Il malvagio Dottor Robotnik mira ancora una volta alla conquista del pianeta, aiutato da una schiera di agenti con la tuba e da un paio di milioni di piacevoli e fragili comparse. Con uno strato di pixel ben più grande del dettagliato pelo blu contemporaneo, Sonic sfreccia a bordo dell’aereoplano di Tails fra citazioni continue e mondi in originali due dimensioni, una per la sua velocità e l’altra per il cuore di tutti i suoi fan. Sonic Mania è l’orgoglio di SEGA.
Ma non siamo certo noi a dirlo, è l’azienda giapponese a spogliarsi fin dalla coloratissima opening animata del gioco. Sorprende, e in effetti raddrizza il grugno di chi è abituato a ben più dimensioni attraverso cui veder sfrecciare il porcospino. Sorprende quando si pensa che alle redini del progetto vi son persone che amano Sonic d’un amore diverso rispetto a quello di un padre – un amore di chi ci cresce insieme al figlio e non lo concepisce: l’amore di un fan sfegatato come Christopher Withehead, che s’è fatto le ossa sul codice originale dei primi Sonic the Hedgehog per creare fan game rispettati dalla stessa azienda nipponica, che lo ha contattato per affidargli il progetto di rinascita del titolo, affiancandogli addirittura due team di sviluppo indipendenti. Sorprende perché quindici anni di tentativi e frustrazioni son serviti a capire che era meglio far marcia indietro, tornare ai tempi in cui erano gli echidna ad essere scontrosi, non porcospini neri dalle méche rosse. Sorprende e va bene così, perché così devono essere le cose per Sonic: semplici, ma non per questo senza cuore.
- Titolo: Sonic Mania
- Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC
- Genere: Platform
- Giocatori: 1-2
- Software house: SEGA
- Sviluppatore: Headcannon, PagodaWest Games
- Lingua: Italiano (testi)
- Data di uscita: 15 agosto 2017 (29 agosto su PC)
- Disponibilità: digital delivery
- DLC: non presenti
- Note: disponibile in una Collector’s Edition con box da collezione, statuina di 30 cm con suono di avvio SEGA, carta collezionabile di metallo e cartuccia Mega Drive con anello dorato
Aspetta, pazienta, ripeti
Aspettarsi un qualsivoglia complotto intergalattico dalla trama di Sonic Mania significa non comprendere il calibro di questa operazione nostalgia: Robotnik ne ha fatta un’altra delle sue, e utilizza il potere del Chaos Emerald per sballottare il porcospino attraverso colorati stage immersi un passato redivivo ma diverso, più grande e spaventosamente next-gen. L’estrema complessità del level design ricalca lo stile degli originali Sonic the Hedgehog, riproponendosi però attraverso ramificazioni insite nel videogioco contemporaneo, in cui è condizione necessaria affrontare lo stesso livello attraverso una molteplicità di percorsi e mezzi alternativi. La differenziazione del platforming concede ai livelli ulteriore profondità, scandita dall’alternarsi di evoluzioni, salti ragionati, tubi su cui scivolare alla velocità della luce ed elementi dello scenario attraverso cui superare ostacoli e procedere fino alla fine del percorso.
Ognuno degli undici livelli è diviso in due atti, al termine dei quali attende una boss fight costruita attorno ai paradigmi più tipici degli anni ottanta, in cui saltare, schivare i vari ostacoli e colpire al momento giusto corrispondeva più a risolvere un puzzle che a cimentarsi in becere scazzottate. Ad approfondire l’esplorazione di uno scenario tanto complesso interviene la scelta di dotare il giocatore di tre personaggi attraverso cui giocare l’intera partita per percorrere differenti percorsi all’interno degli stessi livelli. Knuckles è in questo senso la scelta più performante, in grado di arrivare in zone a Sonic inaccessibili attraverso l’abilità di scalare pareti e planare su piani lontani nello spazio – dunque esplorare la dimensione verticale dei vari atti.
Collezionali tutti!
