Ghosts ‘n Goblins Resurrection – Recensione

Sir Arthur torna sui nostri Nintendo Switch per salvare nuovamente la sua principessa Prin-Prin dalle orrende e demoniache creature del Makai. Queste sono le nostre opinioni su Ghosts 'n Goblins Resurrection

Ghosts 'n Goblins Resurrection - Recensione

Arthur si stava godendo una piacevole giornata insieme alla sua compagna, la principessa Prin-Prin. Improvvisamente dei lampi di fuoco comparvero nel castello, corrompendo l’albero magico del regno e una figura demoniaca, Satan, catturò Prin-Prin. Ancora una volta e a distanza di 35 anni, il prode Arthur dovrà indossare di nuovo la sua scintillante armatura per andare in spedizione punitiva nel Makai, a salvare la sua dolce donzella. Makaimura, nome originale di Ghosts ‘n Goblins, è uscito due giorni dopo la mia nascita. Si tratta di un platform side scrolling di CAPCOM che, a differenza del suo più famoso concorrente di casa Nintendo uscito nove giorni dopo (ovvero Super Mario Bros.), colpiva sia per il mondo di gioco abbastanza oscuro sia per l’elevata difficoltà. Il 25 febbraio scorso è uscito, in esclusiva per Nintendo Switch, Ghosts ‘n Goblins Resurrection, nuova iterazione della popolare e longeva saga. Infatti il titolo, oltre ad essere uscito e riproposto per una miriade di console, ha generato anche vari spin-off, come per esempio la serie di Gargoyle’s Quest al quale sono piacevolmente legato, anche grazie a quel capolavoro del terzo titolo, Demon’s Crest, o la recente serie di Maximo. È tempo di mettersi i mutandoni con i cuoricini, indossare l’armatura e andare, nuovamente e oserei dire per vizio, come succede ai ragazzi del 1985, a salvare una principessa.

Ghosts 'n Goblins Resurrection - Recensione

  • Titolo: Ghosts ‘n Goblins Resurrection
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch
  • Genere: Side Scrolling Platform
  • Giocatori: 1-2
  • Publisher: CAPCOM
  • Sviluppatore: CAPCOM
  • Lingua: Italiano (testi)
  • Data di uscita: 25 febbraio 2021
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: ispirato ai classici Ghosts ‘n Goblins e Ghouls ‘n Ghosts, Resurrection è un titolo totalmente nuovo, degno erede della tradizione della saga.

Abbiamo recensito Ghosts ‘n Goblins Resurrection con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da CAPCOM tramite Koch Media.

Cobolda. Cobolda Maledetta

Poniamo subito le cose in chiaro: Ghosts ‘n Goblins Resurrection non è un remake, non è una remastered e non è un sequel. È come se mamma CAPCOM avesse messo in un calderone Ghosts ‘n Goblins Ghouls ‘n Ghosts insieme a delle nuove meccaniche e nuovi elementi volti a proporre un prodotto piacevole per il 2021 ma che venga apprezzato anche dai nostalgici retrogamer come il sottoscritto. La prima cosa che salta all’occhio è il bellissimo nuovo design: la nuova direzione artistica seguita arricchisce la grafica con un tono simil acquerello, dove le sequenze narrative sembrano ricordare i vecchi libri illustrati delle fiabe e credo possiate concordare con me che, vista l’ambientazione del gioco, si tratta una scelta azzeccata in pieno.

Ghosts 'n Goblins Resurrection - Recensione

Una volta iniziata l’avventura potremo scegliere il livello di difficoltà. Probabilmente chi non ha mai toccato un capitolo della serie difficilmente saprà che il titolo è un gioco estremamente difficile, talmente tanto che un confronto tra un qualsiasi soulslike di ultima generazione potrebbe essere quasi come uno scontro tra un peso massimo e un peso piuma. Mamma CAPCOM però ha introdotto 4 diverse difficoltà: la prima, Paggio, è come una tranquilla passeggiata e penso sia stata inserita come escamotage per chi, incuriosito dal titolo, ancora non conosce la fama del gioco di essere veramente complicato, visto che avremo a nostra disposizione vite infinite e la possibilità di resuscitare vicino ai nostri ultimi resti. Scudiero e Cavaliere sono le difficoltà intermedie, mentre la difficoltà Leggenda, rappresentata come la vera sfida del titolo, vi farà imprecare quanto Renè Ferretti con Corinna. Al tempo infatti nelle sale giochi eri temuto e rispettato se riuscivi a terminare il titolo originale con un credito, dove ogni tipo di errore poteva essere fatale e far passare le redini del gioco al padrone della successiva monetina.

