A ormai dieci giorni dalla release ufficiale del gioco in Giappone, ATLUS ci “delizia” oggi con un nuovissimo quanto interessantissimo quanto emozionante quanto quello che volete gameplay per Persona 5.
Come se osservare il protagonista godersi un pomeriggio in un maid café, o prepararsi del curry, o scortarlo durante i viaggi in treno non fosse per noi ancora abbastanza, questa volta avremo modo di ammirarlo in tutto il suo splendore durante una serie di allenamenti in palestra. Ora, va bene tutto, ma ATLUS non potremmo darci una regolata? Va bene mantenere l’hype a livelli più alti possibili, ma del protagonista che si allena in palestra per poi ricevere un qualche aumento delle performance, beh, forse potevamo farne anche a meno.
Ma chi sono io per giudicare? Gustatevi qui sotto questo fantastico trailer, e ricordatevi che Persona 5 arriverà in Giappone su PlayStation 4 e PlayStation 3 il prossimo 15 settembre, mentre noi dovremo prepararci a disintegrare il nostro prossimo San Valentino.
Persona 5 – Gym Trailer
Persona 5 comincerà mettendo il protagonista a confronto con un uomo in procinto di molestare una donna; a causa delle ferite inflitte proprio a quest’ultimo, l’eroe viene arrestato dalla polizia e condannato agli arresti domiciliari. Durante la sua permanenza forzata a casa, di notte avrà uno strano sogno: si ritrova all’interno di quella che sembra essere un prigione, con addosso dei classici abiti da galera. Al di là delle sbarre vi sono due guardie gemelle, mentre in fondo si intravede la figura di un uomo anziano, Igor, dalla strana espressione. Ogni volta che il protagonista andrà a dormire, l’uomo lo inviterà a tornare nella misteriosa prigione blu, chiamata “Velvet Room“, un luogo che si trova tra sogno e realtà, tra spirito e sostanza. Riguardo l’aspetto della stanza, il vecchio uomo spiega che questo cambia in base ai pensieri di chi la visita, e dato che il protagonista è un “prigioniero del destino” non poteva che vedere apparire una prigione. Ormai lo aspetta solo la rovina, e niente può essere fatto per evitarlo. L’unica cosa sarebbe combattere l’imminente catastrofe, seguendo un particolare percorso di “Riabilitazione alla libertà”.
Fonte: ATLUS via Gematsu