Un’esplorazione che appaga tanto il cuore dell’avventuriero virtuale quanto l’anima del collezionista, il quale troverà incentivi nel tenersi stretto un certo numero di ring per accedere ai più classici dei bonus round e scandagliare adeguatamente il quadro, alla ricerca di portali attraverso cui affrontare una corsa allo smeraldo. La caccia alle monete è un bonus round piuttosto monocromatico, in cui i movimenti nel mondo 3D saranno scanditi da rotazioni di granitici novanta gradi. Lo scopo consiste nel raccogliere tutte le sfere blu sparse per il globo e ottenere la medaglia – d’argento se ci si è limitati alle sfere, d’oro se si è riusciti a raccogliere anche gli anelli. La corsa al Chaos Emerald risulta invece più divertente, in cui correre liberamente in uno scenario 3D e inseguire un UFO che trasporta la gemma, aumentando la velocità attraverso l’accumulo di sfere blu e il tempo a disposizione attraverso i ring sparsi per lo scenario. Ottenuti tutti e sette gli smeraldi si avrà accesso a una versione invincibile e più veloce del personaggio in partita – anche se solo il porcospino subirà una trasformazione anche estetica, Super. Attività, dunque, per nulla povere, a cui va infine aggiunto l’aumento progressivo ma sostenuto della difficoltà fra i vari livelli, in grado di regalare una sfida stimolante e mai frustrante.
Tecnica & Tecnica
Una struttura così impegnata a glorificare l’età dell’oro di Sonic, attraverso la cristallizzazione e la costante citazione di un gameplay saldamente ancorato alle sue origini, viene a patti con interessanti migliorie che lo semplificano e ne potenziano l’accessibilità. Parliamo in prima istanza del Drop Dash, uno Spin Dash caricato in salto e fatto scattare appena toccata terra, per rincorse più semplici e stalli più facilmente arginabili; barriere che concedono anche una variazione dei pattern di salto e potenziamenti provenienti da ogni capitolo bidimensionale della saga; un menu di debug attraverso cui selezionare volta per volta i vari livelli e modificarli a piacere inserendovi (o privandoli di) nemici, ulteriori potenziamenti e altri elementi e nuove modalità quali Competizione e Attacco al Tempo che ne potenziano la longevità.
Al netto di un gameplay tanto curato, il comparto grafico non poteva permettersi meno: fiore all’occhiello dell’intera produzione, Sonic Mania non è solo disegnato secondo l’estetica più fedele mai vista alle originali produzioni SEGA, con bellissimi e limpidi sprite in 2D e scenari ricreati alla perfezione, ma vive anche di una realizzazione tecnica ineccepibile, adornata di colori sgargianti, animazioni fluide a 60 fps granitici e la totale assenza di tempi di caricamento anche fra uno stage e l’altro. Il riarrangiamento della colonna sonora è meraviglioso, con tracce originali rieseguite per l’occasione a cui se ne affiancano di nuove e sempre eccentriche, mai stucchevoli. La proverbiale gioia per gli occhi e per le orecchie.
A chi consigliamo Sonic Mania?
Consigliamo Sonic Mania a chi ha bisogno del ritorno alle origini di un’icona da sempre amata proprio per il suo animo competitivo, a chi è stanco di vederla girare in ambienti 3D ma avventure mediocri, a chi ha sperato che Sonic the Hedgehog 4 fosse la salvezza per un curriculum andato sempre peggiorando. Lo consigliamo agli amanti dei bei platform, a chi ama il retro-gaming e a chi di Sonic non s’è mai stufato, perché possa far conoscere una tale perla anche a chi non ha mai sentito parlarne, anche se in quel caso sarebbe opportuno prima scendere dalla Luna.
- Un’ottima operazione nostalgia
- Tecnicamente superlativo
- Gameplay perfetto, fedele agli originali…
- …ma tendenzialmente anacronistico
- Stile non adatto a tutti
- Qualche sporadico glitch grafico
Sonic Mania
Il vecchio e il bello, i tempi che non cambiano
Forse è come dicono alcuni – forse è un po’ triste constatare che non si aveva così bisogno di questi quindici anni di esperimenti e tentate innovazioni per far qualcosa col cuore. Forse è vero, forse Sonic Mania è l’ennesimo segno che i tempi proprio non se la sentono di cambiare, almeno in questa generazione – forse si ha bisogno di ricordare com’erano prima i videogiochi, per tornare nel presente con forza e vigore. Forse è sbagliato e se ne potrebbe parlare per ore, ma si rischierebbe di dimenticare la qualità superlativa di un’opera che dopo tanto tempo riesce a omaggiare degnamente un’icona leggendaria. Un lavoro con più di un occhio al passato, ma che guarda con estrema stima e speranza il presente, poiché non risulta nemmeno in un singolo bit anacronistico. Un gioco creato con genuina passione, un’operazione in cui ogni stringa di codice è la fibra di un cuore gigante che pulsa forte, e che speriamo si conservi nelle produzioni future.