Sei tenuto prigioniero. Il fato ti tiene prigioniero di un futuro che è stato sigillato in anticipo. Questo è davvero un gioco ingiusto… Le tue chance di vincere sono praticamente nulle. Ma, se la mia voce ti sta raggiungendo, forse c’è ancora una piccola possibilità aperta per te. Ti supplico. Per favore supera questo gioco… e salva il mondo. La chiave della vittoria giace nella memoria dei tuoi legami — la verità alla quale tu e i tuoi amici vi state aggrappando. È iniziato tutto quel giorno… quando il gioco è iniziato, è passato quasi un anno. Per il bene del futuro del tuo Mondo… così come del tuo… devi ricordare. – una voce misteriosa
A sei mesi di distanza dall’uscita nipponica arriva anche in occidente Persona 5, nuovo capitolo della saga di JRPG targata ATLUS. Scritto e diretto da Katsura Hashino, già responsabile di diversi capitoli della saga, il gioco ci metterà nei panni di un gruppo di ladri pronti a rubare i desideri distorti delle persone. Con un chiaro omaggio da parte della software house al famosissimo ladro gentiluomo Lupin III e tantissimi riferimenti alla letteratura classica, si prospetta un’avventura ricca di emozioni. Siete pronti a farvi rubare il cuore?
- Titolo: Persona 5
- Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation 3
- Genere: JRPG
- Giocatori: 1
- Software house: ATLUS
- Sviluppatore: ATLUS
- Lingua: Inglese (testi), Inglese e Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 4 aprile 2017
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: costumi e Persona aggiuntivi, il doppiaggio giapponese
- Note: disponibile anche nella “Take You Heart Edition” che contiene il CD “Sounds of Rebellion”, l’artbook “Persona 5: The Aesthetics”, il peluche di Morgana e una borsa della Shujin Academy
Le vicende del gioco ruotano attorno ad Akira Kurusu (nome ufficiale nel manga, ma che potremo personalizzare nel gioco), un giovane ragazzo che viene mandato a Tokyo dopo essere stato messo sotto osservazione per un crimine che non ha commesso. Il giovane verrà affidato a Sojiro Sakura, proprietario del Leblanc Cafè e amico dei suoi genitori, che gli offrirà alloggio durante il suo anno di permanenza nella metropoli. Purtroppo, visti i suoi precedenti penali, la vita del ragazzo non sarà facile e, anche se verrà ammesso nella Shujin Academy, inizieranno a dilagare voci riguardanti il suo fittizio passato criminale.
Il giovane però riesce a fare amicizia con un altro reietto dell’accademia, Ryuji Sakamoto, ragazzo irascibile che non è ben visto né dagli altri studenti né dagli insegnanti. I due inizieranno a indagare su dei misteriosi incidenti che stanno accadendo nella loro scuola, e sui quali tutti sembrano tacere per paura. Un giorno, dopo aver preso una scorciatoia per non arrivare tardi a lezione, i due si ritroveranno di fronte ad un maestoso castello sorvegliato da guardie in armatura. Al suo interno troveranno Morgana, un gatto parlante che spiegherà che si trovano all’interno di un Palace, la proiezione cognitiva di come una persona vede il mondo che lo circonda. Grazie all’aiuto del gatto i ragazzi riescono a liberarsi dalla “Maschera” imposta loro dalla società e rivelare il loro vero io, imparando così l’utilizzo dei Persona.
È da quel momento che Akira e Ryuji stringeranno un alleanza con Morgana diventando così Phantom Thieves, ladri capaci di rubare il cuore delle persone che possiedono desideri distorti per fare in modo che facciano ammenda sulle loro cattive azioni. Inizieranno così le avventure che li porteranno a stringere rapporti di alleanza con altri studenti del loro istituto, come Ann Tamaki, cercando di mantenere segreta la loro vita da ladri. Il gioco segue delle tematiche forti, come il ruolo dei giovani nei confronti della società, sviluppate in una trama ricca di colpi di scena.
Perzone falze!!11!!1
Dal punto di vista del gameplay Persona 5 si differenzia sostanzialmente dai precedenti capitoli, pur mantenendo le basi che hanno reso famosa la saga. Come da tradizione il nostro protagonista vivrà una doppia vita, che sarà scandita dallo scorrere del calendario di gioco. Se di giorno saremo dei comuni studenti della Shujin Academy, affrontando l’ordinaria quotidianità tra studio e uscite con gli amici, di pomeriggio potremo indossare la nostra maschera da Ladro Fantasma e prepararci a rubare il cuore delle persone malvagie. Avremo una quasi totale libertà di scelta durante le nostre giornate, se non per alcuni giorni in cui accadono eventi prestabiliti, e dovremo decidere attentamente come trascorrere il nostro tempo, cercando di migliorare sia le nostre capacità scolastiche e comunicative che le nostre prestazioni in battaglia.