Ghosts 'n Goblins Resurrection - Recensione

Nel Makai si bestemmia più del Veneto

Durante l’esplorazione dei livelli potremo recuperare una moltitudine di armi da dei forzieri, aventi i loro pregi e i loro difetti. Oltre alla lancia, ovvero l’arma di default del nostro Arthur, potremo recuperare ad esempio i coltelli, aventi una velocità maggiore rispetto alle lance ma con un potere di attacco molto più debole. Le fiale di acqua santa e le palle corazzate avranno un effetto ad area ma peccheranno contro i nemici che attaccheranno dall’altro e così via. Il nostro paladino potrà godere di un’armatura per proteggerlo dagli danni e che, al contatto con i proiettili o con i nemici, finirà a pezzi lasciandolo letteralmente in mutande e facendoci ammirare i suoi iconici boxer con i cuoricini. Durante le nostre esplorazioni avremo la possibilità di scegliere due stage differenti, dettaglio assai gradito che aumenta la longevità del gioco anche se, come nel titolo originale e senza fare troppi spoiler, un completamento del gioco non basterà a garantire il vero finale dello stesso e la seconda run proporrà alcune novità (e difficoltà maggiore) rispetto alla precedente.

Durante i livelli potremo liberare alcune creaturine luminose chiamate lucciole che, se inserite nell’albero magico al termine di un livello, ci garantiranno alcune abilità o incantesimi come fulmini, fuochi fatui, la possibilità di trasformare i nemici sullo schermo in rane o altri power up che semplificheranno non di poco il tortuoso cammino del nostro eroe. Tra le novità possiamo assolutamente annoverare la modalità multiplayer in versione co-op locale. Il secondo player potrà prendere possesso di uno dei tre personaggi di supporto chiamati Barry, Kerry e Archie aventi ognuno un’abilità speciale specifica, come quella di fungere da piattaforma umana e trasportare Arthur o l’abilità di protezione tramite una barriera, utilissima quando i nemici cominceranno a tempestarvi di colpi. Le musiche, come era anche prevedibile per chi conosce le vecchie colonne sonore del titolo originale, nonostante siano dei rifacimenti in chiave moderna sono fatte benissimo, in linea con l’opera e tremendamente orecchiabili. Tanto di cappello per il lavoro svolto dal CAPCOM Sound Team.

Messaggero fra la terra e il cielo

Dopo aver analizzato i pregi di questo gioco, passiamo alle cose un pochino meno belle. La modalità co-op è senza dubbio gradita ma avrei preferito fosse anche online, soprattutto visto il periodo di pandemia che stiamo vivendo e che di fatto non tutti hanno la possibilità di giocare vicino ad un altro giocatore. Chissà che la stessa non possa venir implementata in futuro con una patch. Il gioco inoltre è proposto ad un prezzo non proprio competitivo e la longevità, contando comunque gli elementi sbloccabili, le sfide, la possibilità di selezionare il livello e le run multiple, non è eccelsa.

Non so se tutti questi anni di titoli facili, con salvataggi automatici e continua illimitati mi abbiano rammollito, ma ho trovato questo titolo, giocandolo in modalità Leggenda, di una difficoltà ancora più dura del titolo originale, dove una moltitudine di nemici spesso e volentieri si materializzeranno sotto i nostri piedi, costringendoci a saltare (ricordandoci che una volta effettuato un salto non potremo modificarne la traiettoria o la direzione, a mo’ dei vecchi Castlevania), a morire, bestemmiare e caricare un checkpoint. Questi stendardi, una volta raggiunti, ci permetteranno di riprendere la partita da quel punto dopo la morte. Inutile dire che il più delle volte rimarrete sopraffatti dai nemici proprio ad un palmo di naso dal checkpoint. Dopo qualche morte inoltre il sistema vi consiglierà di abbassare la difficoltà, causando un conflitto interno tra l’orgoglio e la capacità di riprovarci e, prima o poi, di riuscire finalmente ad andare avanti.

A chi consigliamo Ghosts ‘n Goblins Resurrection?

Consiglio Ghosts ‘n Goblins Resurrection certamente ai nostalgici e a chi cerca una vera sfida. Se mettervi alla prova, morte dopo morte, vi da un senso di appagamento, dovete assolutamente far vostro questo gioco. Chi cerca un casual game, si arrabbia facilmente o un titolo abbastanza longevo, ma soprattutto chi cerca un prodotto ad un prezzo ridotto farebbe bene a virare il suo interesse altrove.

Ghosts 'n Goblins Resurrection - Recensione

  • Una riedizione fatta con i fiocchi
  • Musiche ottime
  • Tante novità appaganti tra cui il multiplayer…

  • ….Ma solamente in locale
  • Prezzo abbastanza alto
  • La difficoltà potrebbe essere troppo alta per alcuni
Ghosts 'n Goblins Resurrection
4

Il glorioso ritorno di Arthur

Ghosts ‘n Goblins Resurrection è esattamente un manuale di come dovrebbe essere fatta una riedizione di un titolo storico, senza snaturarne il cuore ma aggiungendo nuove interessanti caratteristiche e varianti. Speriamo che altri seguano l’esempio di CAPCOM e decidano di portare i grandi classici del passato, purché queste ipotetiche riedizioni abbiano la stessa cura di questa nuova avventura di Sir Arthur. Voleranno parolacce, vi abituerete a vedere troppe volte gli slip con i cuoricini del nostro prode barbuto, ma vi divertirete. Ricordo solamente che Akiba Gamers non va ritenuto responsabile per gli eventuali danni che potreste provocare ai vostri Nintendo Switch.

Ha reagito all'annuncio di Bloodstained: Ritual of the Night come Paolo Brosio con il Papa. Termina Golden Axe almeno una volta al mese. Da dieci anni.

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