Il nuovo gioco di Niantic a tema Pokémon è sulla bocca di tutti ormai da diverso tempo e, mentre la sua data di uscita si avvicina, VentureBeat ha pensato bene di intervistare il CEO della compagnia, John Hanke, per porgli alcune interessante domande.
Sulla nascita della collaborazione fra Nintendo e Niantic.
Hanke: È stata guidata in gran parte da Mr. Ishihara e The Pokémon Company, che si sono occupati dei giochi della serie attraverso tutti questi anni, guidando l’IP. Molto del loro lavoro si è svolto tramite partnership, inizialmente con Wizard of the Coast che ha dato vita al card game, che ha venduto qualcosa come 21 miliardi di carte. Hanno anche dei partner che si occupano della serie televisiva, insomma, si tratta di una compagnia che fonda le sue basi sulla collaborazione. Mr. Ishihara ci ha aperto le porte di Nintendo. L’ex CEO, Mr. Iwata, aveva le mani sul volante e stava portando la compagnia in una nuova direzione. Parte di questa strategia era l’accordo con DeNa, una compagnia di mobile gaming, e hanno un nuovo hardware in fase di sviluppo. Ha sentito il bisogno di portare Nintendo verso un nuovo stadio evolutivo, dato che la compagnia ha resistito al mobile gaming per molto tempo. La partnership con noi e con DeNa dimostra in modo chiaro quanto abbia capito l’importanza di questo mercato per il futuro.
Sulla sfida del creare un gioco basato sugli spostamenti.
Hanke: Abbiamo imparato molto su questo fronte con Ingress, giocabile anche se ci si trova in una piccola cittadina, e io sono cresciuto in un posto con 1.000 abitanti, in Texas. Abbiamo sviluppato il gioco tenendo in mente questo fattore. Se questo gioco dovrà funzionare con le location, dovrà poter essere giocato ovunque, sia nelle piccole cittadine che in posti come San Francisco. Se avessimo progettato qualcosa che poteva funzionare solo nelle grandi città, non sarebbe stato un gran successo. Doveva funzionare in tutto il mondo.
Abbiamo pensato anche a un gameplay asincrono. Se qualcuno attraversa una città nel corso di un viaggio, può interagire con le persone che vi abitano. Questo rende il posto vivo, anche se non ci si scontra faccia a faccia con gli altri giocatori. […] Sento di aver imparato molto da Ingress, e porteremo tutte queste idee in Pokémon, assicurandovi che potrete giocarci dappertutto.
Sui piani di distribuzione dei Pokémon all’interno del gioco.
Hanke: Il nostro scopo è quello di permettere di uscire di casa per cinque minuti e incontrare Pokémon. Non saranno quelli più rari al mondo, ma ci sarà una popolazione di Pokémon che vivrà nei pressi di ciascun giocatore. Le Palestre saranno un po’ più rare: se vorrete affrontarle sarà necessario far salire di livello i vostri Pokémon, e lo sforzo richiesto sarà maggiore. I Pokémon vivranno in diverse parti del mondo a seconda della loro tipologia; quelli d’acqua vivranno vicino all’acqua, per esempio. Alcuni Pokémon potranno esistere solo in alcune zone del mondo, e quelli molto rari solo in alcuni posti. Tuttavia, sarà possibile scambiarli. […] Organizzeremo eventi per Pokémon GO in maniera analoga a quelli fatti per Ingress: si tratta di giornate competitive, ma anche di luoghi dove sarà possibile scambiare oggetti di gioco con altri giocatori. Lo scambio di Pokémon sarà qualcosa di grandioso, perché non sarà possibile riuscire a catturarli tutti da soli. Se vorremo collezionarli dovremo obbligatoriamente scambiarli con altri giocatori, oppure essere qualcuno in grado di viaggiare per tutto il mondo.
L’uscita di Pokémon GO è prevista nel corso del 2016 su iOS e Android. Intervista completa (in lingua inglese) su VentureBeat.
Fonte: VentureBeat via DualShockers