Non dovremo infatti sottovalutare il potere dei rapporti sociali con le persone le cui vite ruoteranno attorno alla nostra, chiamati in questo episodio Confidant. Si tratta di un sistema che utilizza le basi dei Social Link visti nei precedenti capitoli, ampliandole e dandoci la possibilità di ottenere abilità esclusive. Stringendo amicizia con i Confidant potremo infatti sbloccare delle abilità passive che si basano sulle capacità del personaggio scelto. Stringendo un legame più profondo con un membro dei Phantom Thieves potremo fargli apprendere abilità uniche come la possibilità di far guarire gli alleati dagli status alterati, mentre invece se legheremo con uno dei nostri alleati esterni potremo sbloccare nuovi negozi, apprendere come creare oggetti per il recupero di HP/SP o addirittura saltare le lezioni per impiegare il tempo in maniera diversa.
Per riuscire a rubare il cuore di una persona e fare in modo che confessi così ogni suo crimine dovremo entrare dentro il suo Palace, proiezione cognitiva di come una persona vede il mondo che lo circonda. Ogni Palace è unico, il suo aspetto rifletterà direttamente i desideri reconditi del suo proprietario ed essendo noi dei ladri, sarà ben sorvegliato. E qui ci troveremo forse la più grande differenza con i precedenti capitoli della saga, aumentando la dinamicità dell’esplorazione. In questo tipo di dungeon potremo infatti sfruttare le nostre abilità di ladri per nasconderci dallo sguardo dei nemici, correre per fuggire, saltare e arrampicarci per raggiungere punti altrimenti inesplorabili e risolvere puzzle ambientali per proseguirli. Per chi avesse nostalgia dei classici dungeon procedurali è presente l’immenso dungeon a piani Mementos, più simile a quelli presenti nei precedenti capitoli, che sarà legato direttamente alle missioni secondarie.
Arsenio detto Lupin
Anche il sistema di combattimento ha subito diverse modifiche, pur mantenendo l’impronta da RPG a turni che caratterizza la saga. Le novità si notano sin da subito grazie ad un’interfaccia più intuitiva e dai colori brillanti in cui ogni azione è legata ad un determinato pulsante del controller, andando così a semplificare la vita dei giocatori. Il party attivo sarà composto da quattro personaggi, ognuno dei quali potrà sfruttare sia gli attacchi fisici che le abilità del proprio Persona. Ogni protagonista avrà a disposizione due armi per combattere, una principale per il corpo a corpo e un’arma da fuoco secondaria dotata di munizioni limitate, che si ricaricheranno ogni volta che usciremo dal dungeon. Andando avanti con il gioco avremo poi l’opportunità di sbloccare della abilità extra per le armi da fuoco, come l’opportunità di sfruttare tutti i proiettili in canna per atterrare un nemico, che ci aiuteranno durante gli scontri più ostici.
Tra le novità introdotte spiccano le tantissime abilità passive ottenute grazie ai Confidant e capaci di rovesciare la sorte durante i combattimenti. Quella che sfrutteremo di più è il Baton Pass, che ci permetterà di passare l’azione a un personaggio a nostra scelta subito dopo aver atterrato un nemico, in modo da poter sfruttare il potere dei nostri compagni di squadra. Tramite i Confidant potremo inoltre sbloccare la possibilità di scambiare i personaggi del party durante il combattimento e di eseguire un attacco combinato anche con chi in quel momento non si trova in squadra. Anche le Boss Fight sono cambiate, avremo infatti l’opportunità di mandare uno dei nostri alleati a colpire il punto debole del nemico mentre lo terremo distratto.
Come nei precedenti capitoli il protagonista avrà il potere di portare con se diversi Persona e scambiarli liberamente durante gli scontri. Per ottenerli però dovremo Negoziare contro i nemici che incontreremo nei vari dungeon, decidendo se estorcere loro del denaro o degli oggetti oppure chiedergli di unirsi a noi. In questo caso i nemici ci faranno delle domande e, se risponderemo in modo corretto, ci doneranno il loro potere. Ovviamente farà ritorno la misteriosa Velvet Room, che stavolta avrà l’aspetto di una prigione, grazie alla quale potremo fondere tra loro i Persona, sacrificarli per ottenere nuovi oggetti o esperienza extra e addirittura decidere di spedire online una creatura per riceverne una nuova in cambio.
F*$% This Sh*%!
