al desiderio espresso al Sacro Graal, ma non è solo questo il punto: tutti gli oggetti che troveremo nei dungeon (dalla scontatissima forma tubolare) dovranno essere “stimati” tramite l’inserimento fra la gemella destra e quella sinistra della malcapitata che sceglieremo secondo i nostri gusti. Calmate i vostri bollenti spiriti da falegnami incalliti: il titolo sarebbe dovuto uscire in Europa e Nord America nel corso della primavera che volgerà a termine fra meno di un mese, tuttavia la release pare ancora in discussione per via di alcuni recenti avvenimenti.
Omega Labyrinth Z ha fatto strabuzzare gli occhi di alcuni perbenisti, probabilmente, e i sistemi di valutazione locali hanno deciso di bandirlo in alcuni paesi occidentali: fra quelli resi noti troviamo Germania, Inghilterra, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda. In sostanza, due grossi paesi europei come la Germania e il Regno Unito ostacolano le vendite nel vecchio continente e PQube dovrà vedersi costretta a rivedere i propri piani. Le ipotesi sono due: cancellare l’uscita in Europa ed esortare implicitamente i giocatori a importarlo dagli Stati Uniti (ammesso che non venga bandito anche dalla Casa Bianca…) oppure posticiparne l’uscita, censurarlo alla bell’e meglio e affidarsi nuovamente al giudizio di PEGI, USK e affini.
La scorsa notte abbiamo scritto a PQube chiedendo chiarimenti in merito all’uscita del titolo dalle nostre parti, ma l’ufficio stampa ci ha risposto in maniera alquanto scoraggiante: “We have no comment on this at the present.”
Non ci resta che attendere gli sviluppi di questa vicenda e sperare che il publisher inglese riesca a trovare una soluzione a questo fastidioso problema.
Fonte: PQube