Dopo la lista degli anime, non poteva mancare anche una top ten dei migliori videogiochi giapponesi nel 2018. È stata una lista combattuta e per ragioni di spazio e di tempo alcuni titoli sono stati esclusi ma alla fine siamo riusciti ad elaborare una classifica comprensiva che spazia fra generi e console diverse.
Il 2018 è stato un anno parecchio prolifico per i titoli nipponici: abbiamo raggiunto un numero considerevole di titoli rilasciati anche qui in Occidente, e sempre più spesso quest’anno gli sviluppatori giapponesi si stanno accorgendo di un mercato che fino ad oggi, per ragioni di mercato e anche un po’ culturali vista l’assoluta prevalenza del mercato console in Giappone era sempre rimasto parecchio ignorato, ovvero quello PC: prima appannaggio soltanto dei publisher AAA e delle saghe più conosciute, ora moltissimi giochi anche di studi emergenti e indie stanno facendo la loro comparsa su Steam.
Iniziando dalla decima posizione, questi titoli sono ordinati in ordine crescente, ed ognuno è linkato alla nostra recensione completa. Buona lettura!
10) Valkyria Chronicles 4
Apre la lista Valkyria Chronicles 4, quarto capitolo dell’omonima saga di RPG strategici a turni sviluppata e pubblicata da SEGA. Questo titolo riprende molte delle meccaniche dei titoli precedenti semplificandole e migliorandole. Qui potete trovare la nostra recensione di seguito e ve ne prendiamo un estratto.
Il giudizio di Akiba Gamers: “Ricordando la lentezza e difficoltà del primo capitolo e i tantissimi problemi tecnici e non di Valkyria Revolution avevo un po’ di paura nel dover affrontare il nuovo titolo della celebre serie sviluppata da SEGA. Fortunatamente fin dalle primissime fasi di gioco questi pregiudizi sono stati totalmente dissipati, mi sono infatti trovato a giocare ad un titolo divertente ma allo stesso tempo emozionante, intuitivo nei comandi e allo stesso tempo complesso nelle sue tematiche e strategie di gioco.”
9) Xenoblade Chronicles: Torna – The Golden Country
Xenoblade Chronicles 2 è un titolo ormai un po’ datato, uscendo tecnicamente nel 2017 ma che sta ancora venendo supportato e Xenoblade Chronicles 2: Torna ∼ The Golden Country ne è l’esempio perfetto. Un’espansione standalone che in realtà risulta poi essere molto di più e che ha stupito un po’ tutti in positivo, noi ne abbiamo parlato già molto in dettaglio qui nella nostra recensione.
Il giudizio di Akiba Gamers: “In solamente un anno la software house è però riuscita a superare i propri limiti confezionando un’espansione stand-alone capace addirittura di migliorare il già superbo lavoro svolto per il capitolo principale. Le miglioria grafiche apportate a Xenoblade Chronicles 2: Torna ∼ The Golden Country rendono finalmente giustizia alla modalità portatile di Switch, e tutte le modifiche effettuate al sistema di combattimento lo rendono un vero e proprio gioco a se stante non una semplice espansione.”
8) SOULCALIBUR VI
Il sesto capitolo della veneranda saga di SOULCALIBUR doveva riuscire a riportarsi in carreggiata dopo il giudizio abbastanza tiepido di critica e pubblico, e in questo caso ci è riuscita benissimo: attualmente sul mercato non esiste un picchiaduro che possa paragonarsi perfettamente come stile di gioco, mettendo grande enfasi sul combattimento all’arma bianca dei personaggi. L’aggiunta di Geralt di Rivia al roster segna, come ormai da tradizione, un combattente ospite da un’altra saga famosa e riesce perfettamente a integrarsi senza stonare in un gruppo di personaggi che comprende comunque strani figuri italiani in bondage gear, pirati spagnoli fantasma e spade che corrompono l’anima di chi le brandisce. Qui trovate la nostra recensione completa!
Il giudizio di Akiba Gamers: “Migliorando ulteriormente le meccaniche già collaudate nel corso di questi anni, SOULCALIBUR VI funge un po’ da reboot silenzioso per una saga che aveva compiuto qualche passo falso negli ultimi anni, riportandola agli antichi fasti di due generazioni addietro. I combattimenti risultano fluidi e frenetici e dal lato single player non possiamo di certo lamentarci: peccato solo per la scelta di narrare la storia attraverso illustrazioni del tutto statiche e per la mole di testo forse decisamente eccessiva.”
7) Ni No Kuni II: Il Destino di un Regno
Ni no Kuni ci aveva stupito inizialmente per l’inusuale collaborazione tra LEVEL-5 e i membri del prestigioso Studio Ghibli, che ne hanno curato la direzione artistica, nonché di Joe Hisaishi, storico compositore dello studio che ne ha curato la colonna sonora. La stessa collaborazione ritorna in questo seguito migliorato ed espanso, di cui potete trovare la nostra recensione in versione integrale.
Il giudizio di Akiba Gamers: “Ni no Kuni II è un gioco davvero ben realizzato capace di tenerci incollati al controller per ore grazie a una trama sceneggiata magnificamente accompagnata da una direzione artistica di altissima fattura. Certo non manca qualche piccola pecca, ma sono davvero banalità in confronto ad un titolo che offre ai giocatori un gameplay ben strutturato, vario e divertente.”
6) DRAGON BALL FighterZ
DRAGON BALL FighterZ è stato sviluppato da uno studio che di picchiaduro se ne intende e parecchio, ovvero ARC SYSTEM WORKS. Questo si vede chiaramente nella grande cura per i dettagli di questo titolo, che può vantare animazioni fluidissime, hitbox precise (questa cosa probabilmente interesserà solo ai più competitivi, ma è bene farlo presente), fedeltà totale alla saga con anche omaggi carini in caso di certe mosse finali, un roster abbastanza ampio e poi aumentato tramite DLC, e parecchie modalità di gioco. La miglior cosa che poteva capitare a questo gioco però è legata al franchise da cui prende la licenza: picchiaduro e DRAGON BALL vanno insieme a braccetto come il cacio sui maccheroni, e ARC ha assolutamente capitalizzato su questo aspetto, rendendo FighterZ accessibile a tutti e questo si è visto in termini di vendite, che hanno assolutamente polverizzato i record dei titoli precedenti pubblicati da questa software house. Ecco la nostra recensione!
Il giudizio di Akiba Gamers: “ARC SYSTEM WORKS e BANDAI NAMCO Entertainment sono riusciti con successo a regalare un qualcosa a lungo desiderato da qualsiasi persona possa realmente definirsi fan della serie DRAGON BALL: la possibilità di giocare con la serie animata. Accantonando per un momento il 3D in favore di un qualcosa che visivamente somigliasse davvero molto a quello da cui è tratto, le due compagnie sono riusciti a regalarci un’esperienza davvero unica.”
5) MONSTER HUNTER: WORLD
MONSTER HUNTER: WORLD aveva davanti a sé una grande montagna da scalare, prefiggendosi lo scopo di riuscire a diventare finalmente mainstream e ottenere un successo globale; sebbene anche prima fosse conosciuto e apprezzato, la presentazione e il gameplay lo avevano un po’ rilegato ad un titolo hardcore di nicchia prodotto per un certo tipo di pubblico e come tale si portava dietro un fardello ancora più pesante, cercando di trovare il compromesso perfetto fra il vecchio e il nuovo: possiamo dire che ci è riuscito dignitosamente. A parte qualche incidente di percorso legato al lancio un po’ in ritardo su PC e con qualche problema tecnico vista l’inesperienza del team per il porting e la varietà di hardware disponibile, ora il titolo su tutte le piattaforme si è più o meno messo in pari. La semplificazione e modernizzazione del gameplay e dell’interfaccia è conveniente e di facile comprensione, seppur rimanendo un gioco con dei tratti ben definiti, come la necessità di grindare ai livelli più alti e lo stile di caccia più o meno uguale ai capitoli precedenti. Un ottimo debutto su PC e un buon punto d’inizio per i neofiti. Qui potete trovare la nostra recensione.
Il giudizio di Akiba Gamers: “Questo gioco è un capolavoro. È quello che tutti i giocatori di Monster Hunter avevano sempre sognato, relegati ai piccoli schermi delle versioni portatili e pensando a quando la saga sarebbe sbarcata sulle altre, più potenti console da salotto. MONSTER HUNTER: WORLD ha pochissimi difetti e garantirà tantissime ore di divertimento a voi e a i vostri amici. Inoltre, sarà supportato in futuro da patch e DLC che aggiungeranno nuove armi, armature, missioni e wyvern da cacciare.”
4) OCTOPATH TRAVELER
OCTOPATH TRAVELER rappresenta una sorta di nota stonata nel panorama videoludico di quest’anno, se stiamo a sentire le parole dell’anno scorso di alcuni dirigenti di SQUARE ENIX che dichiaravano il genere single-player come ormai prossimo alla morte e non più interessante nel mercato, con una lettera del CEO stesso dell’azienda, Yosuke Matsuda, che agli azionisti diceva di volersi concentrare più sui “giochi come servizio”. Forse spaventati dalla grandissima risposta negativa data dai videogiocatori a queste notizie, ora SQUARE sembra di nuovo essersi avviata sulla retta via e OCTOPATH TRAVELER ne è l’esempio perfetto. Una storia (anzi, otto) contenuta in sè stessa, un’esperienza in singleplayer intima e familiare che fa un po’ leva sulla nostalgia visto lo stile HD-2D reminescente di JRPG di vecchia data e il gioco perfetto da provare al caldo, davanti al caminetto o sotto le coperte come da bambini quando giocavamo a FINAL FANTASY VI. Noi ne abbiamo già parlato qui nella nostra recensione.
Il giudizio di Akiba Gamers: “Ci sono dei titoli capaci di intrigarci e incuriosirci fin dal primissimo teaser trailer rilasciato dalla software house, e per me OCTOPATH TRAVELER è stato uno di questi. Dopo averci giocato per un centinaio di ore posso solamente confermare come il lavoro svolto da SQUARE ENIX e ACQUIRE nello sviluppo di questo titolo sia stato minuzioso e ottimale, riuscendo a creare un titolo che sfrutta al meglio tutte le caratteristiche della console che lo ospita. Nintendo Switch è infatti il terreno di gioco ideale per OCTOPATH TRAVELER.”
3) Yakuza 6: The Song of Life
La serie di Yakuza sviluppata e pubblicata da SEGA, che ci ha fatto compagnia per più di un decennio, ha raggiunto il suo apice con questo titolo, somma di tutte le storie e le avventure vissute da Kazuma Kiryu nei capitoli e spin-off precedenti, che vede coinvolti anche nomi altisonanti del panorama cinematografico del calibro di Takeshi Kitano. Qui potete leggere la nostra recensione completa e decisamente struggente.
Il giudizio di Akiba Gamers: “Se amate questa saga sin dagli esordi, consideratelo la vetta più alta raggiunta finora; se vi siete appassionati alle vicende di Kiryu solo di recente, col suo approdo sulla console Sony di attuale generazione, forse non coglierete tutte le sfumature di The Song of Life, ma vi assicuro che amerete alla follia i personaggi, le storie e le ambientazioni vecchie e nuove che fanno da teatro all’ultimo atto di questa storia.”
2) Super Smash Bros. Ultimate
Super Smash Bros. Ultimate è, come già constatato nella nostra recensione qui, una grande celebrazione di tutte le proprietà intellettuali di Nintendo, raccolte in un unico titolo per commemorare la storia ventennale di questo brand. Il gioco rimane bene o male sempre lo stesso che già conosciamo e amiamo, ma con una quantità e varietà spropositata di contenuti: in questi casi di solito si dice che è meglio la qualità della quantità ma il titolo sviluppato da Masahiro Sakurai e dal suo team ha entrambe le caratteristiche. Qui trovate la nostra recensione completa.
Il giudizio di Akiba Gamers: “Fin dal suo annuncio mi era abbastanza chiaro che Super Smash Bros. Ultimate sarebbe stato un modo per Nintendo di auto-celebrarsi in vista del ventesimo anniversario della saga. La casa di Kyoto regala ai suoi fan una vera e propria lettera d’amore al celebre fighting game, rivisitando e migliorando tutti i contenuti creati in vent’anni implementando allo stesso tempo tante novità interessanti.”
1) DRAGON QUEST XI: Echi di un’era perduta
Con DRAGON QUEST XI: Echi di un’era perduta il creatore della serie Yuji Horii ci dimostra che anche un titolo che racchiude in sé le meccaniche tradizionali della trentennale saga può essere reso in un modo estremamente attuale. Apprezzatissimo sia dalla critica che dai giocatori, non poteva che guadagnarsi il primo posto nella nostra top 10 dei migliori giochi del 2018. Se siete curiosi di saperne di più troverete tantissime informazioni nella nostra recensione.
Il giudizio di Akiba Gamers: “Noi occidentali abbiamo dovuto aspettare più di un anno per poter mettere le mani su DRAGON QUEST XI: Echi di un’era perduta e mai l’attesa fu ripagata così bene. SQUARE ENIX ha infatti svolto un lavoro fuori dal comune per migliorare un titolo che, già di partenza, era un vero capolavoro. Tecnicamente non gli si può dire nulla, la sua fluidità unita alla bellezza delle ambientazioni rende l’esperienza di gioco davvero mozzafiato.”