Dal punto di vista grafico il gioco si presenta in modo pulito, fluido e senza cali di frame rate, nonostante le animazioni dai colori accesi e brillanti. Anche se a fare da padrone è il character design, questa volta ATLUS è riuscita a creare anche dei dungeon all’altezza delle aspettative dei fan. Se in precedenza trovavamo dei dungeon generati randomicamente e con un aspetto quasi sempre simile ora, grazie ai Palace, ci troviamo di fronte a delle strutture solide e con una propria identità, in cui sfruttare appieno le nuove azioni inserite nel gioco. Anche Tokyo è raffigurata in tutto il suo splendore, dal caos della stazione di Shibuya alle peculiarità del Red Light District di Shinjuku. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Purtroppo, per un problema sicuramente legato allo sviluppo su due piattaforme, il gioco non sfrutta come dovrebbe l’hardware di PlayStation 4 mantenendo una grafica bella ma leggermente arretrata.
Alle redini del comparto audio c’è un nome che è una garanzia, Shoji Meguro. Chi meglio di colui che ha composto la colonna sonora di tutti i capitoli della saga poteva regalarci una OST capace di farci tenere le cuffie incollate alle orecchie per tutto il tempo di gioco? A partire dall’opening theme “Wake Up, Get Up, Get Out Here”, eseguito magistralmente da Lyn Inaizumi, la colonna sonora ci regalerà dei brani sempre differenti che si sposeranno ottimamente con gli eventi del gioco. Purtroppo però il gioco soffre nuovamente di una traduzione approssimativa e a tratti totalmente fuori luogo, mettendoci di fronte a scelte pressoché identiche o a frasi decontestualizzate rispetto alla versione originale. Questo è un grosso problema, soprattutto dopo i sei mesi di ritardo del gioco che servivano proprio a sistemare la traduzione.
In Persona 5 vivremo le vicende di Akira per un anno, rendendo la durata complessiva del gioco di circa 80 ore se vogliamo solamente andare avanti con la storia. Per portare al massimo tutti i Confidant, le statistiche sociali e completare tutte le missioni secondarie supereremo invece le 100 ore. La software house ha poi farcito questo titolo con Easter Egg tratti dai precedenti capitoli (come la presenza di una certa Idol nei manifesti del sottopassaggio ferroviario), ed è chiaro l’omaggio a Monkey Punch e il suo incorreggibile Lupin III. Questi saranno arricchiti da tantissimi contenuti aggiuntivi che faranno la gola di tutti i nostalgici, con tantissimi costumi e brani tratti dai giochi ATLUS.
A chi consigliamo Persona 5?
È inutile dire che tutti gli amanti dei giochi di ruolo, specialmente se apprezzano una buona storia, devono assolutamente aggiungere questo titolo alla loro collezione. Per chi avesse paura di trovarsi di fronte a meccaniche vecchie e macchinose posso dire non preoccupatevi. Grazie alle innovazioni apportate dalla software house il gioco è più dinamico e fluido e riuscirà senza dubbio a coinvolgervi.
- Trama matura e piena di colpi di scena
- Gameplay rinnovato e dinamico
- Longevo e ricco di contenuti
- Ottimo character design…
- …ma la grafica è ancora leggermente arretrata
- Alcuni quiz scolastici sono davvero impossibili
- La traduzione non è delle migliori
Persona 5
I Ladri Fantasma hanno fatto breccia nel mio cuore
Sono sempre stato colpito dal modo in cui ATLUS riuscisse a sfruttare delle tematiche più mature che altre software house non andavano a toccare, forse per paura di trovarsi tra le mani un titolo di nicchia e non appetibile al grosso mercato. Credo che non ci sia errore più grande. Persona 5 riesce ad affascinare sotto ogni punto di vista, dalla caratterizzazione dei personaggi alle tematiche, fino agli ambienti. Persino il protagonista, nonostante le sue risposte vengano scelte da noi, possiede dei tratti distintivi che lo rendono coerente per tutta la durata del gioco. La grafica, che ahimè è leggermente indietro per via di una produzione su due piattaforme con hardware differenti, riesce comunque a colpire grazie a delle ottime scelte stilistiche (soprattutto la nuova interfaccia, diventata subito un meme). Il vero problema del gioco non è però la resa grafica, ma la traduzione. Consultandomi con un amico (grazie Rob!) che ha finito il gioco in lingua originale sono venute alla luce tantissime incongruenze nei dialoghi, alcune già palesi anche da tradotte. Nonostante ciò Persona 5 conferma che quest’anno non solo è iniziato col botto, ma sta continuando a regalarci titoli di uno spessore